cycling_chrnicles ha scritto: ↑mercoledì 24 settembre 2025, 0:15
Soukho, Pikkuus e compagnia mai esistiti. Szurkowski che andò a fare il culo ai pro alla Parigi-Nizza è esistito per una settimana, immagino.
By Gimbatbu
Te lo ricordi Kowalski che ai Mondiali fece a Szurkowski lo scherzetto del tipo Beheyt a Van Looy?
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
luketaro ha scritto: ↑martedì 23 settembre 2025, 19:43
Madonna, ma perché insisti a scrivere ste cagate. Pure co sti messaggi infiniti.
Cochise Rodriguez paragonato a Buitrago. Tino Tabaak nato e cresciuto in Olanda quando a 19 anni vinceva il Tour of Southland.
L'Europa dell'est che prima della caduta del muro non esisteva.
Soukho, Pikkuus e compagnia mai esistiti. Szurkowski che andò a fare il culo ai pro alla Parigi-Nizza è esistito per una settimana, immagino.
Ribeiro correva con Cassio Freitas. Fischer con Pagliarini. Oggi il Brasile fa i Mondiali con Avancini 40enne preso in prestito dalla mtb.
In Argentina facevano il Giro di Argentina negli anni '50. Lo vinse Van Steenbergen. Oggi non fanno una cippa lippa.
Non sai di cosa parli e ce la meni coi ranking. Senza renderti conto che inserirti in un contesto in cui l'Italia produceva 100 corridori di qualità è un attimino più diverso che inserirsi in un contesto in cui l'Italia ne produce cinque di corridori di qualità (e non è la sola nazione ad aver avuto questo declino). Più spazio per le seconde linee di altre nazioni non significa globalizzazione.
In pratica il ciclismo in Europa dell'Est è ai minimi storici, idem in Svezia, idem in Nord Africa, idem in gran parte dell'America Latina (ma vai a vedere come stava il ciclismo cubano negli anni '80 e come sta oggi). Idem in Asia. Ma oh, è più globalizzato perché ci sono due scartine canadesi in più nel WT.
PS: Non ho detto che un tempo c'erano meno corse. HO DETTO CHE PCS HA POCHE CORSE IN DATABASE. Che è diverso.
Guarda, puoi autoconvircerti che la teoria che più preferisci sia quella giusta, però i numeri dicono altro.
E sì, Szurkowski è esistito per una settimana.
Perchè che i sovietici (o i sud americani, i neo zelandesi,gli scandinavi o chiunque altro) avessero un floridissimo circuito interno separato, o che corressero solo le corse locali, o che facessero solo la pista, il risultato è lo stesso che se questi in sella non ci fossero mai saliti: il loro posto nelle squadre veniva occupato da italiani, francesi, belgi, ecc.
Aggiungo che se vuoi sostenere che l'argentina aveva una solidissima tradizione ciclistica perchè Van Steenbergen andava la a vincere la corsa locale, allora devi anche parlarci del floridissimo movimento UAE, visto che Pogacar e altri ci vanno a correre ogni anno...
luketaro ha scritto: ↑mercoledì 24 settembre 2025, 9:48
E sì, Szurkowski è esistito per una settimana.
Perchè che i sovietici (o i sud americani, i neo zelandesi,gli scandinavi o chiunque altro) avessero un floridissimo circuito interno separato, o che corressero solo le corse locali, o che facessero solo la pista, il risultato è lo stesso che se questi in sella non ci fossero mai saliti: il loro posto nelle squadre veniva occupato da italiani, francesi, belgi, ecc.
Aggiungo che se vuoi sostenere che l'argentina aveva una solidissima tradizione ciclistica perchè Van Steenbergen andava la a vincere la corsa locale, allora devi anche parlarci del floridissimo movimento UAE, visto che Pogacar e altri ci vanno a correre ogni anno...
Quando non sapete più che cacchio scrivere, anziché avere l'umiltà di dire "non so una mazza", partite co ste cazzate.
Il circuito Locaahahaahhahhale.
Questi correvano in molti più paesi di quelli in cui si corre oggi.
La Corsa della Pace era una gara di 15 giorni che collegava tre paesi e qua ti puoi fare un'idea di che tipo di seguito avesse:
Al Nurburgring per Tave Schur c'erano 300mila persone.
Questi andavano a correre a Cuba, negli Stati Uniti, nel Nord Africa, nei vari paesi del blocco orientale e pure qua.
È banalissima logica: se movimento X, movimento Y e movimento Z avevano tutti e tre più praticanti e più gare 40 anni fa, non ha senso parlare di ciclismo più globalizzato oggi.
Infatti stai costruendo una tesi attorno al fatto che nella top-100 del ranking di PCS ci sono Thomas Silva, Lukas Kubis e Harold Lopez...senza manco avere l'acume di chiederti dove sarebbe sta gente se l'Italia o la Spagna producessero ancora la stessa quantità di corridori che producevano fino a 25 anni fa.