infatti quello che è successo a Gilbert è proprio un esempio di quello che dico io. Se stai scendendo al massimo, è molto difficile se non impossibile cambiare la traiettoria semplicemente piegando di più. Altrimenti sarebbero tutti buoni a scendere!Bitossi ha scritto: ↑mercoledì 25 luglio 2018, 23:30 Ma qui si stava parlando di cambiare traiettoria, mica di moti dei pianeti...
Uno potrà farlo, no? Per esempio, quando ci si accorge di aver preso una curva troppo larga, si stringe di più, appunto piegando maggiormente (in quale altro modo si potrebbe fare? ), indipendentemente dalla velocità, anzi spesso in fase di rallentamento. Oppure, visto che la velocità è quella e la piega è quella, bisogna rassegnarsi ad andare vero morte certa?
Era quello che avrebbe potuto fare Gilbert, intendevo, se avesse avuto una frenata meno scomposta e più progressiva. Magari cadendo ugualmente, come detto dall’inizio.
L’unica cosa che rimane da fare e che si fa subito istintivamente è appendersi ai freni, cosa che il buon Philippe ha fatto. Se la traiettoria era sbagliata di poco, potrai fare un “lungo” sfiorando il bordo della carreggiata e riuscendo a rientrare, altrimenti vai fuori.
Visto che sei confuso, aggiungo pure una cosa. Piegare e frenare sono due cose diverse. Non capisco perché dici “poteva piegare di più” insieme a “poteva frenare di più”.
In realtà le due cose si influenzano ad un certo punto. La frenata limita la quantità di piega, proprio per i motivi che vado dicendo (angolo di piega funzionale alla velocità). Lo sa chiunque vada in bici che quando freni raddrizzi la bicicletta. Se tocchi i freni senza raddrizzare minimamente la bicicletta (cosa capitata a me e penso a tanti in presenza di un ostacolo improvviso) sei per terra quasi subito, perdendo l’anteriore o il posteriore.