Krisper ha scritto: ↑mercoledì 15 marzo 2023, 9:10
la frase di MVDP sul possibile abbandono del ciclocross è un duro colpo, non solo per gli amanti del fuori strada invernale, ma per tutto il ciclismo.
Ha un senso quello che dice riguardo la preparazione, non l'ha per quello che lui rappresenta.
E' un corridore adorato, specie dai più giovani, proprio per la sua ecletticità e modo di correre.
Sta facendo il bene del ciclismo, molto più di altri ottimi corridori.
Veramente questo sport vuole sopravvivere con la stessa mentalità dei decenni passati?
Veramente contano solo le monumento e i GT, oltre al mondiale ovviamente?
il buono di questa generazione, MVDP in particolare, è aver reso le corse di secondo piano importanti.
Io ritengo la vittoria di MVDP al Denain una delle sue più belle, ad esempio.
indipendentemente da noi nerd del ciclismo, e soprattutto senza nulla togliere al fascino delle corse più importanti, ma perché non c'è alcuno sforzo da parte dell'UCI di trovare una soluzione?
non ho idea come, ma è evidente che è necessaria una riforma del calendario a 360 gradi, pista, mtb e cx compresi, e della mentalità in generale.
poi che non sia semplice lo sappiamo, ma ne va del futuro di questo sport.
altrimenti continuiamo a piangerci addosso dei numeri del ciclismo sempre più bassi, dell'età matura dei suoi appassionati.
pensare un inverno senza MVDP nel ciclocross, proprio dopo una stagione con tanto pubblico e, nella mia bolla, con qualche nuovo appassionato, fa venire i brividi.
per cosa? per qualche vittoria in più su strada?
(ragiono pro domo mea, ci sta che MVDP ci possa tenere ora a vincere di più in strada che nel cx, anzi mi pare normale)
per questo penso che debba essere la riforma del calendario a risolvergli il problema della preparazione, non ho idea come, io non saprei trovare la quadra, ma l'UCI deve farlo.
Sagan, che comunque tanto ha dato al ciclismo, come immagine e narrazione, è la dimostrazione che è stato gestito da chi ha una mentalità che sta portando il ciclismo a ridursi sport di nicchia della nicchia.
poi a lui in particolare, che ha vinto 3 maglie iridate, che gli si può dire?
quello che mi pare manchi al ciclismo di oggi è una visione del futuro, si procede a vista, basta che siano garantiti gli interessi di pochi, non di questo sport in generale.
il tour centrismo, non solo questo, rischia di uccidere lo stesso tour prima o poi.
Per l'UCI questo è il momento giusto per agire, il guaio è che la federazione internazionale attuale è debole, forse la più debole della storia.