Cinematografo

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aitutaki1
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
@aitutaki1
Non ho visto The bad batch, di che parla?

...In queste settimane colmerò anche qualche lacuna estremorientale,
Puoi quasi prender 2 piccioni con una fava, la regista è di origine iraniana naturalizzata albionica, il film narra le vicende di una zona desertica
in cui vengono confinati gli scarti della società, e di come in realtà questa venga ricreata con le sue contraddizioni
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
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Cthulhu
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
jerrydrake ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 8:29 Di Dreyer ho visto solo La Passione di Giovanna d'Arco e Il Vampiro. Mi sono perso qualcosa?
Almeno Dies Irae (film assoluto) e Gertrud. Ma come cadi cadi in piedi.


@Cthulhu complimentissimi per tutto, e anche un po' di sana invidia :)
Di Herzog citerei anche Anche i nani hanno cominciato da piccoli, per me un film assolutamente geniale. Fassbinder girava tre film all'anno, molto difficile star dietro a tutto, ma di lui ho visto tanto (with a little help from our friend enricoghezzi).
Curiosità: di che anno sei?

@aitutaki1
Non ho visto The bad batch, di che parla?

@herbie
Hai colto con serendipità, parlavo appunto di America oggi e delle splendide Stowe e Moore che generosamente vi si mostrano. Ho dimenticato di citare anche la mitica Lori Singer, per tutti noi Julie Miller in Saranno famosi.


Grazie a tutti per le segnalazioni e le dritte. :gruppo:

L'altro giorno ho guardato The woman who left, di Lav Diaz. È un regista filippino uso a sforare le 4 ore (arrivando anche a 12) coi suoi film, in quest'occasione si è fermato a 3 e un po'. Buon film ma non entusiasmante a mio avviso. Fotografia iperrealista in bn, pareva Ciprì e Maresco. In queste settimane colmerò anche qualche lacuna estremorientale, ci sono alcuni registi che ultimamente vanno per la maggiore e di cui non ho visto nulla, Diaz era uno di questi, seguiranno il suo connazionale Brillante Mendoza e il thailandese Apichatpong Weerasethakul.
sono del 1966, vecchiarello...
Ti appoggio i nani
Su Dreyer c'è anche Ordet e almeno un paio di suoi film muti:
La commedia Il padrone di casa ( si, ha anche girato una commedia )
e soprattutto Mikael, fra l'altro girato in Germania su un amour fou omosessuale ( si, all'epoca si potevano fare anche queste cose ).
I compimenti li faccio a te che hai ancora la forza di vederti film così lunghi: io ho già dato abbastanza in gioventù ( oltre a Syberberg mi ricordo Out One di Jacques Rivette ). Sono riuscito a fare eccezione per Satantango di Bela Tarr perché ne valeva la pena. Come si fa a non farla per qualcuno che riesce a fare una cosa così ( in realtà tratta da Werckmeister Harmonies di durata più normale ) ?

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lemond
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Re: Cinematografo

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Solo per precisare, anche Jacques Brel è stato sia attore che regista cinematografico e ha messo in scena in teatro "Don Chisciotte". Certo non sono state le attività principali, ma ... quand même ;)
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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matteo.conz
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Re: Cinematografo

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aitutaki1 ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 11:38
Admin ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
@aitutaki1
Non ho visto The bad batch, di che parla?

...In queste settimane colmerò anche qualche lacuna estremorientale,
Puoi quasi prender 2 piccioni con una fava, la regista è di origine iraniana naturalizzata albionica, il film narra le vicende di una zona desertica
in cui vengono confinati gli scarti della società, e di come in realtà questa venga ricreata con le sue contraddizioni
Se posso faccio consigliare al Frusciante che è un'enciclopedia. Comunque i miei preferiti sono Sion Sono (Tokyo tribe è geniale), Tsukamoto (iron man e snake of june), Kitano(tutti), Miike(ichi the killer), Kim Ki-duk, Wong Kar-wai (in the mood for love), Oshii (ghost in the shell), Okiura (jin-roh: uomini e lupi)...beh in questa playlist ce ne sono a decine:
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Bitossi
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Re: Cinematografo

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Cthulhu ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 13:01 Come si fa a non farla per qualcuno che riesce a fare una cosa così ( in realtà tratta da Werckmeister Harmonies di durata più normale ) ?
[-BBvideo=560,315][-/BBvideo]
Piano-sequenza con dolly su ruote? :dubbio:

Certo che ‘sti ungheresi... quando ero ragazzo andava di moda Miklos Jancsó.
Per degli adolescenti (al cineforum con le porte di uscita sbarrate :diavoletto:), riuscire a terminare I disperati di Sandor o L’armata a cavallo è stato un discreto allenamento! ;)
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Re: Cinematografo

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Bitossi ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 13:31
Cthulhu ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 13:01 Come si fa a non farla per qualcuno che riesce a fare una cosa così ( in realtà tratta da Werckmeister Harmonies di durata più normale ) ?
[-BBvideo=560,315][-/BBvideo]
Piano-sequenza con dolly su ruote? :dubbio:

Certo che ‘sti ungheresi... quando ero ragazzo andava di moda Miklos Jancsó.
Per degli adolescenti (al cineforum con le porte di uscita sbarrate :diavoletto:), riuscire a terminare I disperati di Sandor o L’armata a cavallo è stato un discreto allenamento! ;)
sembra un piano sequenza old fashioned, in effetti. La cosa grande non è l'aspetto tecnico, è l'epifania quando scoprono il vecchio nudo e la vergogna e il senso della propria mortalità li travolge
Ti assicuro che, rispetto a Bela Tarr, Jancso ( ho dato a sufficienza anche io...) sembra un autore di commedie leggere.
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 13:06
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 11:38
Admin ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
@aitutaki1
Non ho visto The bad batch, di che parla?

...In queste settimane colmerò anche qualche lacuna estremorientale,
Puoi quasi prender 2 piccioni con una fava, la regista è di origine iraniana naturalizzata albionica, il film narra le vicende di una zona desertica
in cui vengono confinati gli scarti della società, e di come in realtà questa venga ricreata con le sue contraddizioni
Se posso faccio consigliare al Frusciante che è un'enciclopedia. Comunque i miei preferiti sono Sion Sono (Tokyo tribe è geniale), Tsukamoto (iron man e snake of june), Kitano(tutti), Miike(ichi the killer), Kim Ki-duk, Wong Kar-wai (in the mood for love), Oshii (ghost in the shell), Okiura (jin-roh: uomini e lupi)...beh in questa playlist ce ne sono a decine:
Approfitto del quote per chiedere l' aiuto da casa .. :diavoletto:
Sto cercando un film , visto purtroppo (in realtà no ma risparmio i particolari) a spizzichi e bocconi
-giapponese
-la protagonista è una "mondana" che incontra il cliente in un hotel, il quale consuma freebase o qualcosa di simile (meth?)
e mi pare ne resti in overdose o ucciso.
-fotografia "moderna" con giochi di luce in interni scuri
-Probabilmente del 2000 o dintorni
Grazie in anticipo
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Re: Cinematografo

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aitutaki1 ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 14:35
Approfitto del quote per chiedere l' aiuto da casa .. :diavoletto:
Sto cercando un film , visto purtroppo (in realtà no ma risparmio i particolari) a spizzichi e bocconi
-giapponese
-la protagonista è una "mondana" che incontra il cliente in un hotel, il quale consuma freebase o qualcosa di simile (meth?)
e mi pare ne resti in overdose o ucciso.
-fotografia "moderna" con giochi di luce in interni scuri
-Probabilmente del 2000 o dintorni
Grazie in anticipo
Tokyo decadence di murakami del 92...di clienti ne incontra tanti, alcune scene assurde!
edit: eccolo qua https://4snip.pw/decode/gircGKi2CjZzUDX ... ONuoI_eqq_
Ultima modifica di matteo.conz il giovedì 9 aprile 2020, 14:52, modificato 2 volte in totale.
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Cthulhu ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 14:32
Bitossi ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 13:31
Cthulhu ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 13:01 Come si fa a non farla per qualcuno che riesce a fare una cosa così ( in realtà tratta da Werckmeister Harmonies di durata più normale ) ?
[-BBvideo=560,315][-/BBvideo]
Piano-sequenza con dolly su ruote? :dubbio:

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sembra un piano sequenza old fashioned, in effetti. La cosa grande non è l'aspetto tecnico, è l'epifania quando scoprono il vecchio nudo e la vergogna e il senso della propria mortalità li travolge
Ti assicuro che, rispetto a Bela Tarr, Jancso ( ho dato a sufficienza anche io...) sembra un autore di commedie leggere.
Eccelosò! :diavoletto:
Però mi pare che, lunghezze a parte, Tarr conservi un tocco immaginifico con tratti di surrealismo.
Mi sa che 'sto Werckmeister me lo devo procurare...
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 14:48
aitutaki1 ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 14:35
Approfitto del quote per chiedere l' aiuto da casa .. :diavoletto:
Sto cercando un film , visto purtroppo (in realtà no ma risparmio i particolari) a spizzichi e bocconi
-giapponese
-la protagonista è una "mondana" che incontra il cliente in un hotel, il quale consuma freebase o qualcosa di simile (meth?)
e mi pare ne resti in overdose o ucciso.
-fotografia "moderna" con giochi di luce in interni scuri
-Probabilmente del 2000 o dintorni
Grazie in anticipo
Tokyo decadence di murakami del 92...di clienti ne incontra tanti, alcune scene assurde!
Grazie 1000 appena rientrerò dal secondo allenamento verificherò
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 13:06
aitutaki1 ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 11:38
Admin ha scritto: mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
@aitutaki1
Non ho visto The bad batch, di che parla?

...In queste settimane colmerò anche qualche lacuna estremorientale,
Puoi quasi prender 2 piccioni con una fava, la regista è di origine iraniana naturalizzata albionica, il film narra le vicende di una zona desertica
in cui vengono confinati gli scarti della società, e di come in realtà questa venga ricreata con le sue contraddizioni
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visto ti piacciono i giap, ti to un nome, Nobuo Nakagawa e magari due titoli : Jigoku ( Inferno - iI titolo è letteralmente l'argomento del film ) e Tokaido Yotsuya kaidan ( storia di fantasmi di Yotsuya nel Tokaido ) Chi li ha visti non se li scorda più. Poi ci sarebbe Seijun Suzuki ( la farfalla sul mirino, Tokyo Drifter, Barriera di carne ) ma magari è più ovvio,
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Re: Cinematografo

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Trovato Jigoku.
buon divertimento.
Ultima modifica di Cthulhu il giovedì 9 aprile 2020, 15:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Cinematografo

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Mi piacciono i jappo ma non ho sentito nominare nessuno di questi film quindi vedo di recuperare dato che non ho niente da fare. jigoku me lo guardo stasera così da avere un sonno tranquillo :D
@aiututaki: de nada! pratichi ciclismo?
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 15:06 Mi piacciono i jappo ma non ho sentito nominare nessuno di questi film quindi vedo di recuperare dato che non ho niente da fare. jigoku me lo guardo stasera così da avere un sonno tranquillo :D
@aiututaki: de nada! pratichi ciclismo?
non so se ti fa entrare senza password, ma se del caso qui trovi di tutto

https://rutracker.net/forum/tracker.php ... i%20seijun

https://rutracker.net/forum/tracker.php ... wa%20nobuo
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 15:06 Mi piacciono i jappo ma non ho sentito nominare nessuno di questi film quindi vedo di recuperare dato che non ho niente da fare. jigoku me lo guardo stasera così da avere un sonno tranquillo :D
@aiututaki: de nada! pratichi ciclismo?
Se ti piacciono i jappo non puoi assolutamente esimerti da questa cosa qui.

Lo so, è una cosa antica, ma per invogliarti copio e incollo da wiki quello che hanno scritto due celebri critici americani
"I have seen Sansho only once, a decade ago, emerging from the cinema a broken man but calm in my conviction that I had never seen anything better; I have not dared watch it again, reluctant to ruin the spell, but also because the human heart was not designed to weather such an ordeal"
"I don't believe there's ever been a greater motion picture in any language. This one sees life and memory as a creek flowing into a lake out into a river and to the sea."
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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 15:06 Mi piacciono i jappo ma non ho sentito nominare nessuno di questi film quindi vedo di recuperare dato che non ho niente da fare. jigoku me lo guardo stasera così da avere un sonno tranquillo :D
@aiututaki: de nada! pratichi ciclismo?
Pratico la libertà :bll:
Scherzo prima del Covid-19 lo praticavo per diletto avendo ripreso la bici pochi anni fa (ne faccio 53 a maggio) dopo aver noleggiato un ebike
adesso se continua così non dico la Red Hook ma le Alley Cat Milanesi potrei quasi farle
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Non mi esimo di certo! Gli altri film li cerco su torrent, non capisco il russo :) Amo i vecchi film ed il bianco e nero, ad esempio di Kurosawa ed Ozu ma non ho mai compagnia per vederli perchè purtroppo non ho amici cinefili, quei pochi guardano cazzate. Pensa che sono finito a guardare il film sui pokemon un annetto fa :x
Non capisco come possano non amare la vera arte. Abito in una cittadina che ha storia ed arte ma la gente è cambiata, rincoglionita direi...infatti esco sempre più spesso con gente di una certa età.
@aiututaki: viva la libertà, l'uguagianza e la fratellanza! io ne ho praticata troppa e ora me ne pento per troppi errori.
Ultima modifica di matteo.conz il giovedì 9 aprile 2020, 18:35, modificato 1 volta in totale.
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Allora W la fattanza, ma non la sto praticando
nella circostanza del film che mo' controllo, invece si
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Re: Cinematografo

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Tokyo decadence l'avrò visto 10 anni fa ma alcune scene mi sono rimaste impresse, sono davvero potenti.
Neanch'io la sto praticando, passati i 30 anni ho capito che aveva ragione quel tale che diceva che quando i postumi superano il piacere, la festa è finita: mica tutti arrivano all'età di Burroughs o Bukowski..
Ultima modifica di matteo.conz il giovedì 9 aprile 2020, 19:19, modificato 1 volta in totale.
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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 16:42 Non mi esimo di certo! Gli altri film li cerco su torrent, non capisco il russo :) Amo i vecchi film ed il bianco e nero, ad esempio di Kurosawa ed Ozu ma non ho mai compagnia per vederli perchè purtroppo non ho amici cinefili, quei pochi guardano cazzate. Pensa che sono finito a guardare il film sui pokemon un annetto fa :x
Non capisco come possano non amare la vera arte. Abito in una cittadina che ha storia ed arte ma la gente è cambiata, rincoglionita direi...infatti esco sempre più spesso con gente di una certa età.
@aiututaki: viva la libertà, l'uguagianza e la fratellanza! io ne ho praticata troppa e ora me ne pento per troppi errori.
Ovviamente Jigoku e Sansho Dayu non partecipano allo stesso campionato: uno è una cosa super-trash, che vale la pena solo per l'ultima mezz'ora folle, l'altra è un'opera d'arte.
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 16:42 Non mi esimo di certo! Gli altri film li cerco su torrent, non capisco il russo :) Amo i vecchi film ed il bianco e nero, ad esempio di Kurosawa ed Ozu ma non ho mai compagnia per vederli perchè purtroppo non ho amici cinefili, quei pochi guardano cazzate. Pensa che sono finito a guardare il film sui pokemon un annetto fa :x
Non capisco come possano non amare la vera arte. Abito in una cittadina che ha storia ed arte ma la gente è cambiata, rincoglionita direi...infatti esco sempre più spesso con gente di una certa età.
@aiututaki: viva la libertà, l'uguagianza e la fratellanza! io ne ho praticata troppa e ora me ne pento per troppi errori.
Milfs call ciamalo col so nome, xe mia pecà
reminiscenze dei nonni veneti a parte il film dovrebbe essere Tokio Decadence, ho lanciato 3 torrent e manca poco,
eventualmente non avessi sonno tra La 25a Ora, 150 milligrammi e Antigone qualcuno si sente di dare un consiglio ?
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aitutaki1 ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 19:31
matteo.conz ha scritto: giovedì 9 aprile 2020, 16:42 Non mi esimo di certo! Gli altri film li cerco su torrent, non capisco il russo :) Amo i vecchi film ed il bianco e nero, ad esempio di Kurosawa ed Ozu ma non ho mai compagnia per vederli perchè purtroppo non ho amici cinefili, quei pochi guardano cazzate. Pensa che sono finito a guardare il film sui pokemon un annetto fa :x
Non capisco come possano non amare la vera arte. Abito in una cittadina che ha storia ed arte ma la gente è cambiata, rincoglionita direi...infatti esco sempre più spesso con gente di una certa età.
@aiututaki: viva la libertà, l'uguagianza e la fratellanza! io ne ho praticata troppa e ora me ne pento per troppi errori.
Milfs call ciamalo col so nome, xe mia pecà
reminiscenze dei nonni veneti a parte il film dovrebbe essere Tokio Decadence, ho lanciato 3 torrent e manca poco,
eventualmente non avessi sonno tra La 25a Ora, 150 milligrammi e Antigone qualcuno si sente di dare un consiglio ?
Ti ho lasciato il link di Tokyo decadence: https://4snip.pw/decode/gircGKi2CjZzUDX ... 9ONuoI_eqq
Comunque la 15ora la devi vedere: uno dei migliori in assoluto di Spike Lee con Norton e Hoffman:
[BBvideo=560,315] [/BBvideo]
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Re: Cinematografo

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Rimanendo nell'Estremo Oriente, questa volta in terra coreana, più che il buon Parasite, consiglio un vero capolavoro di cinematografia zombie, degno del miglior Romero: Train to Busan. Imperdibile per gli amanti del genere
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Re: Cinematografo

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jerrydrake ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 23:50

PPS Non dirmi che sei altrettanto preparato sul cinema sovietico...
Lo prendo come un invito a sfornare un'altra pappardella storica. Lo faccio soprattutto per me, così passo il tempo e metto un po' di ordine nei miei vecchi ricordi.
Innanzitutto va detto che il cinema sovietico è un po' più problematico da apprezzare di quello tedesco, ad esempio. Soprattutto perché sono praticamente tutti film di propaganda, almeno fino agli anni 60 : all'inizio sincera, successivamente più forzata, che se i film non piacevano a Stalin erano guai grossi...Poi anche per una certa tendenza al polpettone pretenzioso. Se uno riesce a superare queste difficoltà viene ripagato, perché i film di valore, tra i quali anche grandi capolavori, non mancano.
Sicuramente il periodo più interessante del cinema sovietico è quello muto ( che è andato avanti fino agli inizi degli anni 30 ). C'erano grande fermento ed entusiasmo, si cercavano nuovi mezzi espressivi adatti al nuovo mondo comunista. Se il mondo era nuovo, anche il linguaggio doveva esserlo. I registi più in vista erano anche grandi teorici ( ho già ricordato l'effetto Kuleshov,ad esempio ) e a volte i loro saggi sono oggi più attuali dei loro film. Il loro punto di vista è che il cinema deve avere una linguaggio autonomo e non essere semplicemente teatro filmato, identificato con l'ideologia borghese e capitalista. La specificità del linguaggio cinematografico veniva identificata con il montaggio; in realtà l'uso creativo del montaggio viene fatto risalire a David W, Griffith, il famoso finale alla Griffith: classico esempio, montaggio incrociato di immagini dell'eroina in pericolo e dell'eroe che viene a salvarla, fino a che i due si ritrovano nella stessa inquadratura e avviene il salvataggio. Oggi di una banalità totale, ma all'epoca unire due azioni che si svolgevano a distanza era una grande novità, prima i film erano solo una scena dopo l'altra con unità di tempo e di spazio.
Furono però i sovietici a sviluppare al massimo il montaggio ( la carrozzina, l'occhio della madre, le scalinate di Odessa, come direbbe il professor Guidobaldo Maria Riccardelli ).
Va detto che l'enfasi sul montaggio è strumentale agli aspetti propagandistici: con il montaggio esasperato lo sguardo dello spettatore è costretto ad andare dove vogliono gli autori, senza pensare troppo; le inquadrature più lunghe, magari anche con campi lunghi lasciano più margini di libertà allo sguardo. Tattiche che conoscono bene gli autori pubblicitari.
I massimi registi/teorici di questa fase sono Sergej Ejzenstejn , Lev Kuleshov, Vsevolod Pudovkin e Dziga Vertov.
DI Ejzenstejn ( che era un grande regista, parodie a parte ) tutti i film sono interessanti: oltre alla corazzata ( 1925 ) consiglio Ottobre( 1929 ) e il più tardo e " normalizzato" Alexander Nevskij (1939). Anche se da quanto è rimasto forse il film più bello sarebbe stato Que Viva Mexico ( 1931) girato in loco e purtroppo incompiuto.
Kuleshov ha fatto due film molto interessanti e tutt'ora assai piacevoli :Le straordinarie avventure di Mr.West nel paese dei bolscevichi ( 1924 ), una comica propagandistica girata alla Harold Lloyd e Dura Lex ( 1926) tratto da Jack London.
Di Dziga Vertov, documentarista e beniamino degli autori impegnati d'avanguardia degli anni 60 molti hanno visto lo straordinario l'uomo con la macchina da presa. Il resto non è dello stesso valore, ma Entusiasmo-sinfonia donbassa vale comunque la pena
Pudovkin è invecchiato male, basta La madre
Per me il più grande di tutti è però Aleksandr Dovzenko, ucraino, che sapeva unire uno straordinario lirismo panteista alla propaganda: Zvenigora, Arsenal, Terra( il più celebre ) , Ivan, sono capolavori da vedere. Poi con la dottrina normalizzatrice del realismo socialista stalinista dovette mettersi a girare cose più convenzionali, ma tutti i suoi pochi film hanno momenti indimenticabili. Alla sua morte la vedova Yulia Solntseva girò tre film che il marito aveva scritto e preparato senza potere girarli; almeno uno di questi, la Desna incantata ( 1965 ) vale i suoi capolavori storici.
Altri film interessanti del periodo sono Letto e divano ( 1926, Abram Room ),commedia su un menage a trois con la donna come vertice ( gli anni 20 erano sessualmente molto liberi ), La ragazza con la cappelliera ( 1927 ) e Sobborghi ( 1933 ) dell'ottimo Boris Barnet e La nuova babilonia ( 1929 ) sulla comune di Parigi, oggi forse ricordato soprattutto per la partitura di Shostakovich, di Grigorij Kozincev , poi autore di uno dei film più belli dell'epoca del realismo socialista, la gioventù di Maxim ( 1935 ) e più tardi di un ottimo, anche se un po' ponderoso, Amleto ( 1964 ) nella traduzione di Pasternak.
Dell'epoca del realismo socialista staliniano - film più semplici, direi nazional-popolari, inneggianti agli eroi sovietici, come da dettami staliniani che non era un uomo molto sofisticato - ricordo Chapaev (1934 ) dei fratelli Vassiliev, la trilogia sula vita di Gorkij ( l'infanzia-fra la gente- le mie università 1938-1940 ) di Mark Donskoy e Lenin a ottobre ( 1937 ) di Mikhail Romm, autore poi nell'epoca post staliniana di nove giorni in in anno ( 1962) su uno scienziato nucleare malato di cancro. Un assurdità divertente del periodo staliniano: il musical i cosacchi del Kurban ( 1950 ) di Ivan Piryev. Assurdo il giuramento ( 1946 ) di Mikheil Chiaureli dove il culto della personalità di Stalin raggiunge vertici incommensurabili.

fine prima parte, poi proseguirò con il periodo dalla morte di Stalin a - più o meno - oggi
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Bitossi
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Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 12:59 fine prima parte, poi proseguirò con il periodo dalla morte di Stalin a - più o meno - oggi
Bondarchuk! :diavoletto:

Riguardo a Pudovkin, non hai parlato del manifesto dell’asincronismo (per pudore, immagino :D ), che era stato oggetto di un mio esame universitario.
In soldoni per chi ci legge: all’avvento del sonoro, si teorizzò che fosse più utile a commentare quanto NON ERA IN SCENA, piuttosto di quanto si vedesse. Cose che diamo per scontate oggi, come il monologo interiore, i ricordi solo descritti, ecc. Estremamente moderno, da questo punto di vista.
Pudovkin poi estremizzava, quindi (vado a memoria) arrivava a sostenere che non ci fosse bisogno di far sentire il cigolio di una porta che si apriva, se la si vedeva; valido solo il contrario (porta che cigola senza che la si veda), effetto che conserva un certo valore drammatico ancor oggi, anche se ormai da considerare ingenuo... ;)
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Re: Cinematografo

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Bitossi ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 14:04
Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 12:59 fine prima parte, poi proseguirò con il periodo dalla morte di Stalin a - più o meno - oggi
Bondarchuk! :diavoletto:

Riguardo a Pudovkin, non hai parlato del manifesto dell’asincronismo (per pudore, immagino :D ), che era stato oggetto di un mio esame universitario.
In soldoni per chi ci legge: all’avvento del sonoro, si teorizzò che fosse più utile a commentare quanto NON ERA IN SCENA, piuttosto di quanto si vedesse. Cose che diamo per scontate oggi, come il monologo interiore, i ricordi solo descritti, ecc. Estremamente moderno, da questo punto di vista.
Pudovkin poi estremizzava, quindi (vado a memoria) arrivava a sostenere che non ci fosse bisogno di far sentire il cigolio di una porta che si apriva, se la si vedeva; valido solo il contrario (porta che cigola senza che la si veda), effetto che conserva un certo valore drammatico ancor oggi, anche se ormai da considerare ingenuo... ;)
Beh, mica si può entrare troppo sui particolari. Il fatto è che Pudovkin era un teorico puro. E i suoi film sono la pedissequa applicazione, quasi matematica delle sue teorie . Le sue inquadrature sono poco interessanti e i suoi effetti di montaggio didascalici, cosa che per un regista è un problema. L'asincronismo tra immagini e suono lo ha applicato nel Disertore ( 1933 ) e mi ricordo che la cosa mi lasciò parecchio perplesso

Bondarchuck noooo. Il peggior ricordo della mia infanzia è mio padre che mi porta - non so perché, avrò avuto 5 anni, probabilmente non sapeva dove lasciarmi, forse mia madre era dalla nonna, boh - a vedere Waterloo... :shock:
Ultima modifica di Cthulhu il sabato 11 aprile 2020, 14:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Cinematografo

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Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 12:59
jerrydrake ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 23:50

PPS Non dirmi che sei altrettanto preparato sul cinema sovietico...

DI Ejzenstejn ( che era un grande regista, parodie a parte ) tutti i film sono interessanti: oltre alla corazzata ( 1925 ) consiglio Ottobre( 1929 ) e il più tardo e " normalizzato" Alexander Nevskij (1939). Anche se da quanto è rimasto forse il film più bello sarebbe stato Que Viva Mexico ( 1931) girato in loco e purtroppo incompiuto.
Approfitto di aver trovato un'enciclopedia gratuita :D

Premetto che La corazzata è il mio film cult, in assoluto il mio GOAT. Allora ti chiedo, su Ejzenstejn, quale delle mille versioni di Que Viva Mexico (per capirsi perché hanno titoli anche molto diversi) vale la pena guardare/riguardare? E ancora sul Maestro: io mi ero fermato all'Ivan il Terribile parte prima sapendo dei tagli e dei sequestri staliniani, vale la pena recuperare le part II e III?
Grazie :cincin:
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Re: Cinematografo

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Mi scuso con Cthulhu per il discorso su Gibson: ho pensato che fossi un amante dei blockbuster :cincin:
Ti piace Kieslowski? Io adoro il Film rosso ed il quinto episodio del Decalogo. Quando Pulp fiction vinse la Palma d'oro Tarantino disse che meritava il film rosso e detto da lui è tutto dire :)
Ultima modifica di matteo.conz il sabato 11 aprile 2020, 15:22, modificato 1 volta in totale.
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: Cinematografo

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Ieri sera mi sono rivisto le tre ore e mezza dell'albero degli zoccoli su rai3, in bergamasco.
Tra i cinque film da portare sull'isola deserta.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Cinematografo

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jerrydrake ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 14:40
Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 12:59
jerrydrake ha scritto: martedì 7 aprile 2020, 23:50

PPS Non dirmi che sei altrettanto preparato sul cinema sovietico...

DI Ejzenstejn ( che era un grande regista, parodie a parte ) tutti i film sono interessanti: oltre alla corazzata ( 1925 ) consiglio Ottobre( 1929 ) e il più tardo e " normalizzato" Alexander Nevskij (1939). Anche se da quanto è rimasto forse il film più bello sarebbe stato Que Viva Mexico ( 1931) girato in loco e purtroppo incompiuto.
Approfitto di aver trovato un'enciclopedia gratuita :D

Premetto che La corazzata è il mio film cult, in assoluto il mio GOAT. Allora ti chiedo, su Ejzenstejn, quale delle mille versioni di Que Viva Mexico (per capirsi perché hanno titoli anche molto diversi) vale la pena guardare/riguardare? E ancora sul Maestro: io mi ero fermato all'Ivan il Terribile parte prima sapendo dei tagli e dei sequestri staliniani, vale la pena recuperare le part II e III?
Grazie :cincin:
DI que viva Mexico credo che la versione più vicina all'originale sia quella di Alexandrov, collaboratore storico del regista, del 1979
Sicuramente meglio di Lampi sul Messico, raffazzonato alla buona dai produttori americani basandosi sulle bobine lasciate da Ejzenstejn.
Ivan il terribile purtroppo sconta la censura staliniana sia nella forma che nel contenuto, ma ha i suoi grandi momenti.
La seconda parte per me è migliore della prima. Fra l'altro contiene le sole scene a colori girate da Ejzenstejn.
Della terza parte credo non sia rimasto nulla.
Cthulhu
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Re: Cinematografo

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VTORAYA CHAST'

Con la morte di Stalin la cappa di piombo sul cinema sovietico si attenuò. La generazione eroica a questo punto era quasi tutta andata ( dei grandi l'unico che è arrivato a 60 anni - morendo a 62 - è Dovzenko: i registi sovietici e russi hanno la preoccupante tendenza a morire piuttosto giovani, anche oggigiorno ).Una generazione di giovani registi ebbe la possibilità di dedicarsi a qualcosa di più personale. Sempre evitando di criticare il regime apertamente, è ovvio.
In particolare cominciarono a vedersi film di guerra più realistici, a volte magari anche troppo sentimentali, rispetto a quelli ideologicamente tutti di un pezzo staliniani.

tra i primi ci furono i film di Grigorij Chukray , il quarantunesimo ( 1956 ), storia d'amore tra una soldatessa dell'Armata Rossa e un Ufficiale bianco filo-zarista; alla fine comunque lei lo ammazza.. e la ballata del soldato (1959), cinematograficamente superiore.
Pìù interessante forse Quando volano le cicogne (1957 ) di Mikhail Kalatozov film con movimenti di macchina molto elaborati che pochi anni prima sarebbero valsi al regista la mortale accusa di formalismo. Pochi anni dopo Kalatozov girò a Cuba lo straordinario Soy Cuba ( 1964 ) ,coproduzione cubana per il quale ebbe mezzi quasi illimitati. Per varie vicissitudini il film sparì per anni, poi è stato restaurato grazie anche agli sforzi di Martin Scorsese. A livello tecnico si tratta di uno dei film più straordinari che siano stati girati: ci sono piani sequenza che lasciano tutt'ora a bocca aperta, da fare impallidire il finale di Professione Reporter girato 10 anni dopo e che all'epoca veniva considerato impossibile.

Ma i due massimi talenti del periodo sono Andreij Tarkovskij e Sergeij Paradjanov. Il primo è molto famoso e il suo stile lento e metafisico dovrebbe essere ben noto. Tra i suoi film da vedere assolutamente L'infanzia di Ivan, Andrej Rublev, Solaris, lo Specchio ( il mio preferito ) e Stalker.
Paradjanov ( l'ombra degli avi dimenticati - 1964 - e soprattutto il fantastico il colore del melograno -1968) è un caso a parte. il suo stile fatto praticamente di tableaux vivents registrati da una camera immobile raggiunge vertici di arcana bellezza. Un critico ha scritto " P. non filma il mondo ,filma il mondo come sarebbe se lui fosse Dio". Paradjanov è stato molti anni in carcere a causa della sua omosessualità e fu liberato solo dopo anni di petizioni da parte di artisti e uomini di cultura in tutto il mondo. Riuscì poi a girare un altro paio di film, La leggenda della fortezza di Suram (1985) e Ashik Kerib ( 1988 ) prima di morire. Molto belli, anche se non raggiungono la magia del colore del Melograno.

Il cinema georgiano ha una bella tradizione, cito Pirosmani ( 1969 ) di Giorgi Shengelaia, C’era una volta un merlo canterino (1970 ) di Otar Ioseliani e il più tardo Pentimento ( 1984) di Tengiz Abuladze.
Non sono un gran fan dei fratelli Andrej Michalkov-Konchalovski e Nikita Michalkov, ma hanno i loro ammiratori. Del primo citerei Zio Vania (1970) e Siberiade (1979), del secondo Oblomov (1980) e Sole Ingannatore (1994). C'è chi parla bene di Guerra e Pace di Bondarchuk, ma dopo Waterloo me ne sono sempre ben guardato da vedere un altro suo film...
Larisa Shepitko ha girato uno straordinario film di guerra ,l'ascesa (1977) prima di morire giovane, il suo vedovo Elem Klimov ne girò un'altro di pari livello ( prima di morire anche lui prematuramente ) Va e vedi (1985 ).

Un paio di film di fantascienza come chicche : l'uomo anfibio (1962 ) di Vladimir Chebotaryov che anticipa un po' la Forma dell'Acqua e soprattutto il satirico Kin-dza-dza (1986) di Georgij Danelija, su due tipi che vengono casualmente fermati da un alieno che si è perso e vuole sapere almeno in quale braccio di galassia si trova. I due attivano per sbaglio il teletrasporto dell'alieno e si ritrovano in un pianeta post apocalittico che assomiglia molto all'Unione Sovietica. Il film fu un successo clamoroso e il linguaggio parlato degli alieni divenne celebre come il vulcaniano tra i fans di Star-Trek.
Terribile ma da citare l'orrenda commedia in coproduzione italiana Una matta matta matta corsa in Russia (1972) - titolo originale le straordinarie avventure degli italiani in Russia, che fa il verso al classico film muto di Kuleshov di cui hoa già parlato. Regia in cooperativa di Eldar Ryazanov e Francesco Prosperi, tra i protagonisti Ninetto Davoli e Alighiero Noschese. In Russia ebbe incredibilmente successo. Ovviamente l'Italia è piena di mafiosi e negli ospedali si dorme in due per letto...

Dell'era post-sovietica cito tre registi:
il noto Aleksandr Sokurov di cui molti conoscono l'Arca Russa (2002),girato in un unico piano sequenza nel Palazzo d'inverno di San Pietroburgo - un opera affascinante e potente. Oltre a questo consiglio Madre e figlio del 1997 e Faust del 2011. Chiaramente non è pane per tutti i denti.
Il ( relativamente ) più potabile Andrej Zvjagincev autore di il ritorno (2003) e il Leviatano ( 2014) il suo Loveless del 2017 ha avuto grandi recensioni ma non l'ho visto.
Poi c'è il mio favorito, Alexej German, autore del poliziesco cekhoviano Il mio amico Ivan Lapshin ( 1984 ), della folle satira sulla stalinismo Khrustalyov, la macchina ( la prima frase pronunciata da Beria dopo che Stalin è morto ) del 1998 e del fantascientifico È difficile essere un dio (2013) su un gruppo di scienziati terrestri che va su un pianeta con un grado di civilizzazione medievale per aiutarli ma, in teoria senza intervenire.
Anche German purtroppo è morto prematuramente.
grande successo di culto per I guardiani della notte ( 2004 ) di Timur Bekmambetov , a me sembra un horror nella media, e per Brother (1997) e Cargo 200 (2007) di Aleksei Balabanov, molto migliori. Ovviamente, come da tradizione, Balaban è morto a 54 anni.
Fare il regista russo non fa tanto bene alla salute...

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matteo.conz ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 14:45 Mi scuso con Cthulhu per il discorso su Gibson: ho pensato che fossi un amante dei blockbuster :cincin:
Ti piace Kieslowski? Io adoro il Film rosso ed il quinto episodio del Decalogo. Quando Pulp fiction vinse la Palma d'oro Tarantino disse che meritava il film rosso e detto da lui è tutto dire :)
Io Kieslowski non lo amo, lo venero. Film Rosso è bellissimo, ma, cercando il pelo sull'uovo, paradossalmente lo è anche troppo, preferisco il Kieslovski nudo e crudo del Decalogo
Decalogo - tutti e dieci le parti - per me è la cosa più bella che sia mai stata fatta per la TV. Dovrebbe essere obbligatorio a scuola.
Altro che Foscolo e Manzoni..
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Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 19:32
matteo.conz ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 14:45 Mi scuso con Cthulhu per il discorso su Gibson: ho pensato che fossi un amante dei blockbuster :cincin:
Ti piace Kieslowski? Io adoro il Film rosso ed il quinto episodio del Decalogo. Quando Pulp fiction vinse la Palma d'oro Tarantino disse che meritava il film rosso e detto da lui è tutto dire :)
Io Kieslowski non lo amo, lo venero. Film Rosso è bellissimo, ma, cercando il pelo sull'uovo, paradossalmente lo è anche troppo, preferisco il Kieslovski nudo e crudo del Decalogo
Decalogo - tutti e dieci le parti - per me è la cosa più bella che sia mai stata fatta per la TV. Dovrebbe essere obbligatorio a scuola.
Altro che Foscolo e Manzoni..
:cincin: :cincin: :cincin: :cincin: :cincin:
Voglio cercare il pelo nell'uovo pure io: twin peaks è il TOP :diavoletto:
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
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Re: Cinematografo

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Cthulhu ha scritto: sabato 11 aprile 2020, 19:14 VTORAYA CHAST'

Con la morte di Stalin la cappa di piombo sul cinema sovietico si attenuò. La generazione eroica a questo punto era quasi tutta andata ( dei grandi l'unico che è arrivato a 60 anni - morendo a 62 - è Dovzenko: i registi sovietici e russi hanno la preoccupante tendenza a morire piuttosto giovani, anche oggigiorno ).Una generazione di giovani registi ebbe la possibilità di dedicarsi a qualcosa di più personale. Sempre evitando di criticare il regime apertamente, è ovvio.
In particolare cominciarono a vedersi film di guerra più realistici, a volte magari anche troppo sentimentali, rispetto a quelli ideologicamente tutti di un pezzo staliniani.

tra i primi ci furono i film di Grigorij Chukray , il quarantunesimo ( 1956 ), storia d'amore tra una soldatessa dell'Armata Rossa e un Ufficiale bianco filo-zarista; alla fine comunque lei lo ammazza.. e la ballata del soldato (1959), cinematograficamente superiore.
Pìù interessante forse Quando volano le cicogne (1957 ) di Mikhail Kalatozov film con movimenti di macchina molto elaborati che pochi anni prima sarebbero valsi al regista la mortale accusa di formalismo. Pochi anni dopo Kalatozov girò a Cuba lo straordinario Soy Cuba ( 1964 ) ,coproduzione cubana per il quale ebbe mezzi quasi illimitati. Per varie vicissitudini il film sparì per anni, poi è stato restaurato grazie anche agli sforzi di Martin Scorsese. A livello tecnico si tratta di uno dei film più straordinari che siano stati girati: ci sono piani sequenza che lasciano tutt'ora a bocca aperta, da fare impallidire il finale di Professione Reporter girato 10 anni dopo e che all'epoca veniva considerato impossibile.

Ma i due massimi talenti del periodo sono Andreij Tarkovskij e Sergeij Paradjanov. Il primo è molto famoso e il suo stile lento e metafisico dovrebbe essere ben noto. Tra i suoi film da vedere assolutamente L'infanzia di Ivan, Andrej Rublev, Solaris, lo Specchio ( il mio preferito ) e Stalker.
Paradjanov ( l'ombra degli avi dimenticati - 1964 - e soprattutto il fantastico il colore del melograno -1968) è un caso a parte. il suo stile fatto praticamente di tableaux vivents registrati da una camera immobile raggiunge vertici di arcana bellezza. Un critico ha scritto " P. non filma il mondo ,filma il mondo come sarebbe se lui fosse Dio". Paradjanov è stato molti anni in carcere a causa della sua omosessualità e fu liberato solo dopo anni di petizioni da parte di artisti e uomini di cultura in tutto il mondo. Riuscì poi a girare un altro paio di film, La leggenda della fortezza di Suram (1985) e Ashik Kerib ( 1988 ) prima di morire. Molto belli, anche se non raggiungono la magia del colore del Melograno.

Il cinema georgiano ha una bella tradizione, cito Pirosmani ( 1969 ) di Giorgi Shengelaia, C’era una volta un merlo canterino (1970 ) di Otar Ioseliani e il più tardo Pentimento ( 1984) di Tengiz Abuladze.
Non sono un gran fan dei fratelli Andrej Michalkov-Konchalovski e Nikita Michalkov, ma hanno i loro ammiratori. Del primo citerei Zio Vania (1970) e Siberiade (1979), del secondo Oblomov (1980) e Sole Ingannatore (1994). C'è chi parla bene di Guerra e Pace di Bondarchuk, ma dopo Waterloo me ne sono sempre ben guardato da vedere un altro suo film...
Larisa Shepitko ha girato uno straordinario film di guerra ,l'ascesa (1977) prima di morire giovane, il suo vedovo Elem Klimov ne girò un'altro di pari livello ( prima di morire anche lui prematuramente ) Va e vedi (1985 ).

Un paio di film di fantascienza come chicche : l'uomo anfibio (1962 ) di Vladimir Chebotaryov che anticipa un po' la Forma dell'Acqua e soprattutto il satirico Kin-dza-dza (1986) di Georgij Danelija, su due tipi che vengono casualmente fermati da un alieno che si è perso e vuole sapere almeno in quale braccio di galassia si trova. I due attivano per sbaglio il teletrasporto dell'alieno e si ritrovano in un pianeta post apocalittico che assomiglia molto all'Unione Sovietica. Il film fu un successo clamoroso e il linguaggio parlato degli alieni divenne celebre come il vulcaniano tra i fans di Star-Trek.
Terribile ma da citare l'orrenda commedia in coproduzione italiana Una matta matta matta corsa in Russia (1972) - titolo originale le straordinarie avventure degli italiani in Russia, che fa il verso al classico film muto di Kuleshov di cui hoa già parlato. Regia in cooperativa di Eldar Ryazanov e Francesco Prosperi, tra i protagonisti Ninetto Davoli e Alighiero Noschese. In Russia ebbe incredibilmente successo. Ovviamente l'Italia è piena di mafiosi e negli ospedali si dorme in due per letto...

Dell'era post-sovietica cito tre registi:
il noto Aleksandr Sokurov di cui molti conoscono l'Arca Russa (2002),girato in un unico piano sequenza nel Palazzo d'inverno di San Pietroburgo - un opera affascinante e potente. Oltre a questo consiglio Madre e figlio del 1997 e Faust del 2011. Chiaramente non è pane per tutti i denti.
Il ( relativamente ) più potabile Andrej Zvjagincev autore di il ritorno (2003) e il Leviatano ( 2014) il suo Loveless del 2017 ha avuto grandi recensioni ma non l'ho visto.
Poi c'è il mio favorito, Alexej German, autore del poliziesco cekhoviano Il mio amico Ivan Lapshin ( 1984 ), della folle satira sulla stalinismo Khrustalyov, la macchina ( la prima frase pronunciata da Beria dopo che Stalin è morto ) del 1998 e del fantascientifico È difficile essere un dio (2013) su un gruppo di scienziati terrestri che va su un pianeta con un grado di civilizzazione medievale per aiutarli ma, in teoria senza intervenire.
Anche German purtroppo è morto prematuramente.
grande successo di culto per I guardiani della notte ( 2004 ) di Timur Bekmambetov , a me sembra un horror nella media, e per Brother (1997) e Cargo 200 (2007) di Aleksei Balabanov, molto migliori. Ovviamente, come da tradizione, Balaban è morto a 54 anni.
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splendido, grazie molte per questo tuo intervento.
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Re: Cinematografo

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Visto che c'è qualche "desocupado lector", per dirla con Cervantes, che pare apprezzare i miei bignamini old-fashioned e ispirato da un paio di bandiere tricolori che vedo dalla finestra della mia prigione, ho deciso di scrivere qualcosa sul cinema italiano.
Ovviamente non mi metto a raccontare la storia del nostro cinema, non tratterò gli autori più famosi e i generi più popolari. Mi sembrerebbe di insultare una platea scarsa ma sicuramente competente.
Diciamo che mi limiterò a delle note a margine, a qualche consiglio di opere meno conosciute - con i link se possibile, e magari alla confessione di qualche idiosincrasia. Anzi, comincio da queste ultime, così non ci penso più:
non sopporto Fellini, mai retto. Mi piace I Vitelloni, riconosco l'importanza di Otto e mezzo e comprendo l'abilità con cui riesce a rappresentare il suo mondo interiore. Il problema è che del suo mondo interiore non me ne frega un c**zo. Non mi interessa fare un viaggio nell'ego di un atteggiato e presuntuoso erotomane di provincia. Odio le metafore circensi. E ritengo Giulietta Masina una vera cagna come attrice.
Non reggo nemmeno Sorrentino. Uno che ha solo un registro, il grottesco, e lo porta avanti in maniera monotona per tutto il film. Basta guardare 10 minuti di un film di Sorrentino, capire con quale particolare variazione del grottesco ci vuole deliziare, poi uno se ne può anche andare; tanto non succede nulla di nuovo. Ovviamente, come Fellini, ha sfondato all'estero; ma, si sa, gli italiani, oltre ad essere dei mafiosi mangiaspaghetti, sono un popolo grottesco e barocco, e la gente adora chi può confermare i propri stereotipati pregiudizi.
Confesso, con mio grande dolore, di non trovare più divertente Totò. Lo trovo troppo datato. Nei loro film insieme la risata me la strappa solo e immancabilmente Peppino De Filippo.
Detto questo, passiamo a cose più interessanti dei miei gusti minoritari.
Magari non proprio tutti sanno che il cinema italiano ha avuto il primo momento di gloria molto presto, negli anni 10 del XX secolo.
i primi film kolossal, di lunghezza paragonabile a quelli moderni con grande dispiego di scenografie e comparse sono fatti fatti qui.
Quo Vadis di Enrico Guazzoni ( 1913 ) e soprattutto Cabiria ( 1914 ) di Giovanni Pastrone ebbero un successo e un'influenza mondiale e convinsero tutti ad andare oltre gli one-reel o two-reels ( un reel o bobina era poco più di 10 minuti ) e a pensare in grande . Cabiria inoltre pare sia stato il primo film in cui viene usato il carrello, anche se questa cosa è disputata, Ed è anche quello che ha inventato il famoso saluto romano, che non ha alcuna realtà storica. Del resto D'annunzio era l'autore delle didascalie.
Italiane furono alcune delle prime dive di fama internazionale, soprattutto Francesca Bertini, qui in Assunta Spina (1915 Gustavo Serena) e Lyda Borelli - Rapsodia satanica, 1916 Nino Oxilia

Soprattutto la seconda veramente ridicola oggi. Tutt'ora emozionante, nonostante il tempo passato l'ormai anziana Eleonora Duse nell'unico ruolo cinematografico in Cenere ( 1916 Febo Mari ) Nonostante il tempo passato si capisce come venisse venerata in tutto il mondo.
CI sarebbe altro da dire sul muto italiano, magari sui comici, sui serial avventurosi o sui tentativi di film futuristi, ma mi fermo qui. Faccio solo notare che i più grandi compositori dell'epoca ( Mascagni, Pizzetti ) scrissero le colonne sonore per molti film - ovviamente da suonare dal vivo - ed anche questa era una novità.
E' tutta roba veramente datata e quasi inguardabile oggi, se non per curiosità storica. Tutto il cinema di prima della fine della grande guerra ha solo un interesse storico, esclusi Griffith e Feuillade.

Poco da segnalare fino agli anni 30, in cui possono essere interessanti qualche film di Mario Camerini in rappresentanza del filone dei cd telefoni bianchi come il signor Max ( 1937 ) con De Sica e alcune opere del miglior regista dell'epoca, Alessandro Blasetti, scelgo il patriottico 1860 ( 1934 ) e l'intimista Quattro passi tra le nuvole del 1942, forse il suo capolavoro Tra i film propagandistici cito Luciano Serra pilota ( 1938 ) di Goffredo Alessandrini che ha anche ispirato una canzone dei Righeira
Interessante anche un pilota ritorna ( 1942 ) di un Rossellini d'antan

Sul cinema dal dopoguerra a oggi , ben noto, mi limito a qualche suggerimento di film magari sfuggiti ai più.

Il non molto noto esordio di Antonioni, il noir Cronaca di un amore ( 1950 ) - il film non si trova integrale sul tubo, ma ecco qui un magistrale piano sequenza
Uno dei capolavori di Bertolucci, oggi poco visto , La strategia del ragno (1970)
Il primo Olmi, per me il migliore, de il posto (1961)
Purtroppo non si trova il magnifico La presa del potere di Luigi XIV ( 1966 ) di Rossellini per la tv, un capolavoro. Ma c'è Viaggio in Italia (1954) con la Bergman
Da vedere il distopico la decima vittima ( 1965 ) di Elio Petri, autore anche del celebre Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Passando ai film di genere, qualche horror:
L'orribile segreto del dottor Hichcock di Riccardo Freda (1962)
operazione paura di Mario Bava(1966)
purtroppo non si trova..E tu vivrai nel terrore! L'aldilà di Lucio Fulci (1981)
un paio di western:
il grande silenzio (1968) di Sergio Corbucci con il suo terribile finale
se sei vivo spara (1967) di Giulio Questi, il western più violento e brutale mai prodotto
Gli splendidi noir di Fernando Di Leo Milano Calibro nove ( 1972) e la mala ordina (1972) di cui ho trovato solo la versione inglese Dal secondo Tarantino si è ispirato per la coppia di killer Jackson-Travolta
Spezzo una lancia per il film di ambientazione medioevale i 100 cavalieri (1964 ) del dimenticato Vittorio Cottafavi battaglia finale nella quale il colore sparisce per lasciare solo il bianco e nero è straordinaria, degna del Falstaff di Orson Welles.
Ho scritto anche troppo, e di roba più moderna non mi sovviene nulla che sia stato valutato meno di quanto meriti, più facile il contrario
Mi piacciono comunque i film di Alice Rohrwacher e penso che Lazzaro Felice ( 2018) sia una vera magia.
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Bitossi
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Re: Cinematografo

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Ahahah... il baffo usciere fancazzista de “Il Posto” (quello che porta il caffè al megadirettore e poi spiega i trucchi del mestiere) era il padre di un mio compagno di classe delle elementari! :D
Ci dovrebbe essere poi una comparsata giovanile di un altro papà in “Un pilota ritorna”, ma non sono mai riuscito ad individuarlo.
Questo per dire che una volta, nel cinema a soggetto realista, era più facile entrare anche solo per caso nel cast di un film, magari grazie al lavoro svolto nella realtà.

Comunque Cthu, volevo chiederti un parere su registi italiani contemporanei che pochi si inchiappettano, tipo Winspeare o Diritti, o anche più sconosciuti.

Poi qualcosina sul revival, spesso proveniente dall’estero, degli italiani splatteroni alla Joe D’Amato (Aristide Massaccesi), Fulci, Deodato, Lenzi, ecc.
Film che andavamo a vedere per farci quattro risate, che invece recentemente vivono una inaspettata e a volte eccessiva rivalutazione, abbastanza snob, imho... :boh:
Cioè, c’era qualcosa di valido che mi sfugge a livello tecnico, tematico, narrativo, o siamo dalle parti degli onesti mestieranti che comunque, Fabio Fazio style, meritano un approfondimento anche solo nostalgico? :dubbio:
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Re: Cinematografo

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Bitossi ha scritto: lunedì 13 aprile 2020, 14:21 Ahahah... il baffo usciere fancazzista de “Il Posto” (quello che porta il caffè al megadirettore e poi spiega i trucchi del mestiere) era il padre di un mio compagno di classe delle elementari! :D
Ci dovrebbe essere poi una comparsata giovanile di un altro papà in “Un pilota ritorna”, ma non sono mai riuscito ad individuarlo.
Questo per dire che una volta, nel cinema a soggetto realista, era più facile entrare anche solo per caso nel cast di un film, magari grazie al lavoro svolto nella realtà.

Comunque Cthu, volevo chiederti un parere su registi italiani contemporanei che pochi si inchiappettano, tipo Winspeare o Diritti, o anche più sconosciuti.

Poi qualcosina sul revival, spesso proveniente dall’estero, degli italiani splatteroni alla Joe D’Amato (Aristide Massaccesi), Fulci, Deodato, Lenzi, ecc.
Film che andavamo a vedere per farci quattro risate, che invece recentemente vivono una inaspettata e a volte eccessiva rivalutazione, abbastanza snob, imho... :boh:
Cioè, c’era qualcosa di valido che mi sfugge a livello tecnico, tematico, narrativo, o siamo dalle parti degli onesti mestieranti che comunque, Fabio Fazio style, meritano un approfondimento anche solo nostalgico? :dubbio:
Boh, gli altri magari no ma Fulci l'hanno copiato parecchio. Non è Romero, ma ha delle idee. Non mi fa impazzire, intendiamoci. Mario Bava è un'altra cosa. Poi il fascino del cinema di genere italiano è proprio nel contrasto tra una messa in scena e una sceneggiatura quasi dilettantesca e il guizzo d'originalità che ogni tanto sbuca fuori. In generale però di splatter ne ho visti pochi. Il mio snobismo lo sfogavo con Rivette... e poi sono abbastanza impressionabile, le scene sanguinolente non le sopporto, giro lo sguardo.
Di Diritti ho visto il vento fa il suo giro, interessante, e quello con la Trinca ambientato in Amazzonia, pretenziosetto anzichenò: una specie di Terrence Malick ( l'ultima versione... ) dei poveri. Non ho però visto né l'uomo che verrà né quello su Ligabue che pare siano i suoi migliori, quindi sospendo il giudizio.
DI Winspeare ne ho visto uno solo anni fa, il miracolo, recitato da cani e lentissimo. Non ho nulla contro la lentezza in se, ma la lentezza di certi registi italiani mi sembra l'equivalente della tristezza delle canzoni dei cantautori di una volta: scrivevano canzoni tristi perché conoscevano solo gli accordi per cantare canzoni tristi. Poi il folklore pugliese mi interessa come l'ego di Fellini :mrgreen:
Ma chiedi pareri alla persona sbagliata, non sono un gran fan del cinema italiano contemporaneo.
Mi è piaciuto Lo chiamavano jeeg robot, quello si.
P.S : mio padre ha fatto una comparsata parlata ( una frase, ovviamente doppiata ) su un te con Mussolini di Zeffirelli.
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Re: Cinematografo

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Mado', state facendo diventare questo thread qualcosa di fenomenale!!!!! Grazie di cuore a tutti! :gruppo:

Un mare di spunti dagli ultimi post... qualcosa cercherò di guardare, per forza (a partire da Werckmeister Harmonies, ho già visto che c'è su yt in versione originale sottotitolata in inglese). Di Béla Tarr vidi solo Satantango, arrivando alla fine solo per via del mio dannato completismo... :D
A un certo punto, tipo alla sesta ora di visione, c'è una passeggiata interminabile su un sentiero di campagna... a un certo punto, era l'alba, scesi all'edicola a comprare la Gazzetta (era lunedì, attendevo i voti del fantacalcio :D ), risalii, i due personaggi erano ancora lì a camminare... :crazy: :svenuto:

Conz, Sion Sono te lo segnalai io proprio su questo thread, ricordi? :champion: :cincin:

Sole ingannatore, un film a cui non penso mai, eppure è stato molto importante per indirizzarmi verso la cinefilia più spinta, all'alba dei miei anni universitari: non l'ho più rivisto, sono convinto che se lo guardassi mi traghetterebbe dritto dritto al 1995, a come ero e a come stavo al mondo, ergo non lo riguardo perché non sopporterei l'emozione. :D

Bitossi, di Diritti ho visto Un giorno devi andare proprio qualche giorno fa, condivido il giudizio di Chthulu ma per me c'è un grosso più dettato dalla presenza di Jasmine Trinca, della quale sono follemente innamorato. L'uomo che verrà lo vidi anni fa, decisamente migliore di quest'altro. Comunque non metterei "il pur bravo" Diritti nell'elenco dei registi irrinunciabili di quest'epoca.
Su Winspeare invece ti posso dire qualsiasi cosa. Mi manca solo il suo ultimo film, in compenso andò a vederlo a un'anteprima la mia compagna col pargolo di pochi mesi, un anno e mezzo fa, e lui (Winspeare) vide l'erede e lo battezzò: "Ma questo non è un bimbo, è un SIGNOR bimbo!"... :D :D :D
Ma non aveva bisogno di questa inconsapevole captatio benevolentiae per farsi voler bene da me... :D

Pizzicata (1996)
C'è già tutta la poetica winspeariana, il Salento profondo, le radici, la taranta, al servizio di una storia abbastanza ordinaria ambientata negli anni della Seconda Guerra Mondiale, il film è comunque una piccola chicca e "presenta" la pizzica al mondo della cultura mainstream italiana.

Sangue vivo (2000) [Ci sono degli spoiler]
Uno dei film più importanti della mia vita, alle origini della mia scelta di abbandonare la metropoli e tornare a casa c'è anche la sua (ripetuta) visione, mi preparò il terreno emotivo diciamo. L'ho visto non so quante volte al cinema (lo diedero al Mignon di Roma) e in varie arene estive (anche al Nuovo Sacher, con annesso dibattito con Nanni!), ci ho portato chiunque, e per me fu un'esplosione di orgoglio terrone che non avrei mai pensato possibile. La colonna sonora degli Officina Zoè è stre-pi-to-sa, spesso travolgente, a tratti intima, innerva il film risultandone una delle due anime. L'altra anima è Pinu Zimba, che fa più o meno se stesso, personaggio fuori dagli schemi, un trascinatore, purtroppo è mancato qualche anno fa. L'alter ego è Lamberto Probo (all'epoca erano tutti e due i leader degli Zoè, poi Zimba se ne andò fondando un suo ensemble), nel film sono due fratelli (anche tamburellisti), quest'ultimo con problemi di droga, da cui derivano cattive compagnie che finiscono per travolgere tutto. C'è anche una sottotrama legata alla morte del padre, sullo sfondo, a determinare il rapporto tra i due e forse i problemi di Probo/Dunatu.
È una storia di redenzione e riscatto (nel nome della musica) che non si compiono, un Carlito's Way alla salentina. È un film scritto benissimo (tra l'altro non si contano le frasi rimaste nel vocabolario quotidiano di tanti di noi; personalmente credo di sapere a memoria la sceneggiatura), recitato meglio, che ha una tenuta tensiva eccellente. Di gran lunga la migliore opera di E.W..
In quel momento storico sembrava davvero che, col viatico della musica e della cultura popolare (erano i primi anni della Notte della Taranta, che stava letteralmente esplodendo riempiendoci di stupore e di orgoglio), il mio Salento potesse diventare la Florida d'Italia, e questo film fu una catarsi totale. L'opera giusta al momento giusto nel contesto giusto. Che meraviglia. (Di lì a poco Vendola, frocio comunista, avrebbe clamorosamente battuto il mio concittadino Fitto, contro ogni pronostico, diventando presidente della Regione e convincendo ancora di più tanti di noi di stare in pieno rinascimento, e in effetti il primo mandato di Nichi fu un sogno a occhi aperti). Poi quel momento magico si chiuse, amaramente. La crisi ci ha abbattuti, è tornata l'emigrazione di massa, tanti giovani hanno di nuovo lasciato la terra delle promesse non mantenute, e pure la pizzica alla lunga ci ha rotto il cazzo. Va bene, Sangue vivo resta comunque una pietra miliare della mia esistenza. Non lo vedo da un po', se lo riguardo mi commuovo assai di sicuro.
Bonus: il brano Don Pizzica, uno dei più belli della colonna sonora.


Il miracolo (2003)
Di gran lunga il suo peggior film, ambientato un po' fuori dalle sue coordinate (non di troppo, comunque, ma quanto basta: a Taranto), ha ragione Chthulu a parlarne male. È il film che meno rappresenta il regista di Depressa.

Galantuomini (2008)
Storia di mala, di SCU, di rapporti umani andati a male, recitato benissimo da due attori che amo, la Finocchiaro e Gifuni (per lui ho una venerazione). Film molto interessante a mio avviso, ma nell'ambito di una medietà da cui il nostro non si è più risollevato dopo Sangue vivo.

In grazia di Dio (2014)
Film fatto in casa per eccellenza, la protagonista è la compagna del regista, la coprotagonista è la figlia della compagna, e qui i rapporti umani sono scandagliati in maniera molto cruda; l'altro plus della pellicola è il verismo da cui si parte, si parla di una piccola azienda familiare di fasonisti (ovvero produttori di vestiario per conto terzi) schiacciata dalla crisi e dalla concorrenza cinese, cosa che porta alla chiusura della ditta e all'emigrazione all'estero del fratello della donna. Poi però la storia si ripiega su se stessa, su un poco probabile ritorno alla terra e all'agricoltura, che diventa del tutto implausibile al momento di una decisione esagerata (il rifiuto di tantissimi soldi per vendere la tenuta). Si evidenzia un limite di Winspeare, ovvero una sorta di pindarismo magico che ritorna qua e là nelle sue opere, ma che poteva andare bene 20 anni fa, in un altro mondo, oggi molto meno.

La vita in comune (2017)
Lo vedrò prima o poi, non so neanche di cosa parla.

In generale Chthulu è ingeneroso sul tema del folklore salentino, che emergeva nei primi due film, ma che ultimamente non c'è più stato, anche se resta il recitato in dialetto locale e ovviamente qualche riferimento alle tradizioni del posto non manca, ma sempre marginale e comunque funzionale alle storie.
Anche di Winspeare devo però dire la stessa cosa di Diritti: non è nell'elenco dei migliori della sua epoca (ma quali saranno poi?), diciamo che gli è mancato il colpo d'ala, il film che mettesse d'accordo davvero tutti, un Sangue vivo della maturità diciamo. Resta comunque un ottimo artigiano. Forse, se ci penso, sconta anche il fatto di essere rimasto (volontariamente) ai margini del gran mondo romano, ancorato alla lontana provincia. Per me un punto a suo favore, per la sua carriera magari no.

Grazie ancora a tutti. :cincin:
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Cthulhu
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Re: Cinematografo

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Vabbè, sto Sangue Vivo bisogna che lo recuperi in qualche modo.
Va anche detto che ci sono film "locali" che difficilmente riescono ad essere apprezzati al di fuori del territorio,
Io ad esempio adoro Berlinguer ti voglio bene, ma escluderei che sia apprezzato allo stesso modo da qualcuno al di fuori delle province di Firenze-Prato-Pistoia-Siena.
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matteo.conz
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: lunedì 13 aprile 2020, 21:20 Mado', state facendo diventare questo thread qualcosa di fenomenale!!!!! Grazie di cuore a tutti! :gruppo:
Conz, Sion Sono te lo segnalai io proprio su questo thread, ricordi? :champion: :cincin:
Sinceramente non ricordo :hammer: Di Tarr voglio vedere Il cavallo di torino che giusto ieri sera ne ha parlato il Frusciante. Grazie a te e a tutta la redazione invece...cicloweb è nel mio cuore. :gruppo:
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Re: Cinematografo

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:uhm: :uhm: Dopo aver visto questo argomenti, penso che l'isolamento sarà troppo breve :clap: :clap:
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Re: Cinematografo

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Se vi va tra un po' provo con i jap.
Mi ci vuole un po' di tempo, perché il cinema giapponese è il mio amore e scriverei 200 pagine. M'ero pure fatto la fidanzata giapponese. Che si rompeva le palle a sentirmi parlare di tutto quel vecchiume...io le parlavo di Ozu e lei era fissata con Ayrton Senna

Sarà una faticaccia ( anche per voi a leggerla ) ma ormai sono costretto perché ho già avuto la mia ricompensa: curiosando su internet sono riuscito a trovare il diario dei viaggi di Chuji (1927), il leggendario capostipite dei film chanbara ( dei samurai, insomma ) in questo meraviglioso sito di topi da cineteca http://rarefilmm.com/ . Quando facevo il critico lo cercavo ovunque e nulla. Miracoli di Internet...
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Re: Cinematografo

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In tema 'locale' consiglio vivamente la visione de 'La guerra degli Antò', film del '99 tratto da un libro. Praticamente è la storia di Admin (se ho ben capito il personaggio) in salsa abruzzese. :ugeek:

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Vincitore Morale FC a Squadre 2022 #VBT :gruppo:
Se insisti e persisti, raggiungi e conquisti
Emargina galliano e padoaschioppa! Dici anche tu no alle capre! :no: :capra:
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Re: Cinematografo

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Cthulhu ha scritto: lunedì 13 aprile 2020, 21:46 Vabbè, sto Sangue Vivo bisogna che lo recuperi in qualche modo.
Va anche detto che ci sono film "locali" che difficilmente riescono ad essere apprezzati al di fuori del territorio,
Io ad esempio adoro Berlinguer ti voglio bene, ma escluderei che sia apprezzato allo stesso modo da qualcuno al di fuori delle province di Firenze-Prato-Pistoia-Siena.
Se interessa c'è un torrent di buona qualità (640x352) scaricato in poche ore
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Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)

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Re: Cinematografo

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aitutaki1 ha scritto: giovedì 16 aprile 2020, 13:34
Cthulhu ha scritto: lunedì 13 aprile 2020, 21:46 Vabbè, sto Sangue Vivo bisogna che lo recuperi in qualche modo.
Va anche detto che ci sono film "locali" che difficilmente riescono ad essere apprezzati al di fuori del territorio,
Io ad esempio adoro Berlinguer ti voglio bene, ma escluderei che sia apprezzato allo stesso modo da qualcuno al di fuori delle province di Firenze-Prato-Pistoia-Siena.
Se interessa c'è un torrent di buona qualità (640x352) scaricato in poche ore
Mi passi il link per favore? E Tokyo decadence l'hai visto? Come ti è sembrato?
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matteo.conz ha scritto: giovedì 16 aprile 2020, 14:16
aitutaki1 ha scritto: giovedì 16 aprile 2020, 13:34
Cthulhu ha scritto: lunedì 13 aprile 2020, 21:46 Vabbè, sto Sangue Vivo bisogna che lo recuperi in qualche modo.
Va anche detto che ci sono film "locali" che difficilmente riescono ad essere apprezzati al di fuori del territorio,
Io ad esempio adoro Berlinguer ti voglio bene, ma escluderei che sia apprezzato allo stesso modo da qualcuno al di fuori delle province di Firenze-Prato-Pistoia-Siena.
Se interessa c'è un torrent di buona qualità (640x352) scaricato in poche ore
Mi passi il link per favore? E Tokyo decadence l'hai visto? Come ti è sembrato?
Fatto, il torrent :D
Devo dire che visto integralmente e da sobrio è interessante per capire alcuni lati del modo di vivere la sessualità e la trasgressione in generale di una cultura molto distante dalla nostra compreso il rovesciamento dei ruoli anche sociali nella parte relativa alla "mistress".
Purtroppo i ricordi amplificati dell' epoca riguardo alla fotografia sono stati in parte disattesi :diavoletto:

Prossimo film "quarantena" edition Mystic River
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Re: Cinematografo

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matteo.conz ha scritto: martedì 14 aprile 2020, 8:21 Sinceramente non ricordo :hammer: Di Tarr voglio vedere Il cavallo di torino che giusto ieri sera ne ha parlato il Frusciante. Grazie a te e a tutta la redazione invece...cicloweb è nel mio cuore. :gruppo:
Mi riferivo a questo post, Matteo: viewtopic.php?f=3&t=218&p=257918#p257918

Visioni degli ultimi giorni.
Werckmeister Harmoniak, beh mi è proprio piaciuto, ben più di Satantango che come detto mi sfibrò. Un contesto malsano che mi ricorda Haneke, un lirismo che pervade l'opera e la ammanta di bellezza... che poi a ben vedere parla pure dei nostri giorni, proprio. C'è pure l'elicottero che insegue il runner, ditemi voi!!! :crazy: :hammer:

Colonna sonora da brividi, fondamentale per farsi entrare l'opera nelle vene. Senza che me li cerchi da me, mi sapete dire quali brani contiene?

Ho visto pure Le vite degli altri, tra i film famosi che ultimamente mi erano sfuggiti. Non male, la storia è molto intrigante e il meccanismo tiene bene, anche se un paio di buchi di sceneggiatura in un congegno del genere non si possono tollerare. Ho apprezzato la Gedeck, viso interessante. Il problema è nel manico, una regia molto piatta e una cadenza paratelevisiva che mi fa stupire di quanto credito abbia avuto Florian Henckel von Donnersmarck (lessi critici sconvolti dai successivi passi falsi del regista tedesco!)... voglio dire, se questo film fosse uscito oggi io da lui non mi aspetterei troppo, in futuro.
Il fatto che parte del film sia ambientata nel quartiere di Friedrichshain, proprio dove sono stato un mese e mezzo fa nella mia prima volta berlinese (e infatti l'ho riconosciuto subito) mi ha dato ancora maggiore empatia. Poi la DDR è la DDR, un amore sempre vivo! :D
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: giovedì 16 aprile 2020, 17:48
Colonna sonora da brividi, fondamentale per farsi entrare l'opera nelle vene. Senza che me li cerchi da me, mi sapete dire quali brani contiene?

Sono solo due pezzi per piano, violino, violoncello e percussione, Valuska e Oreg, ripetuti varie volte. Meravigliosi, vero ? Io poi ho una passione assoluta per il timbro del violoncello.
Ecco il link alla raccolta li contiene https://www.discogs.com/it/Mih%C3%A1ly- ... se/5874859
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Re: Cinematografo

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Admin ha scritto: giovedì 16 aprile 2020, 17:48

Mi riferivo a questo post, Matteo: viewtopic.php?f=3&t=218&p=257918#p257918
Ah certo! ricordo, gran bel film. Mi è venuto in mente Sion Sono perchè ho da poco visto lo skizzatissimo Tokyo tribe: i jappo sono i più pazzi!
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Re: Cinematografo

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Visto Hereditary (2018) di Ari Aster.
Veramente un bel film, un horror glaciale, che, come si faceva una volta, si prende tutto il suo tempo nel costruire la tensione prima di precipitare nell'incubo. La Colette era da Oscar. Ari Aster è un talento da seguire
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