Cthulhu ha scritto: ↑domenica 5 maggio 2019, 11:31
ripeto, vi piace arrampicarvi sugli specchi.
Io potrei risponderti che ti piace essere indolente, perché non ti sforzi a controbattere alle nostre posizioni cercando qualche dato che rafforzi le tue tesi.
Se ti guardi i numeri messi da Winter e magari passi a leggerti la sezione del forum sul ciclismo giovanile vedrai che, nonostante la drastica riduzione di tesserati, squadre e gare, partendo dai ragazzini in su il ciclismo italiano numericamente è il movimento tra i più importanti (se non il più importante) a livello mondiale, ma tale vantaggio non si consolida realmente nel ciclismo che "conta", anzi sembra che la filera che porta la professionismo si sia interrotta e che il ciclismo italiano viva di rendita. Nibali, Viviani, Bettiol e Formolo, come Sagan, sono quattro delle nostre punte di diamante passate nel ciclismo che conta grazie alla Liquigas (in realtà il messinese il primo anno da pro lo ha corso con la Fassa Bortolo), però quella filiera è sparita. Se anni fa erano le nazioni straniere che venivano in Italia ad imparare "il mestiere del ciclismo", ora molti dei migliori junior italiani emigrano in formazioni straniere per cercare la strada del professionismo.
Un dato che può essere indicativo di un probabile ulteriore regresso del ciclismo italiano, è la presenza di over 30 dei ranking per nazioni dell'UCI. La classifica per nazioni è stilata in base alla somma dei punteggi dei dieci migliori atleti per ogni singola nazione e l'ultima classica è questa (tra parentesi il numero di over 30): Belgio (2), Francia (1), Olanda (3), Gran Bretagna (2), Italia (5), Spagna (4), Colombia (1), Germania (2), Australia (4) e Danimarca (3).
Sulla mondializzazione dico solo che solamente due nazioni "fuori dalle quattro cinque", ma con una lunga tradizione di ciclismo, hanno investito sul ciclismo su strada in questi anni con qualche risultato tangibile e sono l'Australia, tramite il progetto Jayco-AIS direttamente supportato dalla federazione, e la della Gran Bretagna con Sky e British Cycling; già il progetto sudafricano MTN ha prodotto molto meno.
Sul "qualche cane sciolto di provenienza esotica" ti rispondo, per iniziare, confrontando le nazionalità dei primi dieci classificati di Giro e Tour del 2018 e a campione 2015, 2010, 2005, 2000, 1995, 1990 e 1985 (con l'asterisco le nazioni ex URSS):
Giro 2018: Australia (1), Austria (1), Colombia (1), Equador (1), Gran Bretagna (1+1), Italia (2) Olanda (2), Spagna (1)
Tour 2018: Colombia (1), Francia (1), Gran Bretagna (2), Irlanda (1), Olanda (2), Russia* (1), Slovenia (1), Spagna (1)
Giro 2015: Canada (1), Costa Rica (1), Francia (1), Italia (2), Olanda (1), Rep. Ceca (1), Russia* (1), Spagna (2)
Tour 2015: Colombia (1), Francia (2), Gran Bretagna (1), Italia (1), Olanda (2), Spagna (2), Svizzera (1)
Giro 2010: Australia (2), Croazia (1), Kazakistan* (1), Italia (4), Spagna (2)
Tour 2010: Belgio (1), Canada (1), Lussemburgo (1), Olanda (1), Rep. Ceca (1), Russia* (1), Spagna (3), Stati Uniti (1)
Giro 2005: Italia (6), Spagna (1), Russia* (1), Ucraina* (1), Venezuela (1)
Tour 2005: Australia (1), Danimarca (1), Germania (1), Kazakistan* (1), Italia (1), Spagna (2), Stati Uniti (3)
Giro 2000: Colombia (1), Italia (6), Spagna (1), Russia* (1), Ucraina* (1)
Tour 2000: Colombia (1), Francia (2), Germania (1), Italia (1), Spagna (4), Stati Uniti (1)
Giro 1995: Austria (1), Colombia (1), Italia (3), Lettonia* (1), Russia* (2), Svizzera (2)
Tour 1995: Colombia (1), Danimarca (1), Francia (2), Italia (1), Spagna (3), Svizzera (2)
Giro 1990: Francia (1), Italia (4), Spagna (2), URSS* (2), Venezuela (1)
Tour 1990: Belgio (1), Italia (2), Messico (1), Olanda (1), Spagna (4), Stati Uniti (1)
Giro 1985: Australia (1), Francia (1), Italia (5), Spagna (1), Stati Uniti (1), Svezia (1)
Tour 1985: Australia (1), Canada (1), Colombia (2), Francia (1), Irlanda (2), Spagna (2), Stati Uniti (1)
Se guardi le nazioni presenti sono sempre le stesse con la Gran Bretagna che è uscita grazie all'effetto Sky, ma nel campione non compare Robert Millar/Pippa York che negli anni '80 ottenne podi al Giro e al Tour; cambia solamente, soprattutto al Giro degli ultimi anni, che ce ne sono di più. Le uniche due nazioni realmente nuove sono Costa Rica ed Equador, ma questo è dato esclusivamente dall'impegno di Movistar con la sua continental dell'America Latina.
Poi, dopo che ho tempo, passo alle classiche e qui la musica non cambia.