Felice, provo a rispondere a qualcuno dei quesiti posti nell'articolo, anzi ad un quesito, quello più importante: "Se ne accorgeranno gli italiani?"
In generale, ho enormi dubbi sulle capacità di comprendere del popolo italiano e anche in questo caso non sono del tutto ottimista. Per rispondere alla domanda però bisogna distinguere tra i due provvedimenti, i cui effetti sulla vita e sulla percezione degli italiani avranno tempistiche molto diverse.
La truffa di Quota 100, come dice bene l'articolo, presenta tre criticità principali (ce ne sono pure altre in realtà):
1) in realtà è Quota 62+38. Ciò effettivamente potrebbe scontentare qualcuno a 100 c'arriverebbe in modo diverso e che pensa di poter andare in pensione;
2) chi va in pensione anticipata prenderà molto meno (30%?). Ciò spingerà tanti ad evitare di sfruttare questa via d'uscita dal mondo del lavoro, ma altri (ad esempio chi viaggia per lavoro) potrebbero accontentarsi di prender meno pur di chiudere la partita;
3) effettivamente non si abolisce la Forneno, bensì si crea una finestra di 3 anni. Chi ha maturato i requisiti nel periodo 2019-2021, va in pensione, mentre dal 2022 si tornerà alla Fornero.
Tra le tre, la fregatura più grossa credo proprio che sia la terza, perchè effettivamente nasconde la bugia maggiore che tradisce la grande promessa elettorale: abolire la Fornero.
La truffa del reddito di cittadinzana nasconde anzitutto una enorme fregatura, ovvero i soldi sono pochi, molti meno di quelli che servirebbero e quindi (sempre a patto che l'erogazione parta) o si dovrà trovare il modo di ridurre il numero degli aventi diritto oppure si dovrà diminuire l'importo dell'assegno. Inoltre c'è la questione dei centri dell'impiego che vanno riformati prima di dare il via alle danze, situazione che potrebbe ritardare anche parecchio l'inizio delle danze.
Tra le due truffe, quella che a breve-medio termine rischia di creare molto più malcontento secondo me è il reddito di cittadinanza.
Dico questo perchè quota 100 è un provvedimento che nel breve periodo interesserà un numero minore di italiani e lo farà un poco alla volta man mano che i cittadini matureranno il requisito 62+38. E tutti quelli che resteranno fregati alla fine della finestra, se ne renderanno conto solo tra 3 anni.
Al contrario il reddito di cittadinanza interesserà sin da subito circa 5 milioni di italiani e quindi potenzialmente potrà scontentare molte più persone tutte insieme e sin dalla primavera.
Consideriamo pure che l'INPS sarà sicuramente molto più pronto rispetto a quanto potranno esserlo i centri per l'impiego nella 'rivoluzione' proposta da Di Maio.
In definitiva, tra i due provvedimenti, quello che secondo me potrebbe portare più rogne al governo nell'immediato futuro è il reddito e quindi la parte politica che potrebbe soffrirne di più è il M5S.