Concludiamo le analisi pre-Mondiale con la prova Regina, la più attesa, quella che vedrà sfidarsi per la vittoria due fenomeni a tutto tondo.
Partiamo però con gli altri, quelli che per loro stessa ammissione battaglieranno per il terzo posto.
Tom Pidcock ha dimostrato durante la stagione di essere l'unico vicino a WVA e MVDP in determinati contesti e in determinati momenti della stagione. A Gavere è riuscito addirittura a battere un Van der Poel appena rientrato nel cross e a Namur ha guidato la corsa per circa 2/3 della gara prima di venire superato nel finale da entrambi.
Una volta però che i due sono saliti di condizione anche per lui c'è stato poco da fare. Su percorsi altimetricamente complicati è rimasto ugualmente il numero 3 al mondo, ma ben staccato. In altri più semplici è finito dietro anche ad altri validissimi atleti, come capitato con Sweeck al Flandriencross di Hamme.
Dovrebbe essere lui il grande favorito per la medaglia di bronzo risultati alla mano, ma osservando il tracciato si comprende come la partita non sia affatto chiusa. Non che il piccolo inglese soffra particolarmente la sabbia, semplicemente Ostenda non è uno di quei percorsi dove può far valere il suo peso e le sue doti tecniche.
Laurens Sweeck è il principale indiziato per mettere i bastoni fra le ruote al neo acquisto della Ineos. Apparso molto convincente a metà novembre con il doppio successo a Niel e Leuven, in seguito non è più riuscito a fare la differenza, arrivando a volte anche fuori dalla top ten. Sembra, tra BK, Mol, e soprattutto l'ultimo b2b, che si sia ripreso alla grande e che sia pronto per la rassegna iridata nella quale dovrà far valere le sue grandissime doti sulla sabbia per salire sul podio battendo così tutti i rivali. Purtroppo per lui però dovrà partire dalla seconda fila, a causa del nono posto nella generale della CDM, in base alla quale viene creata la griglia di partenza. Il rettilineo non permette grandi rimonte e se dovesse essere troppo indietro al termine del tratto sabbioso, le cose per lui potrebbero mettersi male. Sarà necessario un pronto recupero già dal primo passaggio sul ponte.
Eli Iserbyt in assenza dei due grandi interpreti della disciplina è stato il re della prima parte di stagione, condividendo il trono con i compagni Vanthourenhout e Sweeck e col connazionale Aerts.
Si è comportato molto bene anche quando questi sono tornati, ma in seguito all'infortunio occorsogli a Heusden-Zolder ha passato due settimane molto negative. Al Flandriencross non mi ha fatto una buonissima impressione. Questo non sembra proprio essere il suo Mondiale, visto che oltre ai problemi fisici si aggiunge anche una non buona posizione di partenza (seconda fila anche per lui) e un percorso che per nulla si adatta alle sue caratteristiche.
Michael Vanthourenhout è stato direi il numero 4 al mondo. Anche lui, un po' come Pidcock, ama più i percorsi altimetricamente complicati e con un po' di fango. Partirà davanti, ma vedo complicato l'obiettivo podio. Non ha un grande feeling con la sabbia, e non ci sono particolari punti in cui lui possa fare realmente la differenza. Dovrà anche per forza evitare fuorigiri tipo Hamme, perché in quel caso ogni speranza sarebbe persa.
Toon Aerts, dopo una partenza col botto si è un po' spento e nel complesso questa stagione è stata un passo indietro se rapportata alle precedenti.
Percorso non ideale nemmeno per lui, per me concluderà quinto o sesto, non lo vedo sul podio.
Lars van der Haar si è fatto rivedere a buoni livelli nel bel mezzo della stagione e adesso sembra essersi stabilizzato tra la quinta e la decima posizione. Il podio può essere un obiettivo, la sabbia non gli fa paura, ma anche nel suo caso vedo più realistico l'obiettivo top 10.
Corne van Kessel e Quentin Hermans punteranno ad una top 8. Mi pare giusto, niente di impossibile.
Entrambi hanno un'ottima partenza, ma poi tendono a perdere qualche posizione nel corso dei giri.
Per un posto in top ten possono dire la loro anche gli altri componenti dell'armata belga, Soete, Vermeersch, Merlier (vedremo se Vanthourenhout adotterà una tattica simil-Valkenburg facendolo partire a mille per non far scappare Van der Poel), ma anche Kuhn, Nieuwenhuis, il quale ha detto di non essere per nulla soddisfatto della propria stagione nel cross (lui vinse il titolo Mondiale U23 a Bieles con una prestazione davvero notevole), ma soprattutto il mitico Felipe Orts che sabato ad Hamme ha fatto una gara strepitosa. Si è anche allenato molto in Spagna ultimamente per accrescere le sue doti sulla sabbia, speriamo gli allenamenti abbiano dato i loro frutti.
Parentesi sugli italiani. Dorigoni e Bertolini obiettivo top 20, di più impossibile da fare.
Per tutti gli altri, Folcarelli, Samparisi e Cominelli la speranza è quella di non venire doppiati, anche se...
Al via vi saranno anche due stradisti: Haussler, il cui obiettivo è non venire raggiunto da MVDP o WVA, e Stybar che punta addirittura alla medaglia di bronzo. Considerando che non ha mai corso nei campi quest'anno e che parte dall'ultima fila mi sento di escludere categoricamente che possa andare a podio. Una top 10 è ai limiti dell'impossibile, ma un fuoriclasse come il ceco ci può sorprendere. Io penso che alla fine possa essere soddisfatto di un 15esimo/20esimo posto.
Tutto questa premessa per arrivare al discorso centrale, al vero motivo per cui siamo tutti in trepida attesa del Mondiale Elite maschile di domenica (partenza ore 15.15, diretta su RaiSport).
Mathieu van der Poel o Wout van Aert?
Assunto che saranno questi due a giocarsi la maglia iridata e che a meno di estreme sfortune (si rompe la bici appena passato il box dopo il ponte, unica che mi viene in mente, perché se dovessero forare arriverebbero ugualmente davanti agli altri probabilmente) faranno oro e argento, chi dei due ha più possibilità di vincere il Mondiale?
Il percorso sembra sorridere al belga, che potrà scatenare tutta la sua potenza sia sulla sabbia che sul ponte che sui lunghi rettilinei dell'ippodromo, dove i pochissimi tratti tecnici non dovrebbero creargli grosse difficoltà (a meno che non faccia come a Hulst

). Mathieu dalla sua ha quel clamoroso cambio di passo che da sempre caratterizza il suo personaggio. L'obiettivo di Van Aert sarà quello di partire forte, e vedendo le dichiarazioni di Hermans pare che in partenza il Belgio lascerà strada al suo capitano, per quanto ciò sia difficile, e impostare sin dal primo giro un ritmo altissimo che bagni le polveri di Van der Poel.
Il quale, al contrario, può limitarsi a seguire nella prima parte e provare a staccare il rivale nella seconda del circuito.
Questa è una sfida equilibratissima, ogni dettaglio (marea, vento, pioggia, pressione delle gomme, cambio bici,...) può fare la differenza ed essere decisivo.
Mi sbilancio, e punto sulla vittoria di Wout.
Ci sarebbero due statistiche che portano in questa direzione ma meglio riportarle domenica sera
