La tattica nel ciclismo

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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GiboSimoni
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La tattica nel ciclismo

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Vorrei parlare in questo topic, alla luce della gara di ieri, di questo aspetto fondamentale in tutti gli sport e che sta diventando fondamentale nello sport odierno e moderno e nel ciclismo. La tattica è forse alla base di tutte le azioni che si susseguono, alla volte grazie a essa viviamo momenti esaltanti ad altri davvero penosi, proprio ritornando alla classicissima di ieri, vorrei parlare con voi di questo aspetto e su come si sta evolvendo o meno nel ciclismo. Io ritengo che nel ciclismo attuale essa viene troppo esasperata e ne viene a mancare lo spettacolo, però se l'obiettivo è la vittoria non si può non dire che la scelta della Garmin e di questa tattica in generale paga. Rimango convinto che son sempre i corridori a rendere bella la gara con la tattica o senza...
Gibo il migliore!!!!!

Signori non ce ne sono più - Gilberto Simoni ad Aprica 2006

30 Maggio 2010 La fine di un Sogno Magnifico!

Le vere emozioni sono nell'accarezzare una mamma non più autosufficiente e su una sedia rotelle e vedere il sorriso di essa.
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Maìno della Spinetta
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Re: La tattica nel ciclismo

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Tattic e ciclismo ci hanno dato delle pagine spettacolari.

Provoco i diluchisti a essere per un attimo obiettivi:
vi ricordate la tappa di Falzes, con Cunego che attraverso un gioco di squadra si invola tra Furcia e Terento verso il suo Giro d'Italia? Gibo scalpitava, sembrava poi che quel lungo tratto in pianura tra Brunico e il Terento annullasse le velleità di offendere, e invece fu proprio quel tratto a risultare decisivo.

Anzi, si può dire che dal punto di vista tattico le corse con salite inframmezzate da tratti pianeggianti o facili sono quelle che meglio si prestano a strategie originali, e a grandi colpi.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Tatranky
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Re: La tattica nel ciclismo

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La tattica è elemento che spesso rende una gara più interessante, specie quando ci sono pochi uomini nettamente superiori (o anche uno solo), e solo il gioco di squadra può limitarne le possibilità di vittoria. D'altronde una delle cose che rendono il ciclismo particolarmente affascinante è il suo essere sport insieme di singoli e di squadre, con tutti i risvolti che ne conseguono, in termini sia strategici che psicologici. E la tattica aiuta a far si che il ciclismo sia non solo uno sport di prestazione ma in generale uno sport dove nervi, cuore e fegato giocano un ruolo molto molto importante. Per dire, credo che mi abbiano molto più divertito le gare del pavè quest'anno, dove le strategie di squadra hanno giocato un grosso ruolo, di quelle dell'anno scorso, ove Cancellare partiva a 20 km dal traguardo e sapevi già come andava a finire. Il problema poi è l'uso che si fa della tattica, perchè cosa ben diversa, che ammazza lo spirito di una corsa, sono i tatticismi. Da questo punto di vista mi son sempre domandato com'è che si preferisca, soprattutto in termini pubblicitari e di visibilità, il piazzamento all'attacco anche un po' sconsiderato, la processione fino ai -3 dall'arrivo ad una condotta di gara più spregiudicata, quando mi pare evidente che il quarto classificato non lo ricorda nessuno, il decimo che però ha fatto gara d'attacco invece si.
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Zanarkelly
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Re: La tattica nel ciclismo

Messaggio da leggere da Zanarkelly »

Non ho capito bene la differenza tra tattica e tatticismi, però concordo con il fatto che nel ciclismo è molto importante.
Bisogna dire però che quasi sempre i corridori più amati (e spesso anche quelli più vincenti) sono proprio quelli che la tattica non sanno neanche cos'è: uno su tutti Bettini che a volte partiva, faceva qualche km allo scoeprto, poi veniva ripreso, poi riscattava, poi lo riprendevano e poi magari li bastonava in volata. Quando era in giornata era quasi imbattibile, ma se avesse imparato un po' nella sua carriera a limare e a correre anche di testa alla Argentin, forse avrebbe potuto vincere il triplo (o forse, chissà!?, non avrebbe vinto niente).

P.S.: forse ho capito la differenza tra tattica e tatticismi: la tattica è quando riesce, il tatticismo è quando non riesce.
Al mondo esistono due categorie di ciclisti: quelli che appartengono al Lando Team e ... quelli che vorrebbero tanto appartenervi
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Tatranky
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Re: La tattica nel ciclismo

Messaggio da leggere da Tatranky »

Zanarkelly ha scritto:Non ho capito bene la differenza tra tattica e tatticismi, però concordo con il fatto che nel ciclismo è molto importante.
Bisogna dire però che quasi sempre i corridori più amati (e spesso anche quelli più vincenti) sono proprio quelli che la tattica non sanno neanche cos'è: uno su tutti Bettini che a volte partiva, faceva qualche km allo scoeprto, poi veniva ripreso, poi riscattava, poi lo riprendevano e poi magari li bastonava in volata. Quando era in giornata era quasi imbattibile, ma se avesse imparato un po' nella sua carriera a limare e a correre anche di testa alla Argentin, forse avrebbe potuto vincere il triplo (o forse, chissà!?, non avrebbe vinto niente).

P.S.: forse ho capito la differenza tra tattica e tatticismi: la tattica è quando riesce, il tatticismo è quando non riesce.
Per tatticismo si intende più che altro l'attendismo esasperato, il giocare eccessivamente d'astuzia senza mai fare la prima mossa e prendere la corsa di petto. Tatticismo sono Schleck e Contador in surplace all'ultimo Tour, tattica Cunego sul Furcia al giro del 2004 o Di Luca nella tappa del Monte Pora, o, per citare un esempio di tattica "difensiva", il buco di Kuchinsky (mi pare fosse lui) alla Gand dell'anno scorso.
D'accordo su quanto possano essere emozionanti i corridori più garibaldini, che però sono quasi sempre corridori superiori rispetto agli altri. La tattica a mio modo di vedere serve spesso a compensare la superiorità altrui attraverso l'astuzia e l'uso della squadra, rendendo le cose molto più divertenti, dato che gambe più forti e maggiore furbizia si elidono e gli avversari giocano ad armi pari. Insomma, sono un corridore più debole ma gioco le mie carte al meglio e ne sconfiggo uno più forte che però sa solo attaccare a testa bassa.
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