Brabantse Pijl (11/04/12)
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Grazie per la dritta , non la conoscevo
Pantani anche in queste cose era una leggenda
Pantani anche in queste cose era una leggenda
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
E' un aneddoto stupendo in effetti. Sarebbe bello se Prof (mi pare fosse suo) lo riportasse nel 3d relativo con tutta la dovizia di particolari a sua disposizione.
Bello il gesto di Voeckler, ma il "sacrificio" di Pantani fu ben maggiore, finanziariamente e forse pure "ciclisticamente".
Ps. Vorrei che il sentimenti ***patico di alcuni di noi per alcuni ciclisti si rivolgesse nei confronti di coloro che usano il ciclismo per lucrare (cosa diversa dal guadagnare) e manifestassero profonda empatia e profondo rispetto per coloro che sfruttano il loro essere ciclisti famosi per guadagnare e dar da vivere ad altre persone e famiglie in spirito di condivisione.
Bello il gesto di Voeckler, ma il "sacrificio" di Pantani fu ben maggiore, finanziariamente e forse pure "ciclisticamente".
Ps. Vorrei che il sentimenti ***patico di alcuni di noi per alcuni ciclisti si rivolgesse nei confronti di coloro che usano il ciclismo per lucrare (cosa diversa dal guadagnare) e manifestassero profonda empatia e profondo rispetto per coloro che sfruttano il loro essere ciclisti famosi per guadagnare e dar da vivere ad altre persone e famiglie in spirito di condivisione.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Primo, gli occhi puntati a cui facevo riferimento, erano i miei e tutti gli osservati per un motivo preciso, che non era per nulla quello di cercare il vincitore, anche se due di questi (Sagan e Freire), stavano nei possibilissimi.Strong ha scritto:ieri ho visto per la prima volta questa corsa....Morris ha scritto: Per quanto riguarda l'edizione di oggi, occhi puntati su Gilbert (n. 1), Freire (n.11), Sagan (21), De Gendt (91) e Guardini (146).
ma come si può pensare che guardini possa avere qualche speranza con un percorso del genere?![]()
occhi puntati per vedere a quante centinaia di chilometri si stacca dal gruppo?
occhi puntati per vedere se mette il piede a terra durante l'ascesa di un muro?
occhi puntati su guardini per vedere cosa?
Secondo, lo sport ed anche il ciclismo vivaddio, non si esaurisce di certo solo ed esclusivamente nel novero dei papabili, soprattutto se il proprio retroterra è fatto di esperienze poli-disciplinari, ed è il mio caso.
Terzo, le corse il Belgio, sono la quintessenza del pedale per un corridore da gare di un giorno. Potremmo definirle l'Harvard di questo versante. Fare gli sparagnini, o i figli dei santoni che scelgono i traguardi con una programmazione accecante, ridicola e ammazza-ciclismo, significa esaurire logiche che non mi appartengono, anzi, mi fanno schifo. E se tutto il ciclismo fosse questo, così ben recitato al netto del differenziale e decisivo ….... che lo rende unico nella storia dello sport intero e che ti porti in firma, anziché rimanere appassionato, vomiterei ogni volta che mi si parla di questa disciplina.
Quarto, un giovane come Guardini, che ha il potenziale per circumnavigare Cavendish, ha bisogno di imparare a soffrire, tanto il pavé, quanto i muri e capire che non è una metafora blasfema quella di “mordere il manubrio”. Si tratta di segmenti di crescita peculiari, non rimandabili o sostituibili. Finire queste corse, anche a 15-20', rappresenta un passo in avanti. Credo in questo ragazzo e spero ardentemente che non segua la via classica del velocista, perché sarebbe il miglior modo per non diventare uno sprinter epocale.
Se quanto scritto non è sufficiente a soddisfare i tuoi interrogativi, fattene un a ragione, non ho intenzione di proseguire.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Il viaggio in moto per quel “no”, era pienamente sincronico all'essere dell'uomo Pantani. Non viveva su interessi diversi da quelli affettivi e di riconoscimento. Sapeva che poteva considerarsi ugualmente ben pagato e sapeva che la Mercatone avrebbe probabilmente chiuso, se non subito, l'anno successivo. La sua generosità così rara (nello sport solo Pat Rafter, fra i big, si mostrava a quei tempi dello stesso stampo) s'era già dimostrata, anche se pochissimi la conoscevano. Con ragione e verità, sosteneva che la beneficenza non andava “strombazzata” (come la definiva), ma vissuta col cuore e senza programmarci sopra pubblicità. Fatto sta, che contrariamente a qualcuno che si era limitato a gestualità o annunci, Marco era stato l'unico a mostrarsi immediatamente tangibile per aiutare la famiglia di un collega morto tragicamente. Ne nacque un vitalizio che i coinvolti ricorderanno per il resto dei loro giorni. Era già il semi-totale benefattore di una associazione che assisteva portatori di handicap gravi, ed erano qua e là possibilissimi gli incontri con personaggi che erano stati i riceventi di suoi assegni per assistere bambini sfortunati.alfiso ha scritto:E' un aneddoto stupendo in effetti. Sarebbe bello se Prof (mi pare fosse suo) lo riportasse nel 3d relativo con tutta la dovizia di particolari a sua disposizione.
Bello il gesto di Voeckler, ma il "sacrificio" di Pantani fu ben maggiore, finanziariamente e forse pure "ciclisticamente".
Nell'autunno del '2000 poi, disse di no ad un'offerta che poteva essere superiore, economicamente e sportivamente, a quella del viaggio in motocicletta. L'entità era pari a quella del secondo giocatore di calcio più pagato dell'epoca, uno che in una squadra famosissima, giocò 157 partite segnando 86 reti. Si trattava di una formazione straniera, che gli avrebbe costruito attorno la squadra che voleva e non aveva altri leader coi quali coabitare, visto che il capitano, fino a quella stagione, se ne sarebbe andato. Queste cose le ho vissute, perché, nel paese di quell'equipe, fui coinvolto dagli emissari del sodalizio (erano in sei, fra i quali addirittura un sottosegretario). Anche loro, infatti, come il sottoscritto, non potevano più contare sul cellulare di Marco, perché cambiava in continuazione e mi chiesero di aiutarli. Telefonai in Italia a chi poteva raggiungerlo, ma la risposta fu quella che la storia ha tracciato. Tronco, perché sono venuto meno ad una promessa che m'è stata imposta e perché sto piangendo.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Guarda alf, l'una cosa non esclude l'altra. Posso trovare antipatico voeckler, ma non lo fischierei mai sulla strada. Pensa te che ho applaudito pure il lanza al passaggio della carovana rosa e questo dice tutto. Invece i loschi figuri a cui ti riferisci meriterebbero solo applausi sulla faccia.alfiso ha scritto: Vorrei che il sentimenti ***patico di alcuni di noi per alcuni ciclisti si rivolgesse nei confronti di coloro che usano il ciclismo per lucrare (cosa diversa dal guadagnare) e manifestassero profonda empatia e profondo rispetto per coloro che sfruttano il loro essere ciclisti famosi per guadagnare e dar da vivere ad altre persone e famiglie in spirito di condivisione.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Emozione e dolore, quando si congiungono, fanno brutti scherzi, comprese talune zappe alla lingua.... Volevo scrivere riconoscenza....Morris ha scritto: Il viaggio in moto per quel “no”, era pienamente sincronico all'essere dell'uomo Pantani. Non viveva su interessi diversi da quelli affettivi e di riconoscimento. Sapeva che poteva considerarsi ugualmente ben pagato e sapeva che la Mercatone avrebbe probabilmente chiuso, se non subito, l'anno successivo. La sua generosità così rara (nello sport solo Pat Rafter, fra i big, si mostrava a quei tempi dello stesso stampo) s'era già dimostrata, anche se pochissimi la conoscevano......
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
In questo caso, anche per me, l'italiano conta poco. Grazie di tutto e scrivi più spesso.Morris ha scritto:Emozione e dolore, quando si congiungono, fanno brutti scherzi, comprese talune zappe alla lingua.... Volevo scrivere riconoscenza....Morris ha scritto: Il viaggio in moto per quel “no”, era pienamente sincronico all'essere dell'uomo Pantani. Non viveva su interessi diversi da quelli affettivi e di riconoscimento. Sapeva che poteva considerarsi ugualmente ben pagato e sapeva che la Mercatone avrebbe probabilmente chiuso, se non subito, l'anno successivo. La sua generosità così rara (nello sport solo Pat Rafter, fra i big, si mostrava a quei tempi dello stesso stampo) s'era già dimostrata, anche se pochissimi la conoscevano......



Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
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i barbieri il lunedì

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Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Caro Carlo, non è un bel periodo.... per tanti motivi, purtroppo. In questo coacervo di ....... sono stato, e lo sono ancora, molto impegnato in altri sport. Per fortuna con molte gratificazioni, altrimenti chissà come sarei ridotto.....lemond ha scritto: In questo caso, anche per me, l'italiano conta poco. Grazie di tutto e scrivi più spesso.![]()
![]()
Un abbraccio!
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
visto che era citato tra i possibili protagonisti e vincitori di questa gara, mi è venuto il dubbio...Morris ha scritto:Quarto, un giovane come Guardini, che ha il potenziale per circumnavigare Cavendish, ha bisogno di imparare a soffrire, tanto il pavé, quanto i muri e capire che non è una metafora blasfema quella di “mordere il manubrio”. Si tratta di segmenti di crescita peculiari, non rimandabili o sostituibili. Finire queste corse, anche a 15-20', rappresenta un passo in avanti. Credo in questo ragazzo e spero ardentemente che non segua la via classica del velocista, perché sarebbe il miglior modo per non diventare uno sprinter epocale.
Se quanto scritto non è sufficiente a soddisfare i tuoi interrogativi, fattene un a ragione, non ho intenzione di proseguire.
che abbia il potenziale per "circumnavigare Cavendish" è tutto da dimostrare, al momento l'umile ed ignorante appassionato non riesce certo a percepirlo.
Sicuramente tu sei più esperto.
Tutti i giovani hanno bisogno di imparare a soffrire però nel suo caso, al momento, si intravedono due possibilità:
- non ha molta voglia di soffrire
- è in grado di essere competitivo solo in gare con chilometraggi inferiori ai 180km con percorsi completamente piani
anche quest'anno è sistematicamente tra i primi a staccarsi sul minimo strappo, al brabante ai -100 all'arrivo sembrava già un cicloamatore della domenica.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Morris grazie del post, ma davvero scrivi più spesso.
Quando potrai, se potrai mai, posta questo argomento nel 3d Pantani, così la smetteremo di parlare degli errori criminali di un sistema nel 3d di un grande uomo e parleremo solo di ciò che rappresenta l'uomo Pantani che, usando le parole di Tiziano Terzani, ha solo lasciato il suo corpo.
@Galliano: bella vivace e pienamente condivisibile la tua replica.
Riguardati il toboga del Brabante su Gplaces ed aggiungici 4-5 km, vedrai che cambierai idea.
Quando potrai, se potrai mai, posta questo argomento nel 3d Pantani, così la smetteremo di parlare degli errori criminali di un sistema nel 3d di un grande uomo e parleremo solo di ciò che rappresenta l'uomo Pantani che, usando le parole di Tiziano Terzani, ha solo lasciato il suo corpo.
@Galliano: bella vivace e pienamente condivisibile la tua replica.
Riguardati il toboga del Brabante su Gplaces ed aggiungici 4-5 km, vedrai che cambierai idea.

Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Strong, al nord quasi tutti alle prime esperienze vanno a prendere perticate sul naso ... alle prime esperienze o ai primi ritorni.
Se hai visto anche Gatto ad inizio stagione arrivava al gancio e poi è stato protagonista nelle regine.
Dei nostri italiani attuali ha un feeling natural born con quelle strade il solo Trentin.
Gli altri devono imparare a "mordere il manubrio", e Guardini più di tutti.
Ma... ben venga!
Morris non scrive i post con l'ottica del fantaciclismo come a volte noi facciamo, lo guarda da tecnico che scruta il futuro ben aldilà del mero risultato, percui la tua acida ironia era fuori posto.
In compenso hai però aperto una interessante discussione sulla evoluzione di Guardini ed il tuo ultimo post unitamente a quello di Morris rappresentano gli antipodi di una per nulla focalizzata valutazione di un corridore dal potenziale inespresso e da indagare. E non credo proprio che Morris indaghi Guardini come un banale anti-Cav soltanto.
Se qualcuno gli ha fatto fare la Freccina non penso lo abbia fatto per un errore nelle iscrizioni o per riempire la lista.
Io sogno di vederlo sfrecciare da ovest verso est a The Mall sotto il balcone della vecchia babbiona.
STIAMO A VEDERE
Se hai visto anche Gatto ad inizio stagione arrivava al gancio e poi è stato protagonista nelle regine.
Dei nostri italiani attuali ha un feeling natural born con quelle strade il solo Trentin.
Gli altri devono imparare a "mordere il manubrio", e Guardini più di tutti.
Ma... ben venga!
Morris non scrive i post con l'ottica del fantaciclismo come a volte noi facciamo, lo guarda da tecnico che scruta il futuro ben aldilà del mero risultato, percui la tua acida ironia era fuori posto.
In compenso hai però aperto una interessante discussione sulla evoluzione di Guardini ed il tuo ultimo post unitamente a quello di Morris rappresentano gli antipodi di una per nulla focalizzata valutazione di un corridore dal potenziale inespresso e da indagare. E non credo proprio che Morris indaghi Guardini come un banale anti-Cav soltanto.
Se qualcuno gli ha fatto fare la Freccina non penso lo abbia fatto per un errore nelle iscrizioni o per riempire la lista.
Io sogno di vederlo sfrecciare da ovest verso est a The Mall sotto il balcone della vecchia babbiona.
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Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Grazie Morris per aver portato alla luce i nomi di Pantani e di Rafter, parlando di questi sportivi il confine tra campione e artista è ambiguissimo, ci mancano entrambi per il loro modo estremamente spettacolare di concepire i loro sport.
Parlando di Cavendish, credo sia uno dei corridori più sopravvalutati, spesso quando lo si critica si viene tacciati di incompetenza(ovviamente fuori da cicloweb), io mi chiedo ancora come mai, un corridore che per finire una tappa pirenaica viene trainato da un'ammiraglia, indossi la maglia iridata.
Parlando di Cavendish, credo sia uno dei corridori più sopravvalutati, spesso quando lo si critica si viene tacciati di incompetenza(ovviamente fuori da cicloweb), io mi chiedo ancora come mai, un corridore che per finire una tappa pirenaica viene trainato da un'ammiraglia, indossi la maglia iridata.
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
E, secondo me, ci mancheranno per sempre: certi aspetti dell'uomo a tutto tondo sono sempre meno riscontrabili nel professionismo attuale. Quanto al Cav. credo sia l'archetipo di quel tipo di corridore nuovo che, fregandosene di tutto e di tutti, è riuscito, perché dotato di un talento unico (nel senso che ha solo quelloParigiRoubaix ha scritto:Grazie Morris per aver portato alla luce i nomi di Pantani e di Rafter, parlando di questi sportivi il confine tra campione e artista è ambiguissimo, ci mancano entrambi per il loro modo estremamente spettacolare di concepire i loro sport.
Parlando di Cavendish, credo sia uno dei corridori più sopravvalutati, spesso quando lo si critica si viene tacciati di incompetenza(ovviamente fuori da cicloweb), io mi chiedo ancora come mai, un corridore che per finire una tappa pirenaica viene trainato da un'ammiraglia, indossi la maglia iridata.

P.S.
Visto che in questa discussione è probabile che intervenga di nuovo anche il grande Maurizio, volevo domandargli se pensa che Guardini davvero in un futuro possa diventare più di un "pistard", così come, secondo me resta il Cav. ? Senza voler togliere nulla a chi corre in pista, solo che "su strada" Maspes e Gaiardoni non hanno mai provato a cimentarsi e forse, allora, sbagliarono?
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Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
Cav è un indefinito per mille ragioni post Milano Sanremo 2009....lemond ha scritto: Visto che in questa discussione è probabile che intervenga di nuovo anche il grande Maurizio, volevo domandargli se pensa che Guardini davvero in un futuro possa diventare più di un "pistard", così come, secondo me resta il Cav. ? Senza voler togliere nulla a chi corre in pista, solo che "su strada" Maspes e Gaiardoni non hanno mai provato a cimentarsi e forse, allora, sbagliarono?
Non sono un estremista sui velocisti come te


Ciao mitico Carlo!
Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
GrazieMorris ha scritto: Cav è un indefinito per mille ragioni post Milano Sanremo 2009....
Non sono un estremista sui velocisti come te![]()
, ma è certo che, a parte gli obiettivi disegnati, concordati, protetti e quanto di più si possa scrivere, difficilmente andrà. Nonostante un fisico che gli consentirebbe qualcosa in più del grande curriculum (compreso il già pattuito titolo olimpico) che, comunque, per gli amanti delle conte, metterà assieme. Guardini ha doti velocistiche superiori a Cav (limitatamente all'Italia, le migliori dopo Roberto Chiappa, l'ultimo 99esimo percentile di cui sono a conoscenza, anche se oggi, fra i dilettanti, c'è uno che gli sta molto vicino e si chiama Rino Gasparrini). A differenza dell'uomo dell'Isola di Man però, non ha quel che costui ha avuto in termini di “intorno” ed ha bisogno, proprio perché italiano con la conseguente mentalità degli italiani, di un grande lavoro di sacrificio per abbattere la soglia del dolore e della fatica, al fine di vincere tappe su tappe nei GT e prove in linea di un certo prestigio e di un certo impegno. Tipo Sanremo, Wevelgem, l'Escaut (non certo per i denti che non ci sono), nonché talune italiane che mi auguro possano riprendersi, grazie ad una Federazione meno tarocca.
Ciao mitico Carlo!
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."

Re: Brabantse Pijl (11/04/12)
RivaldoMorris ha scritto: Nell'autunno del '2000 poi, disse di no ad un'offerta che poteva essere superiore, economicamente e sportivamente, a quella del viaggio in motocicletta. L'entità era pari a quella del secondo giocatore di calcio più pagato dell'epoca, uno che in una squadra famosissima, giocò 157 partite segnando 86 reti.