herbie ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 23:14
Cthulhu ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 22:41
herbie ha scritto: ↑sabato 22 gennaio 2022, 21:40
per carità, opinioni tue.
Raramente mi è capitato di veder piallare in due parole tali pensatori monumentali.
Il concetto di "utilità" c'entra un po' poco, diciamo. Si tratta dell'utilità massima, ovvero la comprensione dell'essere stesso, la realtà delle cose che abbiamo in comune.
Spero sempre che mi salvi almeno Platone e Aristotele...
PS: meno male che nell'azzardare una critica a tale Speranza, o talaltro Pregliasco che in due anni non sono riusciti ad azzardare una mezza idea su come curare un virus della famiglia delle influenze, pare di bestemmiare il nome stesso di Dio...
Almeno Pregliasco conosce l'argomento ( a differenza dei no vax che si informano su internet ) Heidegger dell'" essere" ( ma che vor di '? ) non sa nulla. Del resto una filosofia che porta al nazismo deve essere per forza una stronzata.
Ripeto, binari morti del pensiero, roba da cattedratici incartapecoriti.
se la definizione del positivismo è quella di wikipedia inglese "P
ositivism is an empiricist philosophical theory that holds that all genuine knowledge is either true by definition or positive—meaning a posteriori facts derived by reason and logic from sensory experience. Other ways of knowing, such as theology, metaphysics, intuition, or introspection are rejected or considered meaningless"è tutt'ora la filosofia della scienza, ed è l'unica che funziona. Di sicuro più delle intuizione soggettive sull' " essere " prodotte dal cervello ipertrofico di un primate specializzato nel raccattare bacche.
Poi se la grande domanda è " perché esiste qualcosa al posto di nulla ? " o simili la risposta è semplice: perché se non ci fosse nulla nessuno si farebbe domande così inutili.
dopo l'affermazione che la filosofia di Heidegger teorizza il nazismo, alzo le mani.
Anche qui, c'è una certa differenza: una cosa è dire che Heidegger fece un discorso di insediamento come rettore dell'università di Friburgo politicamente corretto rispetto al vigente regime nazista, chiara mossa di bassa moralità per ottenere il posto, ovviamente. Non mi pare un apax legomenon nella storia dell'umanità. Posto lasciato solo pochi mesi dopo, per altro.
Tutt'altra cosa dire che la filosofia fino allora prodotta da Heidegger principalmente in Essere e Tempo (l'Essere come cura, tanto per dirne una: proprio il prodromo dei lager, certamente....) abbia anche lontanamente qualcosa a che fare coll'ideologia nazista, cosa che sinceramente non ho ancora visto nessuno azzardarsi a scrivere, perchè, con tutto il rispetto, si tratterebbe di una stupidaggine. Anche qui, è molto diverso...
Ecco, provassi a leggere Spengler, e qualche altro antropologo positivista, tipo un certo Lombroso, forse cominceremmo a leggere qualcosa di affine, al nazismo. Nell' aura retorica e in alcune teorie dell' idealismo tedesco, (Fichte dice qualcosa?) che Husserl e Heidegger criticano ad ogni piè sospinto, pure troveresti dei prodromi. Non certo in" Essere e Tempo".
Faccio anche notare che era lo stesso fascismo a dichiarare "inutili" le arti e la filosofia , salvo quelle affini al regime , ovviamente.
Ti chiedo: perchè non cancellare dal curriculum di studi queste inutili materie, come arte, filosofia, ma dunque anche quelle altrettanto inutili "materie letterarie"?
Il dibattito filosofico postbellico era incentrato proprio sulla tecnologizzazione della cultura, che aveva aperto intellettualmente la strada ai totalitarismi del secolo scorso, fondati su una eradicazione dallo spirito umano di tutto ciò che non entrava nel circolo del lavoro e del consumo.
Illuminante a tal proposito "Vita activa" della Arendt.
PS: mamma mia che ho scritto...addirittura l'amante di Heidegger....sarà una spia nazista , sicuro...come avrebbe potuto scrivere altrimenti "La banalità del male" sotto sotto giustificando l'operato di Eichmann??
PS2: chissà cosa ci trovi di così mistificatorio nella E parola "essere". Se scritto con la maiuscola, trattasi semplicemente e serenamente di nominare ciò che sta al fondamento della realtà, ovvero di ciò che è. Non mi pare in sè una cosa che oscuri volutamente il lume della ragione.
per quanto riguarda Heidegger, il nazismo e l'antisemitismo basta questo:
https://www.corriere.it/cultura/15_febb ... 3174.shtml
un vero delirio, ne converrai, spero.
Sulla supposta predilezione del fascismo per la scienza, scusami, ma qui sbagli di grosso e non è nemmeno una questione di punti di vista: il fascismo ha fatto la riforma Gentile che , crocianamente, metteva al vertice assoluto le discipline umanistiche e relegava la scienza a pura tecnica a cui si dovevano dedicare le persone di livello sociale inferiore. Insomma le chiacchiere al di sopra dei fatti. In linea con il carattere nazionale.
Il problema non è mai stato troppa scienza, è sempre stato l'opposto, anche oggi.
I totalitarismi non nascono dalla scienza e dalla tecnica - guarda caso i paesi più scientifici e tecnologici, GB e USA, non sono mai finiti in mano a qualche dittatore come i paesi più inclini alle fantasie idealistiche - ma dall'hegelismo, Marx compreso , e dalla smania di assoluto che ne deriva.
Leggi il Doktor Faustus di Thomas Mann, la più lucida analisi mai scritta sulle radici del nazismo. Poi certo, ci sono i super tradizionalisti e i reazionari che danno la colpa di tutti i mali del mondo alla tecnica, vuoi mettere i bei tempi andati quando la causa di morte più probabile era un'infezione prima dei trent'anni e se eri un po' eccentrico ti mettevano al rogo ?
Per quanto riguarda la domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto, posto che uno non trovi soddisfacente la risposta "42", non capisco nemmeno perché quello che dice un tedesco del secolo scorso abbia più valore di quello che pensa la panettiera sotto casa, non ne sa né di più né di meno.
Detto questo io la pianterei qui, tanto nessuno convince l'altro e magari gli altri cominciano a trovare la cosa noiosa...