La generazione 70: da dilettanti.
- barrylyndon
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
secondo me Figueras era uno dei talenti piu' cristallini a cavallo dei due secoli..uno dei piu' grandi partoriti dal nostro ciclismo negli ultimi 20 anni.
Forse doveva nascere una decina di anni prima..o dopo..
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"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Quando Figueras passò dopo il mondiale di Lugano del 1996, ricordo che,rilasciò un intervista , forse a bs , nel quale si dichiarò meno estremista degli altri verso il doping. Disse piu o meno che se tutti lo facevano e se per vincere fosse stato necessario mettersi al pari degli altri lui non avrebbe detto di no. Con queste ingenue dichiarazioni si mise contro gazzetta e,giornali specializzati che lo condannarono e lo fecero ritrarre.
Nonostante,la sua classe stento a imporsi nei professionisti alternando stagioni discrete ad,altre mediocri fino al ritiro nel 2007 per problemi depressivi
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Concordo, thread molto bello. Da totale profano mi sfuggono purtroppo alcune allusioni de L'orso, ma intuisco i validi motivi di questa vaghezza.nemecsek ha scritto:Thread interessantissimo, quanti fatti inediti, almeno per me.....
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Un blog consigliato da Basso, quello giusto.
Aderii alla campagna di garbata moral suasion per cacciare Di Rocco. E infatti...
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Mi viene in mente anche un'altra promessa di quegli anni, poi largamente disattesa: Peppe Di Grande. E il mitico "cavallo pazzo" fincato, poi passato alla mercatone di pantani.
"Nel mondo esistono 10 tipi di persone; quelli che conoscono il codice binario, e quelli che non lo conoscono." (proverbio zen)
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Alla fine degli anni 80 c'era un altro cavallo pazzo di cui mi ricordo l'eccentricità , ma anche la bravura in salita : Tomasini. Vinse pure un giro del trentino e si comportò bene nella tappa del Gavia 88.
Degli anni 90 mi ricordo un giovane regolarista , Della santa, di cui ci si attendeva qualche risultato ma, complice qualche malanno non esplose mai. Fine anni 90 aveva fatto bene Daniele De paoli, buon scalatore , regolarista, che io chiamavo formichina, perché era sempre a ridosso dei primi senza mai raggiungerli ,e rimontava posizioni in classifica con la sua regolarita in salita.
Peppuzzo Di grande , promessa degli anni 90, vinse la tappa del beigua-varazze nel Giro 97, fece decimo al Tour 98 , ma ebbe problemi di positività che ne bloccarono la carriera.
Degli anni 90 mi ricordo un giovane regolarista , Della santa, di cui ci si attendeva qualche risultato ma, complice qualche malanno non esplose mai. Fine anni 90 aveva fatto bene Daniele De paoli, buon scalatore , regolarista, che io chiamavo formichina, perché era sempre a ridosso dei primi senza mai raggiungerli ,e rimontava posizioni in classifica con la sua regolarita in salita.
Peppuzzo Di grande , promessa degli anni 90, vinse la tappa del beigua-varazze nel Giro 97, fece decimo al Tour 98 , ma ebbe problemi di positività che ne bloccarono la carriera.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
giorgio ricci ha scritto: Degli anni 90 mi ricordo un giovane regolarista , Della santa, di cui ci si attendeva qualche risultato ma, complice qualche malanno non esplose mai.
Della Santa ho avuto il piacere di conoscerlo in ammiraglia, quando dirigeva la Gragnano, dev'esser stato fino al 2013.
Un personaggio davvero piacevole e trasversale, mi raccontava di quando da ragazzino andava sentire i Litfiba degli anni '80, quelli "veri"...

Ebbe un incidente che praticamente gli bloccò la mobilità di un piede per diverso tempo. Un tendine reciso, se non ricordo male. Poteva correre ma praticamente il piede era costretto a trascinarselo..
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Graziano Gasparre... sembrava forte... sempre nel dopo Figueras / pre Popovych
Re: La generazione 70: da dilettanti.
fu alla vuelta valenciana o murcia del 98, lui correva nell'amica chips con fra gli altri chiappucci, puttini e il succitato de paoli. una caduta all'apparenza come tante, ma all'epoca lessi un resoconto di quello che era successo ed era decisamente splatter...Subsonico ha scritto:giorgio ricci ha scritto: Degli anni 90 mi ricordo un giovane regolarista , Della santa, di cui ci si attendeva qualche risultato ma, complice qualche malanno non esplose mai.
Della Santa ho avuto il piacere di conoscerlo in ammiraglia, quando dirigeva la Gragnano, dev'esser stato fino al 2013.
Un personaggio davvero piacevole e trasversale, mi raccontava di quando da ragazzino andava sentire i Litfiba degli anni '80, quelli "veri"...![]()
Ebbe un incidente che praticamente gli bloccò la mobilità di un piede per diverso tempo. Un tendine reciso, se non ricordo male. Poteva correre ma praticamente il piede era costretto a trascinarselo..
mi ricordo che aveva esordito fra i prof con fanini ed era considerato una bella promessa, soprattutto al trofeo dello scalatore mi pare fosse spesso protagonista. gli anni migliori li fece alla mapei, che avendo all'epoca mezza squadra spagnola correva tutto il calendario iberico e per le caratteristiche di scalatore di della santa le piccole corse a tappe di lì erano adattissime.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
ma invece di gianluca tarocco qualcuno sa qualcosa? campione del mondo juniores nell'88, poi buon dilettante intorno al 90-91, però non è mai passato.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Di Grande non era quello che si voleva buttare dalla finestra di un albergo per sfuggire a un controllo antidoping...qualcuno ricorda questo episodio??? Mi sembra fosse il Blitz di Sanremo al giro 2001..ma non sono sicurissimo..
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Figueras passò nel 1998.giorgio ricci ha scritto:Quando Figueras passò dopo il mondiale di Lugano del 1996, ricordo che,rilasciò un intervista , forse a bs , nel quale si dichiarò meno estremista degli altri verso il doping. Disse piu o meno che se tutti lo facevano e se per vincere fosse stato necessario mettersi al pari degli altri lui non avrebbe detto di no. Con queste ingenue dichiarazioni si mise contro gazzetta e,giornali specializzati che lo condannarono e lo fecero ritrarre.
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Nel 1997 al mondiale di San Sebastian scommise una cena con tutti, lui disse che se non vinceva la pagava a tutti. Molta sicurezza dei suoi mezzi. Naturalmente non vinse perchè arrivò volata, mondiale troppo facile per fare selezione.
Tra i prof sembrava destinato a fare bene. Nelle gare di un giorno invece non si è mai distinto, cominciò a puntare alla classifica al Giro diventando forte in salita. Insomma, un po' alla volta si è perso.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
In questo periodo ci fu la vittoria al mondiale 1990 in Giappone di Mirko Gualdi, doppietta, perchè secondo arrivò Caruso.
Gualdi ha corso oltre ai mondiali di Stoccarda, anche le olimpiadi di Barcellona, squadra composta da 3 corridori (con Rebellin e Casartelli). Passò professionista a 25 anni nel 1993 ma riusci a ritagliarsi solo uno spazio da uomo squadra.
Gualdi ha corso oltre ai mondiali di Stoccarda, anche le olimpiadi di Barcellona, squadra composta da 3 corridori (con Rebellin e Casartelli). Passò professionista a 25 anni nel 1993 ma riusci a ritagliarsi solo uno spazio da uomo squadra.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
grande talento Tomasini, ma poca testa per correre tra i prof.giorgio ricci ha scritto:Alla fine degli anni 80 c'era un altro cavallo pazzo di cui mi ricordo l'eccentricità , ma anche la bravura in salita : Tomasini. Vinse pure un giro del trentino e si comportò bene nella tappa del Gavia 88.
buon dilettante, ebbe un ottimo impatto tra i prof sul finire degli anni 80. nei primi due anni ottenne i migliori risultati, sempre in montagna da scalatore quale era, su tutti la maglia bianca al Giro 88 mettendosi in luce nell'inferno del Gavia. proprio quando ci si attendeva il salto di qualità, non mantenne le aspettative. l'idea di essere uno dei tanti e non l'uomo nuovo per i grandi giri che il ciclismo italiano attendeva in quel periodo, lo spinsero a ritirarsi molto presto, dedicandosi alla mtb.
per certi aspetti, quella di Tomasini fu una carriera simile a Volpi, Giupponi e Lelli. grandi aspettative dopo essersi messi in luce tra i dilettanti, buonissimi risultati nei primi anni di professionismo (in particolar modo Giupponi e Lelli) l'incapacità spesso caratteriale di reggere la pressione da leader e il repentino declino. nel caso di Volpi e Lelli, si costruirono una nuova identità come gregari e uomini squadra portando a compimento una carriera decorosa, altri come Tomasini, presero decisioni più drastiche.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
gualdi però non era oggettivamente un fenomeno. non dico che la sua vittoria mondiale fu casuale, tanto che arrivò a termine di una lunghissima fuga, però appunto, probabilmente era in avanscoperta in funzione di qualcun altro. comunque poi fra i professionisti ha saputo ritagliarsi un suo ruolo e fare un'onesta carriera.Salvatore77 ha scritto:In questo periodo ci fu la vittoria al mondiale 1990 in Giappone di Mirko Gualdi, doppietta, perchè secondo arrivò Caruso.
Gualdi ha corso oltre ai mondiali di Stoccarda, anche le olimpiadi di Barcellona, squadra composta da 3 corridori (con Rebellin e Casartelli). Passò professionista a 25 anni nel 1993 ma riusci a ritagliarsi solo uno spazio da uomo squadra.
caruso invece penso fosse più talentuoso, ma fra professionisti combinò poco a parte alcune belle prove (una doppietta alla tre valli in tempi in cui era una corsa di gran livello) rimaste però troppo isolate.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
alla fine però non mi spiego popovich. tra i pro non ha praticamente fatto nulla ad esclusione del terzo posto del 2003. un mistero. tra i dilettanti bastonava tutti, compreso scarponi che alla fine ha avuto una carriera migliore...
Defensor Froomey. dal 28/5/19 FORZA ROGLIC
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Puntò il 20/5/19 10 euro su s.yates dato a 12. 5 euro su nibali dato a 3.
mancò il coraggio per puntare 20 euro su landa dato a 66.
non credette alla tenuta di rogla fino a verona.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
al netto di possibili "spremiture" fra i puri (ma non mi pare il suo caso) ha semplicemente anteposto il lavoro al risultato.castelli ha scritto:alla fine però non mi spiego popovich. tra i pro non ha praticamente fatto nulla ad esclusione del terzo posto del 2003. un mistero. tra i dilettanti bastonava tutti, compreso scarponi che alla fine ha avuto una carriera migliore...
Non che non ci abbia mai pensato/provato, qualche tentativo la'ha fatto, però per poco, poi a un certo punto il vento aveva cambiato direzione e lui si è adeguato.
- Camoscio madonita
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
subito dopo la generazione di Bettini, Figueras , etc. mi ricordo Angelo Lopeboselli: buon scalatore tra i dilettanti, passò tra i prò alla cofidis e l'unico risultato di peso fu quel secondo posto, molto a sorpresa, al Giro di lombardia dopo un attacco a due con Bartoli.
Tornando alla generazione '70, si parlava un gran bene di Marco Fincato quando approdò tra i prò, vinse pure una delle tre prove e la classifica finale del trofeo dello scalatore nel '96. Poi anche lui, come molti altri si perse per strada.
Tornando alla generazione '70, si parlava un gran bene di Marco Fincato quando approdò tra i prò, vinse pure una delle tre prove e la classifica finale del trofeo dello scalatore nel '96. Poi anche lui, come molti altri si perse per strada.
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Gualdi vinse la tappa di verona al Giro 97 dopi una fuga. Mi ricordo in quegli anni qualche sua fuga con altri corridori al Tour,, credo 96. Mi stupi molto il,fatto che dopo il mondiale vinto in Giappone scomparve,dalle cronache per alcuna stagioni per poi diventare ottimo uomo squadra nella seconda meta degli anni 90. Altri corridori da menzionare Giordani e Palumbo. Il primo campione mondiale dilettanti 99 con una lunga fuga e,vincitore,del giro,delle regioni 98 , senpre grazie ad una tappa in solitaria .quel modo di correre nei puri pagava, io mi,attendevo qualcosa da lui nei prof ma li non riusci ad imporsi seppure corse a lungo.
Palumbo divenne popolare negli anni,95 96 per essersi aggiudicato,due volte il mondiale juniores. Anche su di lui c'erano attese, a volte sembrava potere imporsi tra i pro ma ebbe alcuni incidenti che ne bloccarono la crescita.
Palumbo divenne popolare negli anni,95 96 per essersi aggiudicato,due volte il mondiale juniores. Anche su di lui c'erano attese, a volte sembrava potere imporsi tra i pro ma ebbe alcuni incidenti che ne bloccarono la crescita.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Gabriele Colombo..campione del mondo militari 92...tra i pro vinse addirittura una milano-sanremo (96) ...poi il nulla...boh...
Re: La generazione 70: da dilettanti.
militava nella chiacchierata Gewiss...theanswer ha scritto:Gabriele Colombo..campione del mondo militari 92...tra i pro vinse addirittura una milano-sanremo (96) ...poi il nulla...boh...
Re: La generazione 70: da dilettanti.
già,theanswer ha scritto:militava nella chiacchierata Gewiss...theanswer ha scritto:Gabriele Colombo..campione del mondo militari 92...tra i pro vinse addirittura una milano-sanremo (96) ...poi il nulla...boh...
fu la sua sfiga più grande, che lo ha segnato fino alla fine, non ho mai capito il perchè questo "trattamento di favore".
In ogni caso, vittorie a parte, ogni tanto si faceva notare con dei buoni piazzamenti e condotte di gara garibaldine, non certo un campionissimo, + che altro un ottimo discesista (per davvero, anche meglio di Paolini) che se la cavava sulle salite non troppo lunghe, non un missile in volata per cui spesso si piazzava.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Giordani è quello che ha vinto il Mondiale dopo essersi fatto scarrozzare da un russo (non son sicuro della nazionalità), suo compagno di squadra... e (pare) non aver rispettato gli ordini di scuderia del CT, tanto che all'arrivo c'eran musi lunghi che giravano e il più festeggiato era Paolini. Poi, per carità, meglio così, altrimenti si rischiava di portare ancora a casa il podio completo.giorgio ricci ha scritto:Gualdi vinse la tappa di verona al Giro 97 dopi una fuga. Mi ricordo in quegli anni qualche sua fuga con altri corridori al Tour,, credo 96. Mi stupi molto il,fatto che dopo il mondiale vinto in Giappone scomparve,dalle cronache per alcuna stagioni per poi diventare ottimo uomo squadra nella seconda meta degli anni 90. Altri corridori da menzionare Giordani e Palumbo. Il primo campione mondiale dilettanti 99 con una lunga fuga e,vincitore,del giro,delle regioni 98 , senpre grazie ad una tappa in solitaria .quel modo di correre nei puri pagava, io mi,attendevo qualcosa da lui nei prof ma li non riusci ad imporsi seppure corse a lungo.
Palumbo divenne popolare negli anni,95 96 per essersi aggiudicato,due volte il mondiale juniores. Anche su di lui c'erano attese, a volte sembrava potere imporsi tra i pro ma ebbe alcuni incidenti che ne bloccarono la crescita.
Palumbo, ebbe "incidenti" anche fra i "puri", per questo non gli diedero mai molta fiducia fra i prof.
Nella sua carriera influirono MOLTO alcune "chiacchere da bar" (o il centro Mapei, la memoria non è granchè

Avendoci pure giocato a pallone assieme, a fine stagione, devo dire che era uno scarparo, Figueras giocava già un pelino meglio

In compenso in salita faceva impressione, non meno di Giuliano.
PS/OT: alcune frase infelici su fatti di cronaca del '92 gli tolsero la stima di diversi (non tutti) compagni di squadra ed ex, penso (e spero) che oggi abbia cambiato atteggiamento, ma ad ogni modo, vivere certe realtà non è come parlarne, anche a soli 50/100 km...
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Sono d'accordo. Veramente interessantematter1985 ha scritto:Questo thread é bellissimo,complimenti![]()
![]()

Re: La generazione 70: da dilettanti.
l'Orso ha scritto:Giordani è quello che ha vinto il Mondiale dopo essersi fatto scarrozzare da un russo (non son sicuro della nazionalità), suo compagno di squadra... e (pare) non aver rispettato gli ordini di scuderia del CT, tanto che all'arrivo c'eran musi lunghi che giravano e il più festeggiato era Paolini. Poi, per carità, meglio così, altrimenti si rischiava di portare ancora a casa il podio completo.giorgio ricci ha scritto:Gualdi vinse la tappa di verona al Giro 97 dopi una fuga. Mi ricordo in quegli anni qualche sua fuga con altri corridori al Tour,, credo 96. Mi stupi molto il,fatto che dopo il mondiale vinto in Giappone scomparve,dalle cronache per alcuna stagioni per poi diventare ottimo uomo squadra nella seconda meta degli anni 90. Altri corridori da menzionare Giordani e Palumbo. Il primo campione mondiale dilettanti 99 con una lunga fuga e,vincitore,del giro,delle regioni 98 , senpre grazie ad una tappa in solitaria .quel modo di correre nei puri pagava, io mi,attendevo qualcosa da lui nei prof ma li non riusci ad imporsi seppure corse a lungo.
Palumbo divenne popolare negli anni,95 96 per essersi aggiudicato,due volte il mondiale juniores. Anche su di lui c'erano attese, a volte sembrava potere imporsi tra i pro ma ebbe alcuni incidenti che ne bloccarono la crescita.
Palumbo, ebbe "incidenti" anche fra i "puri", per questo non gli diedero mai molta fiducia fra i prof.
Nella sua carriera influirono MOLTO alcune "chiacchere da bar" (o il centro Mapei, la memoria non è granchè) che dicevan che la differenza fra lui e Giuliano era che Giuseppe era di ottone, mentre Figueras era d'oro.
Avendoci pure giocato a pallone assieme, a fine stagione, devo dire che era uno scarparo, Figueras giocava già un pelino meglio
In compenso in salita faceva impressione, non meno di Giuliano.
PS/OT: alcune frase infelici su fatti di cronaca del '92 gli tolsero la stima di diversi (non tutti) compagni di squadra ed ex, penso (e spero) che oggi abbia cambiato atteggiamento, ma ad ogni modo, vivere certe realtà non è come parlarne, anche a soli 50/100 km...
Beh, si dice, "pare", un mio cugino che una volta e' morto dice, ma io non ci credo


Re: La generazione 70: da dilettanti.
giordani che da prof mi pare non abbia mai vinto, venne però ripreso - lui che è laziale - a 50 metri dal traguardo di un giro del lazio, poi vinto da bettini su rebellin.
tornando a un altro della classe del 70 che sembrava potesse far faville, simone biasci, passistone molto veloce che se in forma sapeva tenere benino anche in salita. passato nell'estate 92 dopo il blocco olimpico in una mercatone uno molto votata alle giovani promesse (bartoli e casagrande su tutti), si piazzò subito terzo in due gare (cronostaffetta e peccioli se non ricordo male), però poi non confermò. rimase qualche stagione nel treno di cipollini ma anche lì le cose non dovettero andare benissimo, perché nel 97 passò con savio e dopo se non sbaglio varie stagioni fra granfondo e amatori.
tornando a un altro della classe del 70 che sembrava potesse far faville, simone biasci, passistone molto veloce che se in forma sapeva tenere benino anche in salita. passato nell'estate 92 dopo il blocco olimpico in una mercatone uno molto votata alle giovani promesse (bartoli e casagrande su tutti), si piazzò subito terzo in due gare (cronostaffetta e peccioli se non ricordo male), però poi non confermò. rimase qualche stagione nel treno di cipollini ma anche lì le cose non dovettero andare benissimo, perché nel 97 passò con savio e dopo se non sbaglio varie stagioni fra granfondo e amatori.
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Fatti di cronaca cioè? Se tiri il sasso poi non nascondi la mano...l'Orso ha scritto:
PS/OT: alcune frase infelici su fatti di cronaca del '92 gli tolsero la stima di diversi (non tutti) compagni di squadra ed ex, penso (e spero) che oggi abbia cambiato atteggiamento, ma ad ogni modo, vivere certe realtà non è come parlarne, anche a soli 50/100 km...

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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Popovich effettivamente era partito bene da prof poi credo che alla fine aveva già dato tutto fino a 25 anni. Uno di quei casi di maturazione precoce.castelli ha scritto:alla fine però non mi spiego popovich. tra i pro non ha praticamente fatto nulla ad esclusione del terzo posto del 2003. un mistero. tra i dilettanti bastonava tutti, compreso scarponi che alla fine ha avuto una carriera migliore...
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Colombo Gabriele vinse una bella Sanremo in fuga a quattro, mi sembra. Poi qualche anno dopo la lisciò con una bella sparata sul Poggio come si vinceva una volta. Alla fine si ridimensionò a uomo squadra nei treni dei velocisti, perchè la sparata gli è sempre rimasta.l'Orso ha scritto:già,theanswer ha scritto:militava nella chiacchierata Gewiss...theanswer ha scritto:Gabriele Colombo..campione del mondo militari 92...tra i pro vinse addirittura una milano-sanremo (96) ...poi il nulla...boh...
fu la sua sfiga più grande, che lo ha segnato fino alla fine, non ho mai capito il perchè questo "trattamento di favore".
In ogni caso, vittorie a parte, ogni tanto si faceva notare con dei buoni piazzamenti e condotte di gara garibaldine, non certo un campionissimo, + che altro un ottimo discesista (per davvero, anche meglio di Paolini) che se la cavava sulle salite non troppo lunghe, non un missile in volata per cui spesso si piazzava.
Una volta Alfredo Martini affermò che Gabriele Colombo e Fabrizio Guidi erano due uomini che potevano in futuro puntare alla classifica al Tour.

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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Ricordate Halupczock ? Vinse il mondiale di chambery , anzi stravinse. Passò prof,io lo consideravo un predestinato. Nel 1990 restò terzo i classifica fino a meta Giro , si ritirò prima delle dolomiti per una tendinite, se ricodo. Poi gli venne diagnosticata un aritmia, smise di correre e,pochi anni dopo,mori,di infarto ( RIP).
Altri nomi di quella generazione con storie annesse,che qualcuno di voi, gentile e competente potrebbe raccontare : Sgnaolin, Mason , Baldo, Borghi . Tutti questi bravi dilettanti vennero schiacciati dalle aspettative . Mi ricordo che Bs li osannava sempre prima di passare .
Ricordo meno bene Cattai, era della generazione del 70' Fece un ottima carriera da gregario ma mi sfuggono i particolari .
Altri nomi di quella generazione con storie annesse,che qualcuno di voi, gentile e competente potrebbe raccontare : Sgnaolin, Mason , Baldo, Borghi . Tutti questi bravi dilettanti vennero schiacciati dalle aspettative . Mi ricordo che Bs li osannava sempre prima di passare .
Ricordo meno bene Cattai, era della generazione del 70' Fece un ottima carriera da gregario ma mi sfuggono i particolari .
Ultima modifica di giorgio ricci il giovedì 30 luglio 2015, 18:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Cattai è del 1967, quindi un po' più vecchio della generazione in questione.
Se dobbiamo andare un po' in dietro ci sono alcuni che hanno fatto dei veri e propri flop mastodontici, come Cortinovis, Nicoletti, Carcano. Ma anche Calcaterra, uomo da classiche del pavè. Ognuno avrebbe poi magari dei motivi per cui non si sono confermati, però diciamo che fra Bugno Fondriest fino a Bartoli Rebellin Pantani c'è stato un piccolo salto generazionale di 6/7 anni. In mezzo corridori buoni ma le vere infornate di professionisti buoni sono state queste due, forse la seconda decisamente più folta.
Se dobbiamo andare un po' in dietro ci sono alcuni che hanno fatto dei veri e propri flop mastodontici, come Cortinovis, Nicoletti, Carcano. Ma anche Calcaterra, uomo da classiche del pavè. Ognuno avrebbe poi magari dei motivi per cui non si sono confermati, però diciamo che fra Bugno Fondriest fino a Bartoli Rebellin Pantani c'è stato un piccolo salto generazionale di 6/7 anni. In mezzo corridori buoni ma le vere infornate di professionisti buoni sono state queste due, forse la seconda decisamente più folta.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Credo sia nato nell'epoca giusta..barrylyndon ha scritto:secondo me Figueras era uno dei talenti piu' cristallini a cavallo dei due secoli..uno dei piu' grandi partoriti dal nostro ciclismo negli ultimi 20 anni.
Forse doveva nascere una decina di anni prima..o dopo..
Purtroppo se da allievo ti alleni come un Under
da Junior come un pro.. (con guadagni degni di un pro)
dopo un po ti stufi
Da Junior la sua squadra aveva un budget di 500 ml di lire.. Non ce l'aveva qualche squadra professionisti
e difatti han vinto 4-5 mondiale junior di fila
Palumbo è riuscito pure a battere VDB
L'allenatore Russo (che conosce anche il nostro Pacho) , le tabelle.. ecc ecc
Quando passa pro i margini non sono elevatissimi
cmq discreti risultati gli ha ottenuti
di quel mondiale Under solo Bettini (grazie all'ottimo ds dell'epoca che guardava al futuro non al presente) non era gia' un professionista.. e infatti ha avuto molti piu' margini
Sironi è lo stesso discorso di Faustini , stessa squadra.. anno dopo
Anni dopo..non avevano piu' vantaggi e non si son piu' visti
Re: La generazione 70: da dilettanti.
1) Su Halupczok , han giocato sulla sua vita..giorgio ricci ha scritto:Ricordate Halupczock ? Vinse il mondiale di chambery , anzi stravinse. Passò prof,io lo consideravo un predestinato. Nel 1990 restò terzo i classifica fino a meta Giro , si ritirò prima delle dolomiti per una tendinite, se ricodo. Poi gli venne diagnosticata un aritmia, smise di correre e,pochi anni dopo,mori,di infarto ( RIP).
Altri nomi di quella generazione con storie annesse,che qualcuno di voi, gentile e competente potrebbe raccontare : Sgnaolin, Mason , Baldo, Borghi . Tutti questi bravi dilettanti vennero schiacciati dalle aspettative . Mi ricordo che Bs li osannava sempre prima di passare .
Ricordo meno bene Cattai, era della generazione del 70' Fece un ottima carriera da gregario ma mi sfuggono i particolari .
2) Sgnaolin - Borghi ma anche Mosole han sfruttato il passaggio al professionismo di un centinaio di corridori tra il 1992 e il 1993-4
Con i coetanei (1970 i primi due , 1971 il secondo) facevano molta fatica. In piu' son intervenuti fatti esterni in quel 1994
3) Mason e tutti i Sintofarm , Quadranti prob il piu' famoso , devon il loro successo al loro preparatore.. poi caduto in disgrazia (Pacho lo conosce

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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Come velocisti mi ricordo i vari Leoni, Strazzer, Traversoni, oltre che al ben più blasonato Minali, e alla delusione Ivan Quaranta.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
come Delusione ?
Ha vinto sei tappe al Giro
Scommessa vinta da Giuliani , secondo me
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Nel suo palmarés c'è anche una tappa alla Vuelta 1994 (l'ultima che si disputò in primavera), poi una volta abbandonato il professionismo si diede, come già ricordato, alle gran fondo dove mi pare che divenne un vero e proprio dominatore.dietzen ha scritto: tornando a un altro della classe del 70 che sembrava potesse far faville, simone biasci, passistone molto veloce che se in forma sapeva tenere benino anche in salita. passato nell'estate 92 dopo il blocco olimpico in una mercatone uno molto votata alle giovani promesse (bartoli e casagrande su tutti), si piazzò subito terzo in due gare (cronostaffetta e peccioli se non ricordo male), però poi non confermò. rimase qualche stagione nel treno di cipollini ma anche lì le cose non dovettero andare benissimo, perché nel 97 passò con savio e dopo se non sbaglio varie stagioni fra granfondo e amatori.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Delusione rispetto alle aspettative. Al Giro del 99 vinse due tappe e sembrava un astro nascente, l'ultima tappa però la vinse nel 2001, ad appena 27anni, poi anni di anonimato e di fatica a stare col gruppo sui cavalcavia. Ha vinto, ma l'impressione è che avrebbe potuto rendere di più...Winter ha scritto:come Delusione ?
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Per il talento che aveva ha sicuramente ottenuto molto meno di quello che poteva, lui che era stato anche campione del mondo della velocità da juniores.MagliaRossa ha scritto:Delusione rispetto alle aspettative. Al Giro del 99 vinse due tappe e sembrava un astro nascente, l'ultima tappa però la vinse nel 2001, ad appena 27anni, poi anni di anonimato e di fatica a stare col gruppo sui cavalcavia. Ha vinto, ma l'impressione è che avrebbe potuto rendere di più...Winter ha scritto:come Delusione ?
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Nel vecchio forum ne parlammo molto, purtroppo oltre al fatto di patire oltremodo le salite si è adagiato anche lui non poco. Il suo rush finale però era davvero micidiale quando era in giornata. Oggi è uno dei tecnici della pista della regione Lombardia se non erro.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Ecco,da profano,ho sempre paragonato(purtroppo) Guardini con Quaranta.Qualità ottime ma talento buttato.MagliaRossa ha scritto:Delusione rispetto alle aspettative. Al Giro del 99 vinse due tappe e sembrava un astro nascente, l'ultima tappa però la vinse nel 2001, ad appena 27anni, poi anni di anonimato e di fatica a stare col gruppo sui cavalcavia. Ha vinto, ma l'impressione è che avrebbe potuto rendere di più...Winter ha scritto:come Delusione ?
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Ultima modifica di matter1985 il giovedì 30 luglio 2015, 19:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Quando è passato pro , nessuno si aspettava moltoMagliaRossa ha scritto:Delusione rispetto alle aspettative. Al Giro del 99 vinse due tappe e sembrava un astro nascente, l'ultima tappa però la vinse nel 2001, ad appena 27anni, poi anni di anonimato e di fatica a stare col gruppo sui cavalcavia. Ha vinto, ma l'impressione è che avrebbe potuto rendere di più...Winter ha scritto:come Delusione ?
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In pista aveva battuto Rousseau da Juniores
pero' le vittorie da dilettante erano state poche rispetto ad altri (94 5 vittorie 95 3 vittorie .. poche per quegli anni , pero' correndo nella squadra giovanile di Stanga magari era studiato)
Alla Polti non sfonda.. Arriva la chance nella piccola squadra sloveno che lo rilancia
Pero' il salto di qualita' lo ha con Giuliani
e arrivano le sei vittorie pero' sempre in tappe con poche difficolta'..
Un po ricorda Guardini , solo che Il veneto da Under era impressionante
Re: La generazione 70: da dilettanti.
anticipato
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Vista sotto il profilo delle risultanze se ne può parlare. Sotto l'aspetto caratteriale io credo che ci sia una differenza tra loro due, nel senso che a me finora non sono mai arrivate voci di un Guardini che si allena poco ed è dedito alla bella vita. Mettiamoci pure che in una squadra come l'Astana, dove già ci sono parecchi galli da sistemare, i suoi spazi si sono ulteriormente ridotti...matter1985 ha scritto: Ecco,da profano,ho sempre paragonato(purtroppo) Guardini con Quaranta.Qualità ottime ma talento buttato.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Grazie per le risposte sempre enciclopediche. Gia solo per l'esistenza di utenti cosi esperti e dispinibili questo sito va salvato e conservato come un panda !
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Della generazione dei 70 fa parte anche Michele Bartoli. Che corridore!
Re: La generazione 70: da dilettanti.
Comunque, anche se ci si porta decisamente più avanti all'argomento del thread: sono state ricordate le strepitose performance azzurre ai mondiali dilettanti degli anni Novanta, con il caso incredibile del 1996 dove Bettini, colui che rimase fuori dal podio, è finito per diventare il più vincente di tutti nel professionismo.
In altre occasioni invece ho ricordato l'esito del mondiale juniores di Aguascalientes nel 2007, dove ci fu la tripletta azzurra firmata da Ulissi, Ratto e Favilli. Il quarto, stritolato da quella morsa azzurra, fu un certo Peter Sagan. Ai posteri l'ardua sentenza, anche se a livello di talento puro già ora non c'è assolutamente paragone.
In altre occasioni invece ho ricordato l'esito del mondiale juniores di Aguascalientes nel 2007, dove ci fu la tripletta azzurra firmata da Ulissi, Ratto e Favilli. Il quarto, stritolato da quella morsa azzurra, fu un certo Peter Sagan. Ai posteri l'ardua sentenza, anche se a livello di talento puro già ora non c'è assolutamente paragone.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Mariano Piccoli.. Maglia verde
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Io ho ancora lo speciale bicisport sulla stagione 1996, intitolato Ciao Indurain. Mi ricordo che lo leggevo e rileggevo come una bibbia, indispensabile per iniziare a capirne qualcosa di più su uno sport che avevo scoperto per caso in tv a 10 anni e di cui nessuno in casa sapeva nulla.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Io facevo un paragone tra le due carriere e le qualità mostrate.L' Astana è sicuramente la squadra WT meno indicata per i velocisti,visto che in tutti i GT presenta un uomo di alta classifica,e quindi nessuno può mettersi al servizio di un eventuale sprinter(non so la Vuelta dello scorso anno).Ma cè già il thread su Guardini,mi pare,quindi la pianto quiAbruzzese ha scritto:Vista sotto il profilo delle risultanze se ne può parlare. Sotto l'aspetto caratteriale io credo che ci sia una differenza tra loro due, nel senso che a me finora non sono mai arrivate voci di un Guardini che si allena poco ed è dedito alla bella vita. Mettiamoci pure che in una squadra come l'Astana, dove già ci sono parecchi galli da sistemare, i suoi spazi si sono ulteriormente ridotti...matter1985 ha scritto: Ecco,da profano,ho sempre paragonato(purtroppo) Guardini con Quaranta.Qualità ottime ma talento buttato.

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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Ma anche maglia ciclamino. Corridore che da prof sembrava potesse fare di più. Corridore coriaceo. Abbastanza veloce.Agr08 ha scritto:Mariano Piccoli.. Maglia verde
Il suo grande rimpianto al Tour dove in una fuga in volata gli scappò il pedale. Se avesse vinto quella tappa con gli abbuoni avrebbe forse vestito la maglia gialla.
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La generazione 70: da dilettanti.
Mondiale di S.Sebastian Under 23.... C'era uno spagnolo che esultava piu di Arvesen
... chi avrebbe immaginato che fosse un Fenomeno.
Gualdi.. il mondiale piu che per caso lo vinse con un numero... cosi come Giordani che fece una delle piu belle azioni degli ultimi anni tra i giovani..

Gualdi.. il mondiale piu che per caso lo vinse con un numero... cosi come Giordani che fece una delle piu belle azioni degli ultimi anni tra i giovani..