lucks83 ha scritto: ↑mercoledì 17 maggio 2023, 12:57
La situazione credo stia sfuggendo di mano sia ai team, sia all'organizzazione, ciò nondimeno provo a fare un ragionamento.
Leggo in molti lamentarsi qui sul forum per il fatto che le squadre si sono messe a fare i test un po' a tutti i corridori.
Va detto che il Giro di quest'anno è flagellato dal maltempo e dal freddo, condizioni che favoriscono i malanni dell'apparato respiratorio degli atleti, rispetto agli anni in cui al Giro si trova bel tempo.
Ecco, fino al 2019 non sarebbe successo nulla, chi aveva due linee di febbre o il naso chiuso avrebbe continuato la gara
Purtroppo c'è in giro questo cavolo di virus e, di conseguenza a ogni starnuto o naso chiuso (come per esempio quello di Remco), tutte le squadre si mettono a fare i controlli: ora che mezzo gruppo è ammalato a causa del maltempo, saltano fuori positivi come funghi.
Io non entro nel merito del discorso se sia giusto o meno fermare i corridori asintomatici o con sintomi lievi, devo constatare però che lo stanno facendo TUTTI i team.
Ma allora, se la direzione e la filosofia intrapresa dalle squadre è questa, perché non prendere precauzioni, fare la bolla, usare le mascherine e mantenere i protocolli degli anni passati?
Lo dico sia per quanto riguarda i team, sia per quanto riguarda Vegni e l'intera organizzazione.
Purtroppo, poi, i segnali nefasti c'erano già stati in occasione del Giro di Romandia, gara di una settimana che ha visto moltissime defezioni per COVID.
Avevano tutti l'esempio lampante di ciò che poteva succedere anche al Giro, e nessuno ha fatto niente o ha proposto di farlo.
Trovo francamente incomprensibile questo comportamento da parte di tutti, sia da parte chi programma una stagione e fa investimenti, sia da parte di chi vuole mostrare e vendere bene un prodotto come il Giro d'Italia davanti al mondo.