Condivido il 97-98 % di quel che scrivi. Sai già qual'è la parte che non mi convince, ovvero l'aver votato M5S quando invece sai che ci sarebbe una realtà davvero di sinistra (UP) che il capitalismo finanziario e questo modello di sviluppo li contesta senza equivoci. Hanno l'1,6%, questo è evidente, e quindi capisco un certo ragionamento che in tanti possono aver fatto, ma continuo a non condividerlo.Admin ha scritto: ↑martedì 14 febbraio 2023, 4:33 Sull'astensionismo.
Non credo più alla narrazione secondo cui l'elettorato di sinistra non trova una rappresentanza politica e quindi non va a votare. Tolto il PD che è un partito di centro (sul lato economico è di centrodestra), sono presenti nell'arco costituzionale partiti che vanno dal centrosinistra (M5S e SI) alla sinistra (UP), eppure si continua a dire che non c'è rappresentanza. Non basterebbe al popolo della sinistra votare per UP (per dire) per avere quindi la sua rappresentanza nelle istituzioni?
Secondo me quel popolo proprio non esiste più. Non c'è più un elettorato di sinistra, non nei grandi numeri perlomeno, non c'è perché il PDS-DS-PD ha rinunciato da 30 anni a educare le masse, e quelle si sono parcellizzate in milioni di individui che non sanno nemmeno di avere dei diritti e di poterli rivendicare politicamente; non sanno, quei milioni, di dover essere un elettorato di sinistra, perché nessuno glielo spiega più in maniera chiara, netta, coerente.
La coscienza di classe è stata soppiantata dal carisma del leader forte, Grillo, o Renzi, o Salvini, o Meloni, e quando l'elettore perde riferimenti in tal senso smette di andare a votare. Se Bonaccini si dimostrerà un leader forte e comunicativo, il PD si riprenderà e tornerà al 30%, ma solo per un'elezione, poi tornerà al 15 perché ormai funziona così. Ma il PD non sarà certo un partito di sinistra, manco di centrosinistra. Sarà un partito governista com'è stato finora, blandamente riformista, totalmente liberista.
Conte, nel qui e ora, è il meno peggio sul fronte del centrosinistra (questo è il mio parere), ma non mette in discussione il modello di sviluppo, non mette in discussione il capitalismo finanziario che è il vero cancro della nostra contemporaneità, non mette in discussione nulla che vada oltre il qui e ora, appunto. Fino a un certo punto non ha messo manco in discussione la guerra. (E io, in nome del menopeggismo, ho votato M5S a settembre, e lo rivoterei anche oggi perché con tutti i suoi limiti il mio corregionale ha delle qualità e delle capacità che gli riconosco. Però il quadro è veramente desolante per una persona di sinistra, internazionalista, pacifista).
Per il resto sposo tutto quel che dici. Il PD è il massimo responsabile della morte della sinistra. Lo è dai tempi di Veltroni, il padre dell'inutile teoria del voto utile, il boia di quel barlume di sinistra che fino ad una ventina d'anni fa era rimasta in parlamento. Democristiani senza il coraggio di ammettere la propria identità e che anzi si spacciano pure per sinistra, col risultato disastroso d'aver fatto totalmente dimenticare cosa è la sinistra.