pietro ha scritto: ↑martedì 16 agosto 2022, 18:03
Primo86 ha scritto: ↑martedì 16 agosto 2022, 17:13
pietro ha scritto: ↑martedì 16 agosto 2022, 16:47
(discorso che era già stato fatto su questo thread, anche se io in generale direi che in questi anni, per un motivo o per un altro, non ha mai tenuto un livello costante, nemmeno sui suoi terreni)
Come ho già avuto modo di dire, non mi trovo d'accordo.
Però ad esempio guardiamo il 2021 lasciando un attimo da parte il Giro.
Stiamo limitando il discorso su Remco a una stagione delle 4 in cui è stato pro.
Ed è stata la stagione del rientro dal terribile infortunio del 2020,anno non certo incostante come si può dire del 2019.
Al Belgium Tour vince, manda in cortocircuito Campenaerts, però non dà l'impressione di essere il miglior Remco (nel 2019 secondo me era stato molto più brillante in una tappa dalle caratteristiche e dallo svoglimento simili), tanto che non stacca i fuggitivi (per carità, loro bravissimi e di terreno per farli fuori ce n'era poco, ma un Evenepoel solido a parer mio li avrebbe lasciati per strada). Poi perde nettamente la crono nazionale da Lampaert su una lunghezza di quasi 40km, non esattamente una prestazione positiva, tutt'altro. Al BK in linea bene, però io non dimenticherei che quel giorno vinse un Van Aert dimesso di ritorno dall'appendicite, il quale la settimana successiva al Tour avrebbe faticato e non poco...
Però incostanza vuol dire alternanza di prestazioni dal valore opposto.
Le prestazioni che tu mi indichi, relative al periodo in cui era ancora in itinere l'operazione rientro di Remco, e al Giro non era andata proprio benissimo, rispetto a quali altre prestazioni di Remco ne svelerebbero un'incostanza?
Ai Giochi Olimpici in linea floppa sul suo terreno (prima del Mikuni Pass) e nella cronometro, anche quella per lunghezza e caratteristiche tecniche adatta al belga, è solo nono. Poi dal Danimarca sembra tutto risolto, vola come ai bei tempi dando i soliti distacchi abissali e nelle classiche in Belgio è vincente nonostante il profilo delle suddette non suggerisca un arrivo solitario.
Quindi preso atto che ci troviamo in un periodo di ripartenza, un terreno che mal si presta a una valutazione di costanza, che peso diamo al segmento ulteriore di quel periodo? Peraltro segmento, quello olimpico, particolarissimo per logistica, condizioni climatiche ecc.
Quando tutto pare tornato alla normalità il Benelux Tour spezza le sicurezze, però in quel caso mi sembra che le controprestazioni furono dovute ad un qualche malanno fisico di cui non ricordo né l'origine né l'entità, ma poco importa in questo discorso.
No Pietro, importa eccome. Perché introdurre in un'esposizione un elemento che non vale a fondarla, peraltro ammettendolo, è una pratica che genera confusione. Perché siamo arrivati al Benelux Tour e l'incostanza "sui suoi terreni" è data solo dalle prestazioni che iniziano al Giro di Danimarca e che fino alla Bernocchi, al Giro dell'Emilia, al Mondiale creano una linea di costanza che si mantiene fino a tutto quest'anno, salvo ovviamente quando si tratta di salite.
E infatti....
In seguito, dopo un breve periodo di riposo, fa benissimo agli Europei e ai Mondiali, sia in linea che contro il tempo in entrambe le occasioni. Nelle gare italiane di fine stagione è una volta ottimo, una volta discreto e infine, al Lombardia, insufficiente.
Posto che all'Emilia non è stato solo discreto al Lombardia c'era salita. Il Lombardia è un esempio di tutto il resto.
Complessivamente non noto incostanza solo in salita, direi invece che anche quando non è al meglio riesce ugualmente a cavarsela (= vincere o andarci vicino) sui suoi terreni, cioè cronometro e percorsi mossi, grazie ad un talento fuori dal comune che gli consente di primeggiare anche in condizioni di forma solamente modeste
Io invece non noto incostanza, perché come ho provato a dire, l'asserita incostanza è confinata a una stagione su 3,quella del suo rientro, e la si vuol dimostrare con prestazioni di quel periodo.
Le altre prestazioni negative di Remco sono quelle del Giro di Svizzera, altro contesto ambientale particolarissimo e quelle controprestazioni, lungi dall'essere confinate a una indefinita dimensione di incostanza endogena, sono state ampiamente e chiaramente spiegate col supporto di ben precisi fattori reali,concreti.
In ultimo devo anche ammettere che tutta la costruzione soffre di un problema concettuale. Sono consapevole che ti riferisci a quello che ha fatto vedere in concreto nelle sue stagioni da ciclista, ma guardando ancora più a fondo siamo sicuri di conoscere "i suoi terreni"? Io dubito che "i suoi terreni" siano passibili di una compiuta definizione.
Perché al momento abbiamo esplorato solo i confini dei terreni in cui imho dovrebbe decisamente addentrarsi. E i suoi terreni potrebbero essere praticamente tutti.