Pat McQuaid ha scritto: ↑giovedì 27 settembre 2018, 20:11
Non capisco quelli che sarebbero contenti di un nuovo cannibale nel ciclismo, avere corridori fortissimi (tipo Contador) è bello e spettacolare, avere cannibali non è positivo.
Secondo me, sempre parlando per ipotesi, non sarebbe una cosa negativa avere un cannibale.
Contador è stato un grandissimo, ma quante volte abbiamo eccepito che nelle corse in linea non era altrettanto competitivo che in quelle a tappe . É da troppo tempo che non abbiamo un corridore realmente fortissimo su tutti i terreni. Stiamo ancora ad esaltare l'impresa di Hinault (al quale il nostro fisicamente assomiglia molto) alla Roubaix, ma ci dimentichiamo che in passato era abbastanza normale per un campione essere competitivo su tutti i terreni. Pensate solo a Bobet, Gimondi, Janssen, senza scomodare i grandissimi.
Ci manca questo, il corridore completo che possa vincere a Roubaix, al Tour, Sanremo ecc. É questa la speranza, quella di vedere qualcosa di grande, qualcosa di epico che da troppo tempo manca. Il ciclismo Iper specialistico, fatto con la calcolatrice non esalta nessuno. É realistico ma non leggendario. L'uomo che vince le sfide su ogni terreno fa sognare. Ciò che circonda di un aura mitica Merckx non sono i Tour e i Giri vinti in serie, ma il personaggio che lottava alla morte sulle pietre, sui muri, sulle collinette e sulle salite leggendarie.
Questo ci manca tanto, in un ciclismo dove se fai la Roubaix non puoi fare la Liegi, e gli sforzi vengono misurati col bilancino. Qualcosa sta già cambiando, Nibali ne è l'esempio e pure Simon Yates, che può vincere sia in linea che a tappe. Ma il vero campione affamato e competitivo dappertutto non esiste più da 40 anni. Rimarrà soltanto un ricordo? Probabile, ma è bello sognare per chi come me ha lambito con Hinault gli ultimi scampoli di storia