beppesaronni ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2019, 10:39
Non vedo un solo motivo per cui Fignon debba essere considerato (tremendamente, addirittura) superiore a Froome.
Non uno solo!
Esatto. La nostra mania per la nostalgia ci porta a pensare che tutto ciò che c'era "una volta" era meglio.
Froome è un signore che dal 2011 ha mancato il podio una volta sola (Vuelta 2012, 4°) nei 12 GT che ha terminato (2 in meno di Nibali nello stesso periodo).
Ha vinto numerose corse di preparazione, segno anche di professionalità e rispetto verso quelle corse.
Ha corso pochissimo in linea, vero: appena 6 Liegi (+1 Roubaix nella notte dei tempi, non finita) con risultati dimenticabilissimi.
Credo che semplicemente dovesse scegliere su cosa concentrarsi e allora tra una breve corsa a tappe e qualche gara in linea ha sempre scelto la prima.
Ha corso un po' pochi giorni di gara negli anni più Tour-centrici 2012-2016 (ruolino dal 2011 al 2018: 86, 65, 62, 54, 59, 72, 71, 67) ma ha anche vinto 2 bronzi olimpici nel 2012 e 2016.
Ha vinto in modi diversi: da schiacciasassi e per un pelo, cedendo parecchio nella terza settimana o trovando lì una gamba eccezionale.
Certo, quella squadra schiacciasassi a causa di un budget totalmente fuori portata per le altre, tale da poter ingaggiare gregari che rasentano il milione di euro l'anno, è un argomento che comprendo.
Se guardiamo la persona: per quel che ha dato di vedere, è una persona di grande modestia e disponibilità. Il fatto che parli ancora italiano, nonostante sia passata una vita da quando correva per Boifava, è una cosa che apprezzo enormemente.
Per me nella storia ha un posto simile a quello di Fignon, grande e lunga carriera un pochino "shiftata" indietro rispetto a Froome, che a 34 anni è ancora da vedere se lo battono alla Grande Boucle.