ma andate su torrent o avete siti di streaming dove trovate tutta sta roba di nicchia?
uscite i link!

Io cb01.uno con VPN e torrent. Se avessi una connessione decente caricherei un bel po' di roba su Mega.
io trovo tutti i torrent possibili e immaginabili qui. https://rutracker.net/forum/index.php.
Ma c'è anche roba in italiano? Io mi arrabatto tra corsari di vari coloriCthulhu ha scritto: ↑venerdì 17 aprile 2020, 1:31io trovo tutti i torrent possibili e immaginabili qui. https://rutracker.net/forum/index.php.
Ti devi sbattere un po' traducendo la pagina per farti un account, ma è il paese del bengodi.
Di solito ci sono i sottotitoli in inglese.In italiano difficile, solo i film italiani. una volta entrati poi la ricerca la fai in caratteri latini e scegli. il problema è l'accesso, devi tradurre la pagina iniziale per sapere come farejerrydrake ha scritto: ↑venerdì 17 aprile 2020, 8:18Ma c'è anche roba in italiano? Io mi arrabatto tra corsari di vari coloriCthulhu ha scritto: ↑venerdì 17 aprile 2020, 1:31io trovo tutti i torrent possibili e immaginabili qui. https://rutracker.net/forum/index.php.
Ti devi sbattere un po' traducendo la pagina per farti un account, ma è il paese del bengodi.
https://rutracker.net/forum/viewtopic.php?t=4656454
Grazie C.Cthulhu ha scritto: ↑giovedì 16 aprile 2020, 22:16Sono solo due pezzi per piano, violino, violoncello e percussione, Valuska e Oreg, ripetuti varie volte. Meravigliosi, vero ? Io poi ho una passione assoluta per il timbro del violoncello.
Ecco il link alla raccolta li contiene https://www.discogs.com/it/Mih%C3%A1ly- ... se/5874859
grazie C interventi sempre interessantiCthulhu ha scritto: ↑sabato 18 aprile 2020, 23:40 Un altro grande dell'epoca è Mikio Naruse, autore di drammi familiari senza speranza, dove i personaggi non hanno alcuna possibilità di sfuggire al loro triste destino. Diceva Naruse " se uno si agita poi finisce a sbattere contro un muro" e questo è il senso dei suoi film migliori, girati con una maestria e un minimalismo straordinari, anche se con uno stile meno rigoroso di quello di Ozu. Il suo tema principale è l'infelicità coniugale. Cito la commedia pre-bellica Moglie, sii simile a una rosa (1935) e i ben più cupi tardi capolavori Madre (1952), L'eco delle montagne (1954), Nubi Fluttuanti (1955), il Flusso e Crisantemi Tardivi ( entrambi 1956 )
Heinosuke Gosho, altro autore importantissimo, è un po' meno cupo, i suoi film malinconici hanno anche momenti umoristici, viene definito una specie di incrocio tra Chaplin e De Sica. Raccomando La Moglie del vicino e la mia (1931), primo film sonoro giapponese, il Fardello della Vita (1933) La dove si vedono i camini (1953), L'albergo di Osaka (1954) e Adolescenza (1955)
Keisuke Kinoshita sa essere sia comico e brillante che profondamente drammatico.Tra i suoi film, tutti di grande impatto, c'è il primo film a colori giapponese Carmen torna a casa (1951), commedia su una spogliarellista, il suo seguito Il puro amore di Carmen (1952) e i più drammatici Una Tragedia giapponese (1953), 24 occhi (1954), La Ballata di Narayama (1958) e Amore Immortale (1961).
Kazaburo Yoshimura, grande professionista, ha uno stile più eclettico e meno personale, da vedere Il ballo di casa Anjo (1947) e Una storia di Osaka (1957) film che doveva girare Mizoguchi prima della sua prematura scomparsa.
DI Hiroshi Inagaki molto belli l'Uomo del Risciò (1943), superiore al suo remake con Toshiro Mifune che ebbe un buon successo internazionale, e la trilogia del Samurai (1954-1956) sulla vita del leggendario spadaccino Musashi.
Di Shiro Toyoda consiglio Oche selvatiche (1953) e soprattutto Rapporti Coniugali (1955)
Il miglior film di Tamashi Imai, regista fortemente ideologizzato ( era membro del partito comunista ) è Acque Torbide (1953)
Kon Ichikawa è molto famoso per il dramma pacifista l'Arpa Birmana (1956) e per lo splendido documentario Le Olimpiadi di Tokyo (1965), anche se il suo film che preferisco è il dramma erotico la Chiave (1959). Altro che Tinto Brass che ne fece il remake..Poi Ichikawa ebbe un rapido declino, simboleggiato dalla tremenda coproduzione italiana Topo Gigio ( molto popolare in Giappone ) e la guerra del missile
Tomu Uchida, artista molto interessante rimasto fermo per anni per il suo coinvolgimento nella occupazione della Manciuria, ha girato tra gli altri Il Monte Fuji e la spada insanguinata (1955), Morte a Yoshiwara (1960) e un fuggitivo dal passato (1964).
Cito qui un piccolo gioiello dimenticato:Le montagne d'argento (1947) di Senkichi Taniguchi su sceneggiatura di Kurosawa,primo film di Toshiro Mifune.
Tra gli autori più commerciali Nobuo Nakagawa con i suoi horror Storia di fantasmi di Yotsuya nel Tokaido (1959) e Inferno (1960).
Poi c'è Ishiro Honda, regista dei due primi film di Godzilla, il primo del 1954 e Godzilla contro King Kong del 1962.
Impressionante l'opera di Masaki Kobayashi , soprattutto la trilogia la Condizione Umana ,nove ore abbondanti, ma su tre film: Nessun amore più grande ,il cammino verso l'eternità (entrambi del 1959) e la preghiera del soldato (1961) che segue la vita di un ingegnere dalla sua assegnazione a un campo di prigionia per cinesi in Manciuria alla morte per congelamento mentre tenta di sfuggire da un lager sovietico. Molto belli anche i film di samurai revisionisti Harakiri (1962 - il titolo originale è Seppuku, che è il vero nome del suicidio rituale, quello con l'assistente che poi ti mozza la testa per farti soffrire meno, harakiri è un termine molto più volgare e quasi mai usato in Giappone ) e L'ultimo samurai (1967) e il film di fantasmi Kwaidan (1964).
Chiaramente con gli anni 60, la contestazione, l'impegno politico, la liberazione sessuale è cambiato tutto, in Giappone come altrove. I nuovi registi hanno cominciato a proporre film che rifiutavano la tradizione, con un linguaggio volutamente provocatorio e soggetti sempre più scabrosi.
Sono opere molto interessanti, tra le quali autentiche gemme, ma devo dire che il mio cuore è per il cinema giapponese tradizionale: l'esercizio di epater le bourgeois alla fine risulta spesso un po' sterile e fine a se stesso. Ma questa è una opinione personale e ne riparleremo alla prossima puntata.
Che spero sia l'ultima, sto scrivendo un romanzo...
se fra queste considererai Ano natsu ichiban shizukana umi di Kitano, riesumerò un vecchio aneddoto....Cthulhu ha scritto: ↑sabato 18 aprile 2020, 23:40
Chiaramente con gli anni 60, la contestazione, l'impegno politico, la liberazione sessuale è cambiato tutto, in Giappone come altrove. I nuovi registi hanno cominciato a proporre film che rifiutavano la tradizione, con un linguaggio volutamente provocatorio e soggetti sempre più scabrosi.
Sono opere molto interessanti, tra le quali autentiche gemme
Quello sul surfista ? Beh, raccontacelo lo stesso l'aneddoto anche se non l'ho citato,nemecsek. ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 13:29se fra queste considererai Ano natsu ichiban shizukana umi di Kitano, riesumerò un vecchio aneddoto....Cthulhu ha scritto: ↑sabato 18 aprile 2020, 23:40
Chiaramente con gli anni 60, la contestazione, l'impegno politico, la liberazione sessuale è cambiato tutto, in Giappone come altrove. I nuovi registi hanno cominciato a proporre film che rifiutavano la tradizione, con un linguaggio volutamente provocatorio e soggetti sempre più scabrosi.
Sono opere molto interessanti, tra le quali autentiche gemme![]()
Dersu Uzala non l'ho citato perché ho dovuto fare una cernita e sono stato indeciso fino alla fine se metterlo. I film di Godzilla sono così come dici, è il suo bello...Bitossi ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 11:28 I due Godzilla li ho visti anch’io, da ragazzino all’oratorio!![]()
Anzi, mi par di ricordare che Honda fosse uno dei registi che prendevamo in giro, insieme agli inglesi della Hammer Film, per la grossolanità degli effetti speciali, e per quella che ci sembrava una recitazione molto naïf. Magari sbagliavamo, sarebbe bello rivederli adesso.
OT: il primo Dracula però era di sicuro un film di grande tensione, tant’è che ricordo ancora delle scene (il fatto che molti fossero film di fine anni ‘50, e visto che la mia adolescenza si situa a cavallo del 1970, ci ricorda poi come la tenuta commerciale nelle sale, fino ad arrivare a quelle parrocchiali, fosse molto lunga).
Ovviamente ho visto diversi altri film giapponesi, da L’arpa birmana a quelli di Kurosawa, fino a Dersu Uzala, che Cthulhu non ha citato, immagino perché ormai decisamente troppo “occidentale”. Quasi tutti in televisione, tranne gli ultimi. All’università nisba, esisteva solo il cinema italiano...![]()
Le moderne tecnologie ci consentono di fare un ripasso, anche se mi pare che, come per la musica, molti film riversati nei canali informatici siano spesso di bassa qualità visiva e sonora.![]()
Grazie Cthu; fra l'altro ho una collega russa, da cui mi farò aiutare, evitando che la mafija mi cloni la carta di credito!Cthulhu ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 17:22Dersu Uzala non l'ho citato perché ho dovuto fare una cernita e sono stato indeciso fino alla fine se metterlo. I film di Godzilla sono così come dici, è il suo bello...Bitossi ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 11:28 I due Godzilla li ho visti anch’io, da ragazzino all’oratorio!![]()
Anzi, mi par di ricordare che Honda fosse uno dei registi che prendevamo in giro, insieme agli inglesi della Hammer Film, per la grossolanità degli effetti speciali, e per quella che ci sembrava una recitazione molto naïf. Magari sbagliavamo, sarebbe bello rivederli adesso.
OT: il primo Dracula però era di sicuro un film di grande tensione, tant’è che ricordo ancora delle scene (il fatto che molti fossero film di fine anni ‘50, e visto che la mia adolescenza si situa a cavallo del 1970, ci ricorda poi come la tenuta commerciale nelle sale, fino ad arrivare a quelle parrocchiali, fosse molto lunga).
Ovviamente ho visto diversi altri film giapponesi, da L’arpa birmana a quelli di Kurosawa, fino a Dersu Uzala, che Cthulhu non ha citato, immagino perché ormai decisamente troppo “occidentale”. Quasi tutti in televisione, tranne gli ultimi. All’università nisba, esisteva solo il cinema italiano...![]()
Le moderne tecnologie ci consentono di fare un ripasso, anche se mi pare che, come per la musica, molti film riversati nei canali informatici siano spesso di bassa qualità visiva e sonora.![]()
Sulla qualità delle copie a volte non si può fare altrimenti, per cose dell'anteguerra non c'è di meglio nemmeno in pellicola. fortunatamente tanta roba è nel catalogo Criterion e loro sono una garanzia. Sul sito http://rarefilmm.com ci sono ad esempio dei Gosho e Naruse perfetti. I russi hanno messo tutto il cinema possibile e immaginabile e di ottima qualità da scaricare via torrent, è un po' faticoso all'inizio per via del cirillico ma una volta preso il via trovi qualsiasi cosa.
Mi sentivo convinto nell'affrontare le quasi 4 ore filippine, ma questo post mi sta bloccando. Tolto Marco, che di cinema ci capisce ancor meno che di ciclismoAdmin ha scritto: ↑mercoledì 8 aprile 2020, 10:24
L'altro giorno ho guardato The woman who left, di Lav Diaz. È un regista filippino uso a sforare le 4 ore (arrivando anche a 12) coi suoi film, in quest'occasione si è fermato a 3 e un po'. Buon film ma non entusiasmante a mio avviso. Fotografia iperrealista in bn, pareva Ciprì e Maresco.
Sicuramente La preghiera del Soldato, terza parte della trilogia La Condizione Umana di Masaki Kobayashi. La cito in fondo alla penultima parte della mia pappardella. Hai ragione, è bellissimo, merita vederne tutte e tre le parti, in tutto sono più di nove ore, però.Gimbatbu ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 20:25 Cthulhu, dal momento che il cinema giapponese lo conosci a menadito faccio come quelli che entrano in un negozio di dischi e chiedono "quel pezzo che fa così" esibendosi in imitazioni assai personali. Chiedo perdono, ma tanti anni fa (diciamo almeno una quindicina) su RAI 3 diedero uno stupendo( almeno a me piacque moltissimo) film giapponese ambientato in Cina dopo che la guerra era finita (o stava finendo) che ha per protagonista un soldato che tenta solitariamente di tornare a casa tra abbandoni dei compagni e risentimento dei locali e alla fine (se ricordo bene) muore in un teribile paesaggio imbiancato dalla neve senza poter raggiungere la meta desiderata. E' possibile riuscire ad estrapolare di che film si tratti? Credo fosse una serie dedicata proprio ai grandi registi orientali.Grazie e perdonami per l' approssimazione.
Yamada...Alanford ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 20:43 Il cinema giapponese mi ha sempre affascinato, naturalmente ho visto molti film di Ozu (il mio preferito) e Kurosawa, poche cose degli altri; ma non ho certo la conoscenza smisurata di Cthulhu, dovrò recuperare qualcosa.![]()
Dei contemporanei amo Miyazaki e anche in me Porco Rosso ha lasciato il segno, ma ce ne sono due che mi hanno conquistato ancor di più, La città incantata e Il castello errante di Howl.
Un po' di anni fa, ho visto alcuni lavori di Yoji Yamada e ne sono rimasto incantato, nel suo stile di sicuro si è ispirato ad Ozu. Non raggiunge le vette del maestro, ma i suoi film li ho trovati delle piccole perle. Fra quelli che ho potuto vedere, spiccano Tokyo Family (2013), The Little House (2014) e la trilogia sui samurai, tra quest'ultimi il mio preferito è Il Crepuscolo del Samurai (2002). Sai qualcosa sulla sua filmografia antecedente al 2000? (di cui sono completamente all'oscuro).
Comunque Cthulhu, gran bel lavoro![]()
Grazie Cthulhu, mi era sfuggito il fatto che l' avessi menzionato in precedenza, complimenti per la preparazione e l' entusiasmo sincero che trasmetti in queste tue informazioni che ci dai. E' una spinta per ricordare o scoprire per la prima volta mondi e culture diversi dal nostro.Cthulhu ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 22:19Sicuramente La preghiera del Soldato, terza parte della trilogia La Condizione Umana di Masaki Kobayashi. La cito in fondo alla penultima parte della mia pappardella. Hai ragione, è bellissimo, merita vederne tutte e tre le parti, in tutto sono più di nove ore, però.Gimbatbu ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 20:25 Cthulhu, dal momento che il cinema giapponese lo conosci a menadito faccio come quelli che entrano in un negozio di dischi e chiedono "quel pezzo che fa così" esibendosi in imitazioni assai personali. Chiedo perdono, ma tanti anni fa (diciamo almeno una quindicina) su RAI 3 diedero uno stupendo( almeno a me piacque moltissimo) film giapponese ambientato in Cina dopo che la guerra era finita (o stava finendo) che ha per protagonista un soldato che tenta solitariamente di tornare a casa tra abbandoni dei compagni e risentimento dei locali e alla fine (se ricordo bene) muore in un teribile paesaggio imbiancato dalla neve senza poter raggiungere la meta desiderata. E' possibile riuscire ad estrapolare di che film si tratti? Credo fosse una serie dedicata proprio ai grandi registi orientali.Grazie e perdonami per l' approssimazione.
Io non esagererei, perché l'amore per il calcio permea gran parte della popolazione e quindi uno può essere al contempo ... Io invece sono solo calciofilo e quindi non intervengo.
Non dico di no. ma vacci un un forum di tifosi di calcio a parlare dei film di Bela Tarr o di antropologia evoluzionista...
In ogni forum (penso) ci saranno quelli che parlano di tante cose e i tifosi unidirezionali. Per il resto che mi potrebbero fare se cominciassi una discussione su Darwin? Su Bela Tarr non potrei, perché non so chi sia.Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 14:16Non dico di no. ma vacci un un forum di tifosi di calcio a parlare dei film di Bela Tarr o di antropologia evoluzionista...
Cthulhu ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 14:16Non dico di no. ma vacci un un forum di tifosi di calcio a parlare dei film di Bela Tarr o di antropologia evoluzionista...
Si, quello....Cthulhu ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 17:11Quello sul surfista ? Beh, raccontacelo lo stesso l'aneddoto anche se non l'ho citato,nemecsek. ha scritto: ↑domenica 19 aprile 2020, 13:29se fra queste considererai Ano natsu ichiban shizukana umi di Kitano, riesumerò un vecchio aneddoto....Cthulhu ha scritto: ↑sabato 18 aprile 2020, 23:40
Chiaramente con gli anni 60, la contestazione, l'impegno politico, la liberazione sessuale è cambiato tutto, in Giappone come altrove. I nuovi registi hanno cominciato a proporre film che rifiutavano la tradizione, con un linguaggio volutamente provocatorio e soggetti sempre più scabrosi.
Sono opere molto interessanti, tra le quali autentiche gemme![]()
Quando ti permetti di maneggiare Ballard o Burroughs devi sapere il fatto tuo.matteo.conz ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 21:36 Ho appena finito di vedre il Pasto nudo di Cronenberg. Lo avevo visto circa 15 anni fa e non ci avevo capito molto. Questa volta è stata tutta un'altra cosa anche perchè conosco meglio la storia di Burroughs alias Od Bul Lee...film consgliatissimo! La scena delle macchine da scrivere e varie altre sono pazzesche! cè su prime, cb01,ecc
La cravatta a forma di vulva? o forse ano?nemecsek. ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 22:11Quando ti permetti di maneggiare Ballard o Burroughs devi sapere il fatto tuo.matteo.conz ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 21:36 Ho appena finito di vedre il Pasto nudo di Cronenberg. Lo avevo visto circa 15 anni fa e non ci avevo capito molto. Questa volta è stata tutta un'altra cosa anche perchè conosco meglio la storia di Burroughs alias Od Bul Lee...film consgliatissimo! La scena delle macchine da scrivere e varie altre sono pazzesche! cè su prime, cb01,ecc
Del pasto ricordo che avevo sballato per una cravatta che portava Lee, avevo tediato un amico che lavorava nel settore per trovarne una simile...![]()
aveva delle greche se ben ricordo... malpensante....matteo.conz ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 22:31
La cravatta a forma di vulva? o forse ano?![]()
Comunque di sicuro Cronenberg sa il fatto suo altrochè!
nemecsek. ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 22:42aveva delle greche se ben ricordo... malpensante....matteo.conz ha scritto: ↑lunedì 20 aprile 2020, 22:31
La cravatta a forma di vulva? o forse ano?![]()
Comunque di sicuro Cronenberg sa il fatto suo altrochè!
Eh, cacchio, ma quella è roba lunga...dovrei partire dall'uscita dalla fabbrica Lumiere a Lione.
Vai con un sunto.Cthulhu ha scritto: ↑martedì 21 aprile 2020, 8:17
Fra l'altro ho una mia opinione: tanto (non tutto) cinema francese è un po' sopravvalutato, visto che hanno avuto per decenni quasi il monopolio della critica cinematografica. E si sa quanto sono sciovinisti.
Magari mi limito a una lista di registi e di film da vedere senza fare una specie di storia.
Come ho già detto qualche post fa, per essermi dovuto sciroppare dosi industriali di Chabrol, Rohmer, Truffaut, Godard, Resnais ecc. non posso che essere d' accordo con te, a differenza della letteratura dove i francesi, almeno fino agli anni '50 non temono confronti.
Speriamo che Cuth riesca a far innervosire admin in proposito...Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 21 aprile 2020, 23:10Come ho già detto qualche post fa, per essermi dovuto sciroppare dosi industriali di Chabrol, Rohmer, Truffaut, Godard, Resnais ecc. non posso che essere d' accordo con te, a differenza della letteratura dove i francesi, almeno fino agli anni '50 non temono confronti.
a proposito di Aki..nemecsek. ha scritto: ↑mercoledì 22 aprile 2020, 21:39Speriamo che Cuth riesca a far innervosire admin in proposito...Gimbatbu ha scritto: ↑martedì 21 aprile 2020, 23:10Come ho già detto qualche post fa, per essermi dovuto sciroppare dosi industriali di Chabrol, Rohmer, Truffaut, Godard, Resnais ecc. non posso che essere d' accordo con te, a differenza della letteratura dove i francesi, almeno fino agli anni '50 non temono confronti.![]()
Ieri ho visto L'altro volto della speranza, del mio amato Aki
Ho trovato Lo specchio di Tarkovskj e ho pure imparato a scaricare e montare i sottotitoli![]()
concordo.jerrydrake ha scritto: ↑giovedì 23 aprile 2020, 9:29Anch'io amo Aki: bello ma non eccezionale L'altro volto della speranza. Per me i migliori di Kaurismäki sono Leningrad Cowboys Go America e L'uomo senza passato.
devo dunque dedurre che Truffaut sia fuori dalla cinquina... qqua me innervosisco io...