le idee di Mik ACQUARONE

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Admin
Messaggi: 14965
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Perfettamente in linea con Slegar su questo punto.

«Il tennis al meglio dei 3 set e quello al meglio dei 5 set sono due sport diversi». (Rino Tommasi)
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Strong
Messaggi: 11042
Iscritto il: mercoledì 12 gennaio 2011, 11:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Strong »

Slegar ha scritto:Non è questo il punto. Nella terza settimana, quindi con sette giorni di gara in più nelle gambe, Froome è calato, Contador è riuscito a malapena a salvare i quarto posto, Mollema ha perso il podio, Kwiatkowski è uscito dai dieci e Ten Dam ha calato i pantaloni: succedeva lo stesso in una gara di due settimane?

L'ATP si guarda bene di levare le partite al meglio dei 5 set nei tornei dello slam.
la tua (vostra) osservazione non è ovviamente contestabile dal punto di vista prettamente atletico
ma in questo caso le considerazioni da fare sono anche mediatiche e non me la sento di bocciare in partenza le idee di Acquarone.
Mi piacerebbe venisse sperimentato qualcosa
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Admin
Messaggi: 14965
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Io sono un convinto progressista, quindi tutto ciò che è sperimentazione mi va bene.

La durata dei GT però per me deve restare immutata sia per le osservazioni di Slegar, che come dice Strong riguardano la natura prettamente atletica di questo sport, ma anche per una stessa questione mediatica.

Un grande giro garantisce 3 settimane piene di copertura su tutti i media. Rinunciare arbitrariamente ad alcuni di questi giorni mi pare uno scialo proprio dal punto di vista del marketing (non a caso tempo fa proposi - tra il serio e il faceto, ma non troppo faceto - di prolungare a 24-25 giorni la durata di un GT, altro che taglio!!!).
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Fabioilpazzo
Messaggi: 2772
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 15:44

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Fabioilpazzo »

Tutto quanto scritto da Acquarone è accoglibile, seppur con modifiche. Secondo me il primo passo per un ritorno ad un ciclismo fatto meno col misurino e più col cuore, nonché più interessante da seguire nel corso della stagione tutta, sarebbe il ritorno della Coppa del Mondo, magari rivista, magari con più prove rispetto al passato. In second'ordine, andrebbero eliminate, ove possibile, le sovrapposizioni tra le corse, ma qui si tratterebbe di andare col bisturi, perchè si tratterebbe di un'operazione che potrebbe andare a scapito delle formazioni più piccole, che potrebbero ritrovarsi meno corse alle quali partecipare, perché ovviamente ogni organizzatore tenterebbe di avere al via sempre il meglio. L'unico aspetto sul quale secondo me non si può discutere è la durata dei Grandi Giri, perché l'epica, il valore sportivo, commerciale, di visibilità delle tre settimane è una delle poche cose che ancora ha appeal nel mondo del ciclismo.
Strong
Messaggi: 11042
Iscritto il: mercoledì 12 gennaio 2011, 11:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Strong »

continuo comunque a pensare che il ciclismo debba trovare delle forme di autosostentamento indipendenti dalle eventuali sponsorizzazioni.
io poi diminuirei anche il numero di corse nell'arco della stagione, ci sono un sacco di corsette inutili che probabilmente generano solo costi e contribuiscono a generare assuefazione.
Ultima modifica di Strong il venerdì 18 aprile 2014, 15:20, modificato 1 volta in totale.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Admin ha scritto: Io sono un convinto progressista, quindi tutto ciò che è sperimentazione mi va bene.

La durata dei GT però per me deve restare immutata sia per le osservazioni di Slegar, che come dice Strong riguardano la natura prettamente atletica di questo sport, ma anche per una stessa questione mediatica.

Un grande giro garantisce 3 settimane piene di copertura su tutti i media. Rinunciare arbitrariamente ad alcuni di questi giorni mi pare uno scialo proprio dal punto di vista del marketing (non a caso tempo fa proposi - tra il serio e il faceto, ma non troppo faceto - di prolungare a 24-25 giorni la durata di un GT, altro che taglio!!!).
Un evento più lungo garantisce in teoria più spettatori. Nel senso che ogni tappa viene vista (numeri a caso) da 2 milioni di spettatori e dura 20 giorni, sono 40 milioni totali. Se dura 25 teoricamente la seguono 50 milioni.
Il fatto è che se al giro e alla vuelta vengono i migliori al mondo, la speranza è che ogni tappa venga vista per esempio da 3 milioni di spettatori, quindi anche se dura 16 giorni in totale fa 48 milioni. Per gli sponsors non fare alcuna differenza. Ma è tutto un ragionamento teorico.

Il motivo per cui si sosteneva la tesi della riduzione è di cercare di ridisegnare il calendario evitando accavallamenti e cercando di dare opportunità di correre più corse ai big che svolgono sempre di più un'oculata selezione degli appuntamenti.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Admin
Messaggi: 14965
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Salvatore77 ha scritto: Un evento più lungo garantisce in teoria più spettatori. Nel senso che ogni tappa viene vista (numeri a caso) da 2 milioni di spettatori e dura 20 giorni, sono 40 milioni totali. Se dura 25 teoricamente la seguono 50 milioni.
Il fatto è che se al giro e alla vuelta vengono i migliori al mondo, la speranza è che ogni tappa venga vista per esempio da 3 milioni di spettatori, quindi anche se dura 16 giorni in totale fa 48 milioni. Per gli sponsors non fare alcuna differenza. Ma è tutto un ragionamento teorico.
Ti faccio un esempio: una corsa che ha tutti i migliori al mondo compreso il migliore italiano, e che si svolge pure in periodo estivo (quando diversa gente è in ferie), esiste già, ed è il Tour de France, il quale non arriva manco lontanamente ai 3 milioni di spettatori al giorno.

Ma ogni giorno, indipendentemente da quanti telespettatori fa, si porta in dote un'"occupazione mediatica" x, che è la somma di tutti i passaggi relativi al Tour de France sui vari media. È difficile pensare che questa occupazione possa essere superiore, visto che avviene già nelle migliori condizioni possibili per il ciclismo (pure senza la concomitanza del campionato di calcio). Quindi l'equazione da te proposta vale eccome (25x > 21x), ma la x non si esaurisce nell'audience televisiva, bensì è l'incognita "impatto mediatico", a cui è legato il discorso delle sponsorizzazioni.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Infatti nella mia proposta fatta in un post un mesetto fa, era quella di accorciare solo giro e vuelta e non il Tour che è un "prodotto" che funziona.

Però secondo me, le considerazioni che facciamo su un eventuale accorciamento dei GT non vanno viste solo in maniera secca e immediata sul ritorno in quel momento e in quella gara. Il discorso abbraccia più aspetti, come ad esempio la possibilità di dare un respiro al calendario per far emergere altre corse che magari stanno fallendo. Oppure immaginare un GT con squadre da 6/7 corridori per dar opportunità a più squadre di partecipare. Quindi si invita la squadra del Sud Africa, la squadra della Polonia ecc. così anche in altri ambiti si può sperare di fare ascolti e quant'altro. Qualche squadra italiana minore, sapendo di avere la certezza di partecipare al Giro, magari attira qualche sponsor migliore. Io vedo molti vantaggi per il movimento.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Norman7
Messaggi: 471
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:49

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Norman7 »

Intervengo anch'io per sottolineare alcuni concetti, pur se già discussi anche ampiamente da altri utenti.

La crisi economica del ciclismo esiste soprattutto in Italia, molto meno all'estero. La crisi di popolarità è un altro paio di maniche. In Inghilterra hanno avuto cent'anni di crisi, finchè non sono usciti fuori Wiggins e Froome, e se non avranno eredi, tramontati loro, l'Inghilterra tornerà in crisi. Gli Usa hanno avuto ottant'anni di crisi, poi sono usciti fuori Lemond e Armstrong, che hanno creato il momento boom. Usciti di scena loro due, è finita la pacchia. In Germania il ciclismo è sparito? Ci credo bene: è sparito Ullrich. Ma prima di Ulle cos'era il ciclismo in Germania? Ho reso l'idea o devo continuare?
Le nazioni storiche del ciclismo, sono tali perchè hanno avuto una produzione continua di campioni che ha attraversato 80-100 anni di storia.

Squadre: paragone che comunque non sta in piedi tra sport di squadra e individuali. Unico esempio di sport individuale dove la squadra conta è la Ferrari. Per il resto c'è il nulla cosmico, e comunque i costruttori di F1, hanno un ruolo determinante perchè la costruzione del mezzo è parte integrante della competizione. Qui cosa facciamo le gare a chi costuisce la bici più veloce?
Il tifo per le "marche" esisteva molto di più 60 anni fa che adesso, ed è andato calando fino a disperdersi del tutto. Cosa vogliamo fare, innoviamo tornando indetro?
Se si vuole perseguire questa strada, si deve per forza legare il team al territorio. Il Real è di Madrid, lo United è di Manchester, l'Emporio Armani è di Milano, e la Lampre di dov'è? E se anche fosse la squadra di una città, i corridori continuerebbero ad allenarsi a casa loro, quindi sarebbe un'appartenenza virtuale e nient'altro.
In sitnesi mi pare una cosa inutile e irrealizzabile.

Doping: il problema non è il doping, che è imperante anche in tutti gli altri sport, calcio compreso, ma l'antidoping usato come una mannaia per lotte politiche all'interno del movimento ciclismo, internazionale e non. Si gestiscano le "cose" con più discrezione, si estirpi la sensazione strisciante, persistente da dopo Campiglio, che esistano due pesi e due misure, che taluni siano più uguali di altri.

Grandi Giri: si porta l'esempio del passaggio dalla coppa dei campioni alla champions league, per poi trarne conclusioni illogiche che cozzano con la realtà dei fatti. La vecchia coppa dei campioni non era per niente una manifestazione in crisi, anzi era una gran figata. Ogni volta che una squadra entrava in campo, era una partita da vita o morte, senza possibilità di scampo, e anche solo riuscire a parteciparvi era difficilissimo. Vincerla era un'impresa a dir poco colossale, perchè nel giro di due anni una squadra non si poteva permettere neanche uno sbaglio.
Qual'è stata l'idea alla base del cambiamento? Sacrificare i prodotti da quattro soldi (coppa delle coppe, coppa uefa e mitropa), per estendere il prodotto vincente (coppa campioni), allungandolo nel tempo, e allargandone la porta d'ingresso. Questo per accontentare i team che volevano mungere più latte dalla vacca buona. Il risultato è un prodotto annacquato, seppur sempre di alto livello, e non ditemi che non è vero.
Comunque, mi spiegate come diavolo è possibile paragonare l'allungamento della champions, con l'accorciamento dei grandi giri? Nel ciclismo c'è un solo prodotto che tira: il Tour. Seguendo l'esempio del calcio si dovrebbe fare un Tour di 10 settimane ed eliminare le Mitropa cup della situazione (Giro, Vuelta, Liegi e tutto il resto a scendere).

Acquarone, accetta il mio consiglio: lascia perdere i massimi sistemi del ciclismo e concentrati su quel che si può fare per migliorare la tua (mia, nostra) corsa rosa. Ci sono due tre cose che si possono fare:
La prima è alzare il più possibile i montepremi delle corse. Ovviamente non mi permetto di darti consigli in questo campo perchè non sono assolutamente in grado, però la cosa è determinante. Nello sci c'è una gara, il rock fest, che è stata istituita da pochi anni, si disputa sulla Paganella, lontana anni luce dal blasone di Kitbuhel o Wengen, non ha copertura televisiva, non fa neanche parte della coppa del mondo e nemmeno della coppa europa. Però ha un montepremi pazzesco in confronto anche alle classiche più blasonate, e quando si disputa, vi partecipano sempre tutti i migliori sciatori del mondo, per vincere. E' come che alla gran fondo Davide Cassani ci partecipassero Froome Nibali Contador e compagnia, dandosele di santa ragione.
Idea. Vai dagli emiri del giro di Dubai e gli dici che gli organizzi il loro Tour gratis, però loro in maggio mettono uno zero in più a tutti i premi della corsa rosa... vedrai che la distanza dal tour de france si accorcia e di parecchio.

Tappe spettacolari: esiste una tipologia di tappa che si può realizzare solo al giro, e che è la tipologia più spettacolare che esita. E' il modello Mortirolo Aprica. Le rampe da garage, creano selezione naturale tra i big, ma il loro tesoro nascosto è che disintegrano le squadre, e con loro i famigerati treni di gregari che piallano le altre salite insieme allo spettacolo. Se lo Zoncolan di turno è posizionato come salita finale, questo tesoro nascosto viene sperperato e si ha una tappa bloccata in attesa del mostro. Ma se in cima al mostro i gregari sono dispersi tra 5 e 20 minuti di ritardo, e ci sono ancora 30-40 km di corsa con i migliori tutti sgranati tra di loro, lo spettacolo è assicurato. L'emblema è appunto una salita ridicola come l'Aprica che dopo il Mortirolo può scavare distacchi abissali.

Ultima cosa: le radioline e i cardiofrequenzimetri. Bisogna estirpare via questa roba, che blocca le corse e instupidisce i corridori. Tutti sempre su col loro passo e giù con lo sguardo sul computerino, nessuno che rischia per provare a vincere, tutti telecomandati dall'ammiraglia come le pedine degli scacchi. Se si rende la corsa interessante non c'è bisogno di distrarre il telespettatore con una vocina gracchiante dall'ammiraglia di turno.

PS Per il resto sono molto d'accordo con quanto già scritto in particolare da Galliano, Trenchee, Mestatore e Prof.
HOTDOG
Messaggi: 2428
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 17:54

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da HOTDOG »

il Giro ha 105 anni di storia e se viene fatto di 2 settimane invece di 3 non è più il Giro, punto
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7707
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Subsonico »

Norman, il tuo post è interessante, condivido quasi tutto, ma leggendolo mi sa che ti sei perso un passaggio: Acquarone non è più a capo dell'organizzazione del Giro ed è stato messo fuori da RCS (e permettetemi questa considerazione, non credo sarebbe qui tra noi a discutere se non fosse successo questo)
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

HOTDOG ha scritto:il Giro ha 105 anni di storia e se viene fatto di 2 settimane invece di 3 non è più il Giro, punto
Allora non lo è da tempo, perchè i primi giri d'italia si disputarono ( se non ricordo male ) su 8/9 tappe. Il giro di tre settimane come lo conosciamo oggi, credo arrivò nel dopoguerra o giù di lì.

http://cinquantamila.corriere.it/storyT ... iroditalia

Questa cosa di non prendere nemmeno in considerazione " il cambiamento " è proprio una cosa tutta nostra Italica. Non dico che sarebbe sicuramente un successo ( non ho la sfera di cristallo ), ma nemmeno mi sento di dire che sarebbe il male assoluto. Del resto i mesi dell'anno sono 12 e i giorni 365. Le nazioni interessate al ciclismo e con atleti competitivi sono in aumento, quindi mi pare ovvio che abbiamo tutto il diritto di avere a casa loro qualche gara che conta. L'ho già scritto tempo fa, il ciclismo oggi non è più cosa riservata a 4-5 nazioni, quindi o si trova una soluzione condivisa, oppure il "mercato" la troverà da se. Sta già accadendo, se neo-organizzatori mettono nel piatto i denari, stai pur certo che l'interesse di atleti, team e tv lì si sposterà.

Piuttosto, come dicevo tempo fa, a me piacerebbe un casino vedere ( una volta ogni 4 anni ) un grande giro per nazionali. Questo si catturerebbe l'attenzione dei media mondiali.
Admin
Messaggi: 14965
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Tranchée, il regolamento vale per te come per tutti gli altri.

Se hai da chiedere dei chiarimenti su quello che ti si "imputa" (sempre considerando che siamo in un forum e non in un tribunale) puoi mandarmi un mp. I vari thread non sono fatti per discutere di cosa fanno i moderatori o l'admin e cosa no.

Per ogni approfondimento, ripeto, mandami un mp. Qui si discute del merito delle questioni all'oggetto del thread.

PS: Belluschi, ribadisco anche per te: non vanno commentate le decisioni di moderazione né le altrui recriminazioni. Quando sarà chiaro sarà sempre troppo tardi.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
Norman7
Messaggi: 471
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 21:49

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Norman7 »

Subsonico ha scritto:Norman, il tuo post è interessante, condivido quasi tutto, ma leggendolo mi sa che ti sei perso un passaggio: Acquarone non è più a capo dell'organizzazione del Giro ed è stato messo fuori da RCS (e permettetemi questa considerazione, non credo sarebbe qui tra noi a discutere se non fosse successo questo)
Hai ragione! Ho toppato :gnegne: :D
Strong
Messaggi: 11042
Iscritto il: mercoledì 12 gennaio 2011, 11:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Strong »

bove ha scritto:Questa cosa di non prendere nemmeno in considerazione " il cambiamento " è proprio una cosa tutta nostra Italica. Non dico che sarebbe sicuramente un successo ( non ho la sfera di cristallo ), ma nemmeno mi sento di dire che sarebbe il male assoluto.
:clap:

non capisco perché non provare mal che vada si tornerà indietro :boh:
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7707
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Subsonico »

Strong ha scritto:
bove ha scritto:Questa cosa di non prendere nemmeno in considerazione " il cambiamento " è proprio una cosa tutta nostra Italica. Non dico che sarebbe sicuramente un successo ( non ho la sfera di cristallo ), ma nemmeno mi sento di dire che sarebbe il male assoluto.
:clap:

non capisco perché non provare mal che vada si tornerà indietro :boh:
Lo diceva anche la Zanicchi su Berlusconi. E infatti siamo tornati molto indietro :diavoletto:
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

"5. (Winter) Il ciclismo non è noioso e io non lo toccherei. Prima di cambiare il ciclismo dobbiamo cambiare la televisione. Tutto passa da lì. È la televisione, per come oggi lo produce, lo riprende, lo racconta che fa diventare noiosa una gara di ciclismo. Il Tour con le sue chiese e i suoi castelli ha fatto scuola, ma ormai sono passati quarant'anni e bisogna avere il coraggio di cambiare. Oggi lo spettatore deve poter entrare in corsa, deve entrare nel gruppo, deve salire sulle bici dei corridori, deve ascoltare radio-corsa e le comunicazioni del Direttore di corsa, deve ascoltare i dialoghi tra ammiraglia e corridori, anzi deve vivere dentro l'ammiraglia. Deve vedere quanto salgono e scendono i battiti di un atleta e i watt di potenza generati durante uno scatto. La tecnologia c'è, squadre ed atleti sono disponibili, manca la volontà di chi gestisce il ciclismo di cambiare. Tutto il sistema è attanagliato da un preoccupante immobilismo, lo stesso che riscontriamo su questo forum. "

Non ho capito dove ho scritto che il ciclismo è noioso..
E' sempre stato spettacolare , le innovazioni tecnologhiche l'han reso noioso
Il cambiamento che volete fare
Eliminiamo tutta la tecnologia che non frega a nessuna , torniamo all'aspetto umano
Allo scatto fatto a sensazione senza guardare il misuratore (o il ds che ti dove farlo)

Nel Baseball le mazze son le stesse di 80 anni fa come mai ? c'e' stata un'evoluzione dei materiali eppure non si son mai sognati di cambiarle
Nel Football , le comunicazioni quando l'arbitro fischia son vietate

Stiamo parlando dello sport con piu' interessi al mondo eppure l'aspetto umano deve decidere lo svolgimento di una partita nonostante gli assegnamenti chiamati dalla panchina

Purito che fa una cronometro teleguidato dal suo DS che gli dice quando bere , quando alzarsi sui pedali sara' pure innovazione pero' fa perdere di vista cos è il vero ciclismo
e si vedono i risultati
Idem il WT , che ha fatto solo danni

Citi il calcio , quanto ci vuole per cambiare una regola nel calcio ? Decenni..
L'introduzione della Moviola , son 30 anni che lo sento.. per ora niente
La CL non è nata in un anno , si parte da molto lontano

Prima si guarda la storia di uno sport poi pian piano si fanno miglioramenti
Nel ciclismo si è fatto tutto in fretta e senza logica
ecco le conseguenze
Avatar utente
Tranchée d'Arenberg
Messaggi: 27578
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:50

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Finalmente riesco a trovare un pò di tempo per rispondere punto per punto a questo progetto di distruzione del ciclismo.
Partiamo da una considerazione generale: quando si discute di un qualsiasi argomento se i presupposti di partenza sono sballati è naturale che le conseguenze che e ne traggono siano altrettanto errate. Questo è uno di quei casi.

Senza dubbio il ciclismo ha dei problemi che andrebbero risolti al più presto, vedi la politica di lotta al doping o l'attuale conformazione del calendario WT. Sono alcuni aspetti su cui è assolutamente giusto discutere. Ciò non significa che si debba stravolgere come un calzino il ciclismo trasformandolo in un altra cosa, rovinandolo completamente. Per tanti aspetti della discussione pare che si vogliano sfruttare i problemi reali per inventarne di nuovi, del tutto inesistenti nella realtà, al fine di stravolgere e distruggere tutto l'esistente. Il classico caso in cui si butta il bambino con l'acqua sporca.

Vediamo un pò nel dettaglio quali grossolani errori sono presenti nell'analisi di Acquarone.

"Il ciclismo sta scomparendo". E' già stato fatto notare da altri che questa affermazione è assolutamente falsa. Il ciclismo, al di là dei suoi problemi, gode di buona salute. Ci sono paesi in cui è straordinariamente popolare, in alti lo è un pò di meno, in altri ancora è in assoluta crescita. Il continente nero finalmente inizia ad avere dei suoi rappresentanti validi anche nelle corse europee più importanti. In america si continua a crescere di popolarità anche in paesi con scarsa tradizione e anche nel continente Asiatico continuano a nascere corse e nuove squadre. E' falso che in sudamerica il ciclismo sia popolare solo in Colombia. CoNsiglio a tal proposito di guardare qualche immagine della Vuelta al Tachira o del Tour de San Luis per rendersi conto del pubblico che affolla le strade di queste corse. Stiamo parlando di paesi con tradizione ciclistica non così radicata.
Ancora, negli ultimi anni corse decisamente esotiche, come il Giro di Turchia o le gare che si disputano nella penisola araba, stanno contribuendo alla diffusione dello sport anche in medio oriente, dove non si sarebbe minimante pensato di arrivare 15 anni fa.
In Europa poi non c'è più un paese che non abbia un almeno un discreto professionista. Vent'anni fa il ciclismo era questione tra belgi, italiani, spagnoli, francesi, olandesi e qualche altro. Oggi non è raro imbattersi in ordini d'arrivo con 10 corridori di nazionalità divesa nei primi 10 (Strade Bianche 2014). Ciò significa che questo è uno sport assolutmente popolare in tanti paesi. E' falso che in paesi come la Germania il ciclismo sia sparito. Greipel, Kittel, Degenkolb, Tony Martin non mi sembrano esponenti di un movimento così moribondo. Certo l'epoca di Ullrich e Zabel e finita e l'interesse è quindi calato (come in Italia lo sci calò dopo il ritiro di Alberto Tomba). In Germania poi i media hanno staccato la spina dopo che una valanga di casi doping hanno distrutto l'immagine del movimento teutonico.Ciò non ha ovvviamente nulla a che fare con tutte le proposte di Acquarone. Il problema in tal caso, come in tanti altri, è proprio l'immagine "sporca" che una determinata politica antidoping ha fatto guadanare al ciclismo un pò ovunque.
Il ciclismo italiano è in crisi, questo si. Ma pensare che l'intero movimento debba essere cambiato perchè noi non vinciamo più una gara è il trionfo di un provincialismo di bassa lega che non merita altri commenti.

Paragone con altri sport. I paragoni tra sport diversi sono spesso forzati; lo sono ancora di più nel momento in cui si paragonano sport di squadra con sport individuali. Paragonare Manchester United al Team Sky è una cosa che non sta ne in cielo ne in Terra. La storia del ciclismo è stata fatta dai Merckx, dai Coppi, dagli Hinault, dai Pantani, dai De Vlameninck, non dalle rispettive squadre.
E poi, se proprio un paragone calcio-ciclismo deve essere fatto allora facciamolo prendendo termini di paragone che siano coerenti. Non si può parlare da una parte di Champions League, la massima competizione calcistica, e dall'altra parte di Tirreno e Pargi-Nizza che non vengono citate da BBC. Di fronte alla Champions il termine di paragone giusto è il Tour de France, evento che, tanto per sparare qualche numero, nell'ultima edizione ha avuto 3.5 miliardi di spettatori totali. Mica spiccioli. Se si confronta Tour e Wimbledon non credo che ne vengano fuori differenze mostruose a favore dell'evento tennistico, anzi.

Grandi giri e nuovo calendario WT. Qui vengono fuori le proposte più sconvolgenti e preoccupanti. Chi conosce un pò (solo un pò) questo sport sa che la storia del ciclismo si basa sui Grandi Giri, le 5 classiche monumento e i campionato mondiale. Chi conosce il ciclismo sa che per vincere una grande classica servono diverse doti, tra queste sicuramente un ottimo fondo, senza il quale è impossibile emergere oltre i 250 km. Sulle pagine di questo forum abbiamo 'sprecato' decine di post per discutere del fondo di Ulissi, che nelle gare di una certa distanza non viene mai fuori.
Allo stesso modo per vincere un grande Grande Giro sono necessarie altre caratteristiche, una di queste è la capacità di recupero, di assorbire gli sforzi giorno dopo giorno smaltendo acido lattico e tossine meglio degli altri. Chi possiede questa attitudine emerge inequivocabilmente nella terza settimana di un GT; chi ne è privo soccombe.
Tante volte nella storia del ciclismo la 3a settimana è stata quella decisiva, quella in cui si sono consumati crolli clamorosi o rimonte impensabili. E' proprio la 3a settimana che spesso fa da crinale tra i campioni e coloro che invece si devono accontentare di un piazzamento.
Pensare di cancellare con tanta leggerezza la 3a settimana dei GT mi sembra la più grande follia che si potrebbe fare. Dice bene Slegar, ne Wimbledon ne il Roland Garros penserebbero mai di portare i propri match al meglio dei 3 set.
Sincermante, mi piacerebbe capire perchè si dovrebbe fare una fesseria del genere, il motivo. Davvero si crede che imponendo un taglio ai GT poi i campioni correrebbero 3 GT in un anno? Non è la coercizione il modo con cui spingere i campioni ad un maggior confronto nel corso dell'anno. Basterebbe, come dicono cauz e winter, che si facessero meno stage al Teide e più giorni di corsa e vedremo i vari Contador, Nibali, Froome, etc confrontarsi qualche volta in più nel corso della stagione. Ma per questo serve un cambio 'culturale, non mutilare corse che sono veri e propri monumenti.
Se poi il problema è che il Tour è troppo ' potente' e allora per limitarne la posizione di predominio si vuole segare tutti i GT, anche iquesta mi sembra un'altra, enorme castroneria. E' come il marito che becca la moglie mentre gli fa le corna e per dispetto si taglia le ..... .
Il Tour è il Tour, il Giro è meno importante ma comuqnue bello e seguito (qualche anno fa in Norvegia, non in Belgio, teneva uno share medio del 50% in tv...).

Allo stesso modo trovo folle la proposta di tagliare le altre corse a tappe storiche (Tirreno, Parigi-Nizza, Delfinato, Svizzera, etc..) per evitarne le sovrapposizioni. Il ciclismo è sport dove da decenni ci sono corse che si sovrappongono. Poco male finchè sia Tirreno che Parigi-Nizza riescono ad offrire comunque start list di livello. In ogni caso comuqnue chi partecipa alla Tirreno non correrebbe la Parigi-Nizza se questa si disputasse una settimana prima e fosse lunga solo 5 tappe anzichè 8.

Certamente il calendario WT è troppo affollato. Qui servono cambiamenti, ma ragionati in un ottica assolutamente diversa da quella di Acquarone, che spinge verso un formato simil forumla uno dove 20 squadre corrono solo gli eventi WT mentre le altre squadre corrono le altre gare. Il ciclismo proprio nella sua specificità di sport individuale in cui si corre con le squadre di club è necessariamente uno sport in cui ci deve essere una certa compenentrazione tra i vari livelli. Ovvero, è assolutamente normale che le squadre Professional si confrontino durante tutto l'anno con el WT e viceversa, sia in eventi del massimo livello che in corse un pò meno importanti. Altrimenti casi come quello di Ciolek che vince la Sanremo non potrebbero avvenire. Perchè mai dovremmo evitare situazioni del genere?
Se si ritiene necessario mantenere un calendario WT basterebbe levare dal calendario un pò di corse ('declassandole' ad HC o ad un nuovo livello intermedio): ENECO, Down Under, Polonia, Beijing e qualche corsa in linea. Si arriverebbe facilmente a 125 giorni di corse WT senza dover mutilare ne GT ne corse come il Tour de Suisse o la Paris-Nice.

Spettacolo e audience. Il ciclismo è uno sport splendido, in tante occasioni altamente spettacolare. Chi ha visto la tappa di Guardiagrele della Tirreno o la Parigi-Roubaix di domenica scorsa si è divertito un sacco. E' altrettanto vero che una tappa di 200 km di pianura che termina in un volatone di gruppo è invece decisamente meno spettacolare e adrenalinica, se non nei km finali.
L'appassionato/fanatico di ciclismo come il sottoscritto guarda con uguale attenzione e piacere sia il primo tipo di corsa, sia il secondo.Guarda anche il Tour de la Guadeloupe se trova uno streaming; Lo spettatore medio ma non assiduo come mio padre si gode per intero la tappa di Guardiagrele e la Roubaix, mentre per la tappa di pianura del Giro si concede solo i 5 km finali; chi invece segue poco o niente il ciclismo invece ti dice: "ma come cazzo fai a vedere il ciclismo? non ti annoi a guardare per 3 ore di fila 200 uomini che corrono in bici, tutti insieme per fare una volata che dura 15 secondi?".
Per aumentare l'audience ci si dovrebbe rivolgere a quest'ultimo segmento di possibili spettatori, ovvero quelli che non seguono o se seguono lo fanno molto poco. Gente che forse appena appena conosce Nibali e Contador e magari ignora quasi del tutto chi siano Froome o Nairo Quintanta, Degenkolb e Kristoff, Vanmarcke o Porte. Tutti noi abbiamo amici o conoscenti che fanno parte di questa 'categoria'. Provate a chiedere perchè non guardano il ciclismo, provate a chidere chi è Boonen. Alla prima domanda risponderanno che si annoiano, alla secondo diranno che non sanno chi sia. E alla fine ti diranno che il ciclismo è uno sport di dopati. Come si fa a pensare, caro Acquarone, che tutta questa gente si possa affezionare al ciclismo semplicemente facendo si che i campioni si confrontino più spesso tra di loro?? Come si fa a pensare che gente che non conosce Sagan o Boonen non guardi il ciclismo perchè Parigi-Nizza e Tirreno sono sovrapposte o perchè Quintana va al Giro e Contador al Tour??
Allo stesso modo (qui rubo le parole ad altri utenti) come si fa a pensare di voler far conoscere Marianne Vos a chi non ha la minima idea di chi sia Peter Sagan?

doping E' l'unico argomento in cui Acquarone non vuole addentrarsi ed invece è il principale argomento su cui si deve lavorare. L'immagine del ciclismo è stata messa duramente a prova da 16 anni di inchieste, perquisizioni, controlli positivi, squalifiche, scandali, sospetti. Chi conosce a sufficienza il mondo delle due ruote conosce anche le peculiarità del problema. Ma la moltitudine dei possibili appassionati/spettatori si è ormai fatta l'idea del ciclismo come dello sport dei dopati (nel caso peggiore 'drogati') e ciò non fa sicuramente bene al movimento. Quanti dicono che non seguono più il ciclismo da quando sono iniziati i continui scandali doping? Tanti, purtroppo. Cambiando la politica antidoping si potrebbero recuperare tanti appassionati stanchi e magari attirare qualche ipotetico ciclofilo che non si è ancora affezionato perchè sensibile alla questione del doping.

Quel che è certo è che fare un discorso articolato, che voglia analizzare i problemi del ciclismo e proporre eventuali soluzioni, tralasciando volontariamente la questione del doping-antidoping è estremamente sbagliato, perchè si vuol fare un'analisi completa di un fenomeno tralasciando una delle variabili che attualmente più incidono nella valutazione del fenomeno. E' chiaro che un'analisi fatta in questo modo non solo è parziale, incompleta, ma rischia d'essere quasi del tutto sballata.

cambiamento Cambiare in assoluto non è un male. I cambiamenti vanno fatti se necessari, utili. Qua a leggere un pò di opinioni pare che ci sia l'imperativo di cambiare. Cambiare tanto per cambiare, cambiare perchè non è bello restare fermi, cambiare perchè poi tanto si può tornare indietro. Che cazzo significa?
No, si cambia quando c'è qualcosa che non va. Il WT è sbagliato così come concepito attualmente. Sono il primo che dice che sia necessario un cambiamento. E' dal 2005 che io e tanti altri lo andiamo dicendo. Ciò però non significa che allora va stravolto tutto, mandando affanculo la storia e la tradizione del ciclismo. La politica antidopig va assolutamente cambiata. Vanno cambiati ancora altri aspetti, tipo rimuovere un pò di radioline che fanno di questo ciclismo spesso una versione 3d del videogame Pro Cycling Manager. Va cambiata la cultura degli stage 4 mesi all'anno ai piedi del Teide.
Se proprio si ha la fregola del cambiamento sposo in toto le proposte di cauz: mettiamo ogni anno in un GT una tappa da 300 km, portiamo una delle classiche monumento ai 350 km. Un cambiamento nell'assoluto rispetto della storia del ciclismo. Altro che taglio dei GT. Togliamo i cardiofrequenzimentri e, come dice il sempre preciso winter, torniamo al ciclismo delle sensazioni e degli scatti pensati dal ciclista, non dall'ammiraglia.

Nessuna paura del cambiamento. Profonda ostilità nei confronti di modifiche scellerate, immotivate e poco logiche.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Gian_Gi
Messaggi: 317
Iscritto il: venerdì 12 luglio 2013, 2:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gian_Gi »

@Tranchée d'Arenberg: Perfetto! Condivido tutto al 100%
:clap: :clap: :clap:
matter1985
Messaggi: 4334
Iscritto il: domenica 1 aprile 2012, 16:38
Località: Toscana

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da matter1985 »

D' accordissimo con tranchée.Un cambiamento è giusto ma non uno stravolgimento che non risolverebbe alcun problema.I gt da 2 settimane o il giro di Svizzera con 5 tappe non sono certo una soluzione.Prima di modificare i contenuti và riabilitata l' immagine del ciclismo distrutta da tutta la merda che gli è arrivata addosso dal Doping,Antidoping e affini negli ultimi 16 anni(pure la bici a motore di Cancellara :ouch: )
#JeSuisNizzolo
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Si, la questione doping ha un ruolo in questa riforma auspicata. Non si trovano però soluzioni inconfutabili. E inoltre credo non sia l'unica cosa da cambiare. E' chiaro che molti per colpa del doping sono rimasti delusi del ciclismo, ma molti lo seguono ugualmente, così come moltissimi seguono il calcio nonostante la Juve ha fatto tutta una serie di porcate. Alla fine se ti piace uno sport ti piace comunque. Sicuramente il doping ha fatto danni, in Italia più che altrove, ma cerchiamo di lavorare su quanto puo' migliorare il ciclismo in alcuni aspetti dove ci sono lacune e problematiche risolvibili.

Al ciclismo non servono cambiamenti radicali, perchè più o meno funziona. I rischi secondo me risiedono nel fatto che se nulla cambia si accrescono alcuni fenomeni che stanno avvenendo in automatico.

Di fatto uno di questi è il WT che codifica il ciclismo in modo netto e rigido. Occorre dare opportunità comunque a più squadre e ciclisti di raggiungere il top, invece ora non è così. Ci sta bene una spaccatura, succede un po' in tutti gli ambiti, però come nel WT non si vede da nessuna parte.

Poi sto fatto che esiste un circuito di gare importanti ci può stare, ma gli accavallamenti sono ridicoli. Nessuno metterebbe una partita di nazionale o di coppe europee lo stesso giorno del campionato. Stiamo a questi livelli.

Il ciclismo però si sta allargando, e si dovrebbe dare spazio anche agli altri continenti. Per i difensori dei GT così come sono, io direi, ma secondo voi è giusto che gli USA o in Asia non si potrà mai fare un GT da 2/3 settimane? Secondo me, il ciclismo è cristallizzato su un disegno vecchio euro-centrico, andava però bene fino a quando gli americani e australiani erano ospiti dell'Europa. Adesso il ciclismo europeo deve un po' mollare, certo non su le gare monumento o sui GT, ma ridurre di qualche giorno i GT minori (almeno per provare) credo sia una strada percorribile, anche per avere altri vantaggi ad esso legati che ho già spiegato.
Rivoluzionare il ciclismo no! sia ben chiaro. Io sono per piccoli accorgimenti un po' per volta, attraverso prove di 2/3 anni, non irreversibili. Poi si vede.

Altri sport non si possono imitare, sono troppo differenti. La Sky e il Manchester non sono paragonabili, per un semplice motivo: il Tour lo vince Froome, non la Sky, un coppa europea anche se un calciatore fa 100 goal, la vince sempre la squadra. Da qui derivano tutta una serie di ovvie conseguenze. Inoltre le squadre di calcio sono legate ad un paese dove hanno sede e giocano, hanno una storia che passa di mano in mano a varie proprietà, ma la squadra resta sempre, nel ciclismo è tutta un'altra storia.

Altri sport come calcio, tennis ecc. hanno vantaggio sul ciclismo perchè sono dei giochi, in qualsiasi momento si capisce che il calciatore tenta di fare goal, il tennista deve fare punto ecc. Nel ciclismo se accendi la TV devi capire di che corsa si tratta, quanto manca, che percorso è, come funziona la classifica generale, perchè Petacchi che vince 8 tappe in un giro è 100esimo in classifica mentre il GT lo vince uno che magari non ha mai vinto. Per chi non lo conosce è dura capire, se non te lo spiegano. Inoltre se vedi che mancano 100 km e c'è una fuga con tanti minuti, vedi per almeno 2 ore un gruppetto che pedala avanti e un gruppone che pedala dietro.
Non sarà uno sport noioso, forse, però è scarsamente penetrabile per i non assidui frequentatori. Quindi occorre una strategia per renderlo più appetibile e di immediata assimilazione, credo però che quest'aspetto riguardi più la fruizione televisiva che lo stravolgimento dello sport in sè. Aiuta sicuramente vedere i campioni che sono quelli più conosciuti, impegnarsi in più gare e magari in 2 o tutti e tre i GT.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Avatar utente
Tranchée d'Arenberg
Messaggi: 27578
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 13:50

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Salvatore77 ha scritto: Il ciclismo però si sta allargando, e si dovrebbe dare spazio anche agli altri continenti. Per i difensori dei GT così come sono, io direi, ma secondo voi è giusto che gli USA o in Asia non si potrà mai fare un GT da 2/3 settimane? Secondo me, il ciclismo è cristallizzato su un disegno vecchio euro-centrico, andava però bene fino a quando gli americani e australiani erano ospiti dell'Europa. Adesso il ciclismo europeo deve un po' mollare, certo non su le gare monumento o sui GT, ma ridurre di qualche giorno i GT minori (almeno per provare) credo sia una strada percorribile, anche per avere altri vantaggi ad esso legati che ho già spiegato.
Rivoluzionare il ciclismo no! sia ben chiaro. Io sono per piccoli accorgimenti un po' per volta, attraverso prove di 2/3 anni, non irreversibili. Poi si vede.
Scusami, il ciclismo è euro-centrico, non c'è dubbio. Visto che fai i paragoni con altri sport, il calcio non è lo stesso? Buona parte dei calciatori migliori proviene dal continente sudamericano, Brasile e Argentina in testa, eppure il calcio è uno sport euro-centrico. Tutti i sudamericani e gli africani più forti a 20 anni fanno le valigie per venire in europa e se ne ritornano casa 10-15 anni dopo per appendere le scarpe al chiodo. Tornano a casa solo per le partite della nazionale. I calciatori europei invece, fatta eccezione per i mondiali, non mettono praticamente mai piedi fuori dal vecchio continente.

Nel ciclismo degli ultimi 10 anni sono nate e cresciute tante gare in America e Asia che man mano portano i migliori ciclisti al mondo fuori dall'europa almeno un paio di volte all'anno tra Down Under, San Luis, Oman, Qatar, Dubai, California, Colorado, Utah, gare canadesi. Tutti appuntamenti che crescono a vista d'occhio anno per anno.

Lasciamo che ste corse crescano autonomamente, senza dover per forza cancellare le corse storiche per fagli spazio. I GT sono quelli che la storia del ciclismo ci ha consegnato e tali rimarrano per sempre. Spero.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Avatar utente
galliano
Messaggi: 21675
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da galliano »

io sulla Vuelta intoccabile ho qualche dubbio, mi pare che nella spagna delle minoranze abbiano più seguito le vuelte locali.
Però Con la Vuelta in mano all'ASO non si potrà parlare di taglio se non a beneficio di qualcos'altro targato ASO.

Per il resto ritengo intoccabili Giro e Tour su tre settimane, non credo che questo rappresenti un problema per il ciclismo, anzi.
Semmai l'UCI dovrebbe far di tutto per riportare il Giro ai vecchi fasti (obiettivamente è quasi a livello della Vuelta e con una startlist inferiore) cosa fondamentale per il movimento.
Basso
Messaggi: 17303
Iscritto il: sabato 21 maggio 2011, 18:03

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Basso »

galliano ha scritto:Semmai l'UCI dovrebbe far di tutto per riportare il Giro ai vecchi fasti (obiettivamente è quasi a livello della Vuelta e con una startlist inferiore) cosa fondamentale per il movimento.
Intendiamoci: per vecchi fasti si intendono gli anni '50-'60, no? Perché, a mio avviso, negli ultimissimi anni il Giro ha ridotto e di molto il divario dl Tour rispetto ai primi anni 2000 (e, a mio avviso, anche agli ultimi anni '90). Ed è nettamente superiore alla Vuelta sia globalmente che come startlist: alla fine, alla Vuelta va chi ha cannato il Tour o chi ha già fatto il Giro. A memoria, non ricordo l'ultimo big che ha puntato la stagione sulla Vuelta, Contador 2012 a parte vista l'eccezionalità della situazione (forse S.Sanchez nel 2009).

A mo' di esempio, ricordiamoci la top 10 del Giro di 10 anni fa: Cunego-Gonchar-Simoni-Cioni-Popovych-Garzelli-Belli-McGee-Valjavec-Garate. Questi 10, complessivamente, hanno ottenuto in carriera 38 piazzamenti nei primi 10 del Giro (di cui 4 primi, 3 secondi, 5 terzi). I medesimi 10 hanno ottenuto 4 piazzamenti tra i primi 10 al Tour (migliore, Cunego 6°) e 1 tra i primi 10 alla Vuelta (Simoni 10°).
I primi 10 del Giro 2013 sono stati: Nibali-Uran-Evans-Scarponi-Betancur-Niemec-Majka-Intxausti-Pozzovivo-Pellizotti. Questi 10, complessivamente, hanno ottenuto sinora 23 piazzamenti nei primi 10 (di cui 2 primi, 2 secondi, 2 terzi). I medesimi 10 hanno ottenuto 8 piazzamenti fra i primi 10 al Tour (1 primo, 2 secondi, 1 terzo) e 7 piazzamenti alla Vuelta (1 primo, 1 secondo, 1 terzo).
Secondo me questo dimostra, al netto che molti dei protagonisti del 2013 sono ancora al loro apice (Nibali, Pozzovivo) o ancora giovani (Uran, Betancur, Majka) e che certamente faranno altre top 10, c'è una maggior internazionalità attualmente e gli stranieri che vi partecipano sono di livello esponenzialmente più alto rispetto a chi lo faceva 10 anni fa.
11 Vuelta 7-Prato
12 Appennino-Japan
13 Giro 9-CN ITA-Vuelta 20-Sabatini
14 Vasco-Dauphiné-Tour 3-Tour 21-Pologne-Tre Valli
15 Laigueglia-Escaut-Giro 2-Giro 18-Giro GC-Tour 13-Fourmies
16 Nice-Vuelta 12
17 Frankfurt-Tour 11-Vuelta 16-Chrono
18 Bianche-DePanne-Romandie-Köln-Piemonte-Chrono
19 Nice-Turkey-Portugal-Vuelta 10
20 Plouay-Toscana
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Tranchée d'Arenberg ha scritto: Scusami, il ciclismo è euro-centrico, non c'è dubbio. Visto che fai i paragoni con altri sport, il calcio non è lo stesso? Buona parte dei calciatori migliori proviene dal continente sudamericano, Brasile e Argentina in testa, eppure il calcio è uno sport euro-centrico. Tutti i sudamericani e gli africani più forti a 20 anni fanno le valigie per venire in europa e se ne ritornano casa 10-15 anni dopo per appendere le scarpe al chiodo. Tornano a casa solo per le partite della nazionale. I calciatori europei invece, fatta eccezione per i mondiali, non mettono praticamente mai piedi fuori dal vecchio continente.

Nel ciclismo degli ultimi 10 anni sono nate e cresciute tante gare in America e Asia che man mano portano i migliori ciclisti al mondo fuori dall'europa almeno un paio di volte all'anno tra Down Under, San Luis, Oman, Qatar, Dubai, California, Colorado, Utah, gare canadesi. Tutti appuntamenti che crescono a vista d'occhio anno per anno.

Lasciamo che ste corse crescano autonomamente, senza dover per forza cancellare le corse storiche per fagli spazio. I GT sono quelli che la storia del ciclismo ci ha consegnato e tali rimarrano per sempre. Spero.
Il calcio buono sta in Europa però le fucine di campioni sono spesso stati poveri (Argentina, Brasile, Africa) che non possono investire sul calcio. Nel ciclismo, invece, Australia, Canada, Stati Uniti, ma anche l'Asia, potrebbero invece sostenere lo sport come un po' stanno facendo.
Io non farei grandi paragoni con il calcio, perchè ha una struttura differente, ogni nazione ha il suo campionato, ogni continente le sue coppe, e al mondiale ci possono arrivare tutti. Il ciclismo invece da questo punto di vista ha le stesse problematiche dello sci alpino. Le gare di coppa del mondo le possono fare 70/80 sciatori con limiti di 10 per nazione. Se emergono alcune nazione è sempre a discapito delle altre, per esempio l'Austria ai tempi di Herman Maier nelle gare veloci metteva 8 nei primi 10, e gente come Eberharter non trovava posto, ora fanno molta più fatica. Il ciclismo è uno sport per pochi, non si possono fare gare con più di 200 corridori per cui occorre allargare sia in termini di calendario (e un po' si sta facendo) e restringere dove c'è congestione. Al di la del restringimento di 7 giorni (ma poi in realtà di 4/5 tappe) dei GT, io auspico anche di scardinare l'oligopolio di 3 GT e permettere di farne almeno uno nell'altro emisfero, sfruttando la stagione inversa e quindi un periodo più vuoto.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
jumbo
Messaggi: 9686
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2011, 10:42

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da jumbo »

Io come linea generale sono d'accordo con Tranchee.
Ho solo qualche lieve distinguo:
1. se si vuole che il WT abbia un senso, logica vorrebbe che gli eventi WT non si sovrappongano.
2. il problema del Giro oggi è che per come è messo il calendario, la scelta di Giro e Tour come obiettivo stagionale sono in alternativa. Non è lo stesso tra Tour e Vuelta. Anche se da molto non vengono vinti Tour e Vuelta nella stessa stagione, è possibile correrli ad alti livelli entrambi (vedere Purito che ha fatto quasi podio in entrambi l'anno scorso ed è riuscito a tirare avanti un'ottima forma fino al Lombardia).

Il primo punto si ottiene, senza accorciare corse, sfrondando un po' il calendario WT. Per me non ha senso ad esempio che la Francia abbia come corse a tappe Parigi Nizza, Tour e Delfinato. Quest'ultimo potrebbe benissimo essere fuori dal WT, visto che peraltro è sostanzialmente una corsa di preparazione al Tour, e quindi potrebbe essere corso anche in contemporanea al Giro di Svizzera.
Con questo si risolverebbe almeno in parte anche il secondo punto: eliminando il Delfinato dal WT, si potrebbe spostare avanti di una settimana (e volendo due) il Giro ri-avvicinandolo al Tour come era fino ad alcuni anni fa e quindi rendendo più agevole il compito a chi vorrebbe correre entrambe le corse ad alti livelli.
A questo punto si potrebbe avanzare di una settimana tutta la stagione delle classiche al traino del Giro e a marzo ci starebbero sia Parigi-Nizza sia Tirreno-Adriatico senza sovrapposizioni, sempre che debbano rimanere entrambe nel WT.
Analoghi ragionamenti possono essere fatti per altre corse sovrapposte durante la stagione.
Avatar utente
galliano
Messaggi: 21675
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da galliano »

Basso ha scritto:
galliano ha scritto:Semmai l'UCI dovrebbe far di tutto per riportare il Giro ai vecchi fasti (obiettivamente è quasi a livello della Vuelta e con una startlist inferiore) cosa fondamentale per il movimento.
Intendiamoci: per vecchi fasti si intendono gli anni '50-'60, no? Perché, a mio avviso, negli ultimissimi anni il Giro ha ridotto e di molto il divario dl Tour rispetto ai primi anni 2000 (e, a mio avviso, anche agli ultimi anni '90). Ed è nettamente superiore alla Vuelta sia globalmente che come startlist: alla fine, alla Vuelta va chi ha cannato il Tour o chi ha già fatto il Giro. A memoria, non ricordo l'ultimo big che ha puntato la stagione sulla Vuelta, Contador 2012 a parte vista l'eccezionalità della situazione (forse S.Sanchez nel 2009).

A mo' di esempio, ricordiamoci la top 10 del Giro di 10 anni fa: Cunego-Gonchar-Simoni-Cioni-Popovych-Garzelli-Belli-McGee-Valjavec-Garate. Questi 10, complessivamente, hanno ottenuto in carriera 38 piazzamenti nei primi 10 del Giro (di cui 4 primi, 3 secondi, 5 terzi). I medesimi 10 hanno ottenuto 4 piazzamenti tra i primi 10 al Tour (migliore, Cunego 6°) e 1 tra i primi 10 alla Vuelta (Simoni 10°).
I primi 10 del Giro 2013 sono stati: Nibali-Uran-Evans-Scarponi-Betancur-Niemec-Majka-Intxausti-Pozzovivo-Pellizotti. Questi 10, complessivamente, hanno ottenuto sinora 23 piazzamenti nei primi 10 (di cui 2 primi, 2 secondi, 2 terzi). I medesimi 10 hanno ottenuto 8 piazzamenti fra i primi 10 al Tour (1 primo, 2 secondi, 1 terzo) e 7 piazzamenti alla Vuelta (1 primo, 1 secondo, 1 terzo).
Secondo me questo dimostra, al netto che molti dei protagonisti del 2013 sono ancora al loro apice (Nibali, Pozzovivo) o ancora giovani (Uran, Betancur, Majka) e che certamente faranno altre top 10, c'è una maggior internazionalità attualmente e gli stranieri che vi partecipano sono di livello esponenzialmente più alto rispetto a chi lo faceva 10 anni fa.
-------------------------------------------------------------------------

E' innegabile che a livello di starlist il Giro sia molto cresciuto rispetto a 10 anni fa, i numeri che hai citato confermano le sensazioni, anche se sono comunque numeri parziali che non fotografano in toto la rilevanza di un GT rispetto ad un altro.
Probabilmente infatti lo stesso ragionamento potrebbe essere fatto per la Vuelta. Comunque non è questo il punto e in parte ci hai preso richiamando gli anni '50.

Il punto è che, al di là della cerchia dei grandi appassionati per i quali esiste tutta la stagione (e comunque è uno zoccolo duro non così marginale, credo), per il grande pubblico su scala internazionale (intendo coloro che seguono lo sport in tv) il Ciclismo si riduce al Tour de France.
La forbice tra Giro, Vuelta e Tour ho l'impressione che sia enorme in termini di interesse e seguito mediatico.
Su questo concordo con Acquarone (ma mi apre che su questo ci sia quasi l'unanimità) che è necessario fare qualcosa per superare questo gap mediatico, permettendo al ciclismo di acquisire un numero maggiore di settimane di VISIBILITA' ai massimi livelli.
Se andiamo indietro nel tempo, penso agli anni '70 e '80 ho l'impressione che il divario non fosse così elevato (tra Giro e Tour), nel senso che pur con un Giro terreno di caccia per i corridori nazionali, l'interesse mediatico, almeno quello autoctono era ben più elevato. E credo che un interesse locale alto sia la condizione necessaria per aspirare a maggiore visibilità internazionale. Se non sei in grado di suscitare interesse a casa tua puoi star sicuro che all'estero non avrai molto seguito.
Inutile nascondere che un peso rilevante ce l'ha l'assenza di grandi ciclisti italiani che abbiano un peso sulla scena mondiale, ma che dovremmo dire allora dei francesi. E' dai tempi di Fignon che non hanno un corridore da corse a tappe di altissimo livello e nonostante ciò il Tour ha continuato a crescere, molto più di Giro e Vuelta.

Sul perché questo sia successo in Francia e non si riesca a far succedere in Italia, si possono tentare varie risposte, ma io ho l'impressione che la risposta sia la stessa che uno si può dare quando si chiede come mai il turismo in Italia non è all'altezza di altre regioni europee con un patrimonio inferiore al nostro.
In Italia si ragiona sempre a corto raggio e per tutelare il proprio orticello. E quindi si spendono pochi soldi per mille minc...te che accontentano tutti e nessuno.
Avatar utente
galliano
Messaggi: 21675
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da galliano »

Non sono molto d'accordo sul fatto che alcuni eventi, anche di un certo rilievo (wt) non possano sovrapporsi.
Vedi, ad esempio, Parigi-Nizza e Tirreno Adriatico.
Anzi questo è un aspetto che mi ha sempre affascinato del ciclismo, che contribuisce poi a far crescere l'attesa per il confronto in occasione delle corse storiche.

Questa sovrapposizione accade regolarmente nel super citato tennis, ove sono numerosi i tornei ATP di pari valore in cui accade questo.
Credo che questo sia inevitabile visto il necessario numero di atleti professionisti per sostenere il movimento e non mi pare che la cosa rappresenti un limite o un qualcosa di negativo, anzi. Non mi pare un valore che i più forti tennisti si incontrino ogni due per tre, ovviamente questo fa si che dia loro notevole popolarità verso il pubblico, ma a mio avviso rischia alla lunga d'inflazionare la disciplina.

E a mio avviso il Tennis è pure a rischio inflazione maggiore che il ciclismo. Almeno il Ciclismo presenta la variante dei percorsi (un po' come lo sci), cosa ridotta ai minimi termini nel tennis (vedi superfici)

E' un po' lo stesso discorso che facevo per le medaglie olimpiche e/o titoli mondiali, una volta erano vittorie molto difficili da ottenere e per questo di un'importanza maggiore. Adesso pullulano le discipline e un titolo, mondiale o addirittura olimpico non si nega a nessuno.
Il nuoto è un esempio classico. Ormai assegneranno medaglie pure per i 10mt in stile libero, per i 100mt con un braccio solo, ecc.

Io ritengo che per aumentare il pathos, il valore della competizione e quindi l'interesse, l'obiettivo sia semplice ovvero che i più forti si incontrino nelle corse più importanti, Giro, Tour, Vuelta e classiche monumento (questo sarebbe più che sufficiente). Per tutto il testo della stagione è normale che il confronto diretto sia limitato e che i campioni si distribuiscano anche su corse che si sovrappongono.

Mi rendo però conto che, da quel che osservo, lo sport professionistico sta andando nella direzione opposta, con un incremento esponenziale delle occasioni di confronto tra i big delle varie discipline; evidentemente la maggioranza sembra preferire questo modello a me piuttosto inviso.
Ultima modifica di galliano il mercoledì 23 aprile 2014, 12:28, modificato 2 volte in totale.
jumbo
Messaggi: 9686
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2011, 10:42

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da jumbo »

Ti capisco e condivido, ma allora se si vuole che il WT rappresenti il vertice assoluto del ciclismo, se ne dovrebbe restringere il calendario a quelle poche grandi occasioni dove si vorrebbe che ci fossero tutti i big a fronteggiarsi, per cui grandi giri, classiche monumento e pochissimo altro.
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

jumbo ha scritto:Ti capisco e condivido, ma allora se si vuole che il WT rappresenti il vertice assoluto del ciclismo, se ne dovrebbe restringere il calendario a quelle poche grandi occasioni dove si vorrebbe che ci fossero tutti i big a fronteggiarsi, per cui grandi giri, classiche monumento e pochissimo altro.
Secondo me il WT va tolto, per quanto cerca di razionalizzare il ciclismo, calendari, squadre ecc. ormai credo che non vada bene perchè il ciclismo si allarga e il WT rimane rigido ed obsoleto. Oltre al fatto che è proprio nato con alcuni difetti di fondo.

Se deve rimanere come classifica che premia la continuità, credo che ognuno debba poter raccimolare punti in tutte le gare, magari selezionando gli appuntamenti ma deve essere una cosa che parte dal corridore.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Salvatore77
Messaggi: 7433
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

Lo scrivo qui: perchè non fanno vedere l'arrivo della Freccia femminile ? Arrivano un'oretta prima degli uomini, c'è già la diretta, ci sono le telecamere, almeno quelle fisse. Non dico molto, ma almeno l'ultima scalata (che spesso è tutto il necessario).
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Admin
Messaggi: 14965
Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 22:48

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Questo non l'ho mai capito... :boh:
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
canzo
Messaggi: 6
Iscritto il: sabato 26 aprile 2014, 16:47

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da canzo »

Premetto che ho letto anche l'intervento di Acquarone su theouterline.com, e sullo stesso sito ho letto anche l'intervista a Verbruggen, sempre sull'argomento riforma del ciclismo.
In entrambi i casi ho notato un forte orientamento economico alla questione. Si parla sempre di avere un'audience maggiore, far appassionare e raggiungere più persone per poter spuntare più soldi sui diritti televisivi, e per fare quest'ultima cosa al meglio occorre organizzare tutto il ciclismo in un unico “pacchetto”.
Però occhio: se aumenta il costo dei diritti televisivi, con buona probabilità questi se li accaparreranno le pay tv (vedi il calcio, la moto gp, il tennis...), cioè a dire, addio ciclismo gratis in tv. Mi chiedo: quanti sono disposti a pagare per il ciclismo? Io personalmente, che non ho alcun abbonamento se non quello rai, per quanto sia appassionato se devo pagare per vedere qualcuno che va in bici, preferisco inforcare la mia e andare a fare un giro (per lo stesso motivo non guardo più calcio e moto gp). Di sicuro non sono tutti come me, ma ci sono anche quelli come me, per cui non so se questa strategia, alla lunga, possa portare più gente a seguire il ciclismo, semmai porta allo scoperto la cosiddetta domanda pagante per il ciclismo, che non corrisponde però all'intera richiesta effettiva.
Altro punto. Non si pone alcun accento sui costi delle squadre. Se diamo alle squadre (tutte le squadre) più soldi, ad esempio provenienti dai diritti tv, uno pensa che adesso non ci saranno più casi di fallimento (vedi euskaltel). Ma le squadre, per essere competitive, spenderanno questi maggior soldi in ingaggi per i migliori ciclisti, e in breve si ritroveranno con margini ristretti. È necessario quindi un tetto salariale.
La proposta di fare un world tour in cui partecipino solo alcune squadre, e che le stesse partecipino solo al wt mi vede abbastanza daccordo, va nella direzione di garantire agli sponsor delle medesime in quali manifestazioni avranno visibilità: oggi, alcune squadre non sanno se parteciperanno al giro o al tour o ad altro, per cui con quali argomenti vanno a cercare uno sponsor? Come possono pretendere sponsorizzazioni di lunga durata su queste non basi?

Dai vari interventi ho notato una convergenza verso un'idea che anche io avevo in mente da parecchio: ridurre il numero dei partecipanti di ogni squadra alle varie corse (io sarei per 5 a corse in linea e brevi corse a tappe e 6 per i grandi giri, ma si potrebbe al limite aumentare di 1, non di più), e di conseguenza le rose, i roster. Questa modifica avrebbe più impatti di quanto sembra. Oggi un team pro-tour ha 25-28 corridori sotto contratto, con relativi costi. Secondo me dovremmo stare a 10/11: devi avere cioè una squadra “titolare” e una “panchina”, che ti serve per gli infortuni e per essere competitivo su più terreni (corse veloci, corse con dislivello, pavè...). L'assenza di sovrapposizioni tra eventi infatti non necessita di avere più squadre da far competere in contemporanea. Questo porterebbe anche ad evitare che una squadra abbia troppi big che si vanno a pestare i piedi (Cavendish e Wiggins al Tour per esempio), e che non possono puntare a certe corse perché chiusi (Stybar alla Roubaix perché ha Booonen in squadra, in precedenza Chavanel). Questo e un modo per far sì che i big si scontrino: se stanno nelle stesse squadre come fanno (altro esempio: Froome e Wiggins. Il tour del 2012 sarebe stato molto più bello se Froome avesse corso in una squadra sua)?
Ovviamente si dovrebbe ammettere un numero maggiore di squadre ad ogni corsa. Oggi al grandi giri vanno 22 squadre di 9 corridori, per un totale di 198. Con squadre da sei lo stesso totale si otterrebbe con 33 squadre, 11 in più. Gli sponsor delle squadre avrebbero minori costi e ci sarebbe più visibilità per più squadre. E non ci sarebbe perdita di occupazione.
Inoltre migliorerebbe, forse, anche la spettacolarità delle corse, perché sarebbe più difficile per una singola squadra tener chiusa una corsa, sarebbe necessario l'accordo di più squadre, probabile ma non scontato, con qualche probabilità in più per le fughe, almeno sulla carta, che incentiverebbe i tentativi.
La riduzione delle dimensioni della rosa di una squadra rispetto a quanti corridori è possibile portare in una corsa sarebbe un meccanismo quasi automatico di presenza simultanea di più big in ogni corsa, e di maggior partecipazione dei big ad un maggior numero di corse, senza bisogno di obblighi. Ovviamente, sarà sempre possibile che un big non partecipi ad una corsa importante, ma credo sia fisiologico, e, del resto, imporre ad un Rodriguez di fare la Roubaix o a un Kittel di fare il Lombardia è quasi una cattiveria (eppoi anche se ci andassero, non è che li vedresti lottare per vincere, sarebero lì a fare da tappezzeria). In questo senso, il WT dei sogni si Acquarone è destinato a rimanere tale (IMHO e con tutto il rispetto per l'idea, comunque).

Acquarone ha detto che il ciclismo non è noioso, lo è semmai il modo di proporlo da parte della tv. Sarà anche così, ma il ciclismo a volte, effettivamente, fa due palle così, ed è essenzialmente per i percorsi tracciati male, soprattutto nei grandi giri. Tappe più movimentate e meno salite spaccagambe. I giri devono essere a portata non solo di scalatori o cronometristi, ma anche di corridori da classiche (che abbiano la tenuta su più settimane ovviamente), è così secondo me che si può incentivare la partecipazione.

Capitolo calendario. Va semplicemente sfrondato (parecchio, il calendario di Acquarone per me è ancora troppo lungo e fitto) ed eliminate alcune sovrapposizioni.
Accorciare i grandi giri renderebbe difficile fare, ad esempio, il giro di tutta l'Italia: non riusciresti più ad andare sotto Roma, soprattutto se poi si vogliono accorciare le tappe e ridurre i trasferimenti, come ha detto qualcuno. La proposta è intrigante, però mi sembra che abbia più contro che pro. Per incentivare la partecipazione, come ho già detto, ci sono altre strade. Inoltre, nelle intenzioni di Acquarone, c'è quella di portare grandi eventi anche in Asia e America: è giusto, ma, come ha già detto qualcun altro, tali eventi devono prima crescere da sé, inculcare uno sport a forza in luoghi dove è marginale non ha senso, ce l'ha solo in termini di ritorni televisivi (quindi tutta questa riforma serve solo a fare quattrini?), ma la stabilità economica non si fa solo con più soldi, si fa con la certezza delle partecipazioni alle gare e con un'immagine presentabile. Nell'intervista a theouterline, Acquarone parla di 4 grandi giri da 2 settimane, 2 in Europa e 2 in Asia/America, e credo che anche le 12 brevi corse a tappe non sarebbero le circa 12 dell'attuale WT, ma alcune verrebbero sacrificate per far entrare gare esotiche (come già si parla per i tour di Oman e Quatar, due gare veramente “splendide” :D ). Per portare il WT ovunque, bisogna lasciare alcune corse fisse ed altre che entrano ed escono a rotazione.
Le corse di livello HC o 1 (magari non tutte) potrebbero fungere da “qualificazione” per il WT dell'anno successivo: si dividono in vari sottocircuiti, non necessariamente continentali, e si dividono le squadre dei vari livelli (protour, professional e continental) in “gironi” (ovviamente con teste di serie ecc.) e ad ogni gruppo di gare si assegna un gruppo di squadre. Le prime di ogni girone, l'anno successivo faranno il circuito WT. In questo modo si salvano anche le corse minori.
Se si sfronda il WT ce la si cava con meno di 120 giorni di corsa per squadra.
Andrew
Messaggi: 473
Iscritto il: venerdì 6 maggio 2011, 14:42

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Andrew »

Non è proprio il luogo giusto nel quale parlarne, ma visto che c'è la possibilità di parlarne direttamente con Acquarone provo a cogliere la possibilità al volo! In fondo è comunque un tema relativo allo sviluppo del ciclismo.
Mi riferisco al sito internet del Giro d'Italia!
Quello che voglio dire è com'è possibile che un evento come il Giro d'Italia, che punta a diffondersi nel mondo ed è il 2° evento mondiale di ciclismo abbia un sito internet del genere?
Per prima cosa è avvilente che il Giro abbia come sito una sottopagina della Gazzetta!
Seconda cosa bisogna migliorare il livello dei contenuti, perchè il paragone con il sito del Tour è spiazzante.
Terza cosa, se il live deve essere aggiornato ogni mezzora meglio non farlo proprio (sul sito dell'Equipe il live delle corse Gazzetta viene aggiornato ogni 2 minuti!!)
Per farla breve mi piacerebbe veramente se Acquarone potesse rispondere, perchè mi pare strano che una persona attenta al marketing come lui non abbia fatto niente per migliorare la situazione del sito del Giro!
Avatar utente
galliano
Messaggi: 21675
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da galliano »

Io non sarei drastico come Acquarone, ma nemmeno ottimista come altri utenti.
Acquarone parla di un ciclismo sull'orlo dell'estinzione, mentre altri scrivono della necessità di piccoli correttivi. Dove sta la verità?

Tranchee (mi pare) parla del movimento anglosassone o australiano in crescita. E' così veramente? A sensazione direi di sì, ma io preferisco fidarmi dei numeri. Stessa cosa per il Sudamerica, posizioni contrapposte: solo in Colombia, oppure anche altrove?
E' vero c'è il Tour di San Luis ma che peso gli diamo in una valutazione dello stato di salute? Una corsa con un'ottima starting list, ma praticamente senza copertura televisiva. Sì, non c'è la copertura tv, ma forse per il sudamerica questo non è ancora un requisito fondamentale. Il tutto va contestualizzato al territorio.
E ancora, siamo sicuri che la crescita nelle nazioni ciclisticamente emergenti sia sufficiente a compensare il declino (sia in termini di corse organizzate che di qualità dei professionisti) dell'area dell'europa latina?

Io, per ora, non sposo né una né l'altra posizione, non per fare il Ponzio Pilato, ma solo perché vorrei evitare di andare per sensazioni.
Comunque se stiamo qui a parlarne credo sia convinzione comune che il ciclismo ha potenzialità maggiori di quanto attualmente riesce a mettere in campo. Mi pare che prima di tutto sia necessario "misurare" il più oggettivamente lo stato di salute del ciclismo mondiale. Se non misuro il punto di partenza come faccio a sapere se tra 3/4/5 anni gli interventi messi in campo saranno positivi o negativi?
E quindi quali sono questi indicatori dello stato di salute?
A dir la verità mi aspetto che esista già in UCI un monitoraggio del movimento fatto su queste basi. Sarei stupito del contrario.
Non essendone a conoscenza vorrei capire su cosa basate le vostre valutazioni.
Tanto per fare degli esempi:

- Nr. iscritti alle federazioni (allievi, juniores,...)
- Nr. squadre per fascia
- Budget delle squadre
- Nr. corse organizzate
- Copertura televisiva e radiofonica delle corse (diretta, differita, niente)
- Costo dei diritti
- Esposizione televisiva (in chiaro, pay per view, nr di corse trasmesse)
- Audience e share (tv, web)
- Disponibilità sito web
- Il pubblico sulle strade è difficile da contare, ma anche di quello si potrebbe dare una valutazione qualitativa.
- Nr di biciclette sportive vendute (corsa, mtb). Si parla tanto di tennis, ma sarei curioso di vedere se si vendono più biciclette sportive o racchette, per non parlare di palloni da pallacanestro...
ecc.
prof
Messaggi: 1236
Iscritto il: lunedì 14 marzo 2011, 2:44

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da prof »

galliano ha scritto: ...
E ancora, siamo sicuri che la crescita nelle nazioni ciclisticamente emergenti sia sufficiente a compensare il declino (sia in termini di corse organizzate che di qualità dei professionisti) dell'area dell'europa latina?
Quoto tutto quanto il tuo post ma questa domanda mi pare veramente cruciale.
E' saggio, mi chiedo, depauperare il Giro d'Italia nel modo in cui si sta procedendo ?
Non si può dire che la startlist di quest'anno sia proprio da urli ...
Inoltre, cos'è che ha distrutto il ciclismo giovanile, oltre alla propaganda negativa di doping e antidoping ?
Perchè non ci sono piu' corse per under23 ? Perchè ci sono cosi' poche squadre ?
Io lo so perchè e forse lo sappiamo tutti, ma se non si parte da li' è difficile che si riesca a capire cosa sta accadendo.
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

prof ha scritto:
Perchè non ci sono piu' corse per under23 ? Perchè ci sono cosi' poche squadre ?
Io lo so perchè e forse lo sappiamo tutti, ma se non si parte da li' è difficile che si riesca a capire cosa sta accadendo.
Il Denaro
Si è puntato su un Elite di squadre con forti sponsor
Meta' anni 90 era una 15 , poi anno per anno se ne son perse per strada , fino alle 3-4 attuali (con 1 che fa triplette tutti i week end.. contenti loro)
Nel Frattempo tutte le squadre di " Paese " son scomparse , quelle con 5 corridori
Stessa cosa tra gli juniores
Dove quasi tutte le squadre han piu' di 10 corridori e rare hanno squadre tra gli Allievi o i Giovanissimi
Le squadre di Paese invece magari hanno 3-4 Under 5 Juniores ecc
Oltre ad aver le squadre , organizzano pure le gare
L'esempio virtuoso è la Francia

Il Buon Mad dira' i costi organizzativi (ed ha sicuramente ragione)
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

galliano ha scritto: - Nr. iscritti alle federazioni (allievi, juniores,...)
Completamente d'accordo con te con tutto quello che hai scritto
Prende questo riferimento perche' avevo provato a quantificare , tramite il numero degli Juniores , l'effettivo valore di una nazione
I dati son a spanne..

Francia tra 3000 e 3500
Belgio tra gli 800 e 900
Olanda Tra 350 e 400
Germania tra 400 e 500
Spagna tra 500 e 600
Svizzera Meno di 100
Italia Meno di 1000
Australia tra 200 e 300
Argentina tra 150 e 200 ( :D solo Francia e Argentina nel sito della Federazione , hai l'elenco di tutti gli atleti , per l'Argentina è piu' facile visto che son meno)

Numeri molto bassi
prof
Messaggi: 1236
Iscritto il: lunedì 14 marzo 2011, 2:44

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da prof »

Winter ha scritto:
prof ha scritto:
Perchè non ci sono piu' corse per under23 ? Perchè ci sono cosi' poche squadre ?
Io lo so perchè e forse lo sappiamo tutti, ma se non si parte da li' è difficile che si riesca a capire cosa sta accadendo.
Il Denaro
Si è puntato su un Elite di squadre con forti sponsor
Meta' anni 90 era una 15 , poi anno per anno se ne son perse per strada , fino alle 3-4 attuali (con 1 che fa triplette tutti i week end.. contenti loro)
Nel Frattempo tutte le squadre di " Paese " son scomparse , quelle con 5 corridori
Stessa cosa tra gli juniores
Dove quasi tutte le squadre han piu' di 10 corridori e rare hanno squadre tra gli Allievi o i Giovanissimi
Le squadre di Paese invece magari hanno 3-4 Under 5 Juniores ecc
Oltre ad aver le squadre , organizzano pure le gare
L'esempio virtuoso è la Francia

Il Buon Mad dira' i costi organizzativi (ed ha sicuramente ragione)
E' riduttivo, Winter, dire il denaro se non aggiungi che tutto sta in capo all'Agenzia delle Entrate. Hai centrato il problema ma ora dobbiamo spiegare perchè ci vuole un pazzo ad organizzare una squadra di paese, pur in presenza del denaro necessario.
Dobbiamo spiegarlo sia dal punto di vista dello sponsor (chi glielo fa fare di subire l'accertamento "presuntivo" ?), dal punto di vista della dirigenza del team (sicurezza, burocrazia della sicurezza, burocrazia fiscale ancora una volta). Per le squadre di paese si parla di piccoli sponsor, con tutto quel che ne segue.
Winter
Messaggi: 28141
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:33

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

Il problema è che tra una squadra di Paese e un top team , non è lo stesso ciclismo
Sia come materiali che come allenamento
In Italia i Dilettanti non lavorano , alcuni studiano , altri corrono e basta
Nei Top Team vengon stipendiati , nelle squadre di paese partecipano (anzi partecipavano)

Invece , saro' ripetitivo , in Francia non è cosi'
Se vai sul sito di Directvelo , ogni settimana ci son delle interviste sui vari corridori
Leggiti quella su Eduard Lauber di sta settimana (è un esempio , perche' ogni settimana ce ne sono di molto simili , agricoltori , dipendenti delle ferrovie , ingegneri nucleari ecc)

http://www.directvelo.com/actualite/338 ... 3EXxnbnrSU

Tutta questa fascia di corridori ,che a 20 anni , vuol correre ma vuole crearsi anche un futuro , in Italia è quasi assente

Hardy per partecipare al Mondiale U23 qualche anno fa ha chiesto permesso alle Ferrovie
Peraud è in aspettativa dall'Areva
Moncoutie era stato assunto dalle Poste e ha chiesto aspettativa per firmare con la Cofidis
Avatar utente
Subsonico
Messaggi: 7707
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 19:13

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Subsonico »

Io anche in passato ho puntato molto sulla radicalizzazione: se notate bene il movimento non ha perso i suoi numeri nelle provincie calde. A Treviso ci sono almeno 7 squadre, in provincia di Brescia e Milano pure i numeri restano alti, così come in Toscana....è tutto attorno, che il movimento è totalmente morto.
Winter, te che c'hai più inverni di me e soprattutto seguivi il ciclismo dilettantistico già nei primi anni '90, dimmi se sbaglio...ma prima c'erano addirittura corse a tappe dilettanti in Calabria, oggi non ci sono più proprio le corse a tappe...
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Avatar utente
francesco31
Messaggi: 131
Iscritto il: mercoledì 30 maggio 2012, 23:46

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da francesco31 »

bisognerebbe fare 3 giorni di riposo per ogni Grande Giro (Tour Vuelta Giro )
sempre e comunque , non solo per motivi contingenti come oggi al Giro
si inizia il venerdi , poi sabato e domenica ... ogni lunedi pausa
mestatore
Messaggi: 343
Iscritto il: giovedì 9 dicembre 2010, 22:52

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da mestatore »

Subsonico ha scritto:Io anche in passato ho puntato molto sulla radicalizzazione: se notate bene il movimento non ha perso i suoi numeri nelle provincie calde. A Treviso ci sono almeno 7 squadre, in provincia di Brescia e Milano pure i numeri restano alti, così come in Toscana....è tutto attorno, che il movimento è totalmente morto.
Winter, te che c'hai più inverni di me e soprattutto seguivi il ciclismo dilettantistico già nei primi anni '90, dimmi se sbaglio...ma prima c'erano addirittura corse a tappe dilettanti in Calabria, oggi non ci sono più proprio le corse a tappe...
on piemonte primi anni 90 c' era la brunetto e tante altre piccole realtà , con tanti ex fiat a lavorare
ora a livello under non c'è praticamente nulla se non la volontà' di cerone.

winter e prof hanno centrato il problema
aggiungo che la distanza tra provincie calde e resto del paese si sta facendo siderale,
questa distanza annulla ogni giorno ogni possibilità' e voglia di riscossa
non sono ciclisti, la fatuita' delle loro vite mi sciocca- T. Krabbe', la corsa.
Avatar utente
Bazzia
Messaggi: 300
Iscritto il: giovedì 22 settembre 2011, 16:31

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Bazzia »

Acquarone visto al Giro d'Italia all'interno del Team Garmin...
Donne, Cavalli e Corridori non c'ha mai capito niente nessuno!
Avatar utente
galliano
Messaggi: 21675
Iscritto il: giovedì 14 aprile 2011, 12:53
Località: TN

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da galliano »

Winter ha scritto:
galliano ha scritto: - Nr. iscritti alle federazioni (allievi, juniores,...)
Francia tra 3000 e 3500
Belgio tra gli 800 e 900
Olanda Tra 350 e 400
Germania tra 400 e 500
Spagna tra 500 e 600
Svizzera Meno di 100
Italia Meno di 1000
Australia tra 200 e 300
Argentina tra 150 e 200

Numeri molto bassi
Numeri bassi, quali? pure quelli francesi? Hai anche un trend storico?
Sarebbe interessante fare un confronto con altri sport: tennis, basket, nuoto, atletica, sci, ecc. per capire quanto è marcato il fenomeno.
Avatar utente
Slegar
Messaggi: 8866
Iscritto il: venerdì 10 dicembre 2010, 16:49

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Slegar »

Winter ha scritto:Il problema è che tra una squadra di Paese e un top team , non è lo stesso ciclismo
Sia come materiali che come allenamento
In Italia i Dilettanti non lavorano , alcuni studiano , altri corrono e basta
Nei Top Team vengon stipendiati , nelle squadre di paese partecipano (anzi partecipavano)

Invece , saro' ripetitivo , in Francia non è cosi'
Se vai sul sito di Directvelo , ogni settimana ci son delle interviste sui vari corridori
Leggiti quella su Eduard Lauber di sta settimana (è un esempio , perche' ogni settimana ce ne sono di molto simili , agricoltori , dipendenti delle ferrovie , ingegneri nucleari ecc)

http://www.directvelo.com/actualite/338 ... 3EXxnbnrSU

Tutta questa fascia di corridori ,che a 20 anni , vuol correre ma vuole crearsi anche un futuro , in Italia è quasi assente

Hardy per partecipare al Mondiale U23 qualche anno fa ha chiesto permesso alle Ferrovie
Peraud è in aspettativa dall'Areva
Moncoutie era stato assunto dalle Poste e ha chiesto aspettativa per firmare con la Cofidis
In questo post è condensata una stortura, che per me è come un cancro, tipica dello sport italiano: in generale ai giovani atleti che praticano lo sport agonistico viene giornalmente passato il messaggio che con lo sport si può vivere per tutta la vita. Se il giovane non ottiene risultati viene buttato come un oggetto inutile, se mostra delle qualità, perché è forte o ha anticipato lo sviluppo o perché il genitore fanatico lo affida 14-enne al "preparatore", viene portato "in palmo di mano" salvo poi formare una schiera di disadattati senza arte ne parte.

Ovviamente applicando il sistema "professionistico" alla categorie giovanili servono non indifferenti risorse economiche e quindi con il tempo scompaiono le piccole squadre ciclistiche, i piccoli sci club, le piccole società di atletica leggera, le piccole squadre di calcio, poi iniziano a sparire le medie squadre ciclistiche, i medi sci club .................................
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
prof
Messaggi: 1236
Iscritto il: lunedì 14 marzo 2011, 2:44

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da prof »

Slegar ha scritto: ...
In questo post è condensata una stortura, che per me è come un cancro, tipica dello sport italiano: in generale ai giovani atleti che praticano lo sport agonistico viene giornalmente passato il messaggio che con lo sport si può vivere per tutta la vita. Se il giovane non ottiene risultati viene buttato come un oggetto inutile, se mostra delle qualità, perché è forte o ha anticipato lo sviluppo o perché il genitore fanatico lo affida 14-enne al "preparatore", viene portato "in palmo di mano" salvo poi formare una schiera di disadattati senza arte ne parte.

Ovviamente applicando il sistema "professionistico" alla categorie giovanili servono non indifferenti risorse economiche e quindi con il tempo scompaiono le piccole squadre ciclistiche, i piccoli sci club, le piccole società di atletica leggera, le piccole squadre di calcio, poi iniziano a sparire le medie squadre ciclistiche, i medi sci club .................................
Guarda, Slegar, non credere fosse molto diverso 50 anni fa. L'unica differenza che noto è l'ingresso dello stato in questo giro perverso, con i suoi corpi e le sue varie compagnie atleti. Esattamente come accadeva nei paesi del socialismo reale.

Le piccole squadre, di paese o altro che fossero, sono state semplicemente fatte fuori da una fiscalità demenziale che, nel solco dell'ideologia europeistica, punta a favorire solo le grandi organizzazioni con grandi mezzi (e con grandi necessità di mostrare risultati ... con tutto quel che ne consegue ... a buon intenditor...). Se vi era una possibilità di salvaguardare la formazione dei giovani, questa risiedeva più' nelle piccole squadrette che nei grandi gruppi.

La tragedia è che non esiste più' la libertà di organizzare una squadra locale, con piccoli sponsor locali, legata strettamente a quel territorio e dove il ragazzino possa crescere seguito da un personale che goda della fiducia dei genitori perché, essendo persona nota a tutti, offre ampie garanzie. Questa libertà non esiste più'.
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Vado OT, ma non troppo.
La scorsa estate conosco un ragazzo di 17 anni che da poco si è appassionato al ciclismo. Non pedala male, mi dice che di km ne fa. Ovviamente si vede che è un po rigido, non ha la malizia di uno che va in bici da anni, insomma è agli inizi ma si vede che è appassionato. Morale mi chiede se conosco qualche squadra per provare a correre. Gli do il tel. di un amico che allena gli allievi della squadra in cui ho corso tutte le giovanili. Purtroppo questo mi dice che non tengono più la cat. Juniores perchè troppo impegnativa. Il ragazzo non demorde e si da da fare per trovare un team. Sembrerà assurdo ma in tutta la mia provincia esiste solo una squadra juniores, lui si propone, ma gli rispondono che è troppo tardi per cominciare, che loro hanno l'organico già al completo, budget stabilito, ecc. ecc. Insomma la classica porta in faccia. Ma dico io, sicuramente non sarà un talento, sicuramente è vero che buttarsi in gruppo a 18 anni per la prima volta non è semplice. Ma questo ragazzo ha già bici, casco e scarpini, ha solo bisogno di un tesserino, maglia e pantaloncini per provare a fare ciò che gli piace. Avanti così, bravi :clap: . Tra 10 -15 anni le corse le vedremo solo in tv ed in inglese, ed ovviamente ci domanderemo come mai.
Mad
Messaggi: 789
Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 8:48
Località: Noceto

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Mad »

bove ha scritto:Vado OT, ma non troppo.
La scorsa estate conosco un ragazzo di 17 anni che da poco si è appassionato al ciclismo. Non pedala male, mi dice che di km ne fa. Ovviamente si vede che è un po rigido, non ha la malizia di uno che va in bici da anni, insomma è agli inizi ma si vede che è appassionato. Morale mi chiede se conosco qualche squadra per provare a correre. Gli do il tel. di un amico che allena gli allievi della squadra in cui ho corso tutte le giovanili. Purtroppo questo mi dice che non tengono più la cat. Juniores perchè troppo impegnativa. Il ragazzo non demorde e si da da fare per trovare un team. Sembrerà assurdo ma in tutta la mia provincia esiste solo una squadra juniores, lui si propone, ma gli rispondono che è troppo tardi per cominciare, che loro hanno l'organico già al completo, budget stabilito, ecc. ecc. Insomma la classica porta in faccia. Ma dico io, sicuramente non sarà un talento, sicuramente è vero che buttarsi in gruppo a 18 anni per la prima volta non è semplice. Ma questo ragazzo ha già bici, casco e scarpini, ha solo bisogno di un tesserino, maglia e pantaloncini per provare a fare ciò che gli piace. Avanti così, bravi :clap: . Tra 10 -15 anni le corse le vedremo solo in tv ed in inglese, ed ovviamente ci domanderemo come mai.

Ne abbiamo tesserati diversi con una storia simile, non me ne ricordo uno che sia andato oltre il finirle le gare. E quando sei Juniores e questo è il tuo massimo, puoi appenderla quando vuoi.
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

Mad ha scritto:
bove ha scritto:Vado OT, ma non troppo.
La scorsa estate conosco un ragazzo di 17 anni che da poco si è appassionato al ciclismo. Non pedala male, mi dice che di km ne fa. Ovviamente si vede che è un po rigido, non ha la malizia di uno che va in bici da anni, insomma è agli inizi ma si vede che è appassionato. Morale mi chiede se conosco qualche squadra per provare a correre. Gli do il tel. di un amico che allena gli allievi della squadra in cui ho corso tutte le giovanili. Purtroppo questo mi dice che non tengono più la cat. Juniores perchè troppo impegnativa. Il ragazzo non demorde e si da da fare per trovare un team. Sembrerà assurdo ma in tutta la mia provincia esiste solo una squadra juniores, lui si propone, ma gli rispondono che è troppo tardi per cominciare, che loro hanno l'organico già al completo, budget stabilito, ecc. ecc. Insomma la classica porta in faccia. Ma dico io, sicuramente non sarà un talento, sicuramente è vero che buttarsi in gruppo a 18 anni per la prima volta non è semplice. Ma questo ragazzo ha già bici, casco e scarpini, ha solo bisogno di un tesserino, maglia e pantaloncini per provare a fare ciò che gli piace. Avanti così, bravi :clap: . Tra 10 -15 anni le corse le vedremo solo in tv ed in inglese, ed ovviamente ci domanderemo come mai.

Ne abbiamo tesserati diversi con una storia simile, non me ne ricordo uno che sia andato oltre il finirle le gare. E quando sei Juniores e questo è il tuo massimo, puoi appenderla quando vuoi.
Non ho dubbi, ma almeno li avete fatti provare e per questo "chapeau". Quello che faccio fatica a digerire è negare ad un ragazzo di 17-18 anni ( talentuoso o meno ) la possibilità di provarci. Poi però in tv sentiamo di questo o quel corridore australiano, inglese o americano che ha cominciato a correre a 18-19 anni.
Rispondi