MvdP, ma anche la stessa Quick-Step.Primo86 ha scritto: ↑lunedì 28 febbraio 2022, 19:33Perfetto. Ma rilancio.cycling_chrnicles ha scritto: ↑lunedì 28 febbraio 2022, 18:55 Direi di lasciare il topic dell'UAE e trasferirci su questo per continuare la discussione che stavamo facendo su WVA.
Spostando un attimino il focus: ad oggi Van Aert ha fatto quattro Fiandre e tre Roubaix....e ha raccolto un solo podio che rappresenta, peraltro, la sua unica top-5 in queste due gare.
L'Het Nieuwsblad dell'altro giorno è stato il suo secondo successo al Nord....il primo fu la Gand-Wevelgem che, come tipologia di gara, non c'entra nulla con le altre.
In compenso è arrivato secondo sul tracciato duro di Imola, secondo sul tracciato ancor più duro delle Olimpiadi, secondo alla Tirreno-Adriatico e ha vinto una tappa al Tour de France staccando sul Ventoux Mollema, Alaphilippe ed Elissonde.
Forse sarebbe il caso di uscire dallo schema "corridore pesante = Corridore da nord" e interrogarsi su che corridore sia veramente Van Aert.
Volendo andare ad analizzare le cose un po' più nel dettaglio: cosa lega il Fiandre, la Roubaix e il Mondiale dell'anno scorso? Innazitutto, il fatto che la gara sia esplosa presto e, oltre a ciò, aspetto forse ancor più importante, la presenza di gente che si è prodotta in svariati cambi di ritmo in un breve arco temporale.
Terrei a mente soprattutto il secondo punto, che, ad oggi, è la situazione di gara che Van Aert soffre di più. E, chi segue il cross lo sa bene, la capacità di van der Poel di fare 2/3 giri veloci consecutivi è sempre stata la sua arma in più nei confronti di Van Aert, il quale, invece, preferisce andare a un ritmo alto e regolare dal primo all'ultimo minuto.
Alla Gand-Wevelgem, ove la gara è esplosa presto, ma scatti, negli ultimi 30 chilometri, non ce ne sono stati, Van Aert si è trovato decisamente meglio. Alle varie Sanremo, alle Olimpiadi o al Mondiale di Imola, ove si è arrivati all'ultima asperità di giornata senza che prima fosse successo nulla, si è visto il miglior Van Aert, ad oggi, nelle gare in linea.
Poi, essendo un fuoriclasse, come tutti i fuoriclasse, quando è in stato di grazia, come successo nel 2020, può giocarsi anche un Fiandre o una Roubaix. Ma, ad oggi, le classiche del Nord sono le gare in cui, più facilmente, si vengono a creare quelle situazioni tattiche che poco piacciono a Van Aert.
Sulla sua resa nelle gare del Nord, personalmente, ritengo che siamo in presenza di un curioso caso di un corridore il cui destino dipende quasi totalmente dalla presenza/assenza di un suo rivale.
Le gare del Nord sono fisiologicamente gare che tendono a esplodere presto e in cui si vedono ripetuti cambi di ritmo. Cioè hanno questa potenzialità, ma qualcuno deve accenderla. E ne abbiamo viste tante, di gare del Nord in cui questa potenzialità non è stata accesa da nessuno (ti ricordi il Fiandre di Bettiol, per dirne una?).
Il deputato a fare esplodere queste corse e a proporre ripetuti cambi di ritmo, al punto da mandare spesso a gambe all'aria anche la strategia Deceuninck, è Mathieu.
In definitiva, si può dire secondo te che la presenza o meno di Van der Poel (e la sua condizione) sarà l'elemento decisivo per le sorti della campagna del Nord di Van Aert?
Perché se ad aprile la QS sarà la stessa vista alla Het, e Mathieu sarà assente, chiaramente ci sono grossissime chance di vedere una gara con ritmi più adatti a Van Aert.
Se la QS, invece, sarà quella a cui siamo abituati, sarà una brutta spina nel fianco.