Passiamo subito alla tappa di domani.
Tappa molto simile a quella di Frascati, ma con un finale più impegnativo.
Come alla 4a tappa abbiamo un'elevata distanza (238 km), un discreto dislivello (2800 mt) e poca pianura.
Però anziché un arrivo veloce su 2 km di salita, a San Giovanni Rotondo si giungerà con una salita molto più lunga per poi arrivare in discesa. Un finale decisamente più selettivo rispetto a quello di Frascati, che offre maggiori possibilità di attacco (mi riferisco ai finisseur, o eventualmente al Nibali di turno); oppure non è da sottovalutare una fuga a lunga gittata, forse anche concessa dalla non volontà di Roglic di conservare la rosa.
Nel dettaglio abbiamo i primi 150 km privi di pianura vera e propria, con 4 ascese piuttosto semplici (tant'è che nessuna è GPM). Sicuramente l'attraversamento dell'Appennino poteva essere sfruttato meglio, ma è evidente la scelta di Vegni (come nel caso di Fucecchio) di non indurire una tappa inutilmente, puntando tutto sul finale.
Giusto per completezza ecco i dislivelli più significativi:
- Passo Nunziata Lunga - tunnel (km 15,5): 4,4 km; 4,6%
- Svincolo di Castelpetroso (Paduli): 12,5 km; 3,1%
- Svincolo di Baranello (km 87): 8,5km; 3%
- Passo del Lupo - tunnel (km 140): 3,1 km; 5,5%
Dopo una cinquantina di km pianeggianti si arriva ai piedi del Gargano e si imbocca l'unica salita davvero incisiva di questa tappa: Coppa Casarinelle.
Sono 15 km (decisamente lunga) al 4,4% per un coefficiente di difficoltà di 290 punti. Non ci sono grandi pendenze, ma si superano 650 metri di dislivello tutti di un fiato. In pratica è più duro del Lautaret
 Non ci sono mai pendenze accentuate, se non brevi tratti per superare il centro di Rignano Garganico. Dunque sarà una salita che potrebbe produrre molta selezione, ma difficilmente si potrà sganciare qualcuno. Il discorso cambia dal GPM in poi, ovvero negli ultimi 13 km.
 Non ci sono mai pendenze accentuate, se non brevi tratti per superare il centro di Rignano Garganico. Dunque sarà una salita che potrebbe produrre molta selezione, ma difficilmente si potrà sganciare qualcuno. Il discorso cambia dal GPM in poi, ovvero negli ultimi 13 km.Si affrontano 3 km di discesa abbastanza tecnica, si entra nel centro di San Marco in Lamis e da qua inizia l'ultimo strappo di 2,4 km al 5,9% con massime del 9\10% nell'ultimo km. Mancheranno solo 10 km divisi tra discesa (quasi rettilinea), pianura e gli ultimi 800 mt al 3%.
Un dettaglio importante sono i 3" secondi di abbuono che verranno assegnati a San Marco in Lamis proprio all'imbocco dell'ultimo strappo, una variabile che potrebbe incentivare qualche attacco.
Quindi come dicevo prima, è un finale che lascia spazio anche ad un eventuale colpo da finisseur, che non esclude la vittoria nemmeno di un uomo di classifica particolarmente fantasioso. Altrimenti sarà sprint di "massa" fra i superstiti delle due salite. Difficile dire chi possa resistere: dipende da quanto salirà forte il gruppo.
Attenzione perché con la pioggia di oggi e il finale a palla di Frascati, i corridori potrebbero iniziare a percepire le prime fatiche. Siamo al 6°giorno di corsa e per la 4a volta si superano i 200 km (e anche di tanto), quindi potrebbe bastare davvero poco per scremare il gruppo in salita. Certo è che i big dovrebbero rimanere quasi tutti insieme.
Lo stesso discorso vale anche per le prossime giornate ed occhio, perché già a Pesaro e soprattutto nella crono i corridori con un buon recupero e tanto fondo potrebbero iniziare ad emergere.
MATERIALE UFFICIALE







 
 

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 ) e ancora discesa fino alle porte di Vittorio Veneto (mancano 80 km) . Gli ultimi 60 km sono un biliardo.
 ) e ancora discesa fino alle porte di Vittorio Veneto (mancano 80 km) . Gli ultimi 60 km sono un biliardo.












 
 













 L'altro è a casa...
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