Parigi-Roubaix 2011
- Maìno della Spinetta
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Re: Parigi-Roubaix 2011
Catena finita tra guarnitura e telaio, da pelotonmagazine:
Boonen Laments Bad Luck at Roubaix QS/SUNADA
“I’ve never seen such bad luck! ” These were the first words of Sporting Director Wilfried Peeters at the conclusion of the Paris Roubaix.
“In all our years racing we have never been so unlucky. We really weren’t ever able to express our full potential due to mechanical problems, flat tyres and falls. Boonen and Chavanel especially, but the other riders also were very unlucky, with lots of flats and accidents that put them out of play.”
Tom Boonen, forced to pull out of the race due to mechanical problems, had this to say about his Roubaix: “There’s not much to do when it comes to bad luck. In the Arenberg forest I had my first mechanical problem. My chain got stuck between the frame and the crankset and I had to wait almost two minutes for the flagship car. I changed bikes and I was able to come back. Then the incredible happened. I was catching up to the group of the favourites after a long chase when the vibrations from the cobbles shook my water bottle loose and it ended up between the back wheel and the frame. The wheel suddenly was blocked, and I lost control of the bike. At that moment Maarten Wynants was coming up on me. He couldn’t avoid me and I ended up on the ground, hitting my knees. At that point my race was over. In 10 years at the Roubaix I’d never had a flat and before this edition I’d only fallen twice, in 2003 and 2009. I was really unlucky. It’s too bad because I felt really good, and after my win at the Gent –Wevelgem and my 4th place in the Ronde, it would have been nice to have another positive result. It’s not up to me to say whether I could have won or not, but I was really having a good day. Honour goes to Vansummeren, who rode an extraordinary race.”
It was also an hard day for the other Quick-Step leader, Sylvain Chavanel. “I got two flat tyres, both at an important moment. I tried my best to get back in there both times. Then the fall definitely took me out. I fell hard in a left curve and did a cheese grater across the asphalt. I took up the chase again anyway, but at that point there was nothing more to do. This is also part of what the Roubaix is all about. You have to learn to accept these difficult times, too. Mentally I’m going to try and turn the page as fast as possible and concentrate on next Sunday’s Amstel Gold Race.”
Boonen Laments Bad Luck at Roubaix QS/SUNADA
“I’ve never seen such bad luck! ” These were the first words of Sporting Director Wilfried Peeters at the conclusion of the Paris Roubaix.
“In all our years racing we have never been so unlucky. We really weren’t ever able to express our full potential due to mechanical problems, flat tyres and falls. Boonen and Chavanel especially, but the other riders also were very unlucky, with lots of flats and accidents that put them out of play.”
Tom Boonen, forced to pull out of the race due to mechanical problems, had this to say about his Roubaix: “There’s not much to do when it comes to bad luck. In the Arenberg forest I had my first mechanical problem. My chain got stuck between the frame and the crankset and I had to wait almost two minutes for the flagship car. I changed bikes and I was able to come back. Then the incredible happened. I was catching up to the group of the favourites after a long chase when the vibrations from the cobbles shook my water bottle loose and it ended up between the back wheel and the frame. The wheel suddenly was blocked, and I lost control of the bike. At that moment Maarten Wynants was coming up on me. He couldn’t avoid me and I ended up on the ground, hitting my knees. At that point my race was over. In 10 years at the Roubaix I’d never had a flat and before this edition I’d only fallen twice, in 2003 and 2009. I was really unlucky. It’s too bad because I felt really good, and after my win at the Gent –Wevelgem and my 4th place in the Ronde, it would have been nice to have another positive result. It’s not up to me to say whether I could have won or not, but I was really having a good day. Honour goes to Vansummeren, who rode an extraordinary race.”
It was also an hard day for the other Quick-Step leader, Sylvain Chavanel. “I got two flat tyres, both at an important moment. I tried my best to get back in there both times. Then the fall definitely took me out. I fell hard in a left curve and did a cheese grater across the asphalt. I took up the chase again anyway, but at that point there was nothing more to do. This is also part of what the Roubaix is all about. You have to learn to accept these difficult times, too. Mentally I’m going to try and turn the page as fast as possible and concentrate on next Sunday’s Amstel Gold Race.”
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Parigi-Roubaix 2011
GRazie mille!!
ma a me sembra abbastanza una "palla"!
DAlla foto, se la zoomi la vedi meglio, si vede benissimo che la catena e' bella tesa sul 46(suppongo avesse un 46 o un 44 come moltiplica piccola)...
non mi convince..
ma a me sembra abbastanza una "palla"!
DAlla foto, se la zoomi la vedi meglio, si vede benissimo che la catena e' bella tesa sul 46(suppongo avesse un 46 o un 44 come moltiplica piccola)...
non mi convince..
Re: Parigi-Roubaix 2011
Si effettivamente la catena non sembra essere "uscita" dalla moltiplica piccola.Fiammingo ha scritto:GRazie mille!!
ma a me sembra abbastanza una "palla"!
DAlla foto, se la zoomi la vedi meglio, si vede benissimo che la catena e' bella tesa sul 46(suppongo avesse un 46 o un 44 come moltiplica piccola)...
non mi convince..
Faccio un'illazione: la catena potrebbe essere rimasta incastrata tra il telaio (tubo verticale) e il "dente di cane". Non so come chiamate questo dispositivo che si piazza con una fascetta sul tubo verticale ed impedisce (o meglio dovrebbe impedire) alla catena di cadere verso il telaio.
Molti prof, utilizzano un dispositivo formato da una leva abbastanza lunga. La catena potrebbe essersi incastrata lì.
Non riesco a capire dalle immagini se Boonen montava quel dispositivo.
Ripeto però che la mia è una pura illazione.
P.S.
Dopo la SRAM con Andy al Tour, ora tocca alla Campagnolo.
Shimano (addirittura con l'elettronico) per ora regge.....
Re: Parigi-Roubaix 2011
Se trovo una foto con particolari della bici di boonen li posto qui...
certo che se e' finita tra dente di cane e telaio, o tra corona e dente di cane, vuol dire che il dente di cane e' sta montato proprio a ...zo di cane!!
E comunque con uno strattone secondo me la disincastri, non vorrei che bonnen avesse mancato di lucidita proprio per fare questa operazione..
certo che se e' finita tra dente di cane e telaio, o tra corona e dente di cane, vuol dire che il dente di cane e' sta montato proprio a ...zo di cane!!

E comunque con uno strattone secondo me la disincastri, non vorrei che bonnen avesse mancato di lucidita proprio per fare questa operazione..
Re: Parigi-Roubaix 2011
se la catena si incastra con il dente di cane significa che quest'ultimo e' montato alla maniera richiamante un altro attibuto del medesimo animaleOttavio ha scritto: Si effettivamente la catena non sembra essere "uscita" dalla moltiplica piccola.
Faccio un'illazione: la catena potrebbe essere rimasta incastrata tra il telaio (tubo verticale) e il "dente di cane". Non so come chiamate questo dispositivo che si piazza con una fascetta sul tubo verticale ed impedisce (o meglio dovrebbe impedire) alla catena di cadere verso il telaio.

certo che poi, i salti che la catena fa alla roubaix non sono certo usuali, pero' il dente di cane sta li' proprio per "ricacciare indietro" la catena.
ps- dovrei rivedere il messaggio perche' e' stato gia' postato uguale uguale da fiammingo... ma mi fa ridere questa coincidenza quindi insisto

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Re: Parigi-Roubaix 2011
La tua precisazione è per me molto preziosaAdmin ha scritto:Il ricorrere del nome di Colombo nel novero delle vittorie considerate in qualche misura dei "bluff", mi dà da pensare.eliacodogno ha scritto:Sta tranquillo, il movimento ciclistico è sopravvissuto alle Sanremo di Gomez e Colombo, due nomi di fronte ai quali Goss, Nuyens e Vansummeren sono arcinoti...
Guardate che la sua vittoria - lo dico per chi non lo ricordasse - venne accolta con toni trionfalistici: si trattava di un giovane italiano (24 anni all'epoca) che veniva da un ottimo avvio di stagione (protagonista al Giro di Sardegna), e che vinse in maniera francamente strepitosa: attacco sulla Cipressa, ri-attacco sul Poggio (o dopo?)... Nel ciclismo italiano che viveva un grande ricambio generazionale (Pantani era esploso 2 anni prima, avevamo Bartoli, avevamo Casagrande, avevamo Belli, avevamo Gotti... tutti giovanotti), Colombo venne considerato un giovane fenomeno per le classiche.
La storia poi ci ha dimostrato che così non era, ma quella Sanremo non lasciò l'amaro in bocca proprio a nessuno (parlo del Belpaese ovviamente).
Quella di quest'anno invece sì, a me un po', non certo per Goss (ci mancherebbe), quanto per il fatto che una corsa dal simile sviluppo meritava forse un vincitore più completo dell'australiano... se nel finale hai un gruppetto di una decina di atleti equamente divisi tra uomini da pavé e uomini da côte a giocarsi la Classicissima, non penso sia uno scandalo dire che si preferiva non vincesse un velocista. Non foss'altro che per dimostrare che corridori come Nibali, Evans, Schleck (per fare tre nomi) possono ancora vincerla, la Sanremo.
Poi naturalmente la storia deporrà a favore di Goss, e quando lo vedremo primeggiare (o far bene) sul pavé, diremo a posteriori che quella del 2010 fu una Sanremo straordinaria vinta da un corridore straordinario contro avversari straordinari. In pratica, faremo il percorso opposto rispetto a Colombo (esaltato all'inizio, sminuito poi).
Riguardo invece ai belgi: Nuyens è degnissimo vincitore del Fiandre, prima o poi meritava un successo del genere, e l'ha raggiunto. Ho anche l'impressione che non sarà l'ultima vittoria di simile calibro per lui.
Su Vansummeren, non esagero se dico che la sua vittoria mi ha reso quasi felice, è un corridore che mi è sempre piaciuto e la storia della Roubaix ci dice che non sono stati rari i successi di outsider... A memoria, basta citare Guesdon, Knaven, Backstedt, O'Grady, per restare agli ultimi 15 anni... in pratica con JVS siamo alla media precisa di un outsider vincente ogni 3 anni, quindi di cosa ci stupiamo?
Poi, qui a bottega, possiamo anche rimpiangere quelle centinaia di click che avremmo avuto in più se avesse vinto Cancellara... ma invece preferiamo gioire perché c'è anche il bel risvolto che l'anno prossimo alla Roubaix avremo un vincitore in più al via (idem per Sanremo e Fiandre, ovviamente): si allarga il campo dei personaggi da copertina (o almeno da trafiletto in copertina...), e ciò per me è solo un bene: basti pensare alla fuga di domenica per avere un esempio di ciò che intendo: quanto senso in più le ha dato il fatto che ci fosse presente proprio Guesdon?

Se il tuo modo di lavorare è questo qui, compragli un casco a Sgarbozza e fallo fare a lui il Giro, perché io non lo faccio più (P.S.)
'Idea del Forum' per me non vuol dire assolutamente niente. (H.F.)
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Re: Parigi-Roubaix 2011
per me l'unico che a sbagliato dei 3 a non collaborare è ballan ,avere un compagno di squadra in una fuga da oltre 15 persone e nessuno è la stessa cosa perchè se fora o altro la tua squadra è tagliata fuori per la vittoria, quindi se rientrava anche con cancellara aveva la possibilità di correre per vincere ,altrimenti poteva starsene a casa perchè il lavoro di tutti i corridori è cercare di vincere non di arrivare secondo.
ricordiamoci che le corse finiscono sotto lo striscione d'arrivo e prima può sempre succedere l'imponderabile ,soprattutto alla roubaix.
ricordiamoci che le corse finiscono sotto lo striscione d'arrivo e prima può sempre succedere l'imponderabile ,soprattutto alla roubaix.

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Re: Parigi-Roubaix 2011
Oggi ho letto sulla Gazzetta una intervista a Francesco Moser che ha detto che non esiste una scuola italiana dei corridori da pavè, ma solo grandi individualità come Gimondi, lo stesso Moser e i Mapei con Ballerini e Tafi (diretti da Lefevre) e parla di Malori come un suo erede.
Allora Ballan, Pozzato, Oss e co. possono inventare una Roubaix nei prossimi anni ?
E se non fosse esistita la Mapei di Lefevre, Moser sarebbe ancora l' ultimo vincitore italiano della storia della Roubaix ?
Allora Ballan, Pozzato, Oss e co. possono inventare una Roubaix nei prossimi anni ?
E se non fosse esistita la Mapei di Lefevre, Moser sarebbe ancora l' ultimo vincitore italiano della storia della Roubaix ?
Re: Parigi-Roubaix 2011
Concordo anch'io su questo, anche perchè l'outsider, vuoi perchè certe vittorie cambiano un pò la vita, vuoi perchè magari da quel momento in poi ci si sente quasi un pò in dovere di fare bella figura proprio in quella corsa, magari dall'anno successivo si sente comunque invogliato a dare il massimo, sia che gli vengano richiesti compiti di gregario sia che possa giocarsi le sue carte da capitano.Admin ha scritto: si allarga il campo dei personaggi da copertina (o almeno da trafiletto in copertina...), e ciò per me è solo un bene: basti pensare alla fuga di domenica per avere un esempio di ciò che intendo: quanto senso in più le ha dato il fatto che ci fosse presente proprio Guesdon?
Prendiamo il buon Guesdon citato da Marco: nel 1997 fece il sorpresone a Roubaix, poi nell'Inferno del Nord non ha più vissuto una giornata eccezionale come quella, però se andiamo a vedere negli anni a venire l'ha finita molte volte nei primi 20, segno che comunque qualcosa ad una gara del genere si sentiva probabilmente in obbligo di dover ancora dare (e l'ultima testimonianza la si è avuta proprio domenica: a quasi 40 anni entra nella fuga buona e alla fine arriva pure 11° al traguardo). E intanto s'è fatto pure la sua onesta carriera (una Parigi-Tours vinta e un 6° posto ad un Fiandre).
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")
"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Parigi-Roubaix 2011
Mah! Continuo a pensare che Ballan e Hushovd (capitani) dovevano collaborare. Allora nelle grandi tappe alpine se c'è un gragario in fuga, il capitano dietro non collabora o non attacca? 

Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia! (Marco Pantani)