Ti-Raleigh, la nazionale olandese
Inviato: martedì 25 febbraio 2025, 13:32
Perché all'epoca il giro d'Italia fregava solo agli italiani. Cucine, gelati, pentole, materassi ecc.CicloSprint ha scritto: ↑martedì 25 febbraio 2025, 15:08 Con un unica pecca, non essere stati al Giro d'Italia......![]()
perchè ?
Verissimo quello che dici. Come è vero che erano pochissime le squadre che doppiavano giro e tour, le belghe e le olandesi in genere sceglievano il tour, mentre le spagnole tipo kas o teka erano più eclettiche visto che avevano esclusivamente corridori da gare a tappe
Da quando è per le squadre di club, il Tour è stato più internazionale semplicemente perché le squadre francesi erano poche; l'eccesso di "internazionalizzazione" del Tour fu nel 1996 quando dovette "raschiare il barile" per schierare quattro squadre francesi: Gan (ex Peugeot), Festina, Agrigel (squadra che durò solamente quell'anno) e l'Aubervilliers 93 una squadra poco più che di dilettanti (almeno quell'anno). Poi è vero che qualche volta al Giro sono state invitate squadre "esotiche" tipo quelle che schieravano uno spompato Thurau (con il mitico Tinchella) o per fare un favore a Gianni Motta. Poi se guardiamo gli inviti del Giro, oltre alle onnipresenti spagnole si schieravano squadre di prim'ordine per quel tempo: Bic, Faema-Molteni, Flandria, Peugeot, Rokado (Kuiper), Frysol, Renault, Cilo-Aufina, Toshiba, Varta (Herrera), Ijsboerke e tante altre.Trullo ha scritto: ↑martedì 25 febbraio 2025, 20:41 Storicamente il Tour è sempre stato più internazionale del Giro. La prima vittoria non italiana è di Kubler neo primi anni 50. Ci sono poi state a ondate, periodi di internazionalizzazione (nei primi anni 60, nel periodo di Merckx, nei primi anni 90) alternati con altri di chiusura, e la raleigh si trovo" in uno di quelli.
Giusto quello che dice Slegar. Poi spesso le poche squadre straniere erano pure modeste (gli americani della Gianni Motta nel 1984, squadre belghe di terzo piano nel 1981 e 1983, i tedeschi...)
un'Italia che produceva, alloranoel ha scritto: ↑martedì 25 febbraio 2025, 15:13Perché all'epoca il giro d'Italia fregava solo agli italiani. Cucine, gelati, pentole, materassi ecc.CicloSprint ha scritto: ↑martedì 25 febbraio 2025, 15:08 Con un unica pecca, non essere stati al Giro d'Italia......![]()
perchè ?
Come molte squadre belghe ed olandesi era strutturata per quel tipo di corse, di cui il calendario è ancora pieno, anche se qualche bel podio nei grandi giri l'hanno ottenuto con Kuiper e, soprattutto, la vittoria al Tour del 1980 con Zoetemelk. Diciamo che la squadra che più gli assomigliava in tempi recenti era la Quick-Step pre Evenepoel.CicloSprint ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:47 La Ti-Raleigh in Italia partecipava solo alla classiche, perchè ?
La squadra svizzera non era una squadra qualsiasi, era di fatto la nazionale svizzera. Quell'anno si presentarono al via del Giro con in sacoccia la doppietta alla Liegi-Bastogne-Liegi (1° Fuchs, 2°Mutter dopo la squalifica del vincitore Johan van der Velde della Ti-Raleigh) e l'onda lunga delle belle prestazioni al Giro continuò con la doppietta al Giro di Svizzera (1°Breu, 2° Fuchs). La Zor veniva dal 2° posto alla Vuelta di Munoz dietro a Battaglin e l'aveva vinta l'anno precedente con Ruperez (tutti presenti al via) ed al Giro aveva come secondo sponsor la Gemeaz (produttore di cucine con sede, se non sbaglio, a San Marino).Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:45 Voglio dire, prendiamo a esempio il giro 81, le squadre straniere erano una Svizzera e una spagnola (che onorarono la partecipazione, Breu vinse alle tre cime e fece top 10 in classifica, così come Fuchs, o era Schmutz?) Accompagnate da due squadre incolori, la tedesca di Tinchella e Thurau e una belga di infima fascia. Inviarono quelle due perché gli squadroni belgi, olandesi e francesi non erano interessati? O tolsero il posto a due possibili squadroni per far correre Thurau a dei belgi poco famosi?
Sarebbe interessante sapere cosa costava per una squadra straniera partecipare a quei tempi al Giro d'Italia e quali erano i benefit che l'organizzazione dava. Come premessa bisogna dire che RCS Sport (o come si chiamava a quel tempo) non erano dei scappati di casa, anzi. Se il Giro era un affare prettamente nazionale, alla Sanremo (ancora più del Lombardia) partecipavano proprio tutte le squadre ed il nome di "mondiale di primavera" non era un'invenzione italiana ed in quegli anni avevano il problema dell'eccessiva partecipazione (dovrei controllare ma un anno si sfiorarono i 280 partecipanti). Per una squadra belga e olandese la partecipazione al Tour era sicuramente molto più semplice a livello di logistica; quando la corsa passava a nord praticamente era come se transitasse per il cortile di casa. Una partecipazione al Giro era sicuramente molto più onerosa, sia in termini di logistica, di lingua ed economica. A pensarci bene in quegli anni la partecipazione al Giro di squadre straniere erano di formazioni importanti (Bic, Peugeot, Flandria, Boul-d'Or, Renault) o squadre che avevano comunque, per l'occasione, un parte italiana con sponsorizzazione e probabilmente logistica e personale (le già citate Kotter's-GBC/Kotter's-Bibione, Safir-Galli, Gemeaz-Zor, ecc.)Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:35 @slegar come ho detto prima andava a periodi, a volte al Giro invitavano squadre di alto profilo, a volte degli scappati di casa. Francamente non so dirti se e come questo influiva sulle scelte delle squadre francesi, belghe e olandesi di alto livello, che dalla seconda metà degli anni 70 alla fine degli anni 80 erano poco presenti da noi
E curiosamente a Sanremo e Lombardia , dove queste squadre venivano in forze , la Raleigh non ha mai vinto (Raas nel 77 correva con la Frisol)
Non penso all'epoca ci fosse un problema di sovraffollamento alle corse, sia in linea che a tappe. Non credo nemmeno ci fosse una regola sul tetto massimo di iscritti alle gare. Al massimo il tour e il giro avevano al via 130/140 corridori con squadre da 10. Alla Vuelta non arrivavano nemmeno a 100 credo. Era semplicemente un ciclismo molto provinciale non solo in Italia, strutturato in modo diverso a livello di rooster. Se un anno Hinault decideva di fare il giro ti trovavi pure la Renault, altrimenti la Renault rimaneva a casa perché non esisteva un'alternativa credibile a Hinault. I dieci che facevano il giro erano gli stessi che facevano il tour. Non c'era bisogno degli inviti, se volevi partecipare ti iscrivervi e basta.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 10:44 La Raleigh è una azienda inglese di biciclette per cui la pronuncia corretta dovrebbe essere "Tii Ralei".
Come molte squadre belghe ed olandesi era strutturata per quel tipo di corse, di cui il calendario è ancora pieno, anche se qualche bel podio nei grandi giri l'hanno ottenuto con Kuiper e, soprattutto, la vittoria al Tour del 1980 con Zoetemelk. Diciamo che la squadra che più gli assomigliava in tempi recenti era la Quick-Step pre Evenepoel.CicloSprint ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:47 La Ti-Raleigh in Italia partecipava solo alla classiche, perchè ?
La squadra svizzera non era una squadra qualsiasi, era di fatto la nazionale svizzera. Quell'anno si presentarono al via del Giro con in sacoccia la doppietta alla Liegi-Bastogne-Liegi (1° Fuchs, 2°Mutter dopo la squalifica del vincitore Johan van der Velde della Ti-Raleigh) e l'onda lunga delle belle prestazioni al Giro continuò con la doppietta al Giro di Svizzera (1°Breu, 2° Fuchs). La Zor veniva dal 2° posto alla Vuelta di Munoz dietro a Battaglin e l'aveva vinta l'anno precedente con Ruperez (tutti presenti al via) ed al Giro aveva come secondo sponsor la Gemeaz (produttore di cucine con sede, se non sbaglio, a San Marino).Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:45 Voglio dire, prendiamo a esempio il giro 81, le squadre straniere erano una Svizzera e una spagnola (che onorarono la partecipazione, Breu vinse alle tre cime e fece top 10 in classifica, così come Fuchs, o era Schmutz?) Accompagnate da due squadre incolori, la tedesca di Tinchella e Thurau e una belga di infima fascia. Inviarono quelle due perché gli squadroni belgi, olandesi e francesi non erano interessati? O tolsero il posto a due possibili squadroni per far correre Thurau a dei belgi poco famosi?
Poi, a mio avviso, bisogna anche ragionare con la diffusione delle notizie date al tempo dai media. Thurau era uno famoso (per la vulgata a quei tempi era il "traditore" al soldo di Raas che a Valkenburg buttò a terra il sicuro vincitore Battaglin), lo sponsor secondario era italiano (GBC) ed in squadra c'era pure Roy Schuiten, anche lui sul viale del tramonto. La cosa curiosa è che Schuiten, Raas e Thurau passarono professionisti tra il 1974 ed il 1975 proprio alla Ti-Raleigh quando fu presa in mano da Peter Post. La Safir-Galli (anche qui secondo sponsor italiano) aveva in squadra Herman Van Springel (anche se non si presentò al Giro) anche lui uno famoso. Probabilmente la presenza di vecchie glorie al via dava risalto alla corsa rosa che, è bene ricordare, era abbastanza chiusa a livello locale come partecipazione ma alcune di quelle squadre erano quanto di meglio si poteva trovare a livello internazionale (la Bianchi, la Gis di Saronni, la Famcucine di Moser, l'Inoxpran di Battaglin, la Magniflex di Gavazzi vincitore l'anno precedente della Sanremo).
Sarebbe interessante sapere cosa costava per una squadra straniera partecipare a quei tempi al Giro d'Italia e quali erano i benefit che l'organizzazione dava. Come premessa bisogna dire che RCS Sport (o come si chiamava a quel tempo) non erano dei scappati di casa, anzi. Se il Giro era un affare prettamente nazionale, alla Sanremo (ancora più del Lombardia) partecipavano proprio tutte le squadre ed il nome di "mondiale di primavera" non era un'invenzione italiana ed in quegli anni avevano il problema dell'eccessiva partecipazione (dovrei controllare ma un anno si sfiorarono i 280 partecipanti). Per una squadra belga e olandese la partecipazione al Tour era sicuramente molto più semplice a livello di logistica; quando la corsa passava a nord praticamente era come se transitasse per il cortile di casa. Una partecipazione al Giro era sicuramente molto più onerosa, sia in termini di logistica, di lingua ed economica. A pensarci bene in quegli anni la partecipazione al Giro di squadre straniere erano di formazioni importanti (Bic, Peugeot, Flandria, Boul-d'Or, Renault) o squadre che avevano comunque, per l'occasione, un parte italiana con sponsorizzazione e probabilmente logistica e personale (le già citate Kotter's-GBC/Kotter's-Bibione, Safir-Galli, Gemeaz-Zor, ecc.)Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:35 @slegar come ho detto prima andava a periodi, a volte al Giro invitavano squadre di alto profilo, a volte degli scappati di casa. Francamente non so dirti se e come questo influiva sulle scelte delle squadre francesi, belghe e olandesi di alto livello, che dalla seconda metà degli anni 70 alla fine degli anni 80 erano poco presenti da noi
E curiosamente a Sanremo e Lombardia , dove queste squadre venivano in forze , la Raleigh non ha mai vinto (Raas nel 77 correva con la Frisol)
Nel 1982 c'era la tedesca Campagnolo, ve la ricordate ?noel ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 11:26Non penso all'epoca ci fosse un problema di sovraffollamento alle corse, sia in linea che a tappe. Non credo nemmeno ci fosse una regola sul tetto massimo di iscritti alle gare. Al massimo il tour e il giro avevano al via 130/140 corridori con squadre da 10. Alla Vuelta non arrivavano nemmeno a 100 credo. Era semplicemente un ciclismo molto provinciale non solo in Italia, strutturato in modo diverso a livello di rooster. Se un anno Hinault decideva di fare il giro ti trovavi pure la Renault, altrimenti la Renault rimaneva a casa perché non esisteva un'alternativa credibile a Hinault. I dieci che facevano il giro erano gli stessi che facevano il tour. Non c'era bisogno degli inviti, se volevi partecipare ti iscrivervi e basta.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 10:44 La Raleigh è una azienda inglese di biciclette per cui la pronuncia corretta dovrebbe essere "Tii Ralei".
Come molte squadre belghe ed olandesi era strutturata per quel tipo di corse, di cui il calendario è ancora pieno, anche se qualche bel podio nei grandi giri l'hanno ottenuto con Kuiper e, soprattutto, la vittoria al Tour del 1980 con Zoetemelk. Diciamo che la squadra che più gli assomigliava in tempi recenti era la Quick-Step pre Evenepoel.CicloSprint ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:47 La Ti-Raleigh in Italia partecipava solo alla classiche, perchè ?
La squadra svizzera non era una squadra qualsiasi, era di fatto la nazionale svizzera. Quell'anno si presentarono al via del Giro con in sacoccia la doppietta alla Liegi-Bastogne-Liegi (1° Fuchs, 2°Mutter dopo la squalifica del vincitore Johan van der Velde della Ti-Raleigh) e l'onda lunga delle belle prestazioni al Giro continuò con la doppietta al Giro di Svizzera (1°Breu, 2° Fuchs). La Zor veniva dal 2° posto alla Vuelta di Munoz dietro a Battaglin e l'aveva vinta l'anno precedente con Ruperez (tutti presenti al via) ed al Giro aveva come secondo sponsor la Gemeaz (produttore di cucine con sede, se non sbaglio, a San Marino).Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:45 Voglio dire, prendiamo a esempio il giro 81, le squadre straniere erano una Svizzera e una spagnola (che onorarono la partecipazione, Breu vinse alle tre cime e fece top 10 in classifica, così come Fuchs, o era Schmutz?) Accompagnate da due squadre incolori, la tedesca di Tinchella e Thurau e una belga di infima fascia. Inviarono quelle due perché gli squadroni belgi, olandesi e francesi non erano interessati? O tolsero il posto a due possibili squadroni per far correre Thurau a dei belgi poco famosi?
Poi, a mio avviso, bisogna anche ragionare con la diffusione delle notizie date al tempo dai media. Thurau era uno famoso (per la vulgata a quei tempi era il "traditore" al soldo di Raas che a Valkenburg buttò a terra il sicuro vincitore Battaglin), lo sponsor secondario era italiano (GBC) ed in squadra c'era pure Roy Schuiten, anche lui sul viale del tramonto. La cosa curiosa è che Schuiten, Raas e Thurau passarono professionisti tra il 1974 ed il 1975 proprio alla Ti-Raleigh quando fu presa in mano da Peter Post. La Safir-Galli (anche qui secondo sponsor italiano) aveva in squadra Herman Van Springel (anche se non si presentò al Giro) anche lui uno famoso. Probabilmente la presenza di vecchie glorie al via dava risalto alla corsa rosa che, è bene ricordare, era abbastanza chiusa a livello locale come partecipazione ma alcune di quelle squadre erano quanto di meglio si poteva trovare a livello internazionale (la Bianchi, la Gis di Saronni, la Famcucine di Moser, l'Inoxpran di Battaglin, la Magniflex di Gavazzi vincitore l'anno precedente della Sanremo).
Sarebbe interessante sapere cosa costava per una squadra straniera partecipare a quei tempi al Giro d'Italia e quali erano i benefit che l'organizzazione dava. Come premessa bisogna dire che RCS Sport (o come si chiamava a quel tempo) non erano dei scappati di casa, anzi. Se il Giro era un affare prettamente nazionale, alla Sanremo (ancora più del Lombardia) partecipavano proprio tutte le squadre ed il nome di "mondiale di primavera" non era un'invenzione italiana ed in quegli anni avevano il problema dell'eccessiva partecipazione (dovrei controllare ma un anno si sfiorarono i 280 partecipanti). Per una squadra belga e olandese la partecipazione al Tour era sicuramente molto più semplice a livello di logistica; quando la corsa passava a nord praticamente era come se transitasse per il cortile di casa. Una partecipazione al Giro era sicuramente molto più onerosa, sia in termini di logistica, di lingua ed economica. A pensarci bene in quegli anni la partecipazione al Giro di squadre straniere erano di formazioni importanti (Bic, Peugeot, Flandria, Boul-d'Or, Renault) o squadre che avevano comunque, per l'occasione, un parte italiana con sponsorizzazione e probabilmente logistica e personale (le già citate Kotter's-GBC/Kotter's-Bibione, Safir-Galli, Gemeaz-Zor, ecc.)Trullo ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 0:35 @slegar come ho detto prima andava a periodi, a volte al Giro invitavano squadre di alto profilo, a volte degli scappati di casa. Francamente non so dirti se e come questo influiva sulle scelte delle squadre francesi, belghe e olandesi di alto livello, che dalla seconda metà degli anni 70 alla fine degli anni 80 erano poco presenti da noi
E curiosamente a Sanremo e Lombardia , dove queste squadre venivano in forze , la Raleigh non ha mai vinto (Raas nel 77 correva con la Frisol)
Era forse il 1981, ricordo la lista partenti sulla Gazzetta che occupava un'intera pagina.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 10:44 Se il Giro era un affare prettamente nazionale, alla Sanremo (ancora più del Lombardia) partecipavano proprio tutte le squadre ed il nome di "mondiale di primavera" non era un'invenzione italiana ed in quegli anni avevano il problema dell'eccessiva partecipazione (dovrei controllare ma un anno si sfiorarono i 280 partecipanti).
Erano sconosciute perché non prendevi BicisportDorico ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 13:31Era forse il 1981, ricordo la lista partenti sulla Gazzetta che occupava un'intera pagina.Slegar ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 10:44 Se il Giro era un affare prettamente nazionale, alla Sanremo (ancora più del Lombardia) partecipavano proprio tutte le squadre ed il nome di "mondiale di primavera" non era un'invenzione italiana ed in quegli anni avevano il problema dell'eccessiva partecipazione (dovrei controllare ma un anno si sfiorarono i 280 partecipanti).
Ero piccolo, ma già da allora ero incuriosito dalle composizioni e dalle maglie delle squadre, e restai stupito dal leggere nomi di squadre sconosciute tipo Eurobow Rossin, HB Alarm Systemen e Puch Wolber.
Erano presenti anche nel 1986, vinsero una tappa con Van der Velde, Formalmente però la Panasonic nacque nel 1984, era un gruppo sportivo nuovo, pur sempre con Peter Post general manager... fu un team fondato ex novo dopo la chiusura della Ti Raleigh... Quindi dire che la Ti Raleigh abbia continuato con lo sponsor nuovo è sbagliato... erano proprio due cose differenti...
Mi pare vinse Anche Van lancker l'ultima tappa a Merano.Direzione01 ha scritto: ↑giovedì 27 febbraio 2025, 16:42Erano presenti anche nel 1986, vinsero una tappa con Van der Velde, Formalmente però la Panasonic nacque nel 1984, era un gruppo sportivo nuovo, pur sempre con Peter Post general manager... fu un team fondato ex novo dopo la chiusura della Ti Raleigh... Quindi dire che la Ti Raleigh abbia continuato con lo sponsor nuovo è sbagliato... erano proprio due cose differenti...
Un po' come dire che la Quick Step è la continuazione della Mapei Quick Step... no; tanti uomini medesimi ma due esperienze diverse...
PS: Non vennero mai al Giro perchè evidentemente avevano poco interesse coke team e come corridori....
sì, tant'è che si vi ricordate ci fu una rivalità parecchio accesa in quegli anni fra i due gruppi, che non di rado si correvano contro in maniera persino imbarazzante.noel ha scritto: ↑giovedì 27 febbraio 2025, 19:03Mi pare vinse Anche Van lancker l'ultima tappa a Merano.Direzione01 ha scritto: ↑giovedì 27 febbraio 2025, 16:42Erano presenti anche nel 1986, vinsero una tappa con Van der Velde, Formalmente però la Panasonic nacque nel 1984, era un gruppo sportivo nuovo, pur sempre con Peter Post general manager... fu un team fondato ex novo dopo la chiusura della Ti Raleigh... Quindi dire che la Ti Raleigh abbia continuato con lo sponsor nuovo è sbagliato... erano proprio due cose differenti...
Un po' come dire che la Quick Step è la continuazione della Mapei Quick Step... no; tanti uomini medesimi ma due esperienze diverse...
PS: Non vennero mai al Giro perchè evidentemente avevano poco interesse coke team e come corridori....
Che mi ricordo io ci fu una specie di scissione. Da una parte la Panasonic con il vecchio Ds post dall'altra chiamiamolo il gruppo raas che fece il Ds per tanti anni di kwantum, superconfex ecc
E fu un Lombardia povero di campioni, come fu nell' risultato, vero ?giorgio ricci ha scritto: ↑mercoledì 26 febbraio 2025, 21:07 Il Lombardia a stento arrivava a 130. Nell'80 partirono in 95.
Esattissimo.... anche a Merano... si certo Raas fondò la Kwantum che altro non è che la Visma di oggi... passata tra tante e tante sponsorizzazioni negli anni ...noel ha scritto: ↑giovedì 27 febbraio 2025, 19:03Mi pare vinse Anche Van lancker l'ultima tappa a Merano.Direzione01 ha scritto: ↑giovedì 27 febbraio 2025, 16:42Erano presenti anche nel 1986, vinsero una tappa con Van der Velde, Formalmente però la Panasonic nacque nel 1984, era un gruppo sportivo nuovo, pur sempre con Peter Post general manager... fu un team fondato ex novo dopo la chiusura della Ti Raleigh... Quindi dire che la Ti Raleigh abbia continuato con lo sponsor nuovo è sbagliato... erano proprio due cose differenti...
Un po' come dire che la Quick Step è la continuazione della Mapei Quick Step... no; tanti uomini medesimi ma due esperienze diverse...
PS: Non vennero mai al Giro perchè evidentemente avevano poco interesse coke team e come corridori....
Che mi ricordo io ci fu una specie di scissione. Da una parte la Panasonic con il vecchio Ds post dall'altra chiamiamolo il gruppo raas che fece il Ds per tanti anni di kwantum, superconfex ecc
Il tour era costretto a mettere 10 corridori per squadra