Nell'articolo si è provato ad analizzare le cause; ogni considerazione è ben accetta

http://www.cicloweb.it/2019/11/15/non-e ... -ciclisti/
Dieci tours de France, me pare che ne potemo parlà..
Può essere il caso, ma se sostieni questo, spiegami perché, fino a 10 anni fa, il calcio negli Stati Uniti nei grandi media aveva grossomodo lo spazio del dodgeball (la estremizzo volutamente, non ci vado troppo lontano). (per altro, sui numeri, ho trovato fonti discordanti: la maggior parte indica il calcio come quarto sport nelle high school dopo football, atletica e basket)
Ecco, qui mi trovi d'accordo: come mai non sono stati capaci di costruire una casa?
"Attuale", stando alla Treccani, significa "momento presente". Il momento presente, quindi 2019, parla di 21 vittorie negli Stati Uniti in gare UCI di cui 2 nel World Tour. L'Estonia vanta 20 vittorie di cui 0 nel World Tour. L'Ecuador vanta 9 vittorie di cui 3 nel World Tour. I numeri mi paiono chiari.
L'amore, per quanto in forte calo, per il baseball come si pone in tema di azioni "rapide, veloci, addrenaliche"?
perchè il ciclismo nelle acccaesse no se lo caganoBasso ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 21:56Può essere il caso, ma se sostieni questo, spiegami perché, fino a 10 anni fa, il calcio negli Stati Uniti aveva grossomodo lo spazio del dodgeball (la estremizzo volutamente, non ci vado troppo lontano). (per altro, sui numeri, ho trovato fonti discordanti: la maggior parte indica il calcio come quarto sport nelle high school dopo football, atletica e basket)
Ecco, qui mi trovi d'accordo: come mai non sono stati capaci di costruire una casa?
Non è che risulti banale, semplicemente stai parlando di un qualcosa di impreciso per l'analisiBeppugrillo ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 22:03 Non vorrei essere banale, ma credo che il punto sia che il ciclismo non compare nella lista degli sport di questa pagina: https://www.ncaa.com/
Mi stai parlando di 10 Tour de France vinti (7 dei quali * - proprio tu non mi fare come i gobbi, suvvia
Relativamente lente, ma risolte comunque in tempi non lunghi, con un vincitore; e intanto te riempi er colon*
e no eh
bè, ma negli stati uniti è molto popolare il golf, che certo non ha tempi più veloci del ciclismo.
Beh non era grigia come oggi, chissà, io su questo ho seri dubbi. Negli Stati Uniti quando un movimento funziona compete alla pari con l'Europa intesa come continente. Io negli anni 80 non c'ero, conosco Lemond, Hampsten e qualche nome sparso a cui non associo nulla, quindi non posso giudicare completamente, ma dubito che tra il 1980 e il 1990 dagli Stati Uniti siano usciti più potenziali campioni di quelli che sono usciti tra il 2010 e il 2020. Facendo una piccola lista magari dimenticando o sopravvalutando qualcuno direi che sono 5 negli ultimi 10 anni: Tejay, Talansky, Phinney, Costa e McNulty. Se da questi 5 fossero usciti un Lemond e un Hampsten (cosa che poteva tranquillamente essere) non staremmo a parlare di crisi del ciclismo americano ma sempre 5 sarebbero rimasti. Poi magari statisticamente è strana la serie di "fallimenti" delle promesse americane ma è anche molto più strano ad esempio che il Lussemburgo abbia avuto Schleck 1, Schleck 2, Kirchen e Jungels in 10 anni, le statistiche sballate capitano. Quindi per me siamo ancora decisamente nel campo delle oscillazioni fisiologiche di un movimento piccolo.Basso ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 22:08Non è che risulti banale, semplicemente stai parlando di un qualcosa di impreciso per l'analisiBeppugrillo ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 22:03 Non vorrei essere banale, ma credo che il punto sia che il ciclismo non compare nella lista degli sport di questa pagina: https://www.ncaa.com/Il ciclismo non compariva neppure 10, 20 e 30 anni fa, eppure la situazione del ciclismo su strada (ripeto, su strada, come scritto il ciclocross è in forte crescita - e ovviamente non è uno sport NCAA) non era grigia come oggi.
Hai dimenticato la promessa più fulgida del ciclismo stelle e strisce: nonno Horner....Beppugrillo ha scritto: ↑sabato 16 novembre 2019, 11:44Beh non era grigia come oggi, chissà, io su questo ho seri dubbi. Negli Stati Uniti quando un movimento funziona compete alla pari con l'Europa intesa come continente. Io negli anni 80 non c'ero, conosco Lemond, Hampsten e qualche nome sparso a cui non associo nulla, quindi non posso giudicare completamente, ma dubito che tra il 1980 e il 1990 dagli Stati Uniti siano usciti più potenziali campioni di quelli che sono usciti tra il 2010 e il 2020. Facendo una piccola lista magari dimenticando o sopravvalutando qualcuno direi che sono 5 negli ultimi 10 anni: Tejay, Talansky, Phinney, Costa e McNulty. Se da questi 5 fossero usciti un Lemond e un Hampsten (cosa che poteva tranquillamente essere) non staremmo a parlare di crisi del ciclismo americano ma sempre 5 sarebbero rimasti. Poi magari statisticamente è strana la serie di "fallimenti" delle promesse americane ma è anche molto più strano ad esempio che il Lussemburgo abbia avuto Schleck 1, Schleck 2, Kirchen e Jungels in 10 anni, le statistiche sballate capitano. Quindi per me siamo ancora decisamente nel campo delle oscillazioni fisiologiche di un movimento piccolo.Basso ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 22:08Non è che risulti banale, semplicemente stai parlando di un qualcosa di impreciso per l'analisiBeppugrillo ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 22:03 Non vorrei essere banale, ma credo che il punto sia che il ciclismo non compare nella lista degli sport di questa pagina: https://www.ncaa.com/Il ciclismo non compariva neppure 10, 20 e 30 anni fa, eppure la situazione del ciclismo su strada (ripeto, su strada, come scritto il ciclocross è in forte crescita - e ovviamente non è uno sport NCAA) non era grigia come oggi.
Un altro fattore possono essere i baffi di Zabriskie, materiale per gli esperti di costume. Ho l'impressione che di là il ciclismo sia finito in un terrificante filone hipster-bizzarro che rende impossibile prenderlo davvero sul serio. Quante volte nelle corse americane vediamo scene da puro freak show? Ashton Lambie magari viene un po' complicato non prenderlo sul serio (anche se ci si impegna davvero tanto), però se non ci sono quei risultati l'immagine della baracconata è difficile da togliere
Intendo pietre. Sarà un caso ma gli Usa sono a 0 Fiadre e Roubaix, così come la Spagna. Cioè alla fine per gli uomini da GT è abbastanza frequente vincere una Liegi o un Lombardia. A queste nazioni, che comunque hanno una grande tradizione ciclistica, manca completamente il settore pietre che, seppur io -essendo di parte- considero come il più affascinante, è indubbiamente uno dei più prestigiosi.Primo86 ha scritto: ↑domenica 17 novembre 2019, 12:38 George Hincapie, Tyler Farrar, Taylor Phinney. Frankie Andreu.
Dall'altra parte ci sarebbe Juan Antonio Flecha.
Poi occorrerebbe chiarire cosa si deve intendere per "classiche". Senza tirar fuori Valverde o Rodriguez, c'è una Liegi 2003 che avrebbe i primi due gradini del podio occupati da uno statunitense e uno spagnolo (mi pare).
1 perché il boom è iniziato dopo i mondiali 94Basso ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 21:56Può essere il caso, ma se sostieni questo, spiegami perché, fino a 10 anni fa, il calcio negli Stati Uniti nei grandi media aveva grossomodo lo spazio del dodgeball (la estremizzo volutamente, non ci vado troppo lontano). (per altro, sui numeri, ho trovato fonti discordanti: la maggior parte indica il calcio come quarto sport nelle high school dopo football, atletica e basket)
Ecco, qui mi trovi d'accordo: come mai non sono stati capaci di costruire una casa?
Negli USA il ciclismo non è uno sport UNIVERSITARIO oltre che professionistico. C'è davvero poco.Winter ha scritto: ↑domenica 17 novembre 2019, 17:361 perché il boom è iniziato dopo i mondiali 94Basso ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 21:56Può essere il caso, ma se sostieni questo, spiegami perché, fino a 10 anni fa, il calcio negli Stati Uniti nei grandi media aveva grossomodo lo spazio del dodgeball (la estremizzo volutamente, non ci vado troppo lontano). (per altro, sui numeri, ho trovato fonti discordanti: la maggior parte indica il calcio come quarto sport nelle high school dopo football, atletica e basket)
Ecco, qui mi trovi d'accordo: come mai non sono stati capaci di costruire una casa?
adesso son passati più di vent'anni , una generazione
sulle stat delle hs , hai ragione tu (mi sa che io avevo letto per le scuole primarie e medie)
Uomini
https://www.statista.com/statistics/267 ... -football/
football 1000000 persi 100000
https://www.statista.com/statistics/267 ... -baseball/
Baseball 482000..in dieci anni salito di diecimila
https://www.statista.com/statistics/267 ... asketball/
Basket 540000 stabile
https://www.statista.com/statistics/267 ... ol-soccer/
calcio 459000 ..salito di 68 mila
Ed nel decennio precedente era già raddoppiato
il ciclismo..meno di ventimila (che sarebbe un numero comunque notevole)
poi però se guardi il ranking delle gare su us cycling..
junior intorno a 400 (cinque anni fa erano 500)
https://legacy.usacycling.org/rankings/ ... e=get_rank
per un paese di 300 ml di abitanti un numero ridicolo
Evidentemente c è poca correlazione tra le hs e us cycling
2) per lo stesso motivo che la nasl non aveva funzionato
Non aveva basi
perso pele (lemond o armstrong) dopo pochi anni , ha chiuso tutto
perché gli usa esser pro , che sia organizzazioni, squadre o atleti , lo si fa per business
se non rende si chiude (o si cercano alternative per far cambiare la situazione )
il soldo pubblico non esiste
avrai notato l arrivo in salita al California
i primi anni sembrava il tour
ultimo anno..molti meno
Per me non è né bene né male, mi pare peraltro che nessuno abbia espresso giudizi particolari.galliano ha scritto: ↑lunedì 18 novembre 2019, 8:48 Ma è un male questa crisi?
Gli americani hanno la tendenza a amplificare l'aspetto "spettacolare" degli eventi sportivi, un modello che sicuramente ha successo e porta soldi ma a me non piace molto questa piega.
Tendono a creare star mediatiche anche a discapito del contenuto sportivo.
E hanno contagiato mezzo mondo con questo andazzo.
Basta vedere Tiger Woods o la Vonn.
Io preferivo i Bill Laimbeer, i Vinnie Johnson, al limite anche Kareem Abdul Jabbar o Larry Bird, campionissimi sul campo, ma di certo non personaggi da copertina.
Come ho scritto sopra, per me no. Il ciclismo statunitense è impostato come tutti gli altri sport, per cui anche il ciclismo è nei college e per gli atleti meritevoli ci sono le borse di studio che permettono di poter proseguire negli studi universitari; Kelly Catlin, ad esempio, usufruiva di una borsa di studio che gli permetteva gli studi universitari, ma non poteva disimpegnarsi con il ciclismo dopo l'incidente, perché rimaneva senza finanziamenti per proseguire la carriera universitaria.Winter ha scritto: ↑venerdì 15 novembre 2019, 21:37 Per me l errore di base è il non seguire il modello americano
tutto il sistema sportivo si basa sul sistema scolastico
prima le high school poi i college
il successo della mls non viene certo da Ibra e co
ma dal fatto che alle hs il soccer è il primo sport
il ciclismo americano s ispira a quello europeo
Purtroppo i numeri del ciclismo agonista son piccolissimi
grosso modo i numeri son in diminuzione ovunque (parlo di nazioni di vertice)Stylus ha scritto: ↑giovedì 21 novembre 2019, 14:05 Leggo con attenzione le vostre osservazioni e alcune le trovo molto pertinenti e interessanti, vorrei solo mettervi in guardia dal non cadere nello stesso equivoco nato nel thread della crisi del ciclismo italiano e su cui è caduto anche il nostro ct Cassani in un intervento su facebook.
I risultati possono essere un segnale della crisi o della salute di un movimento ciclistico ma non può essere esaustivo (perché per esempio, pochi talenti possono ottenere grandi risultati, l'Ecuador è un movimento in salute solo perché Carapaz ha vinto il Giro? la Slovacchia lo è stato per anni grazie a Sagan?), la bontà di un movimento si valuta invece dal numero di praticanti, di strutture, di squadre e di accessibilità allo sport a livello agonistico, il tutto nel confronto con dati di 10-20-30 anni fa. I risultati sono anzi poco rilevanti nella mia idea, per questo a mio avviso il ciclismo in Italia è uno sport in crisi rispetto agli anni 80, pure se oggi possiamo vantare un atleta in attività tra i più vincenti nella storia dei GT.
https://www.cyclingweekly.com/news/late ... ash-445863cauz. ha scritto: ↑venerdì 3 gennaio 2020, 13:20 stamattina ho letto questo tweet di ellen noble che mi ha fatto ripensare a questo thread
una ciclista professionista come lei in un anno arriva a spendere come minimo 10'000 dollari in spese mediche.
la trek paga un ricco stipendio ai corridori, ma restano pur sempre lavoratori autonomi e non dipendenti della squadra, quindi le spese mediche sono a loro carico. in uno sport che richiede un supporto medico costante, talvolta intenso, come il ciclismo, questa è una cosa che può stroncare sul nascere parecchie carriere per chi non se lo può permettere.