Admin ha scritto: ↑mercoledì 10 maggio 2023, 17:05
Possiamo benissimo andare ad analizzare i vari casi.
Corridori che, tra il 1989 e il 2022 (arco temporale di 33 anni, dunque 99 GT), hanno vinto un grande giro tenendo la maglia per 16 giorni o più.
Armstrong Tour 2005
Nibali Tour 2014
Froome Tour 2015
Melchor Mauri Vuelta '91
Rominger Vuelta '94
Jalabert Vuelta '95
Froome Vuelta 2017
Evenepoel Vuelta 2022
Bugno Giro 1990
Chioccioli Giro 1991
Indurain Giro 1992
Berzin Giro 1994
Rominger Giro 1995
Alberto Contador Giro 2015
Corridori che hanno perso un GT nonostante abbiano tenuto la maglia per 16 o più giorni.
Isidro Nozal Vuelta 2003
Vogliamo vedere, nello stesso arco temporale, quanti e chi sono i corridori che hanno perso un GT dopo aver vestito la maglia di leader almeno 10 giorni?
Pascal Lino Tour 1992
Thomas Voeckler Tour 2004
Thomas Voeckler Tour 2011
Julian Alaphilippe Tour 2019
Primoz Roglic Tour 2021
Jesus Montoya Vuelta 1992
Alex Zulle Vuelta 1993
Oscar Sevilla Vuelta 2001
Isidro Nozal Vuelta 2003
Joaquim Rodriguez Vuelta 2012
Vincenzo Nibali Vuelta 2013
Moreno Argentin Giro 1993
Pavel Tonkov Giro 1997
Alex Zulle Giro 1998
Francesco Casagrande 2000
Jens Heppner Giro 2002
Joaquim Rodriguez Giro 2012
Simon Yates Giro 2018
Joao Almeida Giro 2020
Juan Pedro Lopez Giro 2022
Ora, leviamo da 'sta lista tutti quelli che uomini da GT non erano, vale a dire Lino, Voeckler x2, Alaphilippe, Argentin, Lopez ed Heppner almeno.
E diciamo che i Nozal, i Montoya e pure i Sevilla sono molto borderline.
Leviamo Purito x2 perché, ambedue le volte, fu il più forte nell'ultima tappa di montagna. Leviamo pure Zulle '93 che perse la Vuelta per i noti motivi.
Direi che per onestà intellettuale possiamo levare anche Almeida 2020, che era un rookie sulle tre settimane e sul Sestriere, comunque, fece la sua miglior prestazione in salita del Giro o giù di lì.
Yates e Zulle '98 sono andati totalmente alla deriva, per cui mi sento di dire che avevano problemi ben più gravi.
Ci restano Roglic Tour 2021, Nibali Vuelta 2013, Tonkov Giro '97 e Casagrande Giro 2000. Siamo a quattro casi, su 99 grandi giri, ove le energie mentali sprecate nelle conferenze stampa possono aver avuto un impatto.
Ora Roglic fa quell'identico finale di Tour, vale a dire forte in montagna, ma deludente a crono, già nel 2017 e nel 2018. Tonkov, a fine Giro, vince il tappone di Edolo, per cui proprio finito non era. Peraltro Tonkov qualche giornata un po' così l'aveva sempre, anche l'anno prima soffrì sul Fedaia e lasciò un giorno la maglia ad Olano per, poi, riprendersela. Nibali ha dimostrato in più occasioni di non soffrire quelle incombenze. Ci resta Casagrande, ma dopo il San Pellegrino in Alpe + Abetone, quel Casagrande non si vide più. Già a Bibione fece una crono scabrosa.
Per cui, in definitiva, i casi in cui queste incombenze possono aver giocato un ruolo importante già sono molto pochi e mi sembra anche molto complicato sostenere che poi abbiano realmente avuto impatto.
Tornando, quindi, al discorso di partenza, mi sembrano quantomai esagerati e inutili tutti i discorsi che sono stati fatti in questi tre giorni sul fatto che Remco dovesse assolutamente perdere la maglia per evitare di rientrare sempre più tardi in albergo. Se la guardiamo dal lato QS, loro fanno bene a evitare uno scenario che diminuisca anche solamente dello 0,00000000001% le loro chance di vincere il Giro. Ma la Ineos che tira per far tenere la maglia a Remco, come se quella roba lì potesse realmente cambiare il Giro di Evenepoel, è totalmente ridicola.