risiede vicino ad Alicante.dietzen ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 18:15Verso il Belgio, ho letto.Fabioilpazzo ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 17:59Viaggio in macchina, pare, se verso il Belgio o la Spagna non è dato saperlo.
Perché dovrebbe andare in Spagna?
Giro d'Italia 2023
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Re: Giro d'Italia 2023
Re: Giro d'Italia 2023
Pare che il padre abbia dichiarato che non volevano un altro caso Colbrelli.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Giro d'Italia 2023
Pare che gli svizzeri non aprono il San Bernardo
https://www.lenouvelliste.ch/valais/val ... rd-1285564
Io dico tappa in Valle d'Aosta e non si va in Svizzera, vediamo se lo aprono
https://www.lenouvelliste.ch/valais/val ... rd-1285564
Io dico tappa in Valle d'Aosta e non si va in Svizzera, vediamo se lo aprono
Re: Giro d'Italia 2023
L ho scritto dall altra parte
L han detto al TG regionale
Niente colle. Ufficiale
L han detto al TG regionale
Niente colle. Ufficiale
Re: Giro d'Italia 2023
Mi scuso per questo post stupido, ripensandoci e leggendo del protocollo e di cosa/come é successo mi sono reso conto che il mio intervento é stato completamente fuori luogo.
- Beppugrillo
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Re: Giro d'Italia 2023
C'è un'ostruzione oggettiva (neve che non si riesce a sgomberare, rischio slavine, etc.) oppure lo tagliano per evitare un passaggio che sarebbe pericoloso solo in certe condizioni atmosferiche?
- barrylyndon
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Re: Giro d'Italia 2023
Cosa c'entra Colbrelli?
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
Re: Giro d'Italia 2023
Ufficialmente c è neve e possibilità di slavine
Ufficiosamente c è il weekend dell ascensione
Non c è mai stata l intenzione da parte degli svizzeri di fare il colle
Ufficiosamente c è il weekend dell ascensione
Non c è mai stata l intenzione da parte degli svizzeri di fare il colle
Re: Giro d'Italia 2023
Covid problema cuore ecc
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Re: Giro d'Italia 2023
Ma se agli svizzeri non interessava il Giro perché lo hanno chiesto ?
Un arrivo a Cervinia o col colle san Carlo non evitava figure di merda come questa ?
Forse Vegni non ha più il totale controllo della situazione ,ma da un po' , direi .
Un arrivo a Cervinia o col colle san Carlo non evitava figure di merda come questa ?
Forse Vegni non ha più il totale controllo della situazione ,ma da un po' , direi .
- barrylyndon
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Re: Giro d'Italia 2023
Ah e' stato stabilito questo? Aveva avuto il covid Colbrelli?
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
Re: Giro d'Italia 2023
teoricamente tutti gli atleti post 2020 potrebbero essere a rischio.barrylyndon ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:56Ah e' stato stabilito questo? Aveva avuto il covid Colbrelli?
circolavano studi all'inizio della pandemia che segnalavano che nemmeno gli asintomatici sono al riparo da danni permanenti.
è stato detto. quanto questo sia veritiero provato 100% è da vedere perché le teorie in senso contrario ci sono.
però anche chi passa un'influenza si trova nella stessa situazione.
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: Giro d'Italia 2023
Sibarrylyndon ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:56Ah e' stato stabilito questo? Aveva avuto il covid Colbrelli?
Stabilito che sia a causa del covid , no
Re: Giro d'Italia 2023
Ufficialmente c'è pericolo di valanghe e gli svizzeri non vogliono mandare gente su a sgomberare la strada con questo rischioBeppugrillo ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:46 C'è un'ostruzione oggettiva (neve che non si riesce a sgomberare, rischio slavine, etc.) oppure lo tagliano per evitare un passaggio che sarebbe pericoloso solo in certe condizioni atmosferiche?
Non ufficialmente puoi pensare a tutte le teorie del complotto che vuoi
Re: Giro d'Italia 2023
Agli svizzeri interessa eccome il girogiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:54 Ma se agli svizzeri non interessava il Giro perché lo hanno chiesto ?
Un arrivo a Cervinia o col colle san Carlo non evitava figure di merda come questa ?
Forse Vegni non ha più il totale controllo della situazione ,ma da un po' , direi .
Passare dal colle non era una priorità
Re: Giro d'Italia 2023
Mi quotoWinter ha scritto: ↑giovedì 11 agosto 2022, 16:06 No è un discorso economico..
la 4 giorni dell'ascensione è il periodo piu' trafficato del gran san bernardo (e di maggiori incassi per la società di gestione del tunnel)
se c'e' solo il tunnel.. sei obbligato a passare di li..
la domenica dell'ascensione 2022 (che cadeva una settimana dopo quella 2023..) son passate 8300 (7300 direzione svizzera - 1000 direzione italia) auto dal tunnel
se moltiplichi 8300 x 50 euro (l'andata e ritorno.. prezzo medio..tra auto e caravan) .. vai oltre i 400 mila euro incassati in un solo giorno
e qualcuno è rientrato di sabato..
se aprivi il passo (aperto chiaramente due giorni dopo , viste le pochissime nevicate) , tanti non avrebbero preso il tunnel
tra l'altro quest'anno la domenica da aosta al tunnel era una coda unica..
qualcuno ci ha messo 5 ore per fare il tragitto
https://www.lenouvelliste.ch/valais/tun ... on-1187664
tanti sarebbero passati dal passo..
invece erano obbligati a fare il tunnel , al monte bianco (coda piu' corta.. ma di 3 ore)
non faranno il passo (poi diranno che non possono togliere la neve cosi' presto)
Scritto 11 agosto 2022
Re: Giro d'Italia 2023
che però non era la bronchite da cui era da poco guarito...non confondiamo le acque...
Re: Giro d'Italia 2023
Come ho scritto nel thread del meteo Giro, trovo comunque altamente scorretto il comportamento degli Svizzeri,allora.Winter ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:29Agli svizzeri interessa eccome il girogiorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:54 Ma se agli svizzeri non interessava il Giro perché lo hanno chiesto ?
Un arrivo a Cervinia o col colle san Carlo non evitava figure di merda come questa ?
Forse Vegni non ha più il totale controllo della situazione ,ma da un po' , direi .
Passare dal colle non era una priorità
Se il tuo interesse per quel weekend è di monetizzare al massimo con il pedaggio del tunnel, durante il weekend dell'ascensione, a Vegni e compagnia lo dici chiaro e tondo fin da subito.
Li prendi e dici loro "non pensate neanche lontanamente di chiederci di aprire il colle in quella data, perché vi diciamo di no per questo motivo".
Non gli fai tracciare la tappa, gliela fai presentare e poi da gennaio metti le mani avanti, mandando avanti il responsabile svizzero della strada del colle, che dichiara che loro non lo aprono assolutamente prima di fine maggio.
Ma al di là del comportamento scorretto degli elvetici, che si meriterebbero a mio avviso di vedersi annullata la tappa, trovo ancora più sciocco il comportamento di Vegni.
Come le sa Winter, queste cose, e le ha rese pubbliche, mi stupisco che non le sappia un professionista esperto come Vegni, coadiuvato da tutto un team di persone che dovrebbero essere qualificate in tracciatura di percorsi per gare ciclistiche e sapere ogni tipo di criticità che può insorgere al momento di decidere di passare in certi posti.
Oltretutto i signori di RCS e Vegni "dovrebbero" essere in contatto con le amministrazioni locali nel momento in cui decidono il tracciato e sapere quali sono le problematiche e gli interessi di suddette amministrazioni in fatto di passaggio della corsa.
A me sembra invece che decidano di tracciare alla carlona e alla spera in Dio, che tanto in un modo o nell'altro facciamo.
E mi fa ancora più incazzare la risposta che ha dato Vegni a Ortona, alla giornalista RAI che gli fece la domanda sul passaggio a rischio sul Gran San Bernardo, quando rispose tutto bello tronfio e tracotante "tranquilla, facciamo tutto".
Infatti si è visto.
Ultima modifica di lucks83 il lunedì 15 maggio 2023, 21:52, modificato 2 volte in totale.
Re: Giro d'Italia 2023
A me lo chiedi ?
L'ha dichiarato il papà di Remco.
Posso solo dedurre che, secondo Evenepoel padre, il problema cardiaco di Colbrelli sia stato determinato dal non aver recuperato bene dal Covid.
Ma è quello che deduco io.
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Re: Giro d'Italia 2023
bella figura di m...a di vegni e sociWinter ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:37Mi quotoWinter ha scritto: ↑giovedì 11 agosto 2022, 16:06 No è un discorso economico..
la 4 giorni dell'ascensione è il periodo piu' trafficato del gran san bernardo (e di maggiori incassi per la società di gestione del tunnel)
se c'e' solo il tunnel.. sei obbligato a passare di li..
la domenica dell'ascensione 2022 (che cadeva una settimana dopo quella 2023..) son passate 8300 (7300 direzione svizzera - 1000 direzione italia) auto dal tunnel
se moltiplichi 8300 x 50 euro (l'andata e ritorno.. prezzo medio..tra auto e caravan) .. vai oltre i 400 mila euro incassati in un solo giorno
e qualcuno è rientrato di sabato..
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tra l'altro quest'anno la domenica da aosta al tunnel era una coda unica..
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invece erano obbligati a fare il tunnel , al monte bianco (coda piu' corta.. ma di 3 ore)
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Scritto 11 agosto 2022
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Re: Giro d'Italia 2023
E purtroppo non è la prima che fanno, e dubito anche che sia l'ultima.nurseryman ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 22:03bella figura di m...a di vegni e sociWinter ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:37Mi quotoWinter ha scritto: ↑giovedì 11 agosto 2022, 16:06 No è un discorso economico..
la 4 giorni dell'ascensione è il periodo piu' trafficato del gran san bernardo (e di maggiori incassi per la società di gestione del tunnel)
se c'e' solo il tunnel.. sei obbligato a passare di li..
la domenica dell'ascensione 2022 (che cadeva una settimana dopo quella 2023..) son passate 8300 (7300 direzione svizzera - 1000 direzione italia) auto dal tunnel
se moltiplichi 8300 x 50 euro (l'andata e ritorno.. prezzo medio..tra auto e caravan) .. vai oltre i 400 mila euro incassati in un solo giorno
e qualcuno è rientrato di sabato..
se aprivi il passo (aperto chiaramente due giorni dopo , viste le pochissime nevicate) , tanti non avrebbero preso il tunnel
tra l'altro quest'anno la domenica da aosta al tunnel era una coda unica..
qualcuno ci ha messo 5 ore per fare il tragitto
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tanti sarebbero passati dal passo..
invece erano obbligati a fare il tunnel , al monte bianco (coda piu' corta.. ma di 3 ore)
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Scritto 11 agosto 2022
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Re: Giro d'Italia 2023
È che il nostro presidente davanti ai racconterebbe anche che il giro potrebbe passare sul ponte sullo stretto.
Re: Giro d'Italia 2023
Per fortuna che domani si torna a correre, perché tra covid,big che abbandonano,salite che saltano,trenini Ineos in vista, prevedo il peggio
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Re: Giro d'Italia 2023
Nuova altimetria di Crans(da Eurosport):
Ultima modifica di presa 2 del Montello il lunedì 15 maggio 2023, 22:27, modificato 1 volta in totale.
Re: Giro d'Italia 2023
e comunque fino ad oggi si sa per certo solo che esiste una correlazione fra vaccini e miocarditi e pericarditi, per quanto casi molto rari, soprattutto negli uomini sotto i 35 anni. sta scritto pure sul sito dell'aifa.herbie ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:42che però non era la bronchite da cui era da poco guarito...non confondiamo le acque...Winter ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:14Sibarrylyndon ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 20:56
Ah e' stato stabilito questo? Aveva avuto il covid Colbrelli?
Re: Giro d'Italia 2023
Dovrebbero andare a verificare se è davvero impossibile liberare il passo, se è così bene, se gli svizzeri hanno fatto gli stronzi saltano le due tappe Svizzere e si organizza qualcosa in Italialucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:47 Come ho scritto nel thread del meteo Giro, trovo comunque altamente scorretto il comportamento degli Svizzeri,allora.
Se il tuo interesse per quel weekend è di monetizzare al massimo con il pedaggio del tunnel, durante il weekend dell'ascensione, a Vegni e compagnia lo dici chiaro e tondo fin da subito.
Li prendi e dici loro "non pensate neanche lontanamente di chiederci di aprire il colle in quella data, perché vi diciamo di no per questo motivo".
Non gli fai tracciare la tappa, gliela fai presentare e poi da gennaio metti le mani avanti, mandando avanti il responsabile svizzero della strada del colle, che dichiara che loro non lo aprono assolutamente prima di fine maggio.
Ma al di là del comportamento scorretto degli elvetici, che si meriterebbero a mio avviso di vedersi annullata la tappa, trovo ancora più sciocco il comportamento di Vegni.
Come le sa Winter, queste cose, e le ha rese pubbliche, mi stupisco che non le sappia un professionista esperto come Vegni, coadiuvato da tutto un team di persone che dovrebbero essere qualificate in tracciatura di percorsi per gare ciclistiche e sapere ogni tipo di criticità che può insorgere al momento di decidere di passare in certi posti.
Oltretutto i signori di RCS e Vegni "dovrebbero" essere in contatto con le amministrazioni locali nel momento in cui decidono il tracciato e sapere quali sono le problematiche e gli interessi di suddette amministrazioni in fatto di passaggio della corsa.
A me sembra invece che decidano di tracciare alla carlona e alla spera in Dio, che tanto in un modo o nell'altro facciamo.
E mi fa ancora più incazzare la risposta che ha dato Vegni a Ortona, alla giornalista RAI che gli fece la domanda sul passaggio a rischio sul Gran San Bernardo, quando rispose tutto bello tronfio e tracotante "tranquilla, facciamo tutto".
Infatti si è visto.
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Re: Giro d'Italia 2023
https://www.oasport.it/2023/05/giro-dit ... pochi/amp/
Scusate ma non ho letto tutti i commenti, magari è già stata postata questa intervista a Bystrom…
In breve dice: “se tutti i positivi si ritirassero arriveremmo a Roma in pochi”
Scusate ma non ho letto tutti i commenti, magari è già stata postata questa intervista a Bystrom…
In breve dice: “se tutti i positivi si ritirassero arriveremmo a Roma in pochi”
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Re: Giro d'Italia 2023
https://www.rainews.it/tgr/vda/articoli ... df487.htmlMicchan ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 23:02Dovrebbero andare a verificare se è davvero impossibile liberare il passo, se è così bene, se gli svizzeri hanno fatto gli stronzi saltano le due tappe Svizzere e si organizza qualcosa in Italialucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:47 Come ho scritto nel thread del meteo Giro, trovo comunque altamente scorretto il comportamento degli Svizzeri,allora.
Se il tuo interesse per quel weekend è di monetizzare al massimo con il pedaggio del tunnel, durante il weekend dell'ascensione, a Vegni e compagnia lo dici chiaro e tondo fin da subito.
Li prendi e dici loro "non pensate neanche lontanamente di chiederci di aprire il colle in quella data, perché vi diciamo di no per questo motivo".
Non gli fai tracciare la tappa, gliela fai presentare e poi da gennaio metti le mani avanti, mandando avanti il responsabile svizzero della strada del colle, che dichiara che loro non lo aprono assolutamente prima di fine maggio.
Ma al di là del comportamento scorretto degli elvetici, che si meriterebbero a mio avviso di vedersi annullata la tappa, trovo ancora più sciocco il comportamento di Vegni.
Come le sa Winter, queste cose, e le ha rese pubbliche, mi stupisco che non le sappia un professionista esperto come Vegni, coadiuvato da tutto un team di persone che dovrebbero essere qualificate in tracciatura di percorsi per gare ciclistiche e sapere ogni tipo di criticità che può insorgere al momento di decidere di passare in certi posti.
Oltretutto i signori di RCS e Vegni "dovrebbero" essere in contatto con le amministrazioni locali nel momento in cui decidono il tracciato e sapere quali sono le problematiche e gli interessi di suddette amministrazioni in fatto di passaggio della corsa.
A me sembra invece che decidano di tracciare alla carlona e alla spera in Dio, che tanto in un modo o nell'altro facciamo.
E mi fa ancora più incazzare la risposta che ha dato Vegni a Ortona, alla giornalista RAI che gli fece la domanda sul passaggio a rischio sul Gran San Bernardo, quando rispose tutto bello tronfio e tracotante "tranquilla, facciamo tutto".
Infatti si è visto.
Come ho postato nella sezione “meteo”, nel video del servizio si vede il versante italiano sgombro e percorribilissimo fino in cima.
Strada bloccata dalla neve sul lato svizzero, che non è stato pulito…più eloquente di così..
Re: Giro d'Italia 2023
Provo a riassumere il mio punto di vista sulla complessa questione Evenepoel in pochi punti:
1) Un aspetto che è e rimarrà sempre un mistero in questa vicenda sono le tempistiche dell’annuncio. Aspettare di vedere come Remco avrebbe passato il giorno di riposo era l’opzione più logica. Vero che intorno a lui c’è un’enorme attenzione mediatica e una sua assenza (per esempio) agli allenamenti o alla conferenza stampa del giorno di riposo non sarebbe passata inosservata, ma insomma probabilmente si sarebbe potuto agire con un po’ più di calma. L’annuncio del ritiro di un corridore il giorno stesso che ha vinto la tappa e indossato la maglia rosa appare quantomeno frettoloso.
2) Non me la sento di criticare una squadra che, per prudenza, sceglie di ritirare un corridore per una positività al Covid. Questo sia perché gli effetti a lungo termine non sono ancora noti con chiarezza, sia perché c’è sempre il rischio di infettare altri colleghi o membri dello staff. Detto questo, credo che citare il caso di Colbrelli come ha fatto il padre di Remco sia abbastanza fuori luogo, più che altro perché non ci sono prove che quello che è capitato al bresciano sia dovuto al Covid: sono cose che purtroppo succedono ogni tanto agli sportivi, basti citare il povero Goolaerts (che non ha avuto la fortuna di Sonny).
3) L’organizzazione del Giro secondo me fa una brutta figura reintroducendo da domani l’obbligo di mascherine, perché dimostra una certa incoerenza nell’atteggiamento nei confronti del Covid. Delle due l’una: o si continua a non imporre regole uniformandosi al mondo di fuori che ormai vive la misure restrittive come un ricordo (e può essere giusto), o se si voleva tutelare la salute dei corridori questo andava fatto fin da subito, e non correndo ai ripari solo perché a risultare positivo e dover lasciare la corsa è stato il corridore mediaticamente più importante.
4) Il calo di prestazioni di Evenepoel nelle ultime due tappe era evidente, qualunque ne fosse la causa (Covid, postumi delle cadute, semplice stanchezza, resistenza non buona al cattivo tempo). In particolare nella crono, Remco era partito forte sui ritmi della crono di Ortona, ma era poi diventato evidente che qualcosa non andava, e aveva pagato molto nel tratto successivo, vincendo poi la tappa più di orgoglio che di gambe. Questo però non autorizza a sostenere, come qualcuno ha fatto senza alcuna prova, che il ritiro sia dovuto alla paura di affrontare Roglic e gli Ineos con una condizione in calo.
5) Mi sembra immotivato anche dire che il ritiro è una mancanza di rispetto verso il Giro e accusare Remco di non aver a cuore la corsa. Non ci dimentichiamo che era il grande obiettivo stagionale, e che per presentarsi al top a maggio Evenepoel ha sacrificato tutta la stagione delle classiche (Liegi a parte): per un corridore che l’anno scorso ha vinto Liegi, San Sebastian e mondiale, dev’essere stato un sacrificio non da poco. Che senso avrebbe, dopo aver programmato tutto l’inverno e il calendario in funzione del Giro, andarsene poi al primo giorno di riposo con una scusa?
6) Con questo ritiro il Giro perde tantissimo, non giriamoci intorno. Speriamo di vedere comunque buone cose nelle prossime due settimane, e che il Covid non condizioni troppo la corsa. Per quanto riguarda Remco, sono sicuro che avrà tante altre occasioni.
1) Un aspetto che è e rimarrà sempre un mistero in questa vicenda sono le tempistiche dell’annuncio. Aspettare di vedere come Remco avrebbe passato il giorno di riposo era l’opzione più logica. Vero che intorno a lui c’è un’enorme attenzione mediatica e una sua assenza (per esempio) agli allenamenti o alla conferenza stampa del giorno di riposo non sarebbe passata inosservata, ma insomma probabilmente si sarebbe potuto agire con un po’ più di calma. L’annuncio del ritiro di un corridore il giorno stesso che ha vinto la tappa e indossato la maglia rosa appare quantomeno frettoloso.
2) Non me la sento di criticare una squadra che, per prudenza, sceglie di ritirare un corridore per una positività al Covid. Questo sia perché gli effetti a lungo termine non sono ancora noti con chiarezza, sia perché c’è sempre il rischio di infettare altri colleghi o membri dello staff. Detto questo, credo che citare il caso di Colbrelli come ha fatto il padre di Remco sia abbastanza fuori luogo, più che altro perché non ci sono prove che quello che è capitato al bresciano sia dovuto al Covid: sono cose che purtroppo succedono ogni tanto agli sportivi, basti citare il povero Goolaerts (che non ha avuto la fortuna di Sonny).
3) L’organizzazione del Giro secondo me fa una brutta figura reintroducendo da domani l’obbligo di mascherine, perché dimostra una certa incoerenza nell’atteggiamento nei confronti del Covid. Delle due l’una: o si continua a non imporre regole uniformandosi al mondo di fuori che ormai vive la misure restrittive come un ricordo (e può essere giusto), o se si voleva tutelare la salute dei corridori questo andava fatto fin da subito, e non correndo ai ripari solo perché a risultare positivo e dover lasciare la corsa è stato il corridore mediaticamente più importante.
4) Il calo di prestazioni di Evenepoel nelle ultime due tappe era evidente, qualunque ne fosse la causa (Covid, postumi delle cadute, semplice stanchezza, resistenza non buona al cattivo tempo). In particolare nella crono, Remco era partito forte sui ritmi della crono di Ortona, ma era poi diventato evidente che qualcosa non andava, e aveva pagato molto nel tratto successivo, vincendo poi la tappa più di orgoglio che di gambe. Questo però non autorizza a sostenere, come qualcuno ha fatto senza alcuna prova, che il ritiro sia dovuto alla paura di affrontare Roglic e gli Ineos con una condizione in calo.
5) Mi sembra immotivato anche dire che il ritiro è una mancanza di rispetto verso il Giro e accusare Remco di non aver a cuore la corsa. Non ci dimentichiamo che era il grande obiettivo stagionale, e che per presentarsi al top a maggio Evenepoel ha sacrificato tutta la stagione delle classiche (Liegi a parte): per un corridore che l’anno scorso ha vinto Liegi, San Sebastian e mondiale, dev’essere stato un sacrificio non da poco. Che senso avrebbe, dopo aver programmato tutto l’inverno e il calendario in funzione del Giro, andarsene poi al primo giorno di riposo con una scusa?
6) Con questo ritiro il Giro perde tantissimo, non giriamoci intorno. Speriamo di vedere comunque buone cose nelle prossime due settimane, e che il Covid non condizioni troppo la corsa. Per quanto riguarda Remco, sono sicuro che avrà tante altre occasioni.
Re: Giro d'Italia 2023
Per lo meno non prendono subito la strada del traforo ma usano una strada di servizio per poter scalare parte del vero San Bernardo, magra consolazione.
Re: Giro d'Italia 2023
il problema è che ormai non hai piu' il tempo per organizzarti.Micchan ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 23:02Dovrebbero andare a verificare se è davvero impossibile liberare il passo, se è così bene, se gli svizzeri hanno fatto gli stronzi saltano le due tappe Svizzere e si organizza qualcosa in Italialucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:47 Come ho scritto nel thread del meteo Giro, trovo comunque altamente scorretto il comportamento degli Svizzeri,allora.
Se il tuo interesse per quel weekend è di monetizzare al massimo con il pedaggio del tunnel, durante il weekend dell'ascensione, a Vegni e compagnia lo dici chiaro e tondo fin da subito.
Li prendi e dici loro "non pensate neanche lontanamente di chiederci di aprire il colle in quella data, perché vi diciamo di no per questo motivo".
Non gli fai tracciare la tappa, gliela fai presentare e poi da gennaio metti le mani avanti, mandando avanti il responsabile svizzero della strada del colle, che dichiara che loro non lo aprono assolutamente prima di fine maggio.
Ma al di là del comportamento scorretto degli elvetici, che si meriterebbero a mio avviso di vedersi annullata la tappa, trovo ancora più sciocco il comportamento di Vegni.
Come le sa Winter, queste cose, e le ha rese pubbliche, mi stupisco che non le sappia un professionista esperto come Vegni, coadiuvato da tutto un team di persone che dovrebbero essere qualificate in tracciatura di percorsi per gare ciclistiche e sapere ogni tipo di criticità che può insorgere al momento di decidere di passare in certi posti.
Oltretutto i signori di RCS e Vegni "dovrebbero" essere in contatto con le amministrazioni locali nel momento in cui decidono il tracciato e sapere quali sono le problematiche e gli interessi di suddette amministrazioni in fatto di passaggio della corsa.
A me sembra invece che decidano di tracciare alla carlona e alla spera in Dio, che tanto in un modo o nell'altro facciamo.
E mi fa ancora più incazzare la risposta che ha dato Vegni a Ortona, alla giornalista RAI che gli fece la domanda sul passaggio a rischio sul Gran San Bernardo, quando rispose tutto bello tronfio e tracotante "tranquilla, facciamo tutto".
Infatti si è visto.
Dovresti trovare in fretta e furia due località, una di arrivo per sostituire Crans e una di partenza per sostituire Sierre (e che sia a distanza accettabile da Cassano Magnago) disposte ad accollarsi i costi che comporta ospitare il Giro.
Inoltre dovresti organizzare in fretta e furia il passaggio della corsa con le autorità locali che devono preallertare le forze dell'ordine, eccetera eccetera.
Non è una cosa che si organizza in 4 giorni.
Per altro, gli Svizzeri ti stanno dando subdolamente l'alternativa piu' semplice per fare la tappa, ovvero il tunnel.
Facile che se anche riuscissi a organizzare il tutto, facendo due tappe in italia, quei ''galantuomini della confederazione'' ti possano chiedere pure un bel risarcimento, perchè loro ''poverini'' la tappa ti avevano dato la possibilità di farla.
La sciocchezza grossa è stata quella di impuntarsi con sto cazzo di Gran San Bernardo, che il Giro è riuscito a fare solo UNA volta nel 1963. Poi sempre e solo il tunnel, ci sarà un motivo, Santo Dio.
E se lo sai (mi riferisco a Vegni) e se sai che questi vogliono lucrare sul ponte dell'ascensione con i pedaggi, se sai da Gennaio che dal vallese giungono voci e conferme che il colle non te lo voglion aprire prima dell'ascensione, allora ti organizzi e tracci un'altra tappa tecnicamente valida.
devi passare dal tunnel? cazzo ci sono un milione di salite in vallese, guarda in un attimo cosa son riuscito a inventarmi con il passaggio nel tunnel al posto del colle.
Re: Giro d'Italia 2023
Ho sentimenti contrastanti nel mettere Haute-Nendaz, Nax, Veysonnaz o Vercorin tra Couer e Crans-Montana.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 23:59il problema è che ormai non hai piu' il tempo per organizzarti.Micchan ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 23:02Dovrebbero andare a verificare se è davvero impossibile liberare il passo, se è così bene, se gli svizzeri hanno fatto gli stronzi saltano le due tappe Svizzere e si organizza qualcosa in Italialucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 21:47 Come ho scritto nel thread del meteo Giro, trovo comunque altamente scorretto il comportamento degli Svizzeri,allora.
Se il tuo interesse per quel weekend è di monetizzare al massimo con il pedaggio del tunnel, durante il weekend dell'ascensione, a Vegni e compagnia lo dici chiaro e tondo fin da subito.
Li prendi e dici loro "non pensate neanche lontanamente di chiederci di aprire il colle in quella data, perché vi diciamo di no per questo motivo".
Non gli fai tracciare la tappa, gliela fai presentare e poi da gennaio metti le mani avanti, mandando avanti il responsabile svizzero della strada del colle, che dichiara che loro non lo aprono assolutamente prima di fine maggio.
Ma al di là del comportamento scorretto degli elvetici, che si meriterebbero a mio avviso di vedersi annullata la tappa, trovo ancora più sciocco il comportamento di Vegni.
Come le sa Winter, queste cose, e le ha rese pubbliche, mi stupisco che non le sappia un professionista esperto come Vegni, coadiuvato da tutto un team di persone che dovrebbero essere qualificate in tracciatura di percorsi per gare ciclistiche e sapere ogni tipo di criticità che può insorgere al momento di decidere di passare in certi posti.
Oltretutto i signori di RCS e Vegni "dovrebbero" essere in contatto con le amministrazioni locali nel momento in cui decidono il tracciato e sapere quali sono le problematiche e gli interessi di suddette amministrazioni in fatto di passaggio della corsa.
A me sembra invece che decidano di tracciare alla carlona e alla spera in Dio, che tanto in un modo o nell'altro facciamo.
E mi fa ancora più incazzare la risposta che ha dato Vegni a Ortona, alla giornalista RAI che gli fece la domanda sul passaggio a rischio sul Gran San Bernardo, quando rispose tutto bello tronfio e tracotante "tranquilla, facciamo tutto".
Infatti si è visto.
Dovresti trovare in fretta e furia due località, una di arrivo per sostituire Crans e una di partenza per sostituire Sierre (e che sia a distanza accettabile da Cassano Magnago) disposte ad accollarsi i costi che comporta ospitare il Giro.
Inoltre dovresti organizzare in fretta e furia il passaggio della corsa con le autorità locali che devono preallertare le forze dell'ordine, eccetera eccetera.
Non è una cosa che si organizza in 4 giorni.
Per altro, gli Svizzeri ti stanno dando subdolamente l'alternativa piu' semplice per fare la tappa, ovvero il tunnel.
Facile che se anche riuscissi a organizzare il tutto, facendo due tappe in italia, quei ''galantuomini della confederazione'' ti possano chiedere pure un bel risarcimento, perchè loro ''poverini'' la tappa ti avevano dato la possibilità di farla.
La sciocchezza grossa è stata quella di impuntarsi con sto cazzo di Gran San Bernardo, che il Giro è riuscito a fare solo UNA volta nel 1963. Poi sempre e solo il tunnel, ci sarà un motivo, Santo Dio.
E se lo sai (mi riferisco a Vegni) e se sai che questi vogliono lucrare sul ponte dell'ascensione con i pedaggi, se sai da Gennaio che dal vallese giungono voci e conferme che il colle non te lo voglion aprire prima dell'ascensione, allora ti organizzi e tracci un'altra tappa tecnicamente valida.
devi passare dal tunnel? cazzo ci sono un milione di salite in vallese, guarda in un attimo cosa son riuscito a inventarmi con il passaggio nel tunnel al posto del colle.download.png
Mi piace la Croix Couer dov'è. Semmai con Ovronnaz, breve ma molto ripida, oppure Anzere o Les Collons (fino al bivio del passo Thyon). Ma penso che le tre tappe precedenti saranno dure a causa del percorso, della lotta per la fuga e del tempo, e nella Croix de Couer la gara può essere fatta saltare se vuoi.
Penso che la durezza che la tappa perde altimetricamente sarà più che compensata dal meteo durante tutta la settimana.
Potrebbe anche essere un bene che il GSB non salga in cima, in modo che i coequipaggiatori dei capi trapelati nella fuga non abbiano paura e sentano di poter superare il Couer in testa.
Volendo si può spezzare la gara nel Couer, e il tratto di valle fino a Crans-Montana può essere molto adatto per assistere a piccoli inseguimenti di gruppo.
A proposito, in Spagna alcuni di noi stanno facendo campagna per Caruso, per via della sua resistenza ed esperienza nella terza settimana in una gara che sarà molto dura se non ci saranno più cancellazioni. In qualche discesa ci darà una gioia?
Re: Giro d'Italia 2023
per le ambizioni di Tao era molto meglio un Remco in rosa.
Ora con un compagno primo in classifica avrà le mani legate.
Ora con un compagno primo in classifica avrà le mani legate.
Re: Giro d'Italia 2023
quella delle valanghe per il Gran San Bernardo è una cavolata pazzesca. Chiunque conosca un po' i luoghi sa che è una scusa bella e buona. Deluso dagli Svizzeri, ma anche dall'organizzazione del Giro che si fa sempre trovare impreparata davanti a problemi preventivabili con largo anticipo
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Re: Giro d'Italia 2023
Mah...il problema per la Ineos e' un altro...secondo me, eh..
Puo' permettersi lo squadrone inglese di scarozzare Roglic sulle salite con il suo famigerato trenino?
Roglic ci stava costruendo un Tour vincente con questa tattica e qui un Pogacar non c'e'.
E poi ci sono gli abbuoni..o lasciano ogni santa tappa andar via la fuga..o potrebbero mettere uno dei tre moschettieri (De Plus, Arensmann, Sivakov) nella fuga stessa..
La loro situazione e' meno semplice di quanto non appaia.
La loro tattica preferita e' anche quella di Roglic.Che ha tanta esperienza come Thomas ma ha anche qualche anno in meno.
Tao secondo me e' il secondo favorito dopo Roglic..ma non puo' permettersi di arrvare con lui negli ultimi km di una salita
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
Re: Giro d'Italia 2023
È palese che sia una scusa bella e buona.Scattista ha scritto: ↑martedì 16 maggio 2023, 6:46 quella delle valanghe per il Gran San Bernardo è una cavolata pazzesca. Chiunque conosca un po' i luoghi sa che è una scusa bella e buona. Deluso dagli Svizzeri, ma anche dall'organizzazione del Giro che si fa sempre trovare impreparata davanti a problemi preventivabili con largo anticipo
Come detto e spiegato da Winter, i motivi del NO degli Svizzeri sono ben altri e non stiamo qua a ripeterli.
Chi ne esce malissimo, come al solito, è l'organizzazione del Giro.
Anche questo problema era ampiamente preventivabile.
Lasciando perdere il fatto che cercare di salire così in alto, così spesso, vuol dire andare a cercarsi le rogne a prescindere, ci sono tante cose che sono successe che potevano gestite meglio.
Il crostis 2011.
Lo Stelvio 2014 delle bandierine che ha falsato un Giro.
Il Gavia 2019 era sommerso dalla neve da mesi, a causa di una primavera nervosissima , e hanno provato fino all'ultimo a passarci,invece di preparare subito un percorso alternativo decente .
Nel 2020 la farsa di Morbegno, con Vegni che promette ripercussioni verso i ciclisti ribelli, cosa mai avvenuta.
Sempre nel 2020 la modifica alla tappa di Sestriere, con la rogna dello sconfinamento in Francia negato causa COVID che poteva essere evitata, pensandoci mesi prima e preparando il colle del finestre.
Nel 2021 la farsa di Cortina.
Oggi il Gran San Bernardo gestito da cani.
È come se fosse gestito tutto alla carlona, per la serie: in qualche modo faremo e si spera nel signore.
Dall'organizzazione della seconda corsa a tappe più importante al mondo mi aspetto ben altra serietà e rigidità.
Poi Vegni si stupisce se Lefevere ritira il suo corridore in maglia rosa e lo dice ai giornalisti prima che a lui.
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Re: Giro d'Italia 2023
Nella foto:
L'esultanza della Ineos alla notizia del taglio del Gran San Bernardo
L'esultanza della Ineos alla notizia del taglio del Gran San Bernardo
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Re: Giro d'Italia 2023
A me dispiace molto del taglio del Gran San Bernardo perché lo giudico con gli occhi del cicloturista che ci è salito tre volte e tutte e tre le volte è stato pesantemente respinto dagli ultimi chilometri, la parte tagliata. Praticamente è una salita infinita, in cui usi tutti i rapporti che hai a disposizione, il paesaggio cambia completamente almeno tre volte, quando ti sembra di cominciare a vedere lo scollinamento in realtà sei lontanissimo. Loro non sono cicloturisti, forse non cambierà nulla nella tappa ma sono abbastanza convinto che la mancata fatica che quei chilometri in più gli avrebbero messo nelle gambe in qualche modo si farà sentire. Peccato. Ci perde ovviamente anche la scenografia del Giro. Direi ora salviamo le Dolomiti però, lì non si scherza, non ci sono tunnel sul Giau
Re: Giro d'Italia 2023
Anzitutto La ringrazio per la ricca e interessante risposta, sufficientemente accessibile anche ad un profano come me.Dr. Solma Di Cormano ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 12:24Ecco, questo è il punto più critico, in cui appare più marcata la dissonanza cognitiva tra addetti ai lavori e appassionati ed esperti di salute dell'atleta.panta2 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 8:25 La scelta della Maglia Rosa è inspiegabile per numerosi motivi:
1) il ritiro è avvenuto prima del giorno di riposo, quindi senza una prognosi adeguata;
2) il ritiro per Covid è facoltativo, non obbligatorio;
3) chi guida la classifica generale di un Grande Giro dovrebbe ponderare certe decisioni con migliore attenzione rispetto agli altri atleti, specie se asintomatico o paucisintomatico;
4) le dichiarazioni del dopo tappa di Evenepoel, in cui ha riferito di aver ecceduto di 15 W nella prima parte della cronometro esprimendo una potenza pari a quella della prima cronometro, fanno pensare che il risultato non eccezionale sia imputabile più a questo errore di valutazione che non ad una sintomatologia severa;
5) l'impazienza nel comunicare il ritiro lascia necessariamente spazio a dubbi circa la veridicità del fatto, per fugarli sarebbe bastato attendere la ripresa della corsa ovvero la 10ª tappa;
6) da che mondo è mondo i ciclisti professionisti hanno sempre corso con malanni e infortuni, anche da questo fatto deriva la grandezza e la natura mitica di questo sport. Ricordate Pantani a Morzine?
7) i grandi campioni della storia di questo sport sceglievano di gareggiare anche in condizioni precarie e anche se questo comportava una diminuzione delle loro prestazioni. Le sconfitte, o le non-vittorie, hanno contribuito a renderli grandi; in questa disciplina non contano solo i successi.
Gareggiare (o comunque praticare sport ad elevato impegno cardiovascolare) in corso di stato infettivo, specie se virale, è quanto di più sbagliato si possa fare. Le miocarditi acute sono per lo più secondarie ad eventi infettivi apparentemente blandi (se non asintomatici). Non esiste alcuna proporzionalità tra i sintomi e il rischio di questa complicanza. Pur trattandosi di eventi rari, è comunque la terza causa per frequenza di morte improvvisa sport-correlata tra i giovani under 35. E ovviamente, non c'è visita d'idoneità agonistica che aiuti in questo caso (almeno nella fase acuta). In realtà, sono molti più numerosi i casi in cui vediamo aritmie persistenti e, indagando a fondo, scopriamo esiti cronici di vecchie infezioni "prese sotto gamba". Serve solo educazione e informazione alle persone, che in NUMEROSISSIMI casi ancora non hanno piena coscienza di questi rischi che corrono facendo, ad esempio, una partitella a pallone con 38 di febbre e una tachipirina in corpo. Posso concedere al massimo un margine di discussione in una situazione come quella di Remco: vale la pena rischiare qualcosa in cambio della vittoria di un Grande Giro? Da medico, faccio comunque fatica a ritenere eticamente accettabile una risposta positiva, anche i grandi campioni sono uomini, e una vittoria non vale il rischio della vita.
Viceversa, anche tutti i ragionamenti fatti in questi anni sul doping dovrebbero essere rivisti: non val la pena di rischiare con 60 di ematocrito, per poter vincere?
Spero che anche da questo punto di vista la mentalità possa progressivamente cambiare, da parte mia cerco di profondere tutto l'impegno possibile in questo senso.
La domanda tuttavia sorge spontanea. In quante e quali altre circostanze mediche (malattie o stati patologici di varia natura) sarebbe opportuno evitare di sottoporsi a sforzi intensi, anche non necessariamente sportivi? Non siamo un po' tutti, per una ragione o per un'altra, potenzialmente a rischio da un punto di vista strettamente medico?
Grazie di nuovo, buona giornata.
Francesco Gandolfi - [email protected]
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Re: Giro d'Italia 2023
Cambiare cambia, un colle di 2500mt ti rimane nelle gambe, ci scollinano venti/trenta corridori a farlo regolare, restano pochi pochi poi sul salitone svizzero sopra Verbier ; li lo scontro frontale si faceva invevitabile.
Così con una sola grande salita, la Croix appunto, dieci/quindici corridori la scavalcano, a farla regolare, un altra decina rientrano nella lunga discesa e lungo fondovalle, e poi si limitano i distacchi sulla non impossibile salita finale di Crans.
Puoi trovare il coraggioso lungo Verbier, ma puoi anche trovare una Ineos che la affronta quasi in blocco tipo Tourmalet, insomma ci vuole molto coraggio a provare ad andare all'arrivo.
La fuga andrà via prima del tunnel, corsa nella corsa, ma non è più un gran bel tappone.
Tappa dura, ma vueltizzata, due salite e qualche falsopiano.
Dico che la Ineos la scavalca, la Croix Coeur, e che Vine, Buitrago , Kemna e mettiamoci anche Pinot, devono essere molto coraggiosi per attaccare su tutta la salita, al limite della sconsiderazione.
Tappa divenuta da quattro stelle, pazienza, ma gran peccato.
E cima coppi all'arrivo, giusto il premio sul palco, non di bella immagine.
Così con una sola grande salita, la Croix appunto, dieci/quindici corridori la scavalcano, a farla regolare, un altra decina rientrano nella lunga discesa e lungo fondovalle, e poi si limitano i distacchi sulla non impossibile salita finale di Crans.
Puoi trovare il coraggioso lungo Verbier, ma puoi anche trovare una Ineos che la affronta quasi in blocco tipo Tourmalet, insomma ci vuole molto coraggio a provare ad andare all'arrivo.
La fuga andrà via prima del tunnel, corsa nella corsa, ma non è più un gran bel tappone.
Tappa dura, ma vueltizzata, due salite e qualche falsopiano.
Dico che la Ineos la scavalca, la Croix Coeur, e che Vine, Buitrago , Kemna e mettiamoci anche Pinot, devono essere molto coraggiosi per attaccare su tutta la salita, al limite della sconsiderazione.
Tappa divenuta da quattro stelle, pazienza, ma gran peccato.
E cima coppi all'arrivo, giusto il premio sul palco, non di bella immagine.
Ultima modifica di Pino_82 il martedì 16 maggio 2023, 9:18, modificato 2 volte in totale.
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Re: Giro d'Italia 2023
Come ho già scritto, ovviamente prevedere l'imponderabile è impossibile, quindi in caso di infezioni asintomatiche (covid incluso), bisogna semplicemente non essere molto sfortunati. In caso di sintomi di infezione (che siano una gastroenterite o un forte raffreddore, una volta si diceva "dalla gola in su non serve fermarsi, dalla gola in giù bisogna fermarsi, ultimamente anche questo assioma è stato messo in discussione) è bene attendere almeno 2-3 giorni dalla scomparsa dei sintomi prima di ricominciare a fare sport ad elevata intensità. Questa è indubbiamente una regola di buon senso per lo sportivo amatoriale.panta2 ha scritto: ↑martedì 16 maggio 2023, 8:31Anzitutto La ringrazio per la ricca e interessante risposta, sufficientemente accessibile anche ad un profano come me.Dr. Solma Di Cormano ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 12:24Ecco, questo è il punto più critico, in cui appare più marcata la dissonanza cognitiva tra addetti ai lavori e appassionati ed esperti di salute dell'atleta.panta2 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 8:25 La scelta della Maglia Rosa è inspiegabile per numerosi motivi:
1) il ritiro è avvenuto prima del giorno di riposo, quindi senza una prognosi adeguata;
2) il ritiro per Covid è facoltativo, non obbligatorio;
3) chi guida la classifica generale di un Grande Giro dovrebbe ponderare certe decisioni con migliore attenzione rispetto agli altri atleti, specie se asintomatico o paucisintomatico;
4) le dichiarazioni del dopo tappa di Evenepoel, in cui ha riferito di aver ecceduto di 15 W nella prima parte della cronometro esprimendo una potenza pari a quella della prima cronometro, fanno pensare che il risultato non eccezionale sia imputabile più a questo errore di valutazione che non ad una sintomatologia severa;
5) l'impazienza nel comunicare il ritiro lascia necessariamente spazio a dubbi circa la veridicità del fatto, per fugarli sarebbe bastato attendere la ripresa della corsa ovvero la 10ª tappa;
6) da che mondo è mondo i ciclisti professionisti hanno sempre corso con malanni e infortuni, anche da questo fatto deriva la grandezza e la natura mitica di questo sport. Ricordate Pantani a Morzine?
7) i grandi campioni della storia di questo sport sceglievano di gareggiare anche in condizioni precarie e anche se questo comportava una diminuzione delle loro prestazioni. Le sconfitte, o le non-vittorie, hanno contribuito a renderli grandi; in questa disciplina non contano solo i successi.
Gareggiare (o comunque praticare sport ad elevato impegno cardiovascolare) in corso di stato infettivo, specie se virale, è quanto di più sbagliato si possa fare. Le miocarditi acute sono per lo più secondarie ad eventi infettivi apparentemente blandi (se non asintomatici). Non esiste alcuna proporzionalità tra i sintomi e il rischio di questa complicanza. Pur trattandosi di eventi rari, è comunque la terza causa per frequenza di morte improvvisa sport-correlata tra i giovani under 35. E ovviamente, non c'è visita d'idoneità agonistica che aiuti in questo caso (almeno nella fase acuta). In realtà, sono molti più numerosi i casi in cui vediamo aritmie persistenti e, indagando a fondo, scopriamo esiti cronici di vecchie infezioni "prese sotto gamba". Serve solo educazione e informazione alle persone, che in NUMEROSISSIMI casi ancora non hanno piena coscienza di questi rischi che corrono facendo, ad esempio, una partitella a pallone con 38 di febbre e una tachipirina in corpo. Posso concedere al massimo un margine di discussione in una situazione come quella di Remco: vale la pena rischiare qualcosa in cambio della vittoria di un Grande Giro? Da medico, faccio comunque fatica a ritenere eticamente accettabile una risposta positiva, anche i grandi campioni sono uomini, e una vittoria non vale il rischio della vita.
Viceversa, anche tutti i ragionamenti fatti in questi anni sul doping dovrebbero essere rivisti: non val la pena di rischiare con 60 di ematocrito, per poter vincere?
Spero che anche da questo punto di vista la mentalità possa progressivamente cambiare, da parte mia cerco di profondere tutto l'impegno possibile in questo senso.
La domanda tuttavia sorge spontanea. In quante e quali altre circostanze mediche (malattie o stati patologici di varia natura) sarebbe opportuno evitare di sottoporsi a sforzi intensi, anche non necessariamente sportivi? Non siamo un po' tutti, per una ragione o per un'altra, potenzialmente a rischio da un punto di vista strettamente medico?
Grazie di nuovo, buona giornata.
In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. La società dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece accetta la follia come parte della ragione, la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
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Re: Giro d'Italia 2023
Infatti c'è un prima e un dopo Basso sullo Stelvio. Prima era un bravo corridore applaudito per le vittorie. Dopo era un lottatore, applaudito e basta. Non sapeva che quel rotavirus gli avrebbe portato una miocardite (ma i casi prima del 2023 erano così tanti?)panta2 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 8:25 La scelta della Maglia Rosa è inspiegabile per numerosi motivi:
1) il ritiro è avvenuto prima del giorno di riposo, quindi senza una prognosi adeguata;
2) il ritiro per Covid è facoltativo, non obbligatorio;
3) chi guida la classifica generale di un Grande Giro dovrebbe ponderare certe decisioni con migliore attenzione rispetto agli altri atleti, specie se asintomatico o paucisintomatico;
4) le dichiarazioni del dopo tappa di Evenepoel, in cui ha riferito di aver ecceduto di 15 W nella prima parte della cronometro esprimendo una potenza pari a quella della prima cronometro, fanno pensare che il risultato non eccezionale sia imputabile più a questo errore di valutazione che non ad una sintomatologia severa;
5) l'impazienza nel comunicare il ritiro lascia necessariamente spazio a dubbi circa la veridicità del fatto, per fugarli sarebbe bastato attendere la ripresa della corsa ovvero la 10ª tappa;
6) da che mondo è mondo i ciclisti professionisti hanno sempre corso con malanni e infortuni, anche da questo fatto deriva la grandezza e la natura mitica di questo sport. Ricordate Pantani a Morzine?
7) i grandi campioni della storia di questo sport sceglievano di gareggiare anche in condizioni precarie e anche se questo comportava una diminuzione delle loro prestazioni. Le sconfitte, o le non-vittorie, hanno contribuito a renderli grandi; in questa disciplina non contano solo i successi.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Re: Giro d'Italia 2023
E che facciano venti tappe stile muri marchigiani, con magari qualcuna di sterrato tipo Montalcino, arrivi in salita a S.Giacomo, Vesuvio, Folgaria , Oropa e Cima coppi a Pian di Resinelli.
Non ci siamo, le alpi sono il sale della corsa.
Non ci siamo, le alpi sono il sale della corsa.
Re: Giro d'Italia 2023
Se proprio non si può spostare di una settimana la corsa, magari ok non andare troppo oltre i duemila, ci sono salitoni che non ci arrivano, il Manghen come il Delle Erbe piuttosto che il Crocedomini possono essere già una cima coppi degna, e via dentro con Grappa, Forcella Valbona, Monte Ceppo, Prato Nevoso, Duran, San Pellegrino in Alpe, Nerone, al massimo un San Marco, ma ci vogliono Zoncolan e Mortirolo.
Detto questo io preferisco il rischio no passaggio sui monti pallidi, hanno fatto la storia di questa corsa, w le tre Cime con il Giau, ed anche un po' di suspence ad anticiparla
Detto questo io preferisco il rischio no passaggio sui monti pallidi, hanno fatto la storia di questa corsa, w le tre Cime con il Giau, ed anche un po' di suspence ad anticiparla
Ultima modifica di Pino_82 il martedì 16 maggio 2023, 10:26, modificato 4 volte in totale.
Re: Giro d'Italia 2023
Non vorrei che valesse l'assunto del buon Thomas Mann (non uno scienziato, per carità!), che fa dire al suo personaggio: "non conosco nessuno veramente sano". È un paradosso ma fino ad un certo punto.Maìno della Spinetta ha scritto: ↑martedì 16 maggio 2023, 9:14Infatti c'è un prima e un dopo Basso sullo Stelvio. Prima era un bravo corridore applaudito per le vittorie. Dopo era un lottatore, applaudito e basta. Non sapeva che quel rotavirus gli avrebbe portato una miocardite (ma i casi prima del 2023 erano così tanti?)panta2 ha scritto: ↑lunedì 15 maggio 2023, 8:25 La scelta della Maglia Rosa è inspiegabile per numerosi motivi:
1) il ritiro è avvenuto prima del giorno di riposo, quindi senza una prognosi adeguata;
2) il ritiro per Covid è facoltativo, non obbligatorio;
3) chi guida la classifica generale di un Grande Giro dovrebbe ponderare certe decisioni con migliore attenzione rispetto agli altri atleti, specie se asintomatico o paucisintomatico;
4) le dichiarazioni del dopo tappa di Evenepoel, in cui ha riferito di aver ecceduto di 15 W nella prima parte della cronometro esprimendo una potenza pari a quella della prima cronometro, fanno pensare che il risultato non eccezionale sia imputabile più a questo errore di valutazione che non ad una sintomatologia severa;
5) l'impazienza nel comunicare il ritiro lascia necessariamente spazio a dubbi circa la veridicità del fatto, per fugarli sarebbe bastato attendere la ripresa della corsa ovvero la 10ª tappa;
6) da che mondo è mondo i ciclisti professionisti hanno sempre corso con malanni e infortuni, anche da questo fatto deriva la grandezza e la natura mitica di questo sport. Ricordate Pantani a Morzine?
7) i grandi campioni della storia di questo sport sceglievano di gareggiare anche in condizioni precarie e anche se questo comportava una diminuzione delle loro prestazioni. Le sconfitte, o le non-vittorie, hanno contribuito a renderli grandi; in questa disciplina non contano solo i successi.
Saluti.
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Re: Giro d'Italia 2023
Se poi ci si riferiva alla tappa del Gran Sasso, con quei cinquanta km finali in quota, ragazzi tecnicamente non è stata una gran tappa, disegnata leggera, si potevano mettere Monte Urano , Valico Acciano, ma anche già le svolte di Popoli e usciva un'altra tappa, ma vuoi mettere lo spettacolo paesaggistico, la promozione per la regione, per un parco nazionale, come scenario nettamente il più bello d'Italia.
Proposta ogni cinque sei anni ci sta, io credo che aggiustata e proposta nel finale di corsa, farebbe danni, un Vado di sole, salita lunga e tosta (magari ci entra anche passo lanciano da pretoro ad inizio tappa), quindi quei venti di falsopiano e quel bel finale sopra i duemila, ne farebbero un tappone.
Poi ad inizio giro, la affronti regolare, era nelle cose, certo gli ultimi sei km c'è stato un no contest inusuale.
Magari il prossimo propongono il Terminillo o i Prati di Tivo piuttosto che Sassotetto e siamo più contenti, salite più regolari, ma lo scenario non è neanche lontanamente paragonabile.
Proposta ogni cinque sei anni ci sta, io credo che aggiustata e proposta nel finale di corsa, farebbe danni, un Vado di sole, salita lunga e tosta (magari ci entra anche passo lanciano da pretoro ad inizio tappa), quindi quei venti di falsopiano e quel bel finale sopra i duemila, ne farebbero un tappone.
Poi ad inizio giro, la affronti regolare, era nelle cose, certo gli ultimi sei km c'è stato un no contest inusuale.
Magari il prossimo propongono il Terminillo o i Prati di Tivo piuttosto che Sassotetto e siamo più contenti, salite più regolari, ma lo scenario non è neanche lontanamente paragonabile.
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Re: Giro d'Italia 2023
Non è che l'unico rischio dell'infezione da coronavirus è la miocardite, anche il long covid non è il massimo per un atleta, soprattutto professionista. Aneddoticamente atleti amatori paucisintomatici che hanno ripreso l'attività sportiva appena terminati i lievi sintomi si sono poi portati dietro per mesi spossatezza continua (misurabile in frequenza cardiaca aumentata sia a riposo sia sotto sforzo).
Nonostante gli stravolgimenti che ha portato la pandemia si fa fatica ad accettare che si ha a che fare con un virus che è ancora da studiare. Un alteta di 23 anni con numeri straordinari e tutta la carriera davanti ha tutte le giustificazioni a starci attento.
Nonostante gli stravolgimenti che ha portato la pandemia si fa fatica ad accettare che si ha a che fare con un virus che è ancora da studiare. Un alteta di 23 anni con numeri straordinari e tutta la carriera davanti ha tutte le giustificazioni a starci attento.
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Re: Giro d'Italia 2023
tracciolino ha scritto: ↑martedì 16 maggio 2023, 10:40 Non è che l'unico rischio dell'infezione da coronavirus è la miocardite, anche il long covid non è il massimo per un atleta, soprattutto professionista. Aneddoticamente atleti amatori paucisintomatici che hanno ripreso l'attività sportiva appena terminati i lievi sintomi si sono poi portati dietro per mesi spossatezza continua (misurabile in frequenza cardiaca aumentata sia a riposo sia sotto sforzo).
Nonostante gli stravolgimenti che ha portato la pandemia si fa fatica ad accettare che si ha a che fare con un virus che è ancora da studiare. Un alteta di 23 anni con numeri straordinari e tutta la carriera davanti ha tutte le giustificazioni a starci attento.
Purtroppo per molti il fatto che la OMS abbia stabilito la fine della pandemia significa che la OMS ha detto che il covid è una scemenza.
Re: Giro d'Italia 2023
la spossatezza di lunga durata è correlata ad un numero enorme di patologie influenzali, da sempre....tracciolino ha scritto: ↑martedì 16 maggio 2023, 10:40 Non è che l'unico rischio dell'infezione da coronavirus è la miocardite, anche il long covid non è il massimo per un atleta, soprattutto professionista. Aneddoticamente atleti amatori paucisintomatici che hanno ripreso l'attività sportiva appena terminati i lievi sintomi si sono poi portati dietro per mesi spossatezza continua (misurabile in frequenza cardiaca aumentata sia a riposo sia sotto sforzo).
Nonostante gli stravolgimenti che ha portato la pandemia si fa fatica ad accettare che si ha a che fare con un virus che è ancora da studiare. Un alteta di 23 anni con numeri straordinari e tutta la carriera davanti ha tutte le giustificazioni a starci attento.
Specie se al malato di Covid giovane e in pieno benessere disattivi il sistema immunitario dandogli cortisonici dopo tre giorni dall'inizio dell'infezione quando ancora il fisico sta attivamente combattendo il virus.
E' ovvio che poi ci metti una vita a liberarti dal virus....long Covid indotto direi...
Re: Giro d'Italia 2023
Il Giro riparte con Geraint Thomas in maglia rosa: quale sfiga potrebbe capitargli quest'anno?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali