Camoscio madonita ha scritto:Cassani con la sua ricognizione ipotizza un arrivo in volata con un gruppo di 90-100 uomini e con i velocisti più in palla...nonostante l'elevata competenza di Davide, penso che la tappa di domani possa riservare qualche sorpresa: una salita di 8km al 4% fatta a tutta può fare più vittime del previsto, soprattutto se seguita da una discesa così insidiosa.
Prima dell'inizio del Giro pensavo a Pozzato per questa tappa. Come pronosticato da Pancani anche Degenkolb potrebbe cogliere la vittoria.
E se sulla prima salita di 2 categoria qualche squadra facesse il diavolo a 4 per fare selezione? Penso, per esempio, ad una Movistar a spron battuto per Ventoso o Visconti. Potrebbero rimescolarsi notevolmente le carte.
Comincio a dubitare delle valutazioni ex ante dopo aver sentito la presentazione della tappa odierna ed aver poi visto la tappa e la bassa media raggiunta.
Mi sono guardato parte delle salite e l'intera discesa con Street View e francamente mi sembra difficile che addirittura 90-100 uomini possano arrivare a giocarsela.
Sembra quasi che si voglia conservare la sorpresa. Ed in fondo la cosa mi gusta parecchio.
Questi sono i dettagli delle due salite:
la prima salita parte da Castellabate (Benvenuti al Sud) ed inizia subito con discreta pendenza per poi rimanere costante e dolce dopo una discesa e sino alla vetta. Discesa relativamente stretta sino a Velina e dal Lago Petrosa dopo qualche chilometro in piano la strada torna a salire con un breve tratto duro e poi con pendenze più leggere; dopo un tratto piano ed in leggera discesa si prosegue con pendenze maggiori verso il termine (posto a 17 chilometri dal traguardo).
Nel complesso il finale prevede quasi trenta chilometri di salita (facile nel complesso certamente) e comunque circa 1000 metri di dislivello.
La discesa è abbastanza tecnica e stretta nella prima parte di 6 chilometri e più ampia da Ascea in poi, dove il gruppo potrebbe recuperare (e sottolineo il gruppo, non credo un velocista staccato e sottolineo potrebbe). Nel finale piano non ci sono rettilinei lunghissimi che favoriscono molto la vista della testa della corsa (c'è solo un tratto di un chilometro).
Arrivati all'ultimo chilometro c'è un passaggio sotto la ferrovia con appresso rotonda che, a dir poco, farà da "filtro".
Da prestarvi molta attenzione ed estrema cautela se non è stato modificato per il Giro.
Inizio della discesa (la strada resta sempre abbastanza stretta):
Siamo a metà del primo tratto di discesa rettilinei stretti o ogni tanto tornanti a gomito:
In questo tratto sono possibili attacchi di chi sa rischiare in discesa:
La discesa nella parte terminale ampia e con pendenza regolare:
Il passaggio sotto la ferrovia (se non è stato modificato) all'ultimo Km:
La curva finale:
Il rettilineo d'arrivo brevissimo (solo 350 metri dopo l'ultima curva):
Infine dice bene Padoaschioppa. C'è l'incognita meteo:
http://www.ilmeteo.it/meteo/Ascea