Re: La crisi del ciclismo italiano
Inviato: martedì 2 agosto 2022, 15:17
Per curiosità mi sono calcolato la lunghezza media delle tappe del Tour dall'inizio dell'era Merckx (fine anni '60) ad oggi.Winter ha scritto: ↑venerdì 8 luglio 2022, 12:59Ma quali randonne'Bike65 ha scritto: ↑venerdì 8 luglio 2022, 7:21 Ci sono corse più lunghe si chiamano randonné. Ma davvero pensate che con le preparazioni attuali le esigenze di percorso sicurezza e spettacolo abbia senso fare un tappone da 280 km con 6000 mt dislivello? Praticamente i primi 20 km cicloturistici, i successivi di trasferimento e poi forse sulla penultima salita succede qualcosa, forse. Allora 40 anni fa si lamentavano perché mancavano le strade bianche e non partivano con la pila in bocca?
I tapponi normali che c erano nel ciclismo
L ultimo mi pare sia stato quello del rifugio gardeccia al giro 2011..
229 km 6000 di dislivello
Piancavallo
Forcella cibiana
Giau
Marmolada
E l arrivo finale
Tempo del vincitore 7 ore e 27..
Media Oraria 30 kmh e rotti
La tappa fu bellissima (e non so mai stato fan di contador)
Guarda le facce all arrivo
Il vero ciclismo
Almeno avesse detto il modello danese.....
Vi sono stato lo scorso anno e direi quasi sia meglio così. Sul rettilineo finale fino a 2' dall'arrivo eravamo in 2, io e un signore anziano di Montesilvano giunto in bici e soprattutto presente in ogni edizione dal 1945. Ci facemmo una bella chiacchierata, mi duole solamente per lui.Fragonard ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 20:42 Lo metto qui: purtroppo quest'anno il Trofeo Matteotti salta di nuovo.
https://www.ilcentro.it/pescara/trofeo- ... -1.2960295
Il problema è che di rado si centra il focus: ovvero i costi. L'incidenza fra i giovani che passano di figli di industriali o imprenditori è assolutamente superiore a qualsiasi "media nazionale". Il ciclismo è uno sport pericoloso e purtroppo sempre più d'élite.Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 20:36 Sta cosa dei giovani italiani eccetera per suona un po' come un luogo comune.
Che avrebbe detto di male democassani?Primo86 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 16:56Almeno avesse detto il modello danese.....
È che i ragazzi italiani non capiscono l'importanza della gavetta, del duro lavoro al mercato del pesce come tappa necessaria sulla lunga strada che conduce alla gloria.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche questo, chissà perché non l'hanno scritto.
A parte queste esilaranti considerazioni, noto che il caro vecchio Democassani non si smentisce mai.
Beh oddio, per me che non abito molto lontano da lì e che, tolte eventuali tappe di Tirreno-Adriatico o Giro d'Italia non ho praticamente altre occasioni di vedere i professionisti gareggiare da queste parti, meno male anche noLeonardo Civitella ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 21:22Vi sono stato lo scorso anno e direi quasi sia meglio così. Sul rettilineo finale fino a 2' dall'arrivo eravamo in 2, io e un signore anziano di Montesilvano giunto in bici e soprattutto presente in ogni edizione dal 1945. Ci facemmo una bella chiacchierata, mi duole solamente per lui.Fragonard ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 20:42 Lo metto qui: purtroppo quest'anno il Trofeo Matteotti salta di nuovo.
https://www.ilcentro.it/pescara/trofeo- ... -1.2960295
Se la gente non risponde e se gli sponsor latitano è quasi inutile continuare in certi gineprai nocivi per chiunque organizzi.
Di male? Nulla.Guglielmo ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 21:28Che avrebbe detto di male democassani?Primo86 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 16:56Almeno avesse detto il modello danese.....
È che i ragazzi italiani non capiscono l'importanza della gavetta, del duro lavoro al mercato del pesce come tappa necessaria sulla lunga strada che conduce alla gloria.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche questo, chissà perché non l'hanno scritto.
A parte queste esilaranti considerazioni, noto che il caro vecchio Democassani non si smentisce mai.
Come è possibile che nel 2000, tra World Tour e Professional c'erano 15 squadre italiane,se il World Tour è nato nel 2011 come proseguimento del Pro Tour la cui prima edizione risale al 2005?CicloSprint ha scritto: ↑martedì 2 agosto 2022, 15:17 Dal "Corriere dello Sport-Stadio" del 02 agosto 2022
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Cioè Cassani il democristiano?Guglielmo ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 21:28Che avrebbe detto di male democassani?Primo86 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 16:56Almeno avesse detto il modello danese.....
È che i ragazzi italiani non capiscono l'importanza della gavetta, del duro lavoro al mercato del pesce come tappa necessaria sulla lunga strada che conduce alla gloria.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche questo, chissà perché non l'hanno scritto.
A parte queste esilaranti considerazioni, noto che il caro vecchio Democassani non si smentisce mai.
Vabbè ma sulla salita di Montesilvano c'era tanta gente e i soliti banchetti di arrosticini non mancavano. Una delle corse più divertenti dell'annoLeonardo Civitella ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 21:22Vi sono stato lo scorso anno e direi quasi sia meglio così. Sul rettilineo finale fino a 2' dall'arrivo eravamo in 2, io e un signore anziano di Montesilvano giunto in bici e soprattutto presente in ogni edizione dal 1945. Ci facemmo una bella chiacchierata, mi duole solamente per lui.Fragonard ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 20:42 Lo metto qui: purtroppo quest'anno il Trofeo Matteotti salta di nuovo.
https://www.ilcentro.it/pescara/trofeo- ... -1.2960295
Se la gente non risponde e se gli sponsor latitano è quasi inutile continuare in certi gineprai nocivi per chiunque organizzi.
Il problema è che di rado si centra il focus: ovvero i costi. L'incidenza fra i giovani che passano di figli di industriali o imprenditori è assolutamente superiore a qualsiasi "media nazionale". Il ciclismo è uno sport pericoloso e purtroppo sempre più d'élite.Salvatore77 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 20:36 Sta cosa dei giovani italiani eccetera per suona un po' come un luogo comune.
All'epoca c'era la suddivisione in GS1 e GS2 (poi vennero aggiunti anche i GS3), ma gli organizzatori avevano poche restrizioni e potevano invitare chi volevano con molti meno vincoli di oggi.sceriffo ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 23:59Come è possibile che nel 2000, tra World Tour e Professional c'erano 15 squadre italiane,se il World Tour è nato nel 2011 come proseguimento del Pro Tour la cui prima edizione risale al 2005?CicloSprint ha scritto: ↑martedì 2 agosto 2022, 15:17 Dal "Corriere dello Sport-Stadio" del 02 agosto 2022
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GiàPrimo86 ha scritto: ↑mercoledì 3 agosto 2022, 16:56Almeno avesse detto il modello danese.....
È che i ragazzi italiani non capiscono l'importanza della gavetta, del duro lavoro al mercato del pesce come tappa necessaria sulla lunga strada che conduce alla gloria.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche questo, chissà perché non l'hanno scritto.
A parte queste esilaranti considerazioni, noto che il caro vecchio Democassani non si smentisce mai.
A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.CicloSprint ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 13:23 Al Giro d'Italia tra gli anni '90 e 2000 c'erano ben 13 team italiani.
Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.CicloSprint ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 13:23 Al Giro d'Italia tra gli anni '90 e 2000 c'erano ben 13 team italiani.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
Un saluto da Nuova Yorke.nino58 ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 20:57Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.CicloSprint ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 13:23 Al Giro d'Italia tra gli anni '90 e 2000 c'erano ben 13 team italiani.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
Quello sicuramente ha inciso a livello di immagine, ma è il sistema Pro Tour che ci ha rovinato.nino58 ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 20:57Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.CicloSprint ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 13:23 Al Giro d'Italia tra gli anni '90 e 2000 c'erano ben 13 team italiani.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
Il grosso problemagampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 22:56 Poi anche la gestione della federazione nell'era Di Rocco non è stata certo entusiasmante, a livello giovanile in quei 15 anni è stato fatto poco o nulla. E i risultati si vedono.
E pure da sta bella fava.nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 21:59Un saluto da Nuova Yorke.nino58 ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 20:57Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08
A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
A me non sembra. Nell'atletica le rassegne giovanili sono solitamente migliori di quelle degli assoluti; il nuoto è in salute, lo sci, soprattutto quello femminile, è in salute; il tennis pure abbiamo cavalli di razza, soprattutto al maschile.
Sei dallo zio Johnny con Uganda?nemecsek. ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 21:59Un saluto da Nuova Yorke.nino58 ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 20:57Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08
A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
a parte lo sci, gli altri sport sono facilmente praticabili e richiedono relativamente poco tempo (non mi riferisco agli sportivi di professione).StipemdioXTutti ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 10:29A me non sembra. Nell'atletica le rassegne giovanili sono solitamente migliori di quelle degli assoluti; il nuoto è in salute, lo sci, soprattutto quello femminile, è in salute; il tennis pure abbiamo cavalli di razza, soprattutto al maschile.
Condivido in pieno.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 22:56Quello sicuramente ha inciso a livello di immagine, ma è il sistema Pro Tour che ci ha rovinato.nino58 ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 20:57Poi venne strangolato Pantani e siamo arrivati dove siamo.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 15:08
A quei tempi c'erano Giri con 120/130 italiani al via.
E al Tour nel 1996 c'erano 9 squadre italiane e 62 corridori italiani al via.
Proprio altri tempi, in crisi erano gli altri.
Pensa che fino a prima dell'introduzione del PT nel 2005, invitavano mediamente 5 squadre e circa 30 corridori italiani al Tour e altrettanti alla Vuelta, vincevamo almeno 3 o 4 grandi classiche all'anno dell'allora Coppa del Mondo, dalla Sanremo al Lombardia, addirittura un anno (mi sembra nel 2002) i primi 5 dell'ordine di arrivo della Liegi erano tutti italiani. Poi, finita l'era di Bartoli, Bettini, Cunego e Di Luca, per le classiche ci siamo accontentati di qualche vittoria di Nibali. O al massimo di qualche outsider come Gasparotto, Paolini, Bettiol e recentemente Colbrelli.
Intanto le squadre italiane, dopo l'addio della Liquigas e della Lampre, sono definitivamente scomparse.
Ma già pochi anni dopo che era stato introdotto il PT il numero di squadre e corridori italiani era calato drasticamente.
Poi anche la gestione della federazione nell'era Di Rocco non è stata certo entusiasmante, a livello giovanile in quei 15 anni è stato fatto poco o nulla. E i risultati si vedono.
Non erano intervenuti anche dei cambiamenti nella gestione fiscale delle squadre? In sostanza, ai bei tempi le aziende potevano sostanzialmente imboscare il nero (e pulirlo) con le sponsorizzazioni sportive, ma poi a legge cambiata non c'è più stata la "convenienza" e quindi l'interesse degli sponsor è calato. Guarda caso anche la serie A ha iniziato a perdere colpi...Theakston ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 11:09Condivido in pieno.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 22:56Quello sicuramente ha inciso a livello di immagine, ma è il sistema Pro Tour che ci ha rovinato.
Pensa che fino a prima dell'introduzione del PT nel 2005, invitavano mediamente 5 squadre e circa 30 corridori italiani al Tour e altrettanti alla Vuelta, vincevamo almeno 3 o 4 grandi classiche all'anno dell'allora Coppa del Mondo, dalla Sanremo al Lombardia, addirittura un anno (mi sembra nel 2002) i primi 5 dell'ordine di arrivo della Liegi erano tutti italiani. Poi, finita l'era di Bartoli, Bettini, Cunego e Di Luca, per le classiche ci siamo accontentati di qualche vittoria di Nibali. O al massimo di qualche outsider come Gasparotto, Paolini, Bettiol e recentemente Colbrelli.
Intanto le squadre italiane, dopo l'addio della Liquigas e della Lampre, sono definitivamente scomparse.
Ma già pochi anni dopo che era stato introdotto il PT il numero di squadre e corridori italiani era calato drasticamente.
Poi anche la gestione della federazione nell'era Di Rocco non è stata certo entusiasmante, a livello giovanile in quei 15 anni è stato fatto poco o nulla. E i risultati si vedono.
Sulla moria della squadre la combinazione letale è stata sistema Pro Tour + crisi economica
Quello però ha inciso su tutti gli sport. La prassi diffusa, anche a livelli minori era quella di fatturare sponsorizzazioni gonfiate da poter scaricare. Però non so quanto abbia pesato sul ciclismo professionistico...piuttosto è stato l'aumento dei costi portato dal Pro Tour insieme alla difficoltà delle aziende di medie dimensioni che erano il sostegno principale del ciclismo italiano.Bomby ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 16:57Non erano intervenuti anche dei cambiamenti nella gestione fiscale delle squadre? In sostanza, ai bei tempi le aziende potevano sostanzialmente imboscare il nero (e pulirlo) con le sponsorizzazioni sportive, ma poi a legge cambiata non c'è più stata la "convenienza" e quindi l'interesse degli sponsor è calato. Guarda caso anche la serie A ha iniziato a perdere colpi...Theakston ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 11:09Condivido in pieno.gampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 22:56
Quello sicuramente ha inciso a livello di immagine, ma è il sistema Pro Tour che ci ha rovinato.
Pensa che fino a prima dell'introduzione del PT nel 2005, invitavano mediamente 5 squadre e circa 30 corridori italiani al Tour e altrettanti alla Vuelta, vincevamo almeno 3 o 4 grandi classiche all'anno dell'allora Coppa del Mondo, dalla Sanremo al Lombardia, addirittura un anno (mi sembra nel 2002) i primi 5 dell'ordine di arrivo della Liegi erano tutti italiani. Poi, finita l'era di Bartoli, Bettini, Cunego e Di Luca, per le classiche ci siamo accontentati di qualche vittoria di Nibali. O al massimo di qualche outsider come Gasparotto, Paolini, Bettiol e recentemente Colbrelli.
Intanto le squadre italiane, dopo l'addio della Liquigas e della Lampre, sono definitivamente scomparse.
Ma già pochi anni dopo che era stato introdotto il PT il numero di squadre e corridori italiani era calato drasticamente.
Poi anche la gestione della federazione nell'era Di Rocco non è stata certo entusiasmante, a livello giovanile in quei 15 anni è stato fatto poco o nulla. E i risultati si vedono.
Sulla moria della squadre la combinazione letale è stata sistema Pro Tour + crisi economica
Quando parli di praticanti, se paragonati a quelli di alcuni altri sport sono di meno, però di gente che va in bici io ne percepisco parecchia, più di qualche anno fa, soprattutto le donne. Nel 2020 (credo col bonus) vendute 2 milioni di bici. Magari stanno tutte nei garage fermegalliano ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 10:46 a parte lo sci, gli altri sport sono facilmente praticabili e richiedono relativamente poco tempo (non mi riferisco agli sportivi di professione).
Un'uscita in bici richiede minimo minimo due ore, senza contare poi che qualcosa va via nella preparazione, una partita di tennis è molto più circoscritta come impegno e anche più facilmente pianificabile. Il nuoto idem.
In più il ciclismo è uno sport molto faticoso se paragonato al tennis o allo sci (alpino).
Conosco gente che muore per fare un km in salita ma non ha problemi a farsi una pista anche lunghetta o una partitella di tennis di 1h.
Con queste premesse è normale che il ciclismo non abbia così tanti praticanti.
Be ma le aziende italiane entravano nel ciclismo per farsi conoscereBomby ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 16:57 Non erano intervenuti anche dei cambiamenti nella gestione fiscale delle squadre? In sostanza, ai bei tempi le aziende potevano sostanzialmente imboscare il nero (e pulirlo) con le sponsorizzazioni sportive, ma poi a legge cambiata non c'è più stata la "convenienza" e quindi l'interesse degli sponsor è calato. Guarda caso anche la serie A ha iniziato a perdere colpi...
Ma basta solo andare in giro per qualche strada in zona pedecollinare il sabato o la domenica: amatori a frotte.Salvatore77 ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 19:19Quando parli di praticanti, se paragonati a quelli di alcuni altri sport sono di meno, però di gente che va in bici io ne percepisco parecchia, più di qualche anno fa, soprattutto le donne. Nel 2020 (credo col bonus) vendute 2 milioni di bici. Magari stanno tutte nei garage fermegalliano ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 10:46 a parte lo sci, gli altri sport sono facilmente praticabili e richiedono relativamente poco tempo (non mi riferisco agli sportivi di professione).
Un'uscita in bici richiede minimo minimo due ore, senza contare poi che qualcosa va via nella preparazione, una partita di tennis è molto più circoscritta come impegno e anche più facilmente pianificabile. Il nuoto idem.
In più il ciclismo è uno sport molto faticoso se paragonato al tennis o allo sci (alpino).
Conosco gente che muore per fare un km in salita ma non ha problemi a farsi una pista anche lunghetta o una partitella di tennis di 1h.
Con queste premesse è normale che il ciclismo non abbia così tanti praticanti.![]()
Questo certamente non accresce le possibilità di far nascere campioni. Non è automatico che più bici significa più possibilità di vincere.
Per me la base da cui partire è un numero elevato di praticanti in giovane età seguiti da professionisti che partecipano a gare ufficiali.
Tutto il resto ricade nella casualità. Alle favolette sui maratoneti africani che vanno a scuola a piedi non ho mai creduto. Ci vuole metodo.
Non conosco come sia strutturato il ciclismo agonistico, ma sul discorso della pratica sono del tutto d'accordo con Galliano. 1) il ciclismo è uno sport di fatica e di fondo: c'è a chi piace, ma non è come fare una partita a calcio. 2) detto in estrema sintesi, proprio per questi motivi la pratica occasionale del ciclismo è quanto di più lontano rispetto al clismo agonistico di quanto non lo sia il torneo di calcio all'oratorio rispetto alla Serie A.galliano ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 10:46a parte lo sci, gli altri sport sono facilmente praticabili e richiedono relativamente poco tempo (non mi riferisco agli sportivi di professione).StipemdioXTutti ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 10:29A me non sembra. Nell'atletica le rassegne giovanili sono solitamente migliori di quelle degli assoluti; il nuoto è in salute, lo sci, soprattutto quello femminile, è in salute; il tennis pure abbiamo cavalli di razza, soprattutto al maschile.
Un'uscita in bici richiede minimo minimo due ore, senza contare poi che qualcosa va via nella preparazione, una partita di tennis è molto più circoscritta come impegno e anche più facilmente pianificabile. Il nuoto idem.
In più il ciclismo è uno sport molto faticoso se paragonato al tennis o allo sci (alpino).
Conosco gente che muore per fare un km in salita ma non ha problemi a farsi una pista anche lunghetta o una partitella di tennis di 1h.
Con queste premesse è normale che il ciclismo non abbia così tanti praticanti.
bisognerebbe anche investire su piste ciclabili. Andare in bici è diventato troppo pericoloso...Claudio84 ha scritto: ↑sabato 6 agosto 2022, 2:35
Come dite voi, l'unica soluzione per allargare il bacino dei futuri prof., a meno della nascita di un nuovo Pantani, sarebbe allargare la base dei praticanti fin da piccoli. Però - visto che il ciclismo non è più attrattivo di altre cose - bisognerebbe farlo passare come una forma di salute pubblica, come negli anni '80 - '90 era il nuoto. Ci andavi perché ti faceva bene, non necessariamente perché ti piacesse - almeno così era per me![]()
Vero, ma bisogna prendere atto che in quasi tutte le occasioni non c'è fisicamente e spazio per la pista ciclabile, a meno di non restringere la carreggiata. Io vado sempre in bici in città (e pure in auto), meno spesso fuori città, e sulle provinciali secondo me è molto più pericoloso.Joannes Muller ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 15:05bisognerebbe anche investire su piste ciclabili. Andare in bici è diventato troppo pericoloso...Claudio84 ha scritto: ↑sabato 6 agosto 2022, 2:35
Come dite voi, l'unica soluzione per allargare il bacino dei futuri prof., a meno della nascita di un nuovo Pantani, sarebbe allargare la base dei praticanti fin da piccoli. Però - visto che il ciclismo non è più attrattivo di altre cose - bisognerebbe farlo passare come una forma di salute pubblica, come negli anni '80 - '90 era il nuoto. Ci andavi perché ti faceva bene, non necessariamente perché ti piacesse - almeno così era per me![]()
Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.Winter ha scritto: ↑giovedì 11 agosto 2022, 21:05 Cqranking è un sito simile a procyclingstats.com o a firstcycling.com
Ogni gara ha un punteggio ecc
Fa anche una classifica per nazioni
Prende il punteggio dei primi 10 corridori delle varie nazioni
E fa un classifica
Lo fa dal 1999..
L Italia per i primi anni è stata prima
Poi spesso prima e qualche volta seconda
Fino ad arrivare 4 l anno scorso
Se si prende la classifica con i risultati 2022 è nona![]()
https://cqranking.com/men/asp/gen/cqRan ... a&bestof=1
Nessun italiano è nei primi 30 al mondo
Il primo è Rota 31esimo
Firstcycling.com da caruso 30esimo
No, è centrato - tra sicurezza, doping, e anoressia, quale padre vorrebbe mettere in sella il proprio figlio? Dal doping anni 90 ai polpacci di Froome, usciamo da brutti anni e brutti esempiClaudio84 ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 16:08Vero, ma bisogna prendere atto che in quasi tutte le occasioni non c'è fisicamente e spazio per la pista ciclabile, a meno di non restringere la carreggiata. Io vado sempre in bici in città (e pure in auto), meno spesso fuori città, e sulle provinciali secondo me è molto più pericoloso.Joannes Muller ha scritto: ↑martedì 9 agosto 2022, 15:05bisognerebbe anche investire su piste ciclabili. Andare in bici è diventato troppo pericoloso...Claudio84 ha scritto: ↑sabato 6 agosto 2022, 2:35
Come dite voi, l'unica soluzione per allargare il bacino dei futuri prof., a meno della nascita di un nuovo Pantani, sarebbe allargare la base dei praticanti fin da piccoli. Però - visto che il ciclismo non è più attrattivo di altre cose - bisognerebbe farlo passare come una forma di salute pubblica, come negli anni '80 - '90 era il nuoto. Ci andavi perché ti faceva bene, non necessariamente perché ti piacesse - almeno così era per me![]()
L' unica strada - di lungo periodo - è una vera educazione stradale, sia per automobilisti che per ciclisti. Io ho fatto scuola guida a inizio anni 2000, e l'attenzione alle bici non mi ricordo di sse un tema.
Cmq mi sa che sulla sicurezza sono andato OT rispetto al thread.![]()
Che poi l' anno scorso più che l' Italia è arrivato quarto Colbrelli. Quest' anno che non c'è...Winter ha scritto: ↑giovedì 11 agosto 2022, 21:05 Cqranking è un sito simile a procyclingstats.com o a firstcycling.com
Ogni gara ha un punteggio ecc
Fa anche una classifica per nazioni
Prende il punteggio dei primi 10 corridori delle varie nazioni
E fa un classifica
Lo fa dal 1999..
L Italia per i primi anni è stata prima
Poi spesso prima e qualche volta seconda
Fino ad arrivare 4 l anno scorso
Se si prende la classifica con i risultati 2022 è nona![]()
https://cqranking.com/men/asp/gen/cqRan ... a&bestof=1
Nessun italiano è nei primi 30 al mondo
Il primo è Rota 31esimo
Firstcycling.com da caruso 30esimo
D accordo con te , più per il calcioCthulhu ha scritto: ↑sabato 13 agosto 2022, 15:55
https://www.procyclingstats.com/statist ... ive-riders
Verissimo, ma comunque è un'anomalia.Winter ha scritto: ↑domenica 14 agosto 2022, 18:15D accordo con te , più per il calcioCthulhu ha scritto: ↑sabato 13 agosto 2022, 15:55
https://www.procyclingstats.com/statist ... ive-riders
Questa sul ciclismo è una statistica falsa
Drogata dai continental
Che di pro non hanno nulla da noi
Tanti prenderanno rimborsi spesa da 500 euro mensili
D altronde per fare una continental in regola
Con stipendi e contributi
Costa oltre il ml..
Non duecentomila euro
oggi mi sono visto per la prima volta in diretta la firenze viareggio
Bomby ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 16:57Non erano intervenuti anche dei cambiamenti nella gestione fiscale delle squadre? In sostanza, ai bei tempi le aziende potevano sostanzialmente imboscare il nero (e pulirlo) con le sponsorizzazioni sportive, ma poi a legge cambiata non c'è più stata la "convenienza" e quindi l'interesse degli sponsor è calato. Guarda caso anche la serie A ha iniziato a perdere colpi...Theakston ha scritto: ↑venerdì 5 agosto 2022, 11:09Condivido in pienogampenpass ha scritto: ↑giovedì 4 agosto 2022, 22:56
Quello sicuramente ha inciso a livello di immagine, ma è il sistema Pro Tour che ci ha rovinato.
Pensa che fino a prima dell'introduzione del PT nel 2005, invitavano mediamente 5 squadre e circa 30 corridori italiani al Tour e altrettanti alla Vuelta, vincevamo almeno 3 o 4 grandi classiche all'anno dell'allora Coppa del Mondo, dalla Sanremo al Lombardia, addirittura un anno (mi sembra nel 2002) i primi 5 dell'ordine di arrivo della Liegi erano tutti italiani. Poi, finita l'era di Bartoli, Bettini, Cunego e Di Luca, per le classiche ci siamo accontentati di qualche vittoria di Nibali. O al massimo di qualche outsider come Gasparotto, Paolini, Bettiol e recentemente Colbrelli.
Intanto le squadre italiane, dopo l'addio della Liquigas e della Lampre, sono definitivamente scomparse.
Ma già pochi anni dopo che era stato introdotto il PT il numero di squadre e corridori italiani era calato drasticamente.
Poi anche la gestione della federazione nell'era Di Rocco non è stata certo entusiasmante, a livello giovanile in quei 15 anni è stato fatto poco o nulla. E i risultati si vedono.
Sulla moria della squadre la combinazione letale è stata sistema Pro Tour + crisi economica
Un giovincello, tra l'altro.Salvatore77 ha scritto: ↑martedì 4 ottobre 2022, 20:22 Un solo italiano nei 10 alla Tre Valli. Secondo me è il peggior risultato di sempre.