Per me hanno preferito stare a ruota di GVA perché si sono accorti (tutti meno MVDP che come sempre era troppo impegnato a rimontare le posizioni perse) di non poter reggere Alberto, ma di poter solamente allungare un po' sul gruppetto di GVA.Visconte Cobram ha scritto: ↑lunedì 12 ottobre 2020, 12:11Assolutamente. Citavo Cavagna non per metterlo in paragone col valore assoluto di Bettiol che sarà sempre superiore, ma come corridore che visualizzo andare a vincere con quella modalità anche restando davanti per chilometri da solo, tra vento e drittoni, cosa che invece faccio più fatica a vedere in Bettiol con continuità o da lontanissimo.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 12 ottobre 2020, 11:34 Non sono invece d'accordo sul discorso che fai ap proposito della stazza. Alcuni dei corridori che hai citato, tipo Cavanga, un Fiandre non l'hanno neanche mai corso. Soprattutto, il Fiandre del 2019 l'ha vinto proprio togliendosi di ruota tutti gli avversari, esattamente nel modo che hai descritto tu. Non è che se ne è andato alla chetichella in una fase interlocutoria. E' andato via sul muro decisivo laddove nessuno poteva essere sorpreso. Li ha semplicemente stracciati
Poi siamo in un ciclismo in cui un nanetto di 170 cm (forse) e 60 kg (forse) è il migliore interprete di quel tipo di ciclismo "disarcionante" sul passo, quindi il nesso stazza-passista pare in via di superamento o per lo meno non regola aurea. Ma fisiologicamente inciderà sempre.
Piccola nota personale sul Fiandre 2019, per un dettaglio che nella mia ricostruzione alimenta il dubbio che Bettiol abbia approfittato di una fase di studio interlocutorio: il bluff Van Avermaet.
Con Bettiol all'attacco, per tutto il Kwaremont ha tirato il belga, con due risultati: non solo una decina di corridori resisteva alla sua ruota (per me in molti casi non visualizzando Alberto in solitaria come minaccia), ma addirittura il secondo gruppo con Politt, Matthews e Kristoff rientrava abbastanza agevolmente, guidato dall'ottimo Langeveld (che sarà poi prezioso più avanti), creando poi il gruppetto di 20 che arriverà dietro Bettiol (e da cui si staccherà Asgreen).
Secondo me non è realistico che tutti quanti fossero in quel momento al gancio o inferiori ad Alberto e che nessuno avesse la gamba per stargli più vicino o per andare più forte di GVA. Che non vuol dire che Bettiol non sia andato fortissimo, ma vuol dire che qualcuno, vuoi perché studiava e temeva altri, vuoi perché pensava di vincere in altro modo, vuoi perché dava per sottinteso il rientro sui 20 km successivi, vuoi perché non ha dato credito al nostro, si è accontentato provvisoriamente.
Ma Alberto ha proseguito il numero sull'asfalto.
In più avranno creduto di avere la possibilità di rientrare sul Paterberg