Ho detto che nella tappa c'è dell'ignoranza!maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 18:29manca un pezzo: il Gavia in discesa dal versante di Ponte
@Patate: sono d'accordo.
Ho detto che nella tappa c'è dell'ignoranza!maurofacoltosi ha scritto: ↑venerdì 9 agosto 2019, 18:29manca un pezzo: il Gavia in discesa dal versante di Ponte
Perché?
Una delle strade più pericolose che abbia mai affrontato, però la strada era bella. Solo che tra te e il nulla non c'è manco mezzo parapetto...maurofacoltosi ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 7:32 Mi riferisco alla discesa verso Ponte di Legno che fecero nel 2010. I corridori non ne furono molto contenti.
Ricordo che si lamentarono anche per la discesa dal Mont du Chat al TourMaìno della Spinetta ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 7:38Una delle strade più pericolose che abbia mai affrontato, però la strada era bella. Solo che tra te e il nulla non c'è manco mezzo parapetto...maurofacoltosi ha scritto: ↑sabato 10 agosto 2019, 7:32 Mi riferisco alla discesa verso Ponte di Legno che fecero nel 2010. I corridori non ne furono molto contenti.
Ho voluto lasciare, come da recente tradizione, partenza ed arrivo in capoluoghi di provincia, mi sembra più realistico.
Sarebbe una bella tappa per il Giro.
Si può addolcire togliendo la Colma, ed al limite anche Intelvi sebbene poi sia un po' troppo vuoto all'inizio. Per il resto sì, è dura ma non eccessivamente più del Lombardia 2016 che aveva salite un po' più facili ma era senza respiro negli ultimi 100 chilometri.
Al lombardia al limite metterei il solo cuvignone ai -70 almeno e salite più fattibili prima dell'arrivo.Patate ha scritto: ↑lunedì 12 agosto 2019, 23:21Si può addolcire togliendo la Colma, ed al limite anche Intelvi sebbene poi sia un po' troppo vuoto all'inizio. Per il resto sì, è dura ma non eccessivamente più del Lombardia 2016 che aveva salite un po' più facili ma era senza respiro negli ultimi 100 chilometri.
Anche un finale con il solo Cuvignone e qualche salita lì intorno sarebbe molto interessante.
Il Lombardia è mai arrivato a Varese?
Sono stato a Liegi e casualmente sono passato da questa strada.Patate ha scritto: ↑martedì 1 maggio 2018, 11:16 Circuito del pavé a Liegi: i 12 giri prevedono ciascuno la scalata della famosa Rue Pierreuse (1 km al 9% di cui 800 m in pavé a 14%), un tratto in pavé di 800 m al 7% non segnalato sul profilo, e la famosa scalata alla Rue Naniot (600 m al 10% in pavé) per un totale di 26 km e mezzo sulle pietre
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Rue Pierreuse:
Rue Naniot:
Complimenti sono disegnate davvero bene.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Eh mi immagino. Ad ogni modo suppongo che come fu risistemato il Finestre possano esserne risistemati altri nel caso ci passi il Giro. Il problema piuttosto è proprio quest'ultimoLeonardo Civitella ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 21:10Complimenti sono disegnate davvero bene.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Un appunto però: il finale della prima tappa sarebbe impossibile da proporre, visto che il versante sterrato del Terminillo, per intenderci quello da Micigliano, è praticamente impraticabile alle bici da corsa.(A causa di uno sterrato ricco di breccia e buche)
Al momento si può salire soltanto in mtb ed è un vero peccato poichè è il versante più panoramico e difficile del monte.
Saluti,Leonardo
Belle, soprattutto la terza perché corta e cattiva ...i Sibillini offrono panorami stupendi oltretutto.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Infatti prima o poi mi piacerebbe tantissimo farmi una vacanzina nell'area che sta tra Colfiorito e il Gran Sasso e portarmi la bici. Il mio amore sono i passi che superano la soglia della vegetazione (per esempio, da toscano, mi affascina tantissimo il Passo del Vestito sulle Apuane) e in quelle zone ce ne sono a bizzeffe.Erinnerung ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:27Belle, soprattutto la terza perché corta e cattiva ...i Sibillini offrono panorami stupendi oltretutto.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Mi sono accorto di aver utilizzato la stessa salita chiamandola Prati di Ragnolo...salita tosta cmq!
Non conoscevo il Passo del Vestito e da alcune immagini su google sembra molto panoramico! Io da lumbard ho fatto solo un trekking sui Sibillini di 6 giorni alcuni anni fa ma sono rimasto davvero affascinato. Ero salito al Sassotetto da Monastero e poi la Piana di Castelluccio è davvero un posto incredibile. In bici ci sarebbe parecchio da girare...nibali-san baronto ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:33Infatti prima o poi mi piacerebbe tantissimo farmi una vacanzina nell'area che sta tra Colfiorito e il Gran Sasso e portarmi la bici. Il mio amore sono i passi che superano la soglia della vegetazione (per esempio, da toscano, mi affascina tantissimo il Passo del Vestito sulle Apuane) e in quelle zone ce ne sono a bizzeffe.Erinnerung ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:27Belle, soprattutto la terza perché corta e cattiva ...i Sibillini offrono panorami stupendi oltretutto.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Mi sono accorto di aver utilizzato la stessa salita chiamandola Prati di Ragnolo...salita tosta cmq!
Se vuoi ho una casa nei monti della Laganibali-san baronto ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:33Infatti prima o poi mi piacerebbe tantissimo farmi una vacanzina nell'area che sta tra Colfiorito e il Gran Sasso e portarmi la bici. Il mio amore sono i passi che superano la soglia della vegetazione (per esempio, da toscano, mi affascina tantissimo il Passo del Vestito sulle Apuane) e in quelle zone ce ne sono a bizzeffe.Erinnerung ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:27Belle, soprattutto la terza perché corta e cattiva ...i Sibillini offrono panorami stupendi oltretutto.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Mi sono accorto di aver utilizzato la stessa salita chiamandola Prati di Ragnolo...salita tosta cmq!
Purtroppo no e devo dire che sarebbe un'altra strada che rientra in quella categoria. Ho chiesto ad uno che ha casa alla Doganaccia e mi avrebbe detto che senza MTB non se ne cava le gambe... è anche vero che senza volerlo mi son dovuto ciucciare la discesa sterrata del Catria in bdc (accidenti all'asfalto bio ) e non credo fosse messa meglio del Croce Arcana. Secondo me salendo da Fanano e scendendo a Cutigliano è fattibile visto che lo sterro in discesa si riduce a meno di 2 km contro i 4 in salita. Ci vuole un po' di pazienza e di masochismo . Se provo a farla te lo faccio sapereErinnerung ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 21:46Non conoscevo il Passo del Vestito e da alcune immagini su google sembra molto panoramico! Io da lumbard ho fatto solo un trekking sui Sibillini di 6 giorni alcuni anni fa ma sono rimasto davvero affascinato. Ero salito al Sassotetto da Monastero e poi la Piana di Castelluccio è davvero un posto incredibile. In bici ci sarebbe parecchio da girare...nibali-san baronto ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:33Infatti prima o poi mi piacerebbe tantissimo farmi una vacanzina nell'area che sta tra Colfiorito e il Gran Sasso e portarmi la bici. Il mio amore sono i passi che superano la soglia della vegetazione (per esempio, da toscano, mi affascina tantissimo il Passo del Vestito sulle Apuane) e in quelle zone ce ne sono a bizzeffe.Erinnerung ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 19:27
Belle, soprattutto la terza perché corta e cattiva ...i Sibillini offrono panorami stupendi oltretutto.
Mi sono accorto di aver utilizzato la stessa salita chiamandola Prati di Ragnolo...salita tosta cmq!
Curiosità visto che sei toscano: hai fatto la Croce Arcana? Come sono gli ultimi 2 Km? Da mtb?
Per favore Guardiagrele no....
Ho provato a disegnare una tappa con arrivo ai Prati di Tivo passando per la Forca di Penne e la Piana di Campo Imperatore (salite non durissime ma molto scenografiche). Più di 4000 m di dislivello.Leonardo Civitella ha scritto: ↑martedì 22 ottobre 2019, 22:12Per favore Guardiagrele no....
Per me fu uno dei momenti più bassi della carriera del pistolero
Se il Blockhaus rimane pur sempre il Blockhaus, in abruzzo meriterebbe più considerazione la salita di Prati di Tivo, sicuramente non per le pendenze ma bensì per la scenografia e per lo spettacolo che offre.
In particolare a tutti coloro che non la dovessero conoscere consiglierei di superare la località sciistica e di giungere al termine della strada percorribile, dove ci si può ritrovar davanti ad una delle visuali più paradisiache d'Italia.(Purtroppo però il manto stradale degli ultimi 400m è in ghiaia)
Saluti,Leonardo
Partenza a Karlovy Vary (Karlsbad) con una tappa a cronometro nel classico stile Giro: breve e con una salitella
Seconda tappa ondulata ma per velocisti, da Cheb a Ratisbona
Terza tappa per scattisti, che ripercorre nel finale la salita mondiale di Innsbruck e quella sulla quale Michele Scarponi colse la sua ultima vittoria in carriera
Tappa dura con tre ascese di prima categoria: il Monte Giovo, la salita all'altopiano di Avelengo e Colle, quasi 10 km costantemente in doppia cifra
Dopo metà Bondone in apertura ed un tratto lungo il Lago di Garda i corridori affronteranno 70 km animati (ma senza enormi pendenze) in cui le ultime due ascese (Montecchio e Torricelle) saranno decisive per il risultato di tappa
Lunga tappa per velocisti caratterizzata da una prima metà corsa nelle zone lagunari del Delta del Po
Tappa tosta: si sale a Carpegna (da nord e niente Cippo) all'inizio e al Monte Nerone dal lato più duro a metà tappa. Il terreno è sempre ondulato, fino al micidiale strappo che porta a Perugia e all'arrivo sul classico lastricato cittadino dopo 210 km e 3500 metri di dislivello
Magari il Fargno si potesse fare tranquillamente in bici da corsa. A parte che quest'anno quel versante credo sia sempre rimasto chiuso, ma anche fosse aperto il massimo che si può fare è portar su la bici in qualche modo, non una corsa professionistica. E purtroppo della stessa tappa è chiuso pure il tratto Castelsantangelo-Frontignano, quest'anno l'ho percorso due volte in discesa scavalcando le transenne (perché senza quello non si può fare il vero anello dei Sibillini e mi seccava) e ho paura che rimarrà chiuso ancora molto a lungo. Se dovessero riaprirlo sarebbe molto interessante anche come finale di tappa ad esempio per la Tirreno-Adriatico perché è una salita dura, finisce su un grosso piano appena sotto Frontignano (quindi non troppo in alto, a marzo difficilmente ci trovi la neve) e nell'ultimo chilometro ha pure una bellissima serie di tornanti (dall'ultimo si vede il primo, una manna per gli spettatori). Strade bianche in alta quota proponibili per i professionisti nella zona purtroppo non ci sono, nel senso che appunto si va su in qualche ma non verrà mai una gara regolare. Se ci fosse la possibilità di fare dei lavori ci sarebbero due sterrati molto interessanti che salgono verso la zona di Sassotetto (questo, sterrati gli ultimi 5 km: https://www.strava.com/segments/15065246 e questo: https://www.strava.com/segments/14945129) però per come sono ora non sono fattibilinibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Invece questa (la seconda parte e col versante classico di Sassotetto) è stata una delle uscite più belle della mia estate e in effetti mi piacerebbe un sacco vederla in una corsa. Purtroppo qui nelle Marche abbiamo la "sfiga" di avere la Tirreno-Adriatico che per forza di cose evita i Sibillini e il Giro ci snobba un po', anche comprensibilmente visto che appunto a marzo abbiamo tutti gli anni la TA. Ovviamente influisce anche la chiusura delle strade dopo il terremoto ma il Giro qua non veniva mai neanche prima
Ero già a conoscenza di tutto, chiaramente quando parlo di mediamente fattibile intendo sempre che se ci dovessero fare dei lavori sarebbe una opzione interessante. Due esempi che mi vengono a mente sono il Colle del Finestre che fino al 2005 era una mulattiera impercorribile (parola di Castellano), oppure l'asfaltatura a sorpresa che è stata fatta a Pian del Lupo per il 2019. D'altronde parliamo di fantacorse.Beppugrillo ha scritto: ↑domenica 3 novembre 2019, 21:18Magari il Fargno si potesse fare tranquillamente in bici da corsa. A parte che quest'anno quel versante credo sia sempre rimasto chiuso, ma anche fosse aperto il massimo che si può fare è portar su la bici in qualche modo, non una corsa professionistica. E purtroppo della stessa tappa è chiuso pure il tratto Castelsantangelo-Frontignano, quest'anno l'ho percorso due volte in discesa scavalcando le transenne (perché senza quello non si può fare il vero anello dei Sibillini e mi seccava) e ho paura che rimarrà chiuso ancora molto a lungo. Se dovessero riaprirlo sarebbe molto interessante anche come finale di tappa ad esempio per la Tirreno-Adriatico perché è una salita dura, finisce su un grosso piano appena sotto Frontignano (quindi non troppo in alto, a marzo difficilmente ci trovi la neve) e nell'ultimo chilometro ha pure una bellissima serie di tornanti (dall'ultimo si vede il primo, una manna per gli spettatori). Strade bianche in alta quota proponibili per i professionisti nella zona purtroppo non ci sono, nel senso che appunto si va su in qualche ma non verrà mai una gara regolare.nibali-san baronto ha scritto: ↑mercoledì 16 ottobre 2019, 20:55 Un trittico di tappe appenninico con salite lunghe, pendenze importanti e qualche strada bianca mediamente fattibile.
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Beppugrillo ha scritto: ↑sabato 14 marzo 2020, 22:04 Sarebbe interessante disegnare un percorso che unisca Giro, Tour e Vuelta di quest'anno in 3 settimane. Se lo stop si prolunga fino a luglio e rimane solo agosto-settembre si potrebbe chiedere un sacrificio agli spagnoli e fare un unico grande giro, che tra l'altro sarebbe un evento epocale, salvando 7 tappe a testa. In parte sono già mischiati visto che il Giro sconfina in Francia nella tappa di Sestriere e idem la Vuelta col Tourmalet.
Poi volendo andarci giù pesante con la fantasia si potrebbe ipotizzare una tappa Milano-Sanremo la prima domenica con ripartenza da Nizza il martedì successivo
Forse sportivamente sarebbe meglio il contrario: inizio in Galizia con la cronometro di Ezaro, l'Angliru dopo tre tappe, qualche tappa basca, il Tourmalet, Pau. Massiccio Centrale, le tappe del Colombier e del Glieres, quella verso Nizza, Sestriere e gran finale con i Laghi di Cancano OPPURE discesa verso la penisola con Cesenatico e/o Tortoreto come ultime tappe decisive. Questo se si vogliono riciclare le tappe esistentiBeppugrillo ha scritto: ↑sabato 14 marzo 2020, 22:04 Sarebbe interessante disegnare un percorso che unisca Giro, Tour e Vuelta di quest'anno in 3 settimane. Se lo stop si prolunga fino a luglio e rimane solo agosto-settembre si potrebbe chiedere un sacrificio agli spagnoli e fare un unico grande giro, che tra l'altro sarebbe un evento epocale, salvando 7 tappe a testa. In parte sono già mischiati visto che il Giro sconfina in Francia nella tappa di Sestriere e idem la Vuelta col Tourmalet.
Poi volendo andarci giù pesante con la fantasia si potrebbe ipotizzare una tappa Milano-Sanremo la prima domenica con ripartenza da Nizza il martedì successivo
Se chiedi ospitalità alla Vuelta gli devi lasciare l'ultima settimanaPatate ha scritto: ↑sabato 14 marzo 2020, 23:07Forse sportivamente sarebbe meglio il contrario: inizio in Galizia con la cronometro di Ezaro, l'Angliru dopo tre tappe, qualche tappa basca, il Tourmalet, Pau. Massiccio Centrale, le tappe del Colombier e del Glieres, quella verso Nizza, Sestriere e gran finale con i Laghi di Cancano OPPURE discesa verso la penisola con Cesenatico e/o Tortoreto come ultime tappe decisive. Questo se si vogliono riciclare le tappe esistentiBeppugrillo ha scritto: ↑sabato 14 marzo 2020, 22:04 Sarebbe interessante disegnare un percorso che unisca Giro, Tour e Vuelta di quest'anno in 3 settimane. Se lo stop si prolunga fino a luglio e rimane solo agosto-settembre si potrebbe chiedere un sacrificio agli spagnoli e fare un unico grande giro, che tra l'altro sarebbe un evento epocale, salvando 7 tappe a testa. In parte sono già mischiati visto che il Giro sconfina in Francia nella tappa di Sestriere e idem la Vuelta col Tourmalet.
Poi volendo andarci giù pesante con la fantasia si potrebbe ipotizzare una tappa Milano-Sanremo la prima domenica con ripartenza da Nizza il martedì successivo
La mia impressione è che non siano sballati. Fino a poco tempo fa usavo www.gpsies.com, che poi è stato rilevato da AllTrails e da quel giorno i profili mi risultavano totalmente sballati, così sono passato a ridewithGPS e ho notato che i profili sono tornati corretti. L'ho provato anche con le salite e funziona. Se invece provo a disegnarle direttamente sulla flamme mi escono salite sballate (prova a tracciare una salita prendendo come modello una salita già presente e vedi la differenza)Bomby ha scritto: ↑domenica 12 aprile 2020, 20:05
Chiedo a chi è più aggiornato di me: nell'editor le altimetrie non si riescono più a creare, e quindi si deve fare ricorso a editor esterni. Io uso ridewithGPS come consigliato, ma il risultato finale mi convince poco (i dislivelli sono tutti sballati). Voi come vi comportate per risolvere il problema?