dunque, visto che ormai la Kobram è andata,

direi che posso sbilanciarmi a fornire agli avversari qualche indizio sulla mia condizione e sul tipo di attività che faccio....
Ieri ho migliorato di 15" il mio record su una salita abbastanza dura come la Como-Rifugio CAO in 33'20". Assolutamente niente di che nè come tempo nè come vam , ma il record precedente risaliva a 5 anni fa e nel frattempo il fisico è invecchiato assai sia per gli impegni lavorativi e famigliari, sia per la mononucleosi dalla quale mi sono ripreso bene ma non ritornando più alla freschezza e facilità di un tempo. Tra l'altro negli anni precedenti non ero mai sceso sotto i 34', il che vuol dire anche tanto.
Colgo l'occasione per fare alcune riflessioni riguardo all' "allenamento", soprattutto rispetto a quelli, come credo quasi tutti noi che leggiamo e scriviamo qui, che si affidano molto raramente a test di valutazione, grafici di cardiofrequenzimetri e/o potenziometri, ma si valutano in base quasi totalmente alle proprie sensazioni.
La condizione evidentemente è migliore, ma, rispetto agli anni scorsi, ho fatto circa un migliaio di chilometri in meno. Sono intorno ai 3.500 ad oggi, assolutamente pochi riguardo alla media dei cicloamatori dei dintorni che tra una cosa e l'altra escono cinque/sei giorni la settimana, anche d'inverno.
Tuttavia sono riuscito a fare un tipo di attività molto più vicina a quella che sento ideale per me fisicamente e anche per quanto riguardi i miei gusti personali. Ovvero almeno una volta ogni quindici giorni sono riuscito a fare un giro lungo sopra i 150 km. con almeno 3 salite lunghe, mangiando e bevendo molto, ad una media che tanto per fare un nome a caso....a PACHO.... risulterebbe pressochè impossibile, cioè tra i 20 e i 21 km/h

. Divertimento assoluto, sempre per i miei gusti, ovviamente...
tanto per fare un esempio, venerdì scorso ho fatto questo:
http://www.openrunner.com/orservice/ino ... 1340888485
tra una uscita di questo genere e l'altra, qualche giro di 60-70 km. con saliscendi e qualche scattino per rispondere ai compagni di uscita, una o due volte la settimana, giusto per variare il ritmo.
dunque meno chilometri, e soprattutto POCA QUALITA', rispetto ai dettami del preparatore moderno. Mai lavori di potenziamento, visto che dopo la mononucleosi tendono facilmente a venirmi piccole infiammazioni alle ginocchia, specie d'inverno, raramente "lavori" in soglia, solo quelli fisiologici dati dalle brevi "battaglie" con gli amici di bici.
Eppure in salita, grazie a Dio o non so a cosa, vado nettamente meglio. Non sono assolutamente più magro, visto che dai 3 chili circa in più che ho rispetto alla gioventù non mi schiodo e già allora non ero asciutto.
La realtà, riguardo alla mia condizione fisico-atletica, ormai dopo più di 15 anni che vado in bici lo posso dire, è che assolutamente niente come le uscite lunghe con molti metri di dislivello e soprattutto SALITE LUNGHE, mi da ottima gamba e ottime sensazioni, anche uscendo subito il giorno dopo.
Di natura amo tantissimo le salite discontinue che alternano tratti duri a tratti di recupero vero, il modo migliore di mettermi in difficoltà è quello di portarmi su una salita regolare al 6-7% e fare un ritmo forte e soprattutto CONTINUO. Se ci sono scatti e soste, se ci sono varie salite con lunghe discese nel mezzo, mi trovo molto bene, questo lo noto da sempre rispetto a gente che ormai so essere del mio livello che nel primo caso spesso devo lasciare andare e nel secondo caso stacco facilmente.
Nel ciclismo di oggi in pratica sarei nullo

.
Ora però faccio una riflessione. Mi rivolgessi ad un preparatore, una delle prime cose che mi farebbe fare sarebbe quella di virare su quella che chimano QUALITA' (e sappiamo bene a cosa ci si riferisca) a discapito deigli "extralunghi" con salite lunghe, che teoricamente dovrebbero dare poco o niente e logorare tantissimo. A me, da sempre, danno tanto in termini di sensazioni quasi sempre confermate dai tempi che faccio dopo questo tipo di uscite. Quanto a logoramento, due ore di ritmo o ripetute mi lasciano tossine da smaltire come neanche se facessi 350 km.....Quando non posso fare questo tipo di QUANTITA', vado in salita nettamente più piano, anche se di salita ne faccio ugualmente, ma in uscite brevi e più intense.
Il concetto ormai credo di averlo ben chiarito.
DOmanda che pongo agli esperti di preparazione del forum : sarà una questione di integrare qualcosa

per trarre dei vantaggi anche dal lavoro " di qualità", cosa che assolutamente non mi riesce, anzi mi esaurisce molto prima?
...
chiedo scusa per la capziosità della domanda, ma veramente non saprei cos'altro pensare...
P.S.: vieppiù dicono: praticamente l'unico vantaggio degli extralunghi fatti a ritmo blando è quello di far bruciare i grassi.
Bene, com'è che invece facendo un buon numero di uscite di quel genere e quasi solo quello non noto assolutamente alcun calo di peso (non mangio come un bue) maggiore rispetto a quando non le faccio (d'inverno) , mentre invece come dicevo prima la condizione migliora sotto tutti gli aspetti, paradossalmente vado più forte anche sulle alte velocità in pianura?