
Inizialmente pensavo questo: Efactory è un’azienda che produce trabiccoli elettrici, ed ha al suo interno una società sportiva che vuole “allargarsi”, chiamata Efactory Team.
Rileggendo bene il tutto, invece scopro che non è così. Allora il “Team” che cos’era?

Ripeto, un’occhiatina a a quei “contratti” (firmati da Efactory per la parte datoriale, o da chi sennò?) io la darei.

Perché per ora la storia mi suona così, a meno che non ci sia qualcosa che mi sfugge o non ho capito: io ho una salumeria, ma da appassionato di bici, millanto di avere contatti presso UCI, sponsor vari, governo ungherese, massoneria, Bilderberg, ecc., che mi consentiranno di avere licenza per gareggiare come società professionistica nell’anno 2020, senza stare a sottilizzare troppo su scadenze, tempi, altre costrizioni burocratiche che, si sa, soffocano la creatività...

Quindi preparo dei bei “contratti” (di collaborazione a 44.000 € annui, eh, e già qua mi chiedo per ignoranza mia se si possa fare visto che nelle norme UCI si parla esplicitamente di “salari”, e non so quanto questo termine sia da interpretare restrittivamente), in cui inserisco la clausola per cui SE poi la società sportiva non si farà, tale scrittura sarà nulla.
Chiedo ad esperti giuristi (dov’è Principe quando serve?

Che il tutto sia nullo dal principio a me pare evidente, e per ragioni diverse dalla non costituzione della fantomatica squadra.
Mi pare anzi che esponga parecchio chi lo ha preparato a conseguenze giuridiche, almeno per la giurisprudenza italiana, come minimo a richieste di danni, non foss’altro per la presa per il kiulo...

Stra-ripeto: c’è qualcos’altro che mi sfugge?