Luca90 ha scritto: ↑lunedì 12 settembre 2022, 18:32
cycling_chrnicles ha scritto: ↑lunedì 12 settembre 2022, 18:29
Luca90 ha scritto: ↑lunedì 12 settembre 2022, 18:19
quello che invece tu non capisci è che su un percorso come quello della vuelta andare in crisi per uno di quel livello è impossibile, il percorso del giro era mooolto più difficile... ma che poi il mas della vuelta a parte la prima tappa di montagna ( a memoria mi pare la 6) quando è stato così straripante?
Carapaz è letteralmente andato in crisi su 3 km di Fedaia dopo una tappa in cui il San Pellegrino l'hanno fatto tutto dietro Sutterlin e il Pordoi l'hanno fatto a un ritmo talmente blando che perdevano da Covi. Ma le guardate le gare o leggete solamente gli ordini d'arrivo?
Mas è stato il migliore dei big a Sierra Nevada, per esempio.
Ma ormai si è capito che qua pretendete di spiegare le cose senza manco guardare le gare e, poi, piangete se vi si risponde con la solita "sicumera spocchiosa".
compà lascia perde su che io le gare le ho viste tutte... nonostante molti ti stanno facendo notare che quello che dici è basato sul nulla cosmico ancora che continui a voler avere ragione... a sto punto alzo le mani contento te...
Molti chi?
Il Giro di Carapaz guardalo nel complesso.
Il concetto è semplice. Prendi l'atleta del 2019 e confrontalo con quello di quest'anno.
Dimmi su chi ha fatto la differenza. C'è altro oltre la tappa del Fedaia, c'è molto altro.
C'è la tappa di Torino, qui si scriveva di San Carlo 2 e Giro chiuso. Rimbalzato malamente nonostante non ci fosse un plotone a inseguirlo.
Quello sarebbe stato il suo marchio di fabbrica no?
Tappe in cui chiude con spiccioli su Nibali e Hirt, il percorso era duro anche per loro no?
Carapaz, favoritissimo al Giro e corridore che si collocava a pieno titolo in quella terra di mezzo dietro i fenomeni, il Giro non solo non l'ha vinto, ma ha dimostrato generalmente di essere riassorbito da quella concorrenza che si colloca a notevole distanza dai fenomeni e, prima del Giro, anche dietro Richard.
Concorrenza rispetto a cui tutti, te e me compresi, ritengono che Carapaz abbia valore assoluto superiore.
Mai capace di fare la differenza, a cominciare da Etna e Blockhaus. Mai capace di inventare nulla. Mai capace di tirare fuori il kick giusto.
Sembrava che tutto potesse spiegarsi con la volontà di assecondare un copione che avrebbe risolto sul Fedaia, appellandosi alla sua riconosciuta solidità.
È finita con qualcosa di molto simile a una brutta figura.
Mas avrebbe vinto il Giro e lo avrebbe battuto?
Non è questa la domanda.
La domanda è: un corridore come Mas, nella versione fornita alla Vuelta, corsa con nelle gambe un Tour concluso a Hautacam (dunque fatto quasi tutto e quasi tutto con la lingua di fuori), è un corridore che vale almeno il Carapaz visto al Giro?
La risposta è decisamente si.
Perché Mas è un corridore che regge una delle prestazioni secche in salita più rilevanti dell'anno, quella di Remco sul Pico Jano.
Un corridore che continua a primeggiare su Collau Fancuaya, al ritmo di chi in quel contesto appare in definitiva fuori scala rispetto gli altri.
Un corridore che sugli over 2000 della Sierra Nevada è il migliore tra i big.
Unico corridore che tiene un Remco rimessosi dopo la caduta (il corridore fuori scala) sul poco selettivo Alto del Piornal.
Ancora solido con i giochi ormai fatti nella tappa di Navacerrada.
Questo ovviamente non fa di Mas un fenomeno, ma lo rende oggettivamente, incontrovertibilmente capofila della concorrenza dietro Remco, dietro uno cioè a cui sono riconosciuti valori superiori ai concorrenti del Giro.
È assurdo pensare agli esiti di una corsa a cui un atleta non ha mai preso parte, ma si può ragionevolmente fare una valutazione sui valori. E i valori di Mas sono quelli di chi, a pieno titolo, poteva stare con i pochissimi che hanno fatto la differenza al Giro.
Alla Vuelta c'erano le stesse persone, con un Remco in più, un Roglic (nelle sue condizioni, ok, ma in quelle condizioni era meglio di mas, che è stato capace di staccarlo più volte) in più, un Carlos Rodriguez in più, un Ayuso in più, un Lopez in più.
Alla luce di tutte queste considerazioni la qualità alla Vuelta era complessivamente migliore della qualità al Giro, secondo un criterio quantitativo e secondo un criterio qualitativo afferente il vertice.
Poi Mas sarà stato anche il capofila di una concorrenza mediocre, impossibile da accostare, per valore assoluto e prestazioni globalmente considerate, ai big. Ma è con questa concorrenza che sta il Carapaz di quest'anno (cosa che mi spiace, perché non lo ritengo/ritenevo corridore di siffatto rango).
Io non avrò verso Mas la considerazione di cycling_chronicles e questo serve anche per farti capire che ognuno ragiona con la propria testa, con considerazioni anche divergenti. Ma i punti d'approdo sono i medesimi perché i dati oggettivi non possono che condurre a conclusioni condivise.
Poi, cortesemente, si manifesti dissenso pure a oltranza, ma non si dica che mancano le argomentazioni.
Piuttosto, si argomenti invece nel senso di stabilire per quale motivo Carapaz del Giro > Mas della Vuelta e perché la concorrenza della Vuelta sia superiore alla concorrenza del Giro, avuto riguardo ai primi dieci delle generali finali e tenuto conto dell'incidenza, per ciascuna corsa, delle defezioni in itinere.