Ora ho capito tutto e sono d'accordo e per me, ad oggi, l'unica scelta sbagliata del laiser è stato la non ricognizione prima della gara in BTT alle Olimpiadi. Grazie.Primo86 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 19:22Ti stavo solo spiegando quanto scrivevo all'utente herbie, non ce l'avevo mica con te.lemond ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 19:08Ecco quanto scrivi, mi piace e mi convince, però non capisco che cosa c'entri un mia presunta antievidenza, né quale sarebbe, nel caso, il piano personale? Grazie.Primo86 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 18:50
Quando insisti per eoni su certi argomenti, andando contro le evidenze e mettendola sul piano personale, finisce che qualcuno a quel piano personale ti riporta.
Lo spirito che infiamma le gare a cui stiamo assistendo è quello che anima il ciclocross. Il corpo a corpo, la performance individuale, la sfida dell'uomo contro l'uomo, all'ultimo sangue.
Una siffatta interpretazione delle corse, unita all'attenzione verso il ciclismo orizzontalmente inteso, che incrina e infrange ogni specialismo e ogni settoralismo, è una sovrastruttura i cui architetti non possono che essere coloro che hanno già costruito delle eccellenti basi perché formati in accademie sportive che hanno infuso loro un sapere e una creatività ignota ai troppi operaietti del ciclismo degli anni '10.
Liquidare il background di van der poel con questa superficialità vuol dire non essere capaci di andare al di là del proprio naso, di cogliere i legami che legano contesti specifici, di valorizzare risultati che si collocano in consequenzialità logica rispetto ad altri e di aderire a un conformismo che deve necessariamente gerarchizzare discipline perché, forse, una visione organica implica troppo sforzo.
Il fatto che tutto questo provenga da un ostinato sostenitore del pensiero critico obiettivamente fa ridere.
Se poi tu mi dici che a te piace che van der poel si dedichi solo alla strada perché a te piace la strada e non il cross o la mtb io posso non essere d'accordo ma sono i tuoi gusti e non sono certo deputato a sindacarli.
Se però tu mi dici che van der poel entra nella storia di questo sport per quello che sta facendo su strada io ti dico che è obiettivamente sbagliato, perché terribilmente limitato nella prospettiva. E ignora anche il fatto che Van der Poel sta facendo quello che sta facendo su strada proprio per le capacità atletiche e per le competenze, generalmente intese, che ha acquisito nel cross, senza le quali semplicemente non sarebbe stato questo atleta,né sarebbe stato un atleta migliore.
Scindere i due piani non ha alcun senso salvo quello di appiattirsi su un modo di vedere le cose che non ha nulla di critico e che deve reiterare il concetto imbolsito secondo cui la strada è meglio perché è più mainstream.
EDIT. AGGIUNGO.
Van der Poel è questo e il tappeto che lo fa entrare nella storia ha iniziato a srotolarsi tanti anni fa.
A questo, Van der Poel è stato portato dalle scelte che ha fatto. Che qualcuna di queste possa essere messa in discussione può essere accettabile, ma il bilancio è nettamente in favore della bontà di queste scelte.
Se ad oggi si vogliono sindacare delle scelte, e oggi è il giorno giusto per farlo, lo si faccia con le scelte di altri, non con le sue.
