Cara Donchisciotte, contento di leggerti di nuovo sul forum, molto

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Ma su Riccò, credo lo sappia, la penso in modo molto diverso. Il 2008 mi ha portato davanti agli occhi un ragazzo che
voleva ricordare qualcuno, che ne copiava le esultanze e voleva imitarne le imprese. Ma Pantani me lo ricordo come se fosse ieri, e non è allargando le braccia a quel modo che si diventa Pantani. Men che meno mimando il 'bagnino' davanti alle telecamere per poi prendersele di santa ragione sulla strada. Ben altri modi quelli del Pirata, ben altra classe. E si, certe volte sembrava anche spavaldo: ma solo perché davvero superiore a tutti, e basta avere assistito a un'ascesa all'Alpe o al volo di Oropa per capirlo. E anche il modo di reagire ai fatti legati all'universo doping-e-continui è stato molto diverso, tra i due.
Ti ricordi quando quel fesso di Bonolis, sul palco di Sanremo, fece aprire il festival ad un chitarrista impegnato in un assolo su/da 'fratelli d'iItalia'?
Hendrix l'aveva fatto, nel 1969, e- tributo o meno- possiamo dire che Paolo Carta ci ricorda in qualche modo il Mancino?
No, spero che a nessuno venga in mente (e tieni presente che Hendrix è il mio preferito di sempre, almeno dal 1960 in avanti).
E spero che sia chiaro che Riccò non era e non è Pantani, per quanto il desiderio di rivedere il Pirata (o almeno
un Pirata) possa spingerci a credere qualcosa del genere.
Per quanto mi riguarda, avevo una pessima immagine di Riccò per le mie frequentazioni del ciclismo giovanile ("Cariccò", certo se ne è parlato fino alla nausea..ma questo non influisce sulla veridicità), e questa opinione è peggiorata negli anni. Le pose copiate da Pantani, perdere da Contador e senza il minimo stile, e poi il Cera ed il suo modo di sputtanare i compagni (un modo unico, spregevole sia per chi vorrebbe la bassa tolleranza- per salvarsi la carriera ed avere uno sconto non ha fatto alcun nome importante- sia per chi vede il corridore unicamente come vittima del sistema- perché a quel punto non parli, o meglio ancora denunci medici e farmacisti e non altre vittime, no?).. fatto sta, ha patteggiato (e dire che si lodava il coraggio e la coerenza ed il silenzio di Pantani), è tornato, s'è fatto ribeccare. Ha rischiato la pelle da fesso e per salvarsi ha confessato, per poi ritrattare e negare e spandere fango su chi materialmente gliel'
ha salvata, la pelle. Nel mezzo ha anche trovato il modo di 'dissociarsi' dalla moglie, che gli era rimasta accanto nei
suoi periodi peggiori, e solo per salvarsi ancora la carriera ("io con lei non c'entro niente...sono pulito": s'è visto). No, qui (e penso soprattutto alla mossa di denunciare i medici che lo hanno letteralmente salvato) siamo all'abc, e non posso proprio considerarlo un martire, uno sfortunato, un coraggioso.
Non mi mancherà per niente, gli auguro di vivere bene e di trovare un'occupazione che gli piaccia, ma sulla strada non mi mancherà davvero.