E se allora non fosse rimasto dietro per cadute altrui in Olanda?
Dal divano vale tutto...
Lo storico con Froome, nei muscoli e nella testa, fino a quel momento era sostanzialmente Ax3 (attaccando), Ventoux (attaccando) e LPSM (2015, show con Porte).
Non esattamente esperienze che ti scrolli di dosso con una camomilla ed un bel sonnellino...

Sull'ultima salita (facilissima) c'ha provato e s'è reso conto della vulnerabilità del kenyota.
Il giorno successivo infatti erano ben più convinti sin dalla Croix de Fer.
E comunque anche oggi, in una corsa come la PN, si è avuto conferma di quanto possa risultare difficile attaccare la Sky ed il suo modo di correre.
Puoi avere tutta la buona volontà di questo mondo, un percorso abbastanza favorevole ed essere sorretto da gambe eccellenti (e Quintana oggi lo era), ma il passaggio per uscire dal loro controllo è e rimane strettissimo (a meno di pioggia, opportunità ed eventi imponderabili di vario genere, incastri con interessi di altre formazioni).
8 volte su 10, rimani con un pugno di mosche in mano.
Si cita (puntualmente ipertrofizzando i meriti dell' uno e dimenticandosi quelli dell'altro - e compagni) sempre l'attacco con Contador alla Vuelta 2016. Ma vi ricordate a cosa son dovuti ricorrere in Movistar per non far ricompattare dietro gli Sky ed uscire dal solito spartito?
Altro che passaggio stretto. Guerra non convenzionale proprio. Se andava male, facevano ridere i polli.
Insomma, è facile parlare.
Imho i primi anni dell'egemonia Sky son pure combaciati col massimo grado di "disallineamento" tra le aspettative e le percezioni di noi tifosi, ed un'accumulo tale di cambiamenti e situazioni senza precedenti nella storia del ciclismo.
Le tattiche devono fare i conti con le gambe e le esperienze.
Quelle si rimettono subito in pari con la realtà.