Il bello è proprio che mancano ancora tutti gli obiettivi che aveva a inizio anno: Olimpiadi (a crono e in linea), Mondiali (a crono e in linea) e Roubaix. Io spero pensi anche ad una corsetta nel Nord Italia di inizio ottobre, però...cauz. ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:53forse hushovd?
e si parla di quasi 10 anni fa, se non di più.
impresa straordinaria di van aert.
ora tra leuven e roubaix può fare un filotto unico, ma penso che al di là di tutti i possibili risultati che verranno sia già sufficiente quanto raccolto per consacrarlo come il corridore dell'anno.
Wout van Aert (su strada)
Re: Wout van Aert (su strada)
Re: Wout van Aert (su strada)
Vino non si giocava le classiche delle pietre. E il fatto eccezionale è che Wout sia così completo nell'epoca della specializzazioneSalvatore77 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 10:45Vinokourov nel 2005 vinse sui Campi Elisi non proprio in volata e nel corso di quel Tour vinse tappa di montagna e si piazzò sul podio delle cronometro, quinto della generale.
Se andiamo nei tempi addietro, chi combatteva in montagna per la classifica generale faceva anche le volate.
Io penso che Van Aert è molto forte, però questo tipo di statistiche le vorrei tirare in ballo quando prenderà le salite con i migliori e non in fuga, e vincere...
Re: Wout van Aert (su strada)
Tu quoque Petre ti interessi a simili sciocchezzuole; la maglia vera è una, il resto riguarda l'estetica e gli sponsor.pietro ha scritto: ↑giovedì 8 luglio 2021, 21:08 La butto là sapendo che è una cosa altamente improbabile e forse controproducente per Tokyo: ma se provasse a vincere la maglia a pois? È secondo in classifica e se i vari Quintana, Poels, Martin vogliono batterlo devono staccarlo perché nei vari sprint li batte senza difficoltà
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Wout van Aert (su strada)
Verissimo, però la fame viene mangiando. Anche io preferirei puntasse alle tappe, dando magari una mano a Vingegaard, visto che il danese si ritrova senza compagnilemond ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 11:01Tu quoque Petre ti interessi a simili sciocchezzuole; la maglia vera è una, il resto riguarda l'estetica e gli sponsor.pietro ha scritto: ↑giovedì 8 luglio 2021, 21:08 La butto là sapendo che è una cosa altamente improbabile e forse controproducente per Tokyo: ma se provasse a vincere la maglia a pois? È secondo in classifica e se i vari Quintana, Poels, Martin vogliono batterlo devono staccarlo perché nei vari sprint li batte senza difficoltà
Re: Wout van Aert (su strada)
Hushovd andava in salita, al massimo come Sagan. C'è stato un corridore completo, anche se ha vinto poco, perché doveva lavorare per Lance, vale a dire George Hincapie.cauz. ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:53forse hushovd?
e si parla di quasi 10 anni fa, se non di più.
impresa straordinaria di van aert.
ora tra leuven e roubaix può fare un filotto unico, ma penso che al di là di tutti i possibili risultati che verranno sia già sufficiente quanto raccolto per consacrarlo come il corridore dell'anno.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Non vorrei sbagliare ma Boasson Hagen forse? Nel 2011 sono sicuro vinse in fuga ma non mi ricordo l'altimetria.
Re: Wout van Aert (su strada)
hushovd era un corridore completamente diverso, chiaro.lemond ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 11:03Hushovd andava in salita, al massimo come Sagan. C'è stato un corridore completo, anche se ha vinto poco, perché doveva lavorare per Lance, vale a dire George Hincapie.cauz. ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 9:53forse hushovd?
e si parla di quasi 10 anni fa, se non di più.
impresa straordinaria di van aert.
ora tra leuven e roubaix può fare un filotto unico, ma penso che al di là di tutti i possibili risultati che verranno sia già sufficiente quanto raccolto per consacrarlo come il corridore dell'anno.
ma la domanda non era sulla tipologia di corridore benché su chi fosse stato l'ultimo a piazzarsi in volata e vincere in montagna nello stesso tour.
hincapie corridore straordinario, concordo con te.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Questo in un'epoca in cui non esistevano i treni di Cipollini e di Cavendish, perciò chiunque fosse dotato di spunto veloce ci provava a buttarsi negli arrivi in pianura. Questo tipo di statistiche invece per me conta dopo decenni di iperspecializzazione.Salvatore77 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 10:45Vinokourov nel 2005 vinse sui Campi Elisi non proprio in volata e nel corso di quel Tour vinse tappa di montagna e si piazzò sul podio delle cronometro, quinto della generale.
Se andiamo nei tempi addietro, chi combatteva in montagna per la classifica generale faceva anche le volate.
Io penso che Van Aert è molto forte, però questo tipo di statistiche le vorrei tirare in ballo quando prenderà le salite con i migliori e non in fuga, e vincere...
Penso che abbia ragione chi ha ricordato Hushovd che nel 2011 vinse una tappa con il Col d'Aubisque dopo essere arrivato terzo in una tappa dietro B.Hagen e Goss e davanti ad altri velocisti.
Sì, bel corridore che dopo le classiche del nord si impegnava al Tour per il suo capitano e si buttava nelle volate di gruppo nei primi anni. Fisicamente simile a Van Aert, mi pare. Giusto ricordarlo.cauz. ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 11:37
hushovd era un corridore completamente diverso, chiaro.
ma la domanda non era sulla tipologia di corridore benché su chi fosse stato l'ultimo a piazzarsi in volata e vincere in montagna nello stesso tour.
hincapie corridore straordinario, concordo con te.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Dipende da cosa si intende per specializzazione.
Di corridori che fanno un po' di tutto fino a 25 anni fa ne avevamo a bizzeffe. Adesso sono di meno però non dobbiamo confondere le qualità di un corridore con le scelte di selezionare gli appuntamenti.
Nibali è uomo da grandi giri. Non ha mai corso la Roubaix, possiamo dire che non è in grado di correre sulle pietre? Sulle pietre ci si infortuna e si mette a repentaglio l'intera stagione. Sono scelte.
Van Aert per ora prende 4/5 minuti ogni tappa di salita, anche quando è libero di fare la sua corsa, lo si è visto quando il suo obiettivo era conquistare la gialla. Però già siamo certi che conquisterà l'oro a Tokyo e in futuro vincerà come Wiggins un Tour.
A me francamente impressiona molto di più Pogacar, la sua capacità di essere competitivo in tutte le gare, soprattutto quando la gara è dura mi fa pensare che a lui non è precluso alcun obiettivo.
Quello che gli somiglia di più è Pidcock.
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Nibali è uomo da grandi giri. Non ha mai corso la Roubaix, possiamo dire che non è in grado di correre sulle pietre? Sulle pietre ci si infortuna e si mette a repentaglio l'intera stagione. Sono scelte.
Van Aert per ora prende 4/5 minuti ogni tappa di salita, anche quando è libero di fare la sua corsa, lo si è visto quando il suo obiettivo era conquistare la gialla. Però già siamo certi che conquisterà l'oro a Tokyo e in futuro vincerà come Wiggins un Tour.
A me francamente impressiona molto di più Pogacar, la sua capacità di essere competitivo in tutte le gare, soprattutto quando la gara è dura mi fa pensare che a lui non è precluso alcun obiettivo.
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Wout van Aert (su strada)
occhio a nominare Nibali, che scoppia un putiferioSalvatore77 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 20:16 Dipende da cosa si intende per specializzazione.
Di corridori che fanno un po' di tutto fino a 25 anni fa ne avevamo a bizzeffe. Adesso sono di meno però non dobbiamo confondere le qualità di un corridore con le scelte di selezionare gli appuntamenti.
Nibali è uomo da grandi giri. Non ha mai corso la Roubaix, possiamo dire che non è in grado di correre sulle pietre? Sulle pietre ci si infortuna e si mette a repentaglio l'intera stagione. Sono scelte.
Van Aert per ora prende 4/5 minuti ogni tappa di salita, anche quando è libero di fare la sua corsa, lo si è visto quando il suo obiettivo era conquistare la gialla. Però già siamo certi che conquisterà l'oro a Tokyo e in futuro vincerà come Wiggins un Tour.
A me francamente impressiona molto di più Pogacar, la sua capacità di essere competitivo in tutte le gare, soprattutto quando la gara è dura mi fa pensare che a lui non è precluso alcun obiettivo.
Quello che gli somiglia di più è Pidcock.
Su Van Aert... hai ragione per quanto riguarda le Olimpiadi: le vincerà a occhi chiusi. Mentre per quanto riguarda vincere il Tour... al momento è un po' presto per dirlo. Forse non ci proverà nemmeno mai. O magari un Tour col percorso particolarmenre favorevole.
Re: Wout van Aert (su strada)
Van Aert è il corridore che va più forte su terreni diversissimi tra loro. Pogacar non si è mai visto all'opera nelle classiche delle pietre o in volate. Con questo mica voglio dire che non è al livello del belga, ma semplicemente meno completo. La cosa particolare è che Wout vada forte quando la strada sale nonostante il peso.Salvatore77 ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 20:16 Dipende da cosa si intende per specializzazione.
Di corridori che fanno un po' di tutto fino a 25 anni fa ne avevamo a bizzeffe. Adesso sono di meno però non dobbiamo confondere le qualità di un corridore con le scelte di selezionare gli appuntamenti.
Nibali è uomo da grandi giri. Non ha mai corso la Roubaix, possiamo dire che non è in grado di correre sulle pietre? Sulle pietre ci si infortuna e si mette a repentaglio l'intera stagione. Sono scelte.
Van Aert per ora prende 4/5 minuti ogni tappa di salita, anche quando è libero di fare la sua corsa, lo si è visto quando il suo obiettivo era conquistare la gialla. Però già siamo certi che conquisterà l'oro a Tokyo e in futuro vincerà come Wiggins un Tour.
A me francamente impressiona molto di più Pogacar, la sua capacità di essere competitivo in tutte le gare, soprattutto quando la gara è dura mi fa pensare che a lui non è precluso alcun obiettivo.
Quello che gli somiglia di più è Pidcock.
WVA quest'anno ha provato solo una volta, con la forma migliore (che nell'ottava tappa del Tour non aveva), a tenere i migliori in salita. Ne è uscito un ottimo nono posto dopo aver scortato il gruppetto per metà ascesa
Re: Wout van Aert (su strada)
Pogacar è un alieno.
WVA è semplicemente il miglior corridore al mondo attualmente tra gli umani.
WVA è semplicemente il miglior corridore al mondo attualmente tra gli umani.
Re: Wout van Aert (su strada)
Metterei anche il Kaiser nei tre e se dovessi scegliere fra K. e W. prenderei il primo, anche se di poco. Poi dipende forse per il nonno e perché amo al massimo i corridori scattanti, un po' il contrario dei muli, di ancora non persa la memoria!
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Re: Wout van Aert (su strada)
Per carità, Van Der Poel è un grandissimo pure, ma Wout può vincere in ogni tipo di corsa dove può vincere anche Mathieu, Mathieu invece no. Per questo tra i due io mi prendo il primo, almeno ad oggi.
- Walter_White
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Re: Wout van Aert (su strada)
Ci fosse qualsiasi altro percorso, stavincerebbe l'oro olimpico. Penso che il Mikuni sarà troppo duro anche se ha una gran condizione. Si gioca l'oro a crono, quello sicuro.
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Wout van Aert (su strada)
Eh già. Pure la crono non è proprio ideale, però se la giocherà sicuramente. E qualche speranza di medaglia ce l'ha anche in lineaWalter_White ha scritto: ↑sabato 17 luglio 2021, 18:46 Ci fosse qualsiasi altro percorso, stavincerebbe l'oro olimpico. Penso che il Mikuni sarà troppo duro anche se ha una gran condizione. Si gioca l'oro a crono, quello sicuro.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Su qualsiasi altro percorso ci sarebbe stato un solo nome: Sonny ColbrelliWalter_White ha scritto: ↑sabato 17 luglio 2021, 18:46 Ci fosse qualsiasi altro percorso, stavincerebbe l'oro olimpico. Penso che il Mikuni sarà troppo duro anche se ha una gran condizione. Si gioca l'oro a crono, quello sicuro.
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
Ecco la mia presentazione.
Re: Wout van Aert (su strada)
Questo qua è un bomber puro, come finalizza
Da tifoso del rivale, solo ammirazione per un corridore così.
Da tifoso del rivale, solo ammirazione per un corridore così.
Re: Wout van Aert (su strada)
Un certo Roger non andava troppo lontano da questi risultatiDivanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:37 Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
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Re: Wout van Aert (su strada)
Piu o meno Sean Kelly.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Torno a sperare che faccia il Giro di Lombardia. Deve solo prolungare la stagione su strada di una settimana. Anzi meno, 5 giorni.
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
- Tranchée d'Arenberg
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Re: Wout van Aert (su strada)
De Vlaeminck per me è un idolo, anche se per ragioni anagrafiche non l'ho mai visto correre. Quello che ha combianto nelle classiche ha trovato eguali sono in Merckx e Van Looy. Però questo tipo di risultati in un Tour de France non li ha mai raccolti. Ha fatto grandi cose al Giro e alla Vuelta ma non al Tour. E comunque, se bisogna tornare a De Vlaeminck per trovare uno con risultati simili, allora signori è proprio vero che qui siamo di fronte ad un gigante.pietro ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:53Un certo Roger non andava troppo lontano da questi risultatiDivanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:37 Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Wout van Aert (su strada)
Quoto, aggiungo Johan van der Velde anni 80 forte in volata e in salita molto performante. Putroppo fini male, con arresti vari per rapine.
Comunque molto completo
- Tranchée d'Arenberg
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- Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:50
Re: Wout van Aert (su strada)
Ragazzi, però ne Kelly ne Van der Velde hanno vinto nel cross. I criteri definiti da Divanista prevedevano anche questo requisito. De Vlaeminck, che aveva citato pietro, ha vinto un mondiale nel cross (anche se non era forte come il fratello). Kelly e Van der Velde non mi risulta che abbiano avuto risultati paragonabili.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Re: Wout van Aert (su strada)
Questa di Van der Velde rapinatore non la sapevo proprio, grazie per queste chicche . Per me rimarrà per sempre nella memoria per il Gavia 1988, forse la tappa piú epica che abbia mai visto (togliamo anche il forse ).
Re: Wout van Aert (su strada)
van Aert potrà certamente fare grandi cose in un Tour (e magari vincerlo..).Scattista ha scritto: ↑venerdì 9 luglio 2021, 21:03
Su Van Aert... hai ragione per quanto riguarda le Olimpiadi: le vincerà a occhi chiusi. Mentre per quanto riguarda vincere il Tour... al momento è un po' presto per dirlo. Forse non ci proverà nemmeno mai. O magari un Tour col percorso particolarmenre favorevole.
A cronometro è fortissimo e non vi vince per caso una tappa con doppia scalata del ventoux..
Non so se a Tokyo potrà competere con gli scalatori puri ...
Re: Wout van Aert (su strada)
E trova un percorso decisamente più morbido rispetto a quello degli ultimi anni.
Dai Wout, regalaci questo sogno
Re: Wout van Aert (su strada)
Questo è da vedere.
Se è lo stesso del 2016 è anche più duro di quello solito di Como, perché devono per forza muoversi da lontano.
Re: Wout van Aert (su strada)
Avevo letto una statistica interessante su Sporza: WVA è il primo belga nella storia ad essere nello stesso anno campione nazionale su strada e nel cross. L'unico che prima di lui aveva indossato entrambi i driekleur (ma non contemporaneamente) era stato proprio De Vlaeminck.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:00De Vlaeminck per me è un idolo, anche se per ragioni anagrafiche non l'ho mai visto correre. Quello che ha combianto nelle classiche ha trovato eguali sono in Merckx e Van Looy. Però questo tipo di risultati in un Tour de France non li ha mai raccolti. Ha fatto grandi cose al Giro e alla Vuelta ma non al Tour. E comunque, se bisogna tornare a De Vlaeminck per trovare uno con risultati simili, allora signori è proprio vero che qui siamo di fronte ad un gigante.pietro ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:53Un certo Roger non andava troppo lontano da questi risultatiDivanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:37 Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
Altra cosa che colpisce di Van Aert è che, essendo sempre in lotta per il primo posto, vince con una continuità spaventosa corse di primissima fascia
Re: Wout van Aert (su strada)
Però le salite mi sembrano più abbordabili per Wout. Io non lo immaginavo scollinare tra i primi sul Muro di Sormanoudra ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:49Questo è da vedere.
Se è lo stesso del 2016 è anche più duro di quello solito di Como, perché devono per forza muoversi da lontano.
Re: Wout van Aert (su strada)
È in mostro. Paradossalmente il suo limite è quello di saper fare tutto e in questo modo non concentrarsi su obiettivi specifici. Però ragioniamo: se è riuscito a vincere un Tour Wiggins come può in un prossimo futuro con percorso e preparazione adatti non riuscirci anche Wout?
Re: Wout van Aert (su strada)
Dipende dal livello di partecipazione.
Van der Poel per un pelo non riusciva a rientrare a fine discesa lo scorso anno quindi Van Aert per me fino al civiglio coi migliori ci sta.
Il problema per lui è che c'è una sequenza di salite dalla Valcava in poi davvero impegnative, su tutte il Sant'Antonio Abbandonato, che in presenza di scalatori veri rischiano di mandarlo ko.
Se il percorso fosse quello "vecchio" (intendo Colle Gallo, Selvino e pianura fino a sotto città Alta), sarebbe sicuramente il favorito ma anche Mathieu sarebbe un folle a non farci un pensiero in tal caso.
Re: Wout van Aert (su strada)
Ma quando annunciano il percorso?
Una sfida prolungata tra Mondiale, Roubaix e Lombardia sarebbe storica
Una sfida prolungata tra Mondiale, Roubaix e Lombardia sarebbe storica
Re: Wout van Aert (su strada)
Avete fatto nomi di grandi ciclisti, lontani nel tempo, che io purtroppo non ho mai visto correre e posso solo rivedere in qualche filmato d'archivio.
Era un altro ciclismo... e Van Aert è realmente "un altro ciclista", così anomalo nel recente panorama professionistico. A fronte dell'esasperata specializzazione, lui si pone come un ciclista "a tutto tondo", che va forte in ogni terreno e in ogni situazione.
Poco fa pensavo ad un aggettivo che lo possa definire. Ecco, mi è venuto in mente questo: "onnipotente". Onni-potente, nel senso che può primeggiare in ogni terreno.
Si arriva in volata? "Benissimo, ci sono".
C'è il pavè? "Perfetto".
Siamo a marzo e saliamo a Prati di Tivo, o a luglio e scaliamo due volte il Ventoux? "Eccomi".
È gennaio e si corre nel fango o sulla sabbia con la bici da cross? "Sono pronto".
Facciamo una crono? "Me la gioco con i migliori".
Le salite sono muri fiamminghi o cotes limburghesi? "Sono pane per me".
C'è lo sterrato delle Strade Bianche o si corre la Sanremo? "Ho vinto anche qui, consideratemi per forza tra i favoriti".
Insomma, se è sorretto dalla condizione atletica, gli vanno per forza accreditate le cinque stellette, ogni qual volta si attacca il numero alla schiena.
C'è da dire, comunque, che negli ultimi tempi mi pare si stia assistendo ad una riscoperta della "versatilità" nel ciclismo. Alcuni anni fa c'era Valverde che vinceva costantemente da febbraio ad ottobre, però solo su strada e solo una certa tipologia di corse. Poi sono arrivati Wiggins, Ganna, Viviani, Thomas, Cavendish che alternavano/alternano la pista e la strada con ottimi risultati. Van Der Poel ha molteplici tratti in comune con Van Aert, anche se non è così performente in montagna (ma in compenso fa la MTB). Alaphilippe è un altro che su trova a proprio agio su terreni diversi, ormai solo su strada, ma è veramente poliedrico. Pogacar vince classifiche generali nei brevi e grandi giri e sfodera prestazioni mostruose in tappe di montagna, cronometro e gare in linea come la Liegi e la Strade Bianche. Insomma, noto con piacere che stanno proliferando dei campioni che allargano sempre più i propri orizzonti e non si "limitano" ad eccellere in un determinato settore (che è già tanto, intendiamoci) ma hanno la possibilità di sfidarsi tra loro (e sfidare anche i propri limiti) in situazioni e contesti diversi.
Ecco: Van Aert mi pare che sia la sublimazione di tutto questo discorso, l'apoteosi della polivalenza, la sintesi ciclistica dell'onnipotenza.
Chiedo scusa per il panegirico, ma quando scrivo di Wout faccio fatica a contenermi...
Era un altro ciclismo... e Van Aert è realmente "un altro ciclista", così anomalo nel recente panorama professionistico. A fronte dell'esasperata specializzazione, lui si pone come un ciclista "a tutto tondo", che va forte in ogni terreno e in ogni situazione.
Poco fa pensavo ad un aggettivo che lo possa definire. Ecco, mi è venuto in mente questo: "onnipotente". Onni-potente, nel senso che può primeggiare in ogni terreno.
Si arriva in volata? "Benissimo, ci sono".
C'è il pavè? "Perfetto".
Siamo a marzo e saliamo a Prati di Tivo, o a luglio e scaliamo due volte il Ventoux? "Eccomi".
È gennaio e si corre nel fango o sulla sabbia con la bici da cross? "Sono pronto".
Facciamo una crono? "Me la gioco con i migliori".
Le salite sono muri fiamminghi o cotes limburghesi? "Sono pane per me".
C'è lo sterrato delle Strade Bianche o si corre la Sanremo? "Ho vinto anche qui, consideratemi per forza tra i favoriti".
Insomma, se è sorretto dalla condizione atletica, gli vanno per forza accreditate le cinque stellette, ogni qual volta si attacca il numero alla schiena.
C'è da dire, comunque, che negli ultimi tempi mi pare si stia assistendo ad una riscoperta della "versatilità" nel ciclismo. Alcuni anni fa c'era Valverde che vinceva costantemente da febbraio ad ottobre, però solo su strada e solo una certa tipologia di corse. Poi sono arrivati Wiggins, Ganna, Viviani, Thomas, Cavendish che alternavano/alternano la pista e la strada con ottimi risultati. Van Der Poel ha molteplici tratti in comune con Van Aert, anche se non è così performente in montagna (ma in compenso fa la MTB). Alaphilippe è un altro che su trova a proprio agio su terreni diversi, ormai solo su strada, ma è veramente poliedrico. Pogacar vince classifiche generali nei brevi e grandi giri e sfodera prestazioni mostruose in tappe di montagna, cronometro e gare in linea come la Liegi e la Strade Bianche. Insomma, noto con piacere che stanno proliferando dei campioni che allargano sempre più i propri orizzonti e non si "limitano" ad eccellere in un determinato settore (che è già tanto, intendiamoci) ma hanno la possibilità di sfidarsi tra loro (e sfidare anche i propri limiti) in situazioni e contesti diversi.
Ecco: Van Aert mi pare che sia la sublimazione di tutto questo discorso, l'apoteosi della polivalenza, la sintesi ciclistica dell'onnipotenza.
Chiedo scusa per il panegirico, ma quando scrivo di Wout faccio fatica a contenermi...
Ecco la mia presentazione.
Re: Wout van Aert (su strada)
Indipendentemente dalla carriera ciclocrossistica, quello che fa spendere aggettivi per il belga è il fatto che sia riuscito ad ottenere 3 vittorie di tappa così diverse nella stessa corsa nell'epoca dell'estrema specializzazione.
Un grandissimo come Kelly riusciva sì a vincere sui percorsi più diversi ma correva in un'epoca in cui al Tour nelle tappe pianeggianti chiunque avesse un minimo di velocità si buttava nella volata di gruppo, Hinault ha vinto la tappa di Parigi e si è piazzato diverse volte in altre occasioni. Da una trentina d'anni il velocista si confronta solo con altri velocisti puri non con uomini di classifica o da Liegi tipo Valverde e Bettini; Sagan nel suo periodo più fulgido vinceva le volate di gruppo al Tour ma aveva messo da parte quella porzione del suo talento che lo rendeva competitivo su tutti i terreni. Jalabert ha vinto maglia verde, volate di gruppo, maglia a pois e frazioni di montagna in periodi diversi della sua scintillante carriera.
Un grandissimo come Kelly riusciva sì a vincere sui percorsi più diversi ma correva in un'epoca in cui al Tour nelle tappe pianeggianti chiunque avesse un minimo di velocità si buttava nella volata di gruppo, Hinault ha vinto la tappa di Parigi e si è piazzato diverse volte in altre occasioni. Da una trentina d'anni il velocista si confronta solo con altri velocisti puri non con uomini di classifica o da Liegi tipo Valverde e Bettini; Sagan nel suo periodo più fulgido vinceva le volate di gruppo al Tour ma aveva messo da parte quella porzione del suo talento che lo rendeva competitivo su tutti i terreni. Jalabert ha vinto maglia verde, volate di gruppo, maglia a pois e frazioni di montagna in periodi diversi della sua scintillante carriera.
Del tutto appropriata l'esaltazione oggi
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Re: Wout van Aert (su strada)
Purtroppo ogni anno ci ritroviamo a chiedercelo a questo punto dell'estate
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Wout van Aert (su strada)
Copio pari pari.
Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Wout van Aert (su strada)
Primo sul Gavia sotto la neve in maglia ciclamino.IlLince ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:16Questa di Van der Velde rapinatore non la sapevo proprio, grazie per queste chicche . Per me rimarrà per sempre nella memoria per il Gavia 1988, forse la tappa piú epica che abbia mai visto (togliamo anche il forse ).
Irripetibile.
Per conto mio WVA delle tre: salita volata cronometro è più forte a cronometro.
Re: Wout van Aert (su strada)
Wiggins non doveva scontrarsi con lo Zar, il mondo si sa è ingiusto.Gimbatbu ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 23:09 È in mostro. Paradossalmente il suo limite è quello di saper fare tutto e in questo modo non concentrarsi su obiettivi specifici. Però ragioniamo: se è riuscito a vincere un Tour Wiggins come può in un prossimo futuro con percorso e preparazione adatti non riuscirci anche Wout?
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Re: Wout van Aert (su strada)
Divanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 23:23 Avete fatto nomi di grandi ciclisti, lontani nel tempo, che io purtroppo non ho mai visto correre e posso solo rivedere in qualche filmato d'archivio.
Era un altro ciclismo... e Van Aert è realmente "un altro ciclista", così anomalo nel recente panorama professionistico. A fronte dell'esasperata specializzazione, lui si pone come un ciclista "a tutto tondo", che va forte in ogni terreno e in ogni situazione.
Poco fa pensavo ad un aggettivo che lo possa definire. Ecco, mi è venuto in mente questo: "onnipotente". Onni-potente, nel senso che può primeggiare in ogni terreno.
Si arriva in volata? "Benissimo, ci sono".
C'è il pavè? "Perfetto".
Siamo a marzo e saliamo a Prati di Tivo, o a luglio e scaliamo due volte il Ventoux? "Eccomi".
È gennaio e si corre nel fango o sulla sabbia con la bici da cross? "Sono pronto".
Facciamo una crono? "Me la gioco con i migliori".
Le salite sono muri fiamminghi o cotes limburghesi? "Sono pane per me".
C'è lo sterrato delle Strade Bianche o si corre la Sanremo? "Ho vinto anche qui, consideratemi per forza tra i favoriti".
Insomma, se è sorretto dalla condizione atletica, gli vanno per forza accreditate le cinque stellette, ogni qual volta si attacca il numero alla schiena.
C'è da dire, comunque, che negli ultimi tempi mi pare si stia assistendo ad una riscoperta della "versatilità" nel ciclismo. Alcuni anni fa c'era Valverde che vinceva costantemente da febbraio ad ottobre, però solo su strada e solo una certa tipologia di corse. Poi sono arrivati Wiggins, Ganna, Viviani, Thomas, Cavendish che alternavano/alternano la pista e la strada con ottimi risultati. Van Der Poel ha molteplici tratti in comune con Van Aert, anche se non è così performente in montagna (ma in compenso fa la MTB). Alaphilippe è un altro che su trova a proprio agio su terreni diversi, ormai solo su strada, ma è veramente poliedrico. Pogacar vince classifiche generali nei brevi e grandi giri e sfodera prestazioni mostruose in tappe di montagna, cronometro e gare in linea come la Liegi e la Strade Bianche. Insomma, noto con piacere che stanno proliferando dei campioni che allargano sempre più i propri orizzonti e non si "limitano" ad eccellere in un determinato settore (che è già tanto, intendiamoci) ma hanno la possibilità di sfidarsi tra loro (e sfidare anche i propri limiti) in situazioni e contesti diversi.
Ecco: Van Aert mi pare che sia la sublimazione di tutto questo discorso, l'apoteosi della polivalenza, la sintesi ciclistica dell'onnipotenza.
Chiedo scusa per il panegirico, ma quando scrivo di Wout faccio fatica a contenermi...
Seguo il ciclismo sin da quando avevo 7-8 anni. Ne ho 36 ed un corridore del genere non l'avevo mai visto. Avevo sentito parlare dei grandi del passato, di quelli che sapevano vincere su ogni terreno con l'amara consapevolezza che quei tempi non sarebbero mai tornati e che si saremmo dovuti accontentare del ciclismo iperspecializzato che ha preso piede negli anni 90. E poi quando sei rassgnato a quel contesto, ti capita all'improvviso un corridore del genere, una manna di cui il ciclismo aveva un bisogno enorme.
Hai, anzi abbiamo tutto il diritto di esaltarci di fronte a Van Aert
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Re: Wout van Aert (su strada)
Kelly ha risultati nei gradi giri e nelle gare di una settimana che per ora Van Aert non raggiunge.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:09Ragazzi, però ne Kelly ne Van der Velde hanno vinto nel cross. I criteri definiti da Divanista prevedevano anche questo requisito. De Vlaeminck, che aveva citato pietro, ha vinto un mondiale nel cross (anche se non era forte come il fratello). Kelly e Van der Velde non mi risulta che abbiano avuto risultati paragonabili.
Pertanto Kelly non è minimamente paragonabile.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Queste sono tue valutazioni che hanno sicuramente una loro validità. Ma siccome la discussione partiva da un post di Divanista che poneva tra i requisiti l'aver fatto bene nel cross, Kelly in quel contesto c'entrava come i cavoli a merenda. Si stava parlando di quello. Kelly ha vinto nel cross? No.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 10:32Kelly ha risultati nei gradi giri e nelle gare di una settimana che per ora Van Aert non raggiunge.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:09Ragazzi, però ne Kelly ne Van der Velde hanno vinto nel cross. I criteri definiti da Divanista prevedevano anche questo requisito. De Vlaeminck, che aveva citato pietro, ha vinto un mondiale nel cross (anche se non era forte come il fratello). Kelly e Van der Velde non mi risulta che abbiano avuto risultati paragonabili.
Pertanto Kelly non è minimamente paragonabile.
Onde evitare altri fraintendimenti, si stava rispondendo a questo post:
Divanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:37 Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
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Re: Wout van Aert (su strada)
Il fraintendimento sta proprio nel port di Divanista, Van Aert vince dappertutto? La risposta è no. Aver vinto una tappa di montagna in fuga non fa di lui uno scalatore o corridore da grande giro, quindi "dappertutto" è errato.
Cosa completa un corridore, il cross? A Kelly manca il cross a Van Aert manca la classifica generale in un GT, pertanto polivalenti entrambi, ma con qualche lacuna tutti e due, però questa è la sezione del ciclismo su strada, non del cross per cui se a un corridore dobbiamo dare il "Leone d'oro alla polivalenza" cosa mettiamo nel paniere il cross o la generale nei grandi giri?
E la pista?
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
Kelly ha fatto quarto al Tour, l'anno che ha vinto la Roubaix, vediamo Van Aert.
Cosa completa un corridore, il cross? A Kelly manca il cross a Van Aert manca la classifica generale in un GT, pertanto polivalenti entrambi, ma con qualche lacuna tutti e due, però questa è la sezione del ciclismo su strada, non del cross per cui se a un corridore dobbiamo dare il "Leone d'oro alla polivalenza" cosa mettiamo nel paniere il cross o la generale nei grandi giri?
E la pista?
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Magari quell' anno lo Zar fa il Giro e la Vueltalemond ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 8:36Wiggins non doveva scontrarsi con lo Zar, il mondo si sa è ingiusto.Gimbatbu ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 23:09 È in mostro. Paradossalmente il suo limite è quello di saper fare tutto e in questo modo non concentrarsi su obiettivi specifici. Però ragioniamo: se è riuscito a vincere un Tour Wiggins come può in un prossimo futuro con percorso e preparazione adatti non riuscirci anche Wout?
Re: Wout van Aert (su strada)
Tifo per Wout e di Kelly sapevo abbastanza poco, a parte che vinceva sempre la Parigi-Nizza. Sono andato a vedere la vita ciclistica e devo convenire più con Salvatore che con te. Al momento Kelly gli è superiore nel ciclismo su strada e forse in Irlanda il ciclocross non era praticato, perché altrimenti penso che avrebbe fatto benissimo anche lì. Speriamo di vedere presto Wout vincere una Parigi Nizza, che mi pare più facile della Tirreno-Adriatico, mica per altro, perché di solito lo Zar non la corre.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 10:41Queste sono tue valutazioni che hanno sicuramente una loro validità. Ma siccome la discussione partiva da un post di Divanista che poneva tra i requisiti l'aver fatto bene nel cross, Kelly in quel contesto c'entrava come i cavoli a merenda. Si stava parlando di quello. Kelly ha vinto nel cross? No.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 10:32Kelly ha risultati nei gradi giri e nelle gare di una settimana che per ora Van Aert non raggiunge.Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 22:09
Ragazzi, però ne Kelly ne Van der Velde hanno vinto nel cross. I criteri definiti da Divanista prevedevano anche questo requisito. De Vlaeminck, che aveva citato pietro, ha vinto un mondiale nel cross (anche se non era forte come il fratello). Kelly e Van der Velde non mi risulta che abbiano avuto risultati paragonabili.
Pertanto Kelly non è minimamente paragonabile.
Onde evitare altri fraintendimenti, si stava rispondendo a questo post:
Divanista ha scritto: ↑domenica 18 luglio 2021, 19:37 Io seguo il ciclismo professionistico solo da una quindicina di anni.
Pongo una domanda a chi ne sa più di me: è mai esistito un ciclista che vince nel cross, nelle crono, nelle volate di gruppo, nelle tappe di montagna, sul pavè, sui muri fiamminghi, tra le cotes neerlandesi, insomma... dappertutto?
Io ho sentito parlare solo di un certo Eddy...
Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
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Re: Wout van Aert (su strada)
Ho capito quello che intendi, Salvatore77.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 11:07 Il fraintendimento sta proprio nel port di Divanista, Van Aert vince dappertutto? La risposta è no. Aver vinto una tappa di montagna in fuga non fa di lui uno scalatore o corridore da grande giro, quindi "dappertutto" è errato.
Cosa completa un corridore, il cross? A Kelly manca il cross a Van Aert manca la classifica generale in un GT, pertanto polivalenti entrambi, ma con qualche lacuna tutti e due, però questa è la sezione del ciclismo su strada, non del cross per cui se a un corridore dobbiamo dare il "Leone d'oro alla polivalenza" cosa mettiamo nel paniere il cross o la generale nei grandi giri?
E la pista?
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
Kelly ha fatto quarto al Tour, l'anno che ha vinto la Roubaix, vediamo Van Aert.
Io in realtà per "poter vincere dappertutto" intendevo dire "poter vincere ogni gara", inteso come corsa singola. Non facevo riferimento alla classifica generale di un giro, non l'avevo specificato e anzi grazie di averlo fatto notare.
Come dire: io pensavo a quella sensazione che si ha quando si è al foglio firma e sta per partire la gara. "Beh, chi vince oggi?". Ecco, è proprio questo che intendevo. Nel senso: non mi pare esista (correggetemi voi) una corsa singola (che sia tappa di un giro o una classica) per la quale si possa escluderlo a priori come possibile vincitore. Ecco, magari una tappone alpino con Mortirolo e Stelvio anche no, o forse il Lombardia, al limite una Liegi corsa al massacro, ma si tratta di casi limitati. Cioè, guardiamo quello che ha fatto nella primavera e prima estate di quest'anno, e anche quello che ha fatto nella seconda parte del Tour... tralasciando le classifiche, solo a livello di gare singole... sono prestazioni hors catégorie.
Ecco la mia presentazione.
Re: Wout van Aert (su strada)
Si comparano epoche molto diverse.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 11:07 Il fraintendimento sta proprio nel port di Divanista, Van Aert vince dappertutto? La risposta è no. Aver vinto una tappa di montagna in fuga non fa di lui uno scalatore o corridore da grande giro, quindi "dappertutto" è errato.
Cosa completa un corridore, il cross? A Kelly manca il cross a Van Aert manca la classifica generale in un GT, pertanto polivalenti entrambi, ma con qualche lacuna tutti e due, però questa è la sezione del ciclismo su strada, non del cross per cui se a un corridore dobbiamo dare il "Leone d'oro alla polivalenza" cosa mettiamo nel paniere il cross o la generale nei grandi giri?
E la pista?
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
Kelly ha fatto quarto al Tour, l'anno che ha vinto la Roubaix, vediamo Van Aert.
Prima di tutto la specializzazione adesso è feroce, ai tempi di Kelly non era ancora così sviluppata, e permetteva a uno come lui di essere super competitivo dappertutto, credo che quello che assomiglia di più a Kelly è Valverde.
Capitolo GT, ai tempi di Kelly I gt non erano così duri con salite un pochino diverse, e concorrenza più blanda.
Adesso il livello è altissimo.
Comunque ricordo Kelly con molto piacere, un fuoriclasse sempre poco menzionato, veloce e scaltro; lui ed Argentin erano i miei corridori preferiti.
Ultima modifica di Bike65 il lunedì 19 luglio 2021, 14:07, modificato 1 volta in totale.
Re: Wout van Aert (su strada)
Un'altra cosa.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 11:07 [CUT]
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
Kelly ha fatto quarto al Tour, l'anno che ha vinto la Roubaix, vediamo Van Aert.
In merito a quello che ho evidenziato: leggo e sento spessissimo che si vorrebbe "spingere" i ciclisti a fare classifica generale nei grandi giri. Questo vale per Van Aert, per Van Der Poel, per Alaphilippe, per Ganna, per Evenepoel...
Ma caspiterina... io questa cosa non la capisco proprio, anzi mi fa incavolare. Sembra che chi non faccia classifica generale sia una pippa. Ma vogliamo veramente privarci di talenti, di campioni, di fuoriclasse come quelli citati prima, snaturandoli nel fisico, nella mentalità e nelle predisposizioni, per vederli magari sul podio di un grande giro? Io, personalmente: no, assolutamente no! Anzi, teniamoceli stretti così come sono!
Ecco la mia presentazione.
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Re: Wout van Aert (su strada)
di nuovo d'accordo con te. Meglio 1 Van der Poel o un Van Aert che 200 Kelderman.Divanista ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 14:06Un'altra cosa.Salvatore77 ha scritto: ↑lunedì 19 luglio 2021, 11:07 [CUT]
Adesso godiamoci Van Aert per quello che è, forte e abbastanza polivalente, ma sono certo che se proverà a fare quello che tutti si aspettano, cioè la classifica dei GT, continuerà a fare le classiche delle pietre? Farà le volate? Io non credo proprio.
Kelly ha fatto quarto al Tour, l'anno che ha vinto la Roubaix, vediamo Van Aert.
In merito a quello che ho evidenziato: leggo e sento spessissimo che si vorrebbe "spingere" i ciclisti a fare classifica generale nei grandi giri. Questo vale per Van Aert, per Van Der Poel, per Alaphilippe, per Ganna, per Evenepoel...
Ma caspiterina... io questa cosa non la capisco proprio, anzi mi fa incavolare. Sembra che chi non faccia classifica generale sia una pippa. Ma vogliamo veramente privarci di talenti, di campioni, di fuoriclasse come quelli citati prima, snaturandoli nel fisico, nella mentalità e nelle predisposizioni, per vederli magari sul podio di un grande giro? Io, personalmente: no, assolutamente no! Anzi, teniamoceli stretti così come sono!
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