Ma soprattutto perché vorrei poi ritornare nel thread del ciclismo africano e riservarlo al suo scopo originale: parlare degli africani che perdono

Per il resto mi sembra che il forum sia, come spesso accade, un po' effervescente. Oggi la condotta di gara è stata perfetta, ha una squadra clamorosa, doveva fare esattamente quel che ha fatto. A dire il vero quando ho visto van der Poel che gli è partito a ruota non credevo che potesse resistergli, in questi arrivi considero Mathieu il più forte del mondo, anche più di van Aert, se è al 100%.
A Napoli non è stato un bello spettacolo, ma non tirerei conclusioni affrettate sulla sua attitudine a succhiar ruote per principio. Di sicuro con queste punte di velocità non credo che lo ritroveremo poi molto spesso a darsi un gran daffare davanti.
Inoltre teniamo presente che, a parte per i più stretti appassionati, per il grande pubblico questo qui fino a qualche mese fa era un signor nessuno. Dodici mesi fa correva per una professional che è fallita e rimase senza contratto. Insomma, ci sta che sia entrato con un po' di improvvisazione in una dimensione nella quale si deve ancora ambientare.
Però, adesso che è un campione conclamato, deve capire una cosa: se è in fuga faranno la corsa su di lui, e quando non collaborerà giustamente lo attaccheranno a turno e poi lo lasceranno sfiancarsi per andare a chiudere. E faranno la stessa cosa magari anche se collabora perciò deve adattarsi a questa nuova situazione, ed è meglio che lo faccia il prima possibile. Quando sei il favorito non si vede perché qualcun altro dovrebbe toglierti le castagne dal fuoco.
E' un po' quel che si diceva del suo coetaneo Evenepoel, che ha tutt'altra storia alle spalle evidentemente, ma che rimane comunque un ragazzo che deve imparare a vivere con maturità il fatto di essere un campione. E credo che anche Evenepoel, ora che la vittoria in una monumento lo avrà un po' alleggerito dall'ansia di prestazione, potrà cominciare a cambiare atteggiamenti.
Che poi si evolva in un corridore alla Valverde, come atteggiamento in corsa, intendo, o più spavaldo alla Sagan non lo so. Quel che è certo è che in situazioni come quella di oggi, con la squadra che si ritrova, dovrà continuare a correre come ha fatto.
Per le classiche sarà tutt'altra musica ...