cassius ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2020, 21:53Vorrei abbracciarti, anche se potrebbe essere contagiosoTranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 24 febbraio 2020, 10:30Se c'è uno sport che ha poco da spaventarsi dal virus (e soprattutto dalla psicosi che sta invadendo il paese), questo è il ciclismo che si disputa completamente all'aperto, al contrario di quasi tutti gli altri sport che si disputano in palazzetti dello sport o in stadi.febbra ha scritto: ↑lunedì 24 febbraio 2020, 9:57 Coronavirus, a rischio anche la Milano-Sanremo: «Non esistono piani B»
Mauro Vegni, il direttore organizzativo di Rcs Sport spiega: «Siamo preoccupati perché è tra meno di un mese. Non avrebbe senso spostare la partenza di 20/50 km»
Coronavirus, a rischio anche la Milano-Sanremo: «Non esistono piani B»
Anche la Milano-Sanremo tra gli eventi a rischio per l’emergenza coronavirus. Lo conferma da Dubai, dove si sta svolgendo Uae Tour, Mauro Vegni, direttore organizzativo della classicissima di primavera e del Giro d’italia, incalzato dai cronisti di tutto il mondo. «Anche noi di Rcs Sport — spiega Vegni — siamo molto preoccupati per il diffondersi dell’epidemia perché la situazione in Italia è veramente difficile. Le nostre prime preoccupazioni sono la Tirreno-Adriatico e soprattutto la Milano-Sanremo in programma tra meno di un mese, per cui non esistono e non possono esistere piani B dal punto di vista organizzativo. Se il governo confermasse il blocco dello sport a Milano e in Lombardia saremmo costretti ad annullarla, non ha nessun senso spostare la partenza di 20/50 chilometri: la corsa è quella da 110 anni. Io spero che il picco vada ad attenuarsi. Sul Giro d’Italia al momento non posso dire nulla, ma è chiaro che se il picco non dovesse attenuarsi i rischi che non possa svolgersi ci sono». Nata nel 1907, la Sanremo si è fermata solo nel 1916, nel 1944 e 1945.
fonte: corriere.it
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Se si dovessere arrivre all'annullamento della Sanremo, allora sarebbe la volta buona in cui impiccarci tutti insieme così risolviamo il problema alla radice.![]()
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Da una parte il vero coronavirus del ciclismo, il beppecontismo del "oddio da 110 anni si fa questo percorso" che poi è una gran cazzata, il Poggio c'è dagli anni 60 e la Cipressa dagli anni 80, e qualche anno per frana si sono fatte le Mànie; e nel 2013 pure 50 km in autobus; e sono sicuro che altri suiveur più suiveur di me conoscono altri episodi di sacrilegio della tradizione.
Partenza anche in Lombardia ma senza villaggio partenza, cioè arrivano i bus con i corridori già pronti vestiti e se del caso scaldati, un tizio abbassa la bandierina e partono senza tanto clamore. Riprese televisive e tutto il resto, tanto gli "assembramenti" del ciclismo 1) non sono gli assembramenti di uno stadio 2) la gente paranoiata dal COVID-19 se ne sta a casetta a guardarla.
La Sanremo si è fermata per 3 edizioni per delle GUERRE MONDIALI. Se di ferma nel 2020 per 12 (dodici) morti peraltro tutta gente anziana o con gravi patologie, mi incazzo. Ma non per la Sanremo in sè, che delle 5 Monumento è di gran lunga la meno significativa...è proprio una questione di principio, un riaffermare che la morte ci deve cogliere vivi, eccheccazzo.
