Tranchée d'Arenberg ha scritto: ↑giovedì 18 maggio 2023, 21:11
Rispetto ad un Lombardia ci sono almeno due differenze enormi:
1) la più banale, ma anche la più evidente: questa è 'solo' una tappa del Giro, non un classica monumento;
2) rispetto a Lombardia mancano circa 60 km, aspetto non sottovalutabile;
Per me in termini di resistenza, questi due punti sono equilibrati, perché Il Lombardia non ha corso dopo 13 giorni consecutivi di gara.
Un'altra cosa è il requisito dello scenario e le opzioni tattiche che offre la sua distribuzione.
Ma io sono un fan delle tappe diverse, e in questo Giro la tappa bergamasca è l'unica tappa di montagna che non termina in collina e ha lunghi tratti di valle tra i passi (a parte il Rodano prima di Crans-Montana).
E questo apre la gamma a diverse strategie e sviluppi di carriera e a un gruppo più ampio di ciclisti.
La fuga ha opzioni e vorranno inserire persone forti che possano trascinare altri dalla classifica generale o compagni di squadra dei leader. La Valcava al via lascerà tremare più di una gamba, e la Berbenno-Miragolo incatenata più la sua discesa può aprire un varco e spezzare il gruppo principale. I tratti di valle si prestano ad inseguimenti di gruppo, e la salita alla Roncola è abbastanza dura da fare la differenza a questo punto della corsa in un Survival Giro come questo.
La tappa è lunga, arriva alla fine della seconda settimana, dopo un blocco e una tappa piatta dopo il Sempione che si può fare molto velocemente. Il contrasto degli sforzi può anche essere pagato. E il giorno dopo c'è il riposo, che può favorire manovre azzardate lontano, insieme al fatto che non finisce alto e non ci sarà tanta paura di svenire alla fine.
Quindi, sicuramente, può essere un giorno di "riposo" per i leader, ma può anche essere il giorno giusto per mettersi in gioco.