Felice ha scritto: ↑sabato 27 febbraio 2021, 23:02
Indubbiamente è un discorso che andrebbe approfondito e esteso, con pacatezza e raziocinio, come appunto hai fatto tu (e anche jumbo). Quando io ho scritto "La scelta di acquistare prodotti di qualità la può fare chi è benestante. Chi fatica a sbarcare il lunario, acquista quello che può e si nutre di quello che può." pensavo ad esempio a quella che qui in Francia si chiama la "mala-bouffe", ovvero gli alimenti di bassa qualità. In base a un criterio di qualità i MacDonald del mondo intero dovrebbero chiudere. Invece non chiudono. Perchè? Perchè molti sono ben felici di poter mettere sotto i denti uno schifosissimo hamburger, non potendo permettersi nient'altro di meglio. Quanti sono quelli che vanno nei supermercati e vi comprano dei polli pieni grasso, a sua volta pieno di tutto quello che può far male all'organismo umano? Non lo fanno per ignoranza. Lo fanno perchè non possono permettersi altro.
Ecco, proprio a proposito di McDonalds, frequento poco (l'ultima volta proprio in Francia!), ma ho visto il film
. A rigore di norme per i sistemi di gestione per la qualità credo sia un'azienda modello (non si certificano perché fondamentalmente ciò non avrebbe effetti sui propri clienti), con processi robusti e standardizzati, e sicuramente uffici legali per garantire il rispetto delle leggi locali. Questo per dare un'idea di cosa parliamo
Se McDonalds può darti da mangiare schifezze è certamente perché la legge del luogo lo consente, e anche altri (meno presenti sul territorio, meno assoggettabili a controlli) stanno facendo lo stesso.
Poi in Italia, dove puoi mangiare decentemente con cifre ragionevoli, non sono convinto che McDonalds sia la scelta economica per eccellenza.
Felice ha scritto: ↑sabato 27 febbraio 2021, 23:02
Quando ritorno a Genova sono sempre impressionato dal prosperare dei negozi tenuti dai Cinesi. I vicoli ne sono pieni. Non era così nel 93 quando me ne sono andato. Negozi pieni di cianfrusaglie a basso costo e di bassissima qualità. Come fanno a sopravvivere quando i loro predecessori autoctoni non ci riuscivano? Qualcuno le loro cianfrusaglie bisogna ben che le compri....
Bisogna considerare vari aspetti: l'ultima volta che sono entrato in un negozio / magazzino del genere non c'era riscaldamento (a dicembre
), c'erano commessi che sembravano arrivare da qualche paese tipo Bangladesh / Sri Lanka, incapaci di parlare italiano (infatti non ho trovato quello che cercavo
). Dopo 2 settimane leggo che nello stesso posto, che ha direttamente collegati nello stesso stabile 2 ristoranti, hanno trovato un'area laboratorio/dormitorio nel retro, ed hanno arrestato qualcuno. Eppure il capo della baracca (tipo abbastanza giovane, con gli occhi a mandorla e una faccia non rassicurante) è sempre a piede libero, a mangiare in uno dei ristoranti, con una macchina ultrapotente (una diversa ogni volta) parcheggiata fuori.
Ma qui siamo ampiamente fuori dai canoni di legge, altroché norme per la gestione aziendale
Felice ha scritto: ↑sabato 27 febbraio 2021, 23:02
Ad ogni modo, è un discorso vasto (ed io sono stanco...
). Indubbiamente l'Europa ha cercato di imporre delle regole, delle norme di "qualità", scontrandosi a volte su questo con quelli che stanno dall'altra parte dell'oceano. Uno dei punti di contrasto del grande trattato di "libero" scambio che era in discussione e che (grazie a Trump!) non è stato ancora avvallato, era che imponeva all'Europa l'importazione di carni americane, carni di animali pieni zeppi di ormoni proibiti qui in Europa, ma non dall'altra parte dell'oceano.
Come da ultima frase
Gimbatbu ha scritto: ↑sabato 27 febbraio 2021, 23:43
Il discorso è complicatissimo e zeppo di implicazioni contrastanti. Basta andare in uno dei tanti negozi di abbigliamento tutti uguali all' interno di uno dei centri commerciali tutti uguali che sorgono spesso in zone tutte uguali . Prendete un qualsiasi capo di abbigliamento e leggerete made in China, India, Bangladesh, Pakistan, Myanmar, Malaysia e in tutte le zone del mondo dove il costo della mano d' opera è direttamente proporzionale all' infima qualità del prodotto e di conseguenza al suo basso costo. Come dice giustamente Felice se non ho i soldi per comprarmi un capo migliore affollero' questi negozi alimentando una spirale perversa di sfruttamento e speculazione. Penso che sia ormai un discorso assolutamente irreversibile, poi su chi ha generato questo mostro bicefalo che si nutre di fatto di due povertà vorrei tanto saperlo. Ma non è facile stabilirlo.
Va be' quello è un treno che è partito davvero tanti anni fa, i cotonifici da queste parti erano in crisi 60-70 anni fa ed ora sono abbandonati oppure riconvertiti ad altro.
Non conosco i dettagli, ma credo siano processi in cui l'incidenza di materia prima ed energia è bassa, e quindi la tentazione di spostarsi dove la manodopera costa meno è antica