Comunque mi sono fatto la liste ideale di salite ancora, per me, inedite che vorrei affrontare nel 2022. Le elenco in ordine ragionato ma non necessariamente di priorità:
1.Passo Giau
2.Timmelsjoch
3.Monte Grappa (un versante qualsiasi)
4.Galibier
5.Blockhaus
6.Colle delle Finestre
7.Bondone
8.Izoard
9.Passo delle Erbe
10.Tre Cime
Purtroppo la geografia non è un'opinione e tutte queste sono difficili da raggiungere in auto da Pavia in giornata, però è anche vero che la scorsa estate una giornata dolomitica sono riuscito a concedermela (partenza alle 2 di notte con l'innegabile aiuto delle Olimpiadi in radio per rimanere sveglio alla guida, non una roba che si può fare tutte le domeniche.
Il Giau è in cima alla lista e in un modo o nell'altro lo farò sicuramente. Già si può inserire come variante del giro che ho fatto l'anno scorso con partenza da Moena (San Pellegrino-Giau-Valparola-Gardena-Sella invece di San Pellegrino-Fedaia-Pordoi-Campolongo-Gardena-Sella) oppure, meglio, con partenza da Canazei.
Il Timmelsjoch mi affascina moltissimo perché è esattamente il mio tipo di salita: dura, lunghissima, altissima. Sicuramente meno frequentata dello Stelvio. Il problema è che in cima sei in Austria e non puoi fare un giro ad anello (certo che abbinarla alla salita del Rettenbach, per quanto autodistruttivo, sarebbe epico...).
Il Monte Grappa credo abbia dei versanti meravigliosi e tutto mi lascia pensare che sia una delle salite più dure d'Italia, forse più di Gavia e Stelvio stessi. Quindi prima o poi va fatto.
Il Galibier è la prima salita del Tour che vorrei avere nella collezione. Anche qui il difficile è abbinarlo. Un giro da Cesana tornando dal Moncenisio è più di 200 km e so già che non li avrò nelle gambe.
Il Blockhaus è l'unica salita della mia zona che non sono riuscito a fare prima di trasferirmi. Tornando a casa solo pochi giorni l'anno rimane difficile ma verso ferragosto il mirino sarà puntato lì.
Il Colle delle Finestre ovviamente è una delle salite con più fascino di tutta Italia, il problema del fondo stradale e della convivenza con le moto però mi ha sempre scoraggiato finora.
Il Bondone altra salita che secondo me è meravigliosa, finora non ho trovato il percorso giusto in cui inserirlo (Campiglio o Manghen?)
L'Izoard a ruota del Galibier. Un po' meno affascinante, un po' più facile da abbinare (in realtà anche qui trovare l'incastro tra giro abbastanza lungo ma non troppo lungo, con una partenza abbordabile per uno spostamento in auto e una parte finale del giro facile è molto complesso)
Il Passo delle Erbe penso sia la salita dolomitica più sottovalutata, forse perché è fuori dal giro turistico più scatenato (cosa che in realtà può essere un gigantesco vantaggio).
Infine le Tre Cime, maledettamente difficile da raggiungere e con il grosso difetto (dal mio punto di vista) di avere solo un versante. Ma credo che come scenario sia avvicinabile da poche altre
Speriamo che tra 300 giorni questa non sia una lista di delusioni, anche se gli impegni professionali, il peso attuale e la fatica crescente nel concludere le sessioni serali/notturne da 30 minuti sui rulli non promettono bene
