Marco Gaviglio ha scritto: ↑lunedì 30 settembre 2019, 19:47
Dire che Degenkolb, Van Avermaet, Kristoff e c. non abbiano seguito Van der Poel perché si erano accorti che non fosse in giornata, mi sembra l'apoteosi del senno del poi.
Ma al di là di questo, io sto dicendo un'altra cosa: indipendemtente da come sarebbe andata, si sapeva che Van der Poel ci avrebbe provato più o meno da quella distanza, e che la sua mossa sarebbe stata quella che avrebbe terremotato e indirizzato la corsa, a prescindere da chi poi ne avrebbe beneficiato (lo stesso Vdp, o altri). Perché era palese che, in caso di attacco serio a 30-40 km dall'arrivo, con le energie ai minimi termini sarebbe stato quasi impossibile per i gregari andare a chiudere, e quindi temporeggiare nella speranza di questa eventualità era un grosso rischio.
Rischio obbligato, certo, per chi sapeva di non avere la gamba di Van der Poel e quindi non aveva altra scelta che correre di rimessa sperando in un improbabile ricongiungimento (ed è il caso di Kristoff, Degenkolb, dello stesso Van Avermaet e di Matthews). Mentre, almeno sulla carta, Sagan apparteneva a quella cerchia di corridori, ristrettissima, che aveva meno da perdere nel seguire VdP che nel restare a ruota. E in quella cerchia, oltre a Sagan, c'era solo Alaphilippe, mentre già Trentin non era così scontato che ne avesse per andare dietro all'olandese, per cui bravissimo a farcela.
Ma Sagan, ripeto, con i suoi mezzi era uno dei pochi ad avere (ripeto: almeno sulla carta) le forze per rispondere a Van der Poel, consapevole che, per il tipo di percorso, era meglio fare la lepre che il cacciatore.
E tutto questo, ripeto, a prescindere dal fatto che si avesse o meno fiducia nelle possibilità di Van der Poel: il dato di fatto era che VdP NON avrebbe aspettato l'ultimo giro e che, una volta mossosi lui, la corsa sarebbe esplosa. Quindi, se anche uno pensava che VdP non sarebbe andato lontano, quello rimaneva il treno da prendere, per avvantaggiarsi sugli altri e avere ottime possibilità di non venire più ripreso.
Da questo punto di vista, anzi, avrebbe avuto ancora più senso anticipare VdP (come fatto da Pedersen e Kung) che non "rassegnarsi" a correre di rimessa fino alla fine, carta che potevano giocarsi solo le nazionali con almeno due frecce, e non una Slovacchia che aveva solo Sagan e che, quindi, il cavallo buono avrebbe dovuto giocarselo prima.
Senno di poi per senno di poi, questa lettura mi pare che - alla luce di quanto accaduto i giorni prima - fosse cmq la più probabile che si verificasse.
Ovviamente, lo stesso discorso era da farsi in caso di attacco ai meno 30-40 di Alaphilippe, l'altro atteso al varco da tutti.