Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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herbie ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:01
lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 21:56
Erinnerung ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 20:50

Hai ragione!..infatti non ero affatto sicuro e qualcosa non mi tornava 👍🏻
Si, lo scenario che hai se scritto tu si verifica più quando arriva la libecciata, piuttosto che lo scirocco.
In quel caso si scalda prima l' aria delle alpi occidentali e poi quella delle orientali. Ma il concetto era chiaro, comunque :stretta:
di solito...o in caso di "sciroccata"?
Decidetevi.
Mi pare evidente che Erinnerung abbia chiarito il lapsus

Il concetto è chiaro: lo scirocco è un vento caldo che spira da sud est, è palese che vada a scontrarsi prima con le alpi orientali che non hanno la protezione appenninica e allo stesso tempo le occidentali siano coinvolte solo in seguito.
Il libeccio è un altro vento caldo che arriva da sud ovest invece, e ottieni il contrario, anche se in questo caso trova comunque gli appennini a contrastarlo un po' e rompe le scatole direttamente solo alle alpi marittime.

Ad ogni modo, il concetto per chi vuol capire l' italiano è che, nonostante siano posizionate più a nord, in caso di sciroccata avrai temperature più alte sulle orientali, con conseguente innalzamento della quota neve, mentre allo stesso momento, se la perturbazione è vasta a tal punto da coinvolgere tutto l' arco alpino, a ovest la neve e la temperatura si manterranno più basse ancora per un po'.
E viceversa.
Non è un concetto difficile...


gampenpass
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da gampenpass »

Confronto fra città marittime:
Rimini o Genova, dove nevica di più? :D
A Rimini, senza alcun dubbio.
Eppure Rimini è poco sopra il 44° parallelo (che passa per Riccione), Genova è più a nord, all'altezza di Bologna più o meno.
Però Rimini ha una temperatura media storica di gennaio intorno ai 3/4 gradi, Genova intorno ai 7/8, anche se con i cambiamenti climatici negli ultimi 10 anni la media è salita notevolmente.
Questo significa che il Mar Ligure ha un effetto mitigante molto accentuato e l'Appennino ligure offre una protezione molto maggiore ai venti freddi provenienti dalla Pianura Padana rispetto ai colli riminesi. Inoltre a Rimini si sente l'effetto prodotto dalle perturbazioni provenienti dai Balcani, che spesso generano un effetto STAU dovuto all'orografia del territorio, con evidenti buchi precipitativi nei versanti sottovento e accumuli molto maggiori nelle zone esposte.
Altra situazione frequente è il garbino (libeccio), con aumenti repentini di temperatura, a volte di 10/15 gradi in poche ore.

Questo per dire che la latitudine incide poco sulla nevosità di un territorio.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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gampenpass ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:41 Confronto fra città marittime:
Rimini o Genova, dove nevica di più? :D
A Rimini, senza alcun dubbio.
Eppure Rimini è poco sopra il 44° parallelo (che passa per Riccione), Genova è più a nord, all'altezza di Bologna più o meno.
Però Rimini ha una temperatura media storica di gennaio intorno ai 3/4 gradi, Genova intorno ai 7/8, anche se con i cambiamenti climatici negli ultimi 10 anni la media è salita notevolmente.
Questo significa che il Mar Ligure ha un effetto mitigante molto accentuato e l'Appennino ligure offre una protezione molto maggiore ai venti freddi provenienti dalla Pianura Padana rispetto ai colli riminesi. Inoltre a Rimini si sente l'effetto prodotto dalle perturbazioni provenienti dai Balcani, che spesso generano un effetto STAU dovuto all'orografia del territorio, con evidenti buchi precipitativi nei versanti sottovento e accumuli molto maggiori nelle zone esposte.
Altra situazione frequente è il garbino (libeccio), con aumenti repentini di temperatura, a volte di 10/15 gradi in poche ore.

Questo per dire che la latitudine incide poco sulla nevosità di un territorio.
Altro esempio, questo è clamoroso: se prendo per buono il teorema di Herbie, ovvero che nevica di più alle latitudini più alte, sui versanti nord e alle quote più alte, si dovrebbe evincere che il Tibet dovrebbe essere una delle zone più nevose del mondo.

Invece il versante sud dell' Himalaya è investito da pesanti nevicate, ci sono enormi ghiacciai e alle quote minori è ricoperto da una rigogliosa foresta mentre il Tibet è.....
Un deserto.
Freddo, ma un deserto.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:23
herbie ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:01
lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 21:56
Si, lo scenario che hai se scritto tu si verifica più quando arriva la libecciata, piuttosto che lo scirocco.
In quel caso si scalda prima l' aria delle alpi occidentali e poi quella delle orientali. Ma il concetto era chiaro, comunque :stretta:
di solito...o in caso di "sciroccata"?
Decidetevi.
Mi pare evidente che Erinnerung abbia chiarito il lapsus

Il concetto è chiaro: lo scirocco è un vento caldo che spira da sud est, è palese che vada a scontrarsi prima con le alpi orientali che non hanno la protezione appenninica e allo stesso tempo le occidentali siano coinvolte solo in seguito.
Il libeccio è un altro vento caldo che arriva da sud ovest invece, e ottieni il contrario, anche se in questo caso trova comunque gli appennini a contrastarlo un po' e rompe le scatole direttamente solo alle alpi marittime.

Ad ogni modo, il concetto per chi vuol capire l' italiano è che, nonostante siano posizionate più a nord, in caso di sciroccata avrai temperature più alte sulle orientali, con conseguente innalzamento della quota neve, mentre allo stesso momento, se la perturbazione è vasta a tal punto da coinvolgere tutto l' arco alpino, a ovest la neve e la temperatura si manterranno più basse ancora per un po'.
E viceversa.
Non è un concetto difficile...
avevo messo in evidenza una contraddizione chiara, quello era il senso di " di solito...o IN CASO di sciroccata" .
O un fenomeno è abituale, oppure si sta prendendo in considerazione una evnetualità sporadica, che non c'entra col discorso complessivo, generale.

COmunque mi rendo conto della sterilità della polimica.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da herbie »

lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:54
gampenpass ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:41 Confronto fra città marittime:
Rimini o Genova, dove nevica di più? :D
A Rimini, senza alcun dubbio.
Eppure Rimini è poco sopra il 44° parallelo (che passa per Riccione), Genova è più a nord, all'altezza di Bologna più o meno.
Però Rimini ha una temperatura media storica di gennaio intorno ai 3/4 gradi, Genova intorno ai 7/8, anche se con i cambiamenti climatici negli ultimi 10 anni la media è salita notevolmente.
Questo significa che il Mar Ligure ha un effetto mitigante molto accentuato e l'Appennino ligure offre una protezione molto maggiore ai venti freddi provenienti dalla Pianura Padana rispetto ai colli riminesi. Inoltre a Rimini si sente l'effetto prodotto dalle perturbazioni provenienti dai Balcani, che spesso generano un effetto STAU dovuto all'orografia del territorio, con evidenti buchi precipitativi nei versanti sottovento e accumuli molto maggiori nelle zone esposte.
Altra situazione frequente è il garbino (libeccio), con aumenti repentini di temperatura, a volte di 10/15 gradi in poche ore.

Questo per dire che la latitudine incide poco sulla nevosità di un territorio.
Altro esempio, questo è clamoroso: se prendo per buono il teorema di Herbie, ovvero che nevica di più alle latitudini più alte, sui versanti nord e alle quote più alte, si dovrebbe evincere che il Tibet dovrebbe essere una delle zone più nevose del mondo.

Invece il versante sud dell' Himalaya è investito da pesanti nevicate, ci sono enormi ghiacciai e alle quote minori è ricoperto da una rigogliosa foresta mentre il Tibet è.....
Un deserto.
Freddo, ma un deserto.
stavamo parlando di ALPI.
Che c'entra il Tibet.
E OVVIO che le condizioni geometeorologiche sono estremamente differenti tra il centroeuropa e il centroasia!

Il caso di Genova e RImini conferma quanto più sia mite il clima a occidente, IN GENERALE; in Europa, influenzato dal Mar mediterraneo, e soprattutto dall'Atlantico, rispetto al meno influente mare Adriatico. E torniamo al caso della evidente spiegazione della maggior nevosità di Selle Nevea, ad esempio, di cui sopra.

Per quanto riguarda il discorso della latitudine:
Milano naturalmente è molto più nevosa, di Zurigo...figuriamoci di Oslo...vero?
Ma per carità, le perturbazioni in Europa provengono prevalentemente da sud, il crinale alpino (che poi...CRINALE:..il monti più alti occupano una zona di larghissima estensione...) fa da scudo al nord europa, e non viceversa, ok. Servirebbe riscrivere la storia delle popolazioni italiche, in effetti.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da lucks83 »

herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 2:12
lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:23
herbie ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:01

di solito...o in caso di "sciroccata"?
Decidetevi.
Mi pare evidente che Erinnerung abbia chiarito il lapsus

Il concetto è chiaro: lo scirocco è un vento caldo che spira da sud est, è palese che vada a scontrarsi prima con le alpi orientali che non hanno la protezione appenninica e allo stesso tempo le occidentali siano coinvolte solo in seguito.
Il libeccio è un altro vento caldo che arriva da sud ovest invece, e ottieni il contrario, anche se in questo caso trova comunque gli appennini a contrastarlo un po' e rompe le scatole direttamente solo alle alpi marittime.

Ad ogni modo, il concetto per chi vuol capire l' italiano è che, nonostante siano posizionate più a nord, in caso di sciroccata avrai temperature più alte sulle orientali, con conseguente innalzamento della quota neve, mentre allo stesso momento, se la perturbazione è vasta a tal punto da coinvolgere tutto l' arco alpino, a ovest la neve e la temperatura si manterranno più basse ancora per un po'.
E viceversa.
Non è un concetto difficile...
avevo messo in evidenza una contraddizione chiara, quello era il senso di " di solito...o IN CASO di sciroccata" .
O un fenomeno è abituale, oppure si sta prendendo in considerazione una evnetualità sporadica, che non c'entra col discorso complessivo, generale.

COmunque mi rendo conto della sterilità della polimica.
Mi sa di no....


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Maìno della Spinetta
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 2:14
lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:54
gampenpass ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:41 Confronto fra città marittime:
Rimini o Genova, dove nevica di più? :D
A Rimini, senza alcun dubbio.
Eppure Rimini è poco sopra il 44° parallelo (che passa per Riccione), Genova è più a nord, all'altezza di Bologna più o meno.
Però Rimini ha una temperatura media storica di gennaio intorno ai 3/4 gradi, Genova intorno ai 7/8, anche se con i cambiamenti climatici negli ultimi 10 anni la media è salita notevolmente.
Questo significa che il Mar Ligure ha un effetto mitigante molto accentuato e l'Appennino ligure offre una protezione molto maggiore ai venti freddi provenienti dalla Pianura Padana rispetto ai colli riminesi. Inoltre a Rimini si sente l'effetto prodotto dalle perturbazioni provenienti dai Balcani, che spesso generano un effetto STAU dovuto all'orografia del territorio, con evidenti buchi precipitativi nei versanti sottovento e accumuli molto maggiori nelle zone esposte.
Altra situazione frequente è il garbino (libeccio), con aumenti repentini di temperatura, a volte di 10/15 gradi in poche ore.

Questo per dire che la latitudine incide poco sulla nevosità di un territorio.
Altro esempio, questo è clamoroso: se prendo per buono il teorema di Herbie, ovvero che nevica di più alle latitudini più alte, sui versanti nord e alle quote più alte, si dovrebbe evincere che il Tibet dovrebbe essere una delle zone più nevose del mondo.

Invece il versante sud dell' Himalaya è investito da pesanti nevicate, ci sono enormi ghiacciai e alle quote minori è ricoperto da una rigogliosa foresta mentre il Tibet è.....
Un deserto.
Freddo, ma un deserto.
stavamo parlando di ALPI.
Che c'entra il Tibet.
E OVVIO che le condizioni geometeorologiche sono estremamente differenti tra il centroeuropa e il centroasia!

Il caso di Genova e RImini conferma quanto più sia mite il clima a occidente, IN GENERALE; in Europa, influenzato dal Mar mediterraneo, e soprattutto dall'Atlantico, rispetto al meno influente mare Adriatico. E torniamo al caso della evidente spiegazione della maggior nevosità di Selle Nevea, ad esempio, di cui sopra.

Per quanto riguarda il discorso della latitudine:
Milano naturalmente è molto più nevosa, di Zurigo...figuriamoci di Oslo...vero?
Ma per carità, le perturbazioni in Europa provengono prevalentemente da sud, il crinale alpino (che poi...CRINALE:..il monti più alti occupano una zona di larghissima estensione...) fa da scudo al nord europa, e non viceversa, ok. Servirebbe riscrivere la storia delle popolazioni italiche, in effetti.
Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
https://forum.meteonetwork.it/nowcastin ... fasce.html

PS montagne non solo proteggono, ma chiudono, comprimono...

PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.

PPPS su est ovest non fermarti a mediterraneo vs. Adriatico, non dimenticare l'anticiclone Siberiano, l'atlantico, l'effetto dei Balcani, e quello della corrente del golfo, l'anticiclone delle Azzorre, e quello africano ( che da una decina di anni si è spostato regalandoci autunni miti e secchi). Buon divertimento, è un bel mondo da esplorare. Come dicevi una volta, sapendone molto di fisiologia, "elementari nozioni di fisiologia ti fanno capire il rischio dei vaccini...". E avevi, e hai, ragione, e non ti stufasti a spiegare cose che si apprendono in anni a chi non le sapeva ma si fidava dell'"Astrazeneca è sicurissimo!" Ora tu stesso dici che di neve ne sai poco, e poi parti a parlarne come fosse un dominio privato tuo, solo perché a Tunisi è più caldo che a Oslo... Fidati, è un mondo vario, quello della meteo e del clima, val la pena accedervi. Anche quello della neve non è affatto male.
Ultima modifica di Maìno della Spinetta il lunedì 13 maggio 2024, 7:08, modificato 1 volta in totale.


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da lucks83 »

Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:21
herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 2:14
lucks83 ha scritto: domenica 12 maggio 2024, 22:54
Altro esempio, questo è clamoroso: se prendo per buono il teorema di Herbie, ovvero che nevica di più alle latitudini più alte, sui versanti nord e alle quote più alte, si dovrebbe evincere che il Tibet dovrebbe essere una delle zone più nevose del mondo.

Invece il versante sud dell' Himalaya è investito da pesanti nevicate, ci sono enormi ghiacciai e alle quote minori è ricoperto da una rigogliosa foresta mentre il Tibet è.....
Un deserto.
Freddo, ma un deserto.
stavamo parlando di ALPI.
Che c'entra il Tibet.
E OVVIO che le condizioni geometeorologiche sono estremamente differenti tra il centroeuropa e il centroasia!

Il caso di Genova e RImini conferma quanto più sia mite il clima a occidente, IN GENERALE; in Europa, influenzato dal Mar mediterraneo, e soprattutto dall'Atlantico, rispetto al meno influente mare Adriatico. E torniamo al caso della evidente spiegazione della maggior nevosità di Selle Nevea, ad esempio, di cui sopra.

Per quanto riguarda il discorso della latitudine:
Milano naturalmente è molto più nevosa, di Zurigo...figuriamoci di Oslo...vero?
Ma per carità, le perturbazioni in Europa provengono prevalentemente da sud, il crinale alpino (che poi...CRINALE:..il monti più alti occupano una zona di larghissima estensione...) fa da scudo al nord europa, e non viceversa, ok. Servirebbe riscrivere la storia delle popolazioni italiche, in effetti.
Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
https://forum.meteonetwork.it/nowcastin ... fasce.html

PS montagne non solo proteggono, ma chiudono, comprimono...

PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:


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chinaski89
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da chinaski89 »

L'eroico soldato ancora resiste, senza speme di salvezza, ma mai domo nell' animo pugnace :lol: :gnam:


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da jumbo »

https://www.meteosvizzera.admin.ch/chi- ... stero.html


Un pezzo recente del blog di meteosvizzera ci racconta delle differenze climatiche a pochi km di distanza sulle Alpi.

Ci sono anche alcune istruttive mappe che sintetizzano le precipitazioni nella regione alpina (che ovviamente hanno molto a che vedere con la nevosità delle diverse regioni a pari quota).

Comunque sui versanti nord la neve rimane più a lungo che sui versanti sud perché nei periodi fra una nevicata e l'altra il sole assesta e fonde il manto nevoso, cosa che avviene piu velocemente a sud e molto più lentamente sui versanti nord.
Può avvenire che nella stessa valle a pari quota sul versante soleggiato la neve fonda completamente mentre si preservi su quello a nord. Con la successiva nevicata sul primo si "riparte da zero" e sul secondo si somma il nuovo accumulo al vecchio.
Per questo a fine stagione o dopo lunghi periodi senza nevicate la differenza di innevamento fra opposti versanti può essere enorme.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da lucks83 »

jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 7:44 https://www.meteosvizzera.admin.ch/chi- ... stero.html


Un pezzo recente del blog di meteosvizzera ci racconta delle differenze climatiche a pochi km di distanza sulle Alpi.

Ci sono anche alcune istruttive mappe che sintetizzano le precipitazioni nella regione alpina (che ovviamente hanno molto a che vedere con la nevosità delle diverse regioni a pari quota).

Comunque sui versanti nord la neve rimane più a lungo che sui versanti sud perché nei periodi fra una nevicata e l'altra il sole assesta e fonde il manto nevoso, cosa che avviene piu velocemente a sud e molto più lentamente sui versanti nord.
Può avvenire che nella stessa valle a pari quota sul versante soleggiato la neve fonda completamente mentre si preservi su quello a nord. Con la successiva nevicata sul primo si "riparte da zero" e sul secondo si somma il nuovo accumulo al vecchio.
Per questo a fine stagione o dopo lunghi periodi senza nevicate la differenza di innevamento fra opposti versanti può essere enorme.
Esattamente.
È il caso della Valtellina e per spiegare faccio un esempio.
Quando nevica in Valtellina, diciamo in una località X tipo Morbegno, nevica su entrambi i versanti: quello del passo san marco e quello della costiera dei cech.
Se la perturbazione entra su Morbegno dal lago di Como, bella umida e carica e fa, per esempio, 30 cm di neve, li fa da tutte e due le parti della vallata, non è che la neve sceglie il versante nord perché è più freddo e schifa quello sud.
L' aria in questo caso ha la stessa temperatura da entrambi i versanti, non essendoci il sole che ne scalda uno, mentre l' altro resta in ombra.

Si può dire che in questo singolo caso la nevosità sia stata di 30 cm.
Quello che succede dopo, tornato il sereno, non ha nulla a che fare con la nevosità della zona: quello che è precipitato è precipitato comunque.
Poi, ovviamente, arriverà il sole e "pelerá" il versante della costiera dei cech che prende molte ore di luce diurna, mentre il lato orobico in ombra manterrà la neve.
È per quello che le valli orobiche valtellinesi sono un paradiso per gli scialpinisti, che vi ritrovano condizioni ideali di neve.
Un paio d' anni fa, per esempio, passando da Morbegno e Forcola, altitudine 250 metri, ai primi di gennaio trovai 40 e passa cm di neve nei paesi che stavano in ombra, sotto il versante orobico e, al di là della strada, attraversato l' Adda, trovai i prati secchi.
Ma la neve caduta i giorni precedenti era la stessa, da un lato e dall' altro della valle .
Ultima modifica di lucks83 il lunedì 13 maggio 2024, 9:33, modificato 1 volta in totale.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio ... %20pioggia.
Altro link interessante per capire un po' di più come funzionano le perturbazioni sulle Alpi.


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da jumbo »

lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 9:21
jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 7:44 https://www.meteosvizzera.admin.ch/chi- ... stero.html


Un pezzo recente del blog di meteosvizzera ci racconta delle differenze climatiche a pochi km di distanza sulle Alpi.

Ci sono anche alcune istruttive mappe che sintetizzano le precipitazioni nella regione alpina (che ovviamente hanno molto a che vedere con la nevosità delle diverse regioni a pari quota).

Comunque sui versanti nord la neve rimane più a lungo che sui versanti sud perché nei periodi fra una nevicata e l'altra il sole assesta e fonde il manto nevoso, cosa che avviene piu velocemente a sud e molto più lentamente sui versanti nord.
Può avvenire che nella stessa valle a pari quota sul versante soleggiato la neve fonda completamente mentre si preservi su quello a nord. Con la successiva nevicata sul primo si "riparte da zero" e sul secondo si somma il nuovo accumulo al vecchio.
Per questo a fine stagione o dopo lunghi periodi senza nevicate la differenza di innevamento fra opposti versanti può essere enorme.
Esattamente.
È il caso della Valtellina e per spiegare faccio un esempio.
Quando nevica in Valtellina, diciamo in una località X tipo Morbegno, nevica su entrambi i versanti: quello del passo san marco e quello della costiera dei cech.
Se la perturbazione entra su Morbegno e fa, per esempio, 30 cm di neve, li fa da tutte e due le parti della vallata, non è che la neve sceglie il versante nord perché è più freddo e schifa quello sud.
L' aria in questo caso ha la stessa temperatura da entrambi i versanti, non essendoci il sole che ne scalda uno, mentre l' altro resta in ombra.

Si può dire che in questo singolo caso la nevosità sia stata di 30 cm.
Quello che succede dopo, tornato il sereno, non ha nulla a che fare con la nevosità della zona: quello che è precipitato è precipitato comunque.
Poi, ovviamente, arriverà il sole e "pelerá" il versante della costiera dei cech che prende molte ore di luce diurna, mentre il lato orobico in ombra manterrà la neve.
È per quello che le valli orobiche valtellinesi sono un paradiso per gli scialpinisti, che vi ritrovano condizioni ideali di neve.
Un paio d' anni fa, per esempio, passando da Morbegno e Forcola, altitudine 250 metri, ai primi di gennaio trovai 40 e passa cm di neve nei paesi che stavano in ombra, sotto il versante orobico e, al di là della strada, attraversato l' Adda, trovai i prati secchi.
Ma la neve caduta i giorni precedenti era la stessa, da un lato e dall' altro della valle .
Esempio perfetto.
Altro esempio su scala molto più piccola: val Vedrano (salendo al pizzo Mellasc da Laveggiolo): a sx esposto a nord pieno di neve, a dx esposto a sud se non nevica da un po' spesso pelato fino a oltre 2000 m, pur trovandosi a poche centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro.

Sottolineo la mappa della distribuzione media delle precipitazioni delle Alpi tratta dal link di cui sopra.
RIspetto all'esempio del Tibet fatto sopra, si vede che nel nostro piccolo delle Alpi, le zone interne (dall'Engadina alla Pusteria, passando dallo Stelvio) sono molto meno piovose delle zone esterne. Idem Vallese e Val d'Aosta. Ovviamente le Alpi sono alte la metà dell'Himalaya e quindi l'effetto non è lo stesso e la Val Venosta non è un deserto come il Tibet.
Il vincolo grosso lo fa la presenza di catene e valli in direzione est-ovest, cioè perpendicolari alla direzione nord sud che è quella che preferenzialmente porta le precipitazioni più forti.
Nella zona dal Monte Rosa allo Spluga allo Spluga ci sono valli che collegano direttamente la pianura allo spartiacque e si vede l'effetto sulle precipitazioni.
Immagine


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 9:34
lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 9:21
jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 7:44 https://www.meteosvizzera.admin.ch/chi- ... stero.html


Un pezzo recente del blog di meteosvizzera ci racconta delle differenze climatiche a pochi km di distanza sulle Alpi.

Ci sono anche alcune istruttive mappe che sintetizzano le precipitazioni nella regione alpina (che ovviamente hanno molto a che vedere con la nevosità delle diverse regioni a pari quota).

Comunque sui versanti nord la neve rimane più a lungo che sui versanti sud perché nei periodi fra una nevicata e l'altra il sole assesta e fonde il manto nevoso, cosa che avviene piu velocemente a sud e molto più lentamente sui versanti nord.
Può avvenire che nella stessa valle a pari quota sul versante soleggiato la neve fonda completamente mentre si preservi su quello a nord. Con la successiva nevicata sul primo si "riparte da zero" e sul secondo si somma il nuovo accumulo al vecchio.
Per questo a fine stagione o dopo lunghi periodi senza nevicate la differenza di innevamento fra opposti versanti può essere enorme.
Esattamente.
È il caso della Valtellina e per spiegare faccio un esempio.
Quando nevica in Valtellina, diciamo in una località X tipo Morbegno, nevica su entrambi i versanti: quello del passo san marco e quello della costiera dei cech.
Se la perturbazione entra su Morbegno e fa, per esempio, 30 cm di neve, li fa da tutte e due le parti della vallata, non è che la neve sceglie il versante nord perché è più freddo e schifa quello sud.
L' aria in questo caso ha la stessa temperatura da entrambi i versanti, non essendoci il sole che ne scalda uno, mentre l' altro resta in ombra.

Si può dire che in questo singolo caso la nevosità sia stata di 30 cm.
Quello che succede dopo, tornato il sereno, non ha nulla a che fare con la nevosità della zona: quello che è precipitato è precipitato comunque.
Poi, ovviamente, arriverà il sole e "pelerá" il versante della costiera dei cech che prende molte ore di luce diurna, mentre il lato orobico in ombra manterrà la neve.
È per quello che le valli orobiche valtellinesi sono un paradiso per gli scialpinisti, che vi ritrovano condizioni ideali di neve.
Un paio d' anni fa, per esempio, passando da Morbegno e Forcola, altitudine 250 metri, ai primi di gennaio trovai 40 e passa cm di neve nei paesi che stavano in ombra, sotto il versante orobico e, al di là della strada, attraversato l' Adda, trovai i prati secchi.
Ma la neve caduta i giorni precedenti era la stessa, da un lato e dall' altro della valle .
Esempio perfetto.
Altro esempio su scala molto più piccola: val Vedrano (salendo al pizzo Mellasc da Laveggiolo): a sx esposto a nord pieno di neve, a dx esposto a sud se non nevica da un po' spesso pelato fino a oltre 2000 m, pur trovandosi a poche centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro.

Sottolineo la mappa della distribuzione media delle precipitazioni delle Alpi tratta dal link di cui sopra.
RIspetto all'esempio del Tibet fatto sopra, si vede che nel nostro piccolo delle Alpi, le zone interne (dall'Engadina alla Pusteria, passando dallo Stelvio) sono molto meno piovose delle zone esterne. Idem Vallese e Val d'Aosta. Ovviamente le Alpi sono alte la metà dell'Himalaya e quindi l'effetto non è lo stesso e la Val Venosta non è un deserto come il Tibet.
Il vincolo grosso lo fa la presenza di catene e valli in direzione est-ovest, cioè perpendicolari alla direzione nord sud che è quella che preferenzialmente porta le precipitazioni più forti.
Nella zona dal Monte Rosa allo Spluga allo Spluga ci sono valli che collegano direttamente la pianura allo spartiacque e si vede l'effetto sulle precipitazioni.
Immagine
Piz Mellasc :cuore:
Uno dei miei preferiti...
Nel 2019 l' ho fatto partendo da Premana e sciroppandomi tutta la val varrone...
Una tiraculata pazzesca... :D


White Mamba
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da White Mamba »

lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
strano, non succede mai.
avessi avuto la fede cieca nelle mie opinioni che ha herbie, forse sarei presidente del consiglio


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da jumbo »

Comunque, chissà se oggi, giorno di riposo, sapranno comunicare il percorso definitivo della tappa.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da herbie »

lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:21
herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 2:14

stavamo parlando di ALPI.
Che c'entra il Tibet.
E OVVIO che le condizioni geometeorologiche sono estremamente differenti tra il centroeuropa e il centroasia!

Il caso di Genova e RImini conferma quanto più sia mite il clima a occidente, IN GENERALE; in Europa, influenzato dal Mar mediterraneo, e soprattutto dall'Atlantico, rispetto al meno influente mare Adriatico. E torniamo al caso della evidente spiegazione della maggior nevosità di Selle Nevea, ad esempio, di cui sopra.

Per quanto riguarda il discorso della latitudine:
Milano naturalmente è molto più nevosa, di Zurigo...figuriamoci di Oslo...vero?
Ma per carità, le perturbazioni in Europa provengono prevalentemente da sud, il crinale alpino (che poi...CRINALE:..il monti più alti occupano una zona di larghissima estensione...) fa da scudo al nord europa, e non viceversa, ok. Servirebbe riscrivere la storia delle popolazioni italiche, in effetti.
Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
https://forum.meteonetwork.it/nowcastin ... fasce.html

PS montagne non solo proteggono, ma chiudono, comprimono...

PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da lucks83 »

E anche oggi Herbie ha ragione. :hammer:


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da jumbo »

herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 13:39
lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:21

Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
https://forum.meteonetwork.it/nowcastin ... fasce.html

PS montagne non solo proteggono, ma chiudono, comprimono...

PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...
Hai ragione, fare scialpinismo non ti dà la scienza infusa della comprensione di questi fenomeni.
Piuttosto, spesso chi fa scialpinismo frequenta tante valli diverse nella stessa stagione, a fine stagione guidato dalla ricerca dell'ultima neve, e quindi ha la possibilità di osservare il fenomeno.
Ce l'hanno anche altre persone che fanno altre attività, anche se chi fa scialpinismo spesso ha un interesse più elevato nel comprendere le condizioni della neve per evitare di spallare gli sci, per capire dove prenderà meno sassi e dove troverà neve più sciabile ecc. ecc..

Rimane poi sempre la possibilità di non capire quel che si osserva.


Erinnerung
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da Erinnerung »

herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 13:39
lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:21

Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
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PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...
Perdonami ma proprio non si può sentire questa cosa dell’esposizione solare. Non c’entra proprio nulla con la quantità di neve che cade.
Altrimenti in una valle ovest-est i cm di neve che cadono sui versanti all’ombra sarebbero di più di quelli che cadono nei versanti al sole!!
Sono esattamente gli stessi cm che cadono. Solo che da una parte durano più a lungo e se ne accumulano di più perchè più in ombra.
La Valle Aurina si chiama così perché è la valle del Sole, la valle dorata. Sale da ovest verso est fin sotto la Vetta d’Italia.
Tra 1000 e 1600 m di quota è una delle valli più nevose delle Alpi orientali, ma per la sua precisa posizione orografica (sotto la cresta di confine), non perché sia 50 o 100 chilometri più a nord o a est di un’altra valle.
La cartina con le precipitazioni medie postata più su, che è chiara anche a un bambino, mostra evidenti differenze di quantità di precipitazione legate alla conformazione del territorio, alle catene montuose, all’apporto di umidità dei grandi laghi italiani (Garda, Como, Lago Maggiore ecc). Mi viene in mente anche la Valgrande, sopra il Lago Maggiore. Uno dei posti coi maggiori apporti precipitativi delle Alpi…


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 13:39
lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:21

Una delle mille discussioni tra smanettoni meteo, dove si parla di Ovada, cuneo, alessandrino, Entracque...
https://forum.meteonetwork.it/nowcastin ... fasce.html

PS montagne non solo proteggono, ma chiudono, comprimono...

PPS limone Piemonte sta ad una latitudine più a sud di Bormio, ma sul versante nord delle Alpi marittime, mentre Bormio sul versante sud. Le Alpi italiane non "proteggono", come dici tu, solo a nord.

PPS per capire quanto l'umido faccia, guarda la nevosità di Cleveland, Rochester o South Bend - tutta la fascia a sud dei grandi laghi si becca il CD. Snow Lake Effect, e rimane sepolta.
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...
Risposte più puntuali:
altezza sul livello del mare - importante perché influisce sullo zero termico, in ogni caso per la quantità di neve invernale, sopra una certa quota da novembre ad aprile nevica quasi sempre, quindi superata quella quota poi cambia poco come nevosità; influisce invece sull'accumulo perché tra una precipitazione nevosa e l'altra la quota influisce sulla temperatura e quindi a mano a mano che si sale si conserva più neve delle nevicate precedenti; subentrano anche altri fattori, ad esempio in genere ad alta quota c'è più vento che ripulisce le zone esposte dalla neve fresca accumulandola in conche e canali e quindi modificando gli spessori su scala locale
latitudine - rimanendo in ambito alpino, ben poco
esposizione a sud e quindi temperatura - la temperatura mentre nevica in una valle è uguale a tutte le esposizioni, anche perché mentre nevica il sole non c'è; l'esposizione influisce sulla conservazione della neve al suolo quando ha smesso di nevicare, e quindi sull'accumulo di neve al suolo a fine stagione
"giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota - è la cosa più importante (ovviamente rimanendo in un ambito come quello alpino dove la differenza di latitudine è trascurabile)


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:33
herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 13:39
lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 6:39
Non lo convincerai mai.
Si è messo in testa di aver ragione, nonostante il mondo intero gli stia dicendo che ha torto, portandogli tutti i dati, gli esempi e le esperienze personali possibili.
Tutta fatica inutile.
Il suo teorema, basato su solidissime basi di una teoria personalissima e non supportata dall' esperienza diretta, è più forte di tutto.
Spiace, perché a volte per interagire e argomentare con gli altri utenti sarebbe carino ammettere di aver detto una fregnaccia ed essersi sbagliati, sai com' è: magari nella vita puoi sempre incontrare qualcuno che ne sa più di te su un determinato argomento.
Amen, me ne farò una ragione, mentre realizzo che i tuttologi sono vivi, vegeti e più forti che mai.

Io personalmente mi taccio da qui in poi sull'argomento: non ho più voglia di sprecare tempo per spiegare cose a chi non vuole ascoltare.
Nel frattempo preparo i popcorn e mi godo la discussione, perché mi sa che ci sarà ancora da divertirsi.... :gnam:
lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...
Risposte più puntuali:
altezza sul livello del mare - importante perché influisce sullo zero termico, in ogni caso per la quantità di neve invernale, sopra una certa quota da novembre ad aprile nevica quasi sempre, quindi superata quella quota poi cambia poco come nevosità; influisce invece sull'accumulo perché tra una precipitazione nevosa e l'altra la quota influisce sulla temperatura e quindi a mano a mano che si sale si conserva più neve delle nevicate precedenti; subentrano anche altri fattori, ad esempio in genere ad alta quota c'è più vento che ripulisce le zone esposte dalla neve fresca accumulandola in conche e canali e quindi modificando gli spessori su scala locale
latitudine - rimanendo in ambito alpino, ben poco
esposizione a sud e quindi temperatura - la temperatura mentre nevica in una valle è uguale a tutte le esposizioni, anche perché mentre nevica il sole non c'è; l'esposizione influisce sulla conservazione della neve al suolo quando ha smesso di nevicare, e quindi sull'accumulo di neve al suolo a fine stagione
"giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota - è la cosa più importante (ovviamente rimanendo in un ambito come quello alpino dove la differenza di latitudine è trascurabile)
mah...se arriva una perturbazione nevica sul Pordoi come nevica sullo Spluga, con poche differenze riguardo all'accumulo. Le differenze ci sono, per carità e sono dovute certamente ai microclimi relativi. Tuttavia sono cose da 100 metri più su e 100 metri più giù, tutto sommato trascurabili per come la vedo io. Magari sul Fauniera non nevica semplicemente perchè la perturbazione non passa così a sud.
L'esposizione a sud però provoca un riscaldamento dell'aria per via del sole e del riscaldamento anche del suolo, che permane anche quando arriva la perturbazione e ritarda l'inizio della precipitazione nevosa, riducendo l'accumulo finale.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da herbie »

Erinnerung ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:23

Perdonami ma proprio non si può sentire questa cosa dell’esposizione solare. Non c’entra proprio nulla con la quantità di neve che cade.
Altrimenti in una valle ovest-est i cm di neve che cadono sui versanti all’ombra sarebbero di più di quelli che cadono nei versanti al sole!!
Sono esattamente gli stessi cm che cadono. Solo che da una parte durano più a lungo e se ne accumulano di più perchè più in ombra.
La Valle Aurina si chiama così perché è la valle del Sole, la valle dorata. Sale da ovest verso est fin sotto la Vetta d’Italia.
Tra 1000 e 1600 m di quota è una delle valli più nevose delle Alpi orientali, ma per la sua precisa posizione orografica (sotto la cresta di confine), non perché sia 50 o 100 chilometri più a nord o a est di un’altra valle.
La cartina con le precipitazioni medie postata più su, che è chiara anche a un bambino, mostra evidenti differenze di quantità di precipitazione legate alla conformazione del territorio, alle catene montuose, all’apporto di umidità dei grandi laghi italiani (Garda, Como, Lago Maggiore ecc). Mi viene in mente anche la Valgrande, sopra il Lago Maggiore. Uno dei posti coi maggiori apporti precipitativi delle Alpi…
una cosa sono le precipitazioni, un'altra le precipitazioni nevose. Una zona può avere relativamente poche precipitazioni, ma in prevalenza nevose, come altrove può piovere sempre ma nevicare quasi mai. I laghi lombardi ne sono un esempio. La temperatura delle località in riva lago d'inverno è quasi sempre uno o due gradi superiore a quella della pianura, quando nevica a Milano, a Como non nevica. Il contrario per quanto riguarda la pioggia.
Comunque le zone più esposte a sud sono meno nevose A PARITA' DI CONDIZIONI. Ovvio che la valle Aurina sia molto nevosa...basta guardare dove si trova, la distanza dal mare, l'altezza.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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chinaski89 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 7:03 L'eroico soldato ancora resiste, senza speme di salvezza, ma mai domo nell' animo pugnace :lol: :gnam:
@Chinaski89 ti avanza del popcorn e magari una birretta, che mi metto comodo? :drink:


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chinaski89
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Abbiamo scorte in abbondanza, mettiti pure comodo che qui sarà una battaglia molto lunga :gnam:


jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:50
jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:33
herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 13:39

lmettersi in testa di aver ragione...

rimanete sulla questione:

cosa influisce direttamente sulla "nevosità" media di un luogo, cosa influisce in maniera minore, sporadica, e in certi casi perfino trascurabile sulla nevosità di un luogo tra: altezza sul livello del mare, latitudine, esposizione a sud e quindi temperatura, e "giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota?
QUesta cose non hanno tutte lo stesso peso sulla quantità di precipitazioni nevose.

Ora, stimo chi fa scialpinismo, ma non mi pare che il fare sciaplinismo dia la scienza infusa riguardo alla meteorologia e invece chi monitora lo stato della neve in primavera giorno per giono da venticinque anni aspettando che se ne vada prima possibile non ne capisce nulla, oppure chi non con gli sci ma con i ramponi anche d'inverno in montagna ci va a camminare.
Già solo confrontando Spluga e Stelvio personalmente non ho mai notato questa sensibile differenza tra le relative quote in cui si trovava neve , a favore dello Spluga che per via della relativa umidità trasmessa dai laghi dovrebbe essere più nevoso. Un anno erano 100 metri più in giù lo Spluga, un'altra 100 più in giù lo Stelvio, non 500.
Tanto è vero che personalmente ho cominciato a pensare che questa storia che sento da anni tra i praticanti della montagna di zone e paesi più nevosi abbia più i contorni della leggenda che del fatto obiettivamete constatabile.
Poi ci sono località chiuse da alti monti dove arriva poco sole, come sui versanti nord, è li nevica di più perchè la temperatura è sempre più fredda per via della poca esposizione solare, ma non per chissà quali giri di vento che portino lì le precipitazioni più che altrove...
Risposte più puntuali:
altezza sul livello del mare - importante perché influisce sullo zero termico, in ogni caso per la quantità di neve invernale, sopra una certa quota da novembre ad aprile nevica quasi sempre, quindi superata quella quota poi cambia poco come nevosità; influisce invece sull'accumulo perché tra una precipitazione nevosa e l'altra la quota influisce sulla temperatura e quindi a mano a mano che si sale si conserva più neve delle nevicate precedenti; subentrano anche altri fattori, ad esempio in genere ad alta quota c'è più vento che ripulisce le zone esposte dalla neve fresca accumulandola in conche e canali e quindi modificando gli spessori su scala locale
latitudine - rimanendo in ambito alpino, ben poco
esposizione a sud e quindi temperatura - la temperatura mentre nevica in una valle è uguale a tutte le esposizioni, anche perché mentre nevica il sole non c'è; l'esposizione influisce sulla conservazione della neve al suolo quando ha smesso di nevicare, e quindi sull'accumulo di neve al suolo a fine stagione
"giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota - è la cosa più importante (ovviamente rimanendo in un ambito come quello alpino dove la differenza di latitudine è trascurabile)
mah...se arriva una perturbazione nevica sul Pordoi come nevica sullo Spluga, con poche differenze riguardo all'accumulo. Le differenze ci sono, per carità e sono dovute certamente ai microclimi relativi. Tuttavia sono cose da 100 metri più su e 100 metri più giù, tutto sommato trascurabili per come la vedo io. Magari sul Fauniera non nevica semplicemente perchè la perturbazione non passa così a sud.
L'esposizione a sud però provoca un riscaldamento dell'aria per via del sole e del riscaldamento anche del suolo, che permane anche quando arriva la perturbazione e ritarda l'inizio della precipitazione nevosa, riducendo l'accumulo finale.
Il punto non è che se arrivassero due perturbazioni identiche a 150 km di distanza alla stessa quota nevicherebbe uguale. Questo è ovvio, visto che la fisica dell'atmosfera funziona allo stesso modo a qualunque coordinata geografica.
Il punto è che guarda a caso nella maggioranza dei casi la perturbazione sullo Spluga arriva in modo più intenso di quanto arrivi allo Stelvio (lasciamo perdere il Pordoi).
Tanto è vero che normalmente fa più neve allo Spluga che allo Stelvio nonostante i 645 m di quota in meno, perché non sono quelle quattro spolverate di neve estiva che fa forse allo Stelvio a compensare i metri di neve in meno che fa in inverno.
Di questo si sta parlando, questo storicamente si misura, e se tu non te ne sei mai accorto, non cambia la realtà.

Sull'esposizione durante la nevicata ti abbiamo già scritto in tanti la stessa cosa, quindi è inutile continuare a rispondere.


lucks83
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da lucks83 »

chinaski89 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 15:52 Abbiamo scorte in abbondanza, mettiti pure comodo che qui sarà una battaglia molto lunga :gnam:
Mi rendo conto, infatti mi sono ritirato dal duello a singolar tenzone e mi godo quello che viene.

Parlando di altro e ritornando al thread, come giustamente fatto notare da qualcuno prima di me, siamo al giorno di riposo e non c' è ancora stata nessuna comunicazione di un cambio di percorso da parte dell' organizzazione del Giro.

Le cose sono due: il veto al passaggio sullo Stelvio è provvisorio e si sta aspettando a renderlo definitivo, valutando la situazione tra qualche giorno ancora, oppure qualcosa bolle in pentola e si sta cercando di inserire qualche salita più a ridosso del Pinei per compensare la perdita dello Stelvio.
Un semplice cambio di percorso col Fuorn al posto di Eira, Foscagno e Stelvio credo che a 8 giorni dal passaggio sarebbe già stato formalizzato, ormai....


albopaxo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 15:56
herbie ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:50
jumbo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 14:33
Risposte più puntuali:
altezza sul livello del mare - importante perché influisce sullo zero termico, in ogni caso per la quantità di neve invernale, sopra una certa quota da novembre ad aprile nevica quasi sempre, quindi superata quella quota poi cambia poco come nevosità; influisce invece sull'accumulo perché tra una precipitazione nevosa e l'altra la quota influisce sulla temperatura e quindi a mano a mano che si sale si conserva più neve delle nevicate precedenti; subentrano anche altri fattori, ad esempio in genere ad alta quota c'è più vento che ripulisce le zone esposte dalla neve fresca accumulandola in conche e canali e quindi modificando gli spessori su scala locale
latitudine - rimanendo in ambito alpino, ben poco
esposizione a sud e quindi temperatura - la temperatura mentre nevica in una valle è uguale a tutte le esposizioni, anche perché mentre nevica il sole non c'è; l'esposizione influisce sulla conservazione della neve al suolo quando ha smesso di nevicare, e quindi sull'accumulo di neve al suolo a fine stagione
"giro" delle perturbazioni a causa delle correnti in quota - è la cosa più importante (ovviamente rimanendo in un ambito come quello alpino dove la differenza di latitudine è trascurabile)
mah...se arriva una perturbazione nevica sul Pordoi come nevica sullo Spluga, con poche differenze riguardo all'accumulo. Le differenze ci sono, per carità e sono dovute certamente ai microclimi relativi. Tuttavia sono cose da 100 metri più su e 100 metri più giù, tutto sommato trascurabili per come la vedo io. Magari sul Fauniera non nevica semplicemente perchè la perturbazione non passa così a sud.
L'esposizione a sud però provoca un riscaldamento dell'aria per via del sole e del riscaldamento anche del suolo, che permane anche quando arriva la perturbazione e ritarda l'inizio della precipitazione nevosa, riducendo l'accumulo finale.
Il punto non è che se arrivassero due perturbazioni identiche a 150 km di distanza alla stessa quota nevicherebbe uguale. Questo è ovvio, visto che la fisica dell'atmosfera funziona allo stesso modo a qualunque coordinata geografica.
Il punto è che guarda a caso nella maggioranza dei casi la perturbazione sullo Spluga arriva in modo più intenso di quanto arrivi allo Stelvio (lasciamo perdere il Pordoi).
Tanto è vero che normalmente fa più neve allo Spluga che allo Stelvio nonostante i 645 m di quota in meno, perché non sono quelle quattro spolverate di neve estiva che fa forse allo Stelvio a compensare i metri di neve in meno che fa in inverno.
Di questo si sta parlando, questo storicamente si misura, e se tu non te ne sei mai accorto, non cambia la realtà.

Sull'esposizione durante la nevicata ti abbiamo già scritto in tanti la stessa cosa, quindi è inutile continuare a rispondere.
Se per questo basta prendere livigno come metro di paragone... in linea d'aria è a 10 km dallo stelvio e bormio, ma normalmente nevica di più


Giro 2017: tappe 3 e 18
Giro 2018: tappa 17
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Tour2020: tappe 3 e 11
Tour2020: Classifica Generale
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jumbo
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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albopaxo ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 17:05Se per questo basta prendere livigno come metro di paragone... in linea d'aria è a 10 km dallo stelvio e bormio, ma normalmente nevica di più
Livigno è in una posizione particolare perché tende a prendere neve sia con perturbazioni da sud che con perturbazioni da nord e sicuramente è più nevosa di Bormio (che a pari quota è una delle località meno nevose che conosca).
In realtà poi non è un luogo di nevicate intense in assoluto, ma vista la quota e il freddo che fa nelle notti serene (essendo in una conca), la neve permane al suolo molto a lungo anche con belle giornate di sole invernali.


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Slegar
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Fabbretti pagarebbe oro per una discussione del genere al Processo.


Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, unico medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Dopo virologo, addirittura meteorologo. Complimenti, che versatilità.


FC 2015: Kuurne; Brabante; Amstel; Freccia; Giro (primi 5); Svizzera; Tour t. 7; Tour (tappe); Vuelta t. 10; Bernocchi; Lombardia
FC 2016: Tour t. 20; Wallonie; Sabatini
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Pafer1
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Su "Il Bustese", Vegni dichiara che si comincera' a lavorare soltanto da oggi sul piano B della tappa di Monte Pana.


Erinnerung
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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lucks83 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 16:13
chinaski89 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 15:52 Abbiamo scorte in abbondanza, mettiti pure comodo che qui sarà una battaglia molto lunga :gnam:
Mi rendo conto, infatti mi sono ritirato dal duello a singolar tenzone e mi godo quello che viene.

Parlando di altro e ritornando al thread, come giustamente fatto notare da qualcuno prima di me, siamo al giorno di riposo e non c' è ancora stata nessuna comunicazione di un cambio di percorso da parte dell' organizzazione del Giro.

Le cose sono due: il veto al passaggio sullo Stelvio è provvisorio e si sta aspettando a renderlo definitivo, valutando la situazione tra qualche giorno ancora, oppure qualcosa bolle in pentola e si sta cercando di inserire qualche salita più a ridosso del Pinei per compensare la perdita dello Stelvio.
Un semplice cambio di percorso col Fuorn al posto di Eira, Foscagno e Stelvio credo che a 8 giorni dal passaggio sarebbe già stato formalizzato, ormai....
Ora manca una settimana..ripensamenti sullo Stelvio mi paiono difficili. Il versante di Bormio è praticamente pulito, però dalla parte di Trafoi sembra che i lavori siano fermi guardando le webcam.
Leggendo il bollettino valanghe il caldo persistente ha reso un po’ più stabile la neve a tutte le quote, rischio residuo permane sopra i 2500 m soprattutto nei pendii rivolti a nord..
Peró se da Bolzano han detto che il Passo non lo aprono per il 21 quelli non lo aprono. Son teteschi.
Mi azzarderei a dire che se gli Svizzeri avessero lavorato sull’Umbrail quella strada si potrebbe fare tranquillamente..
Il versante nord non mi pare così ripido come il lato di Trafoi e la neve sotto i 2500 (come si vede anche dal lato lombardo dello Stelvio) non così abbondante.
Che poi in RCS stiano pensando a soluzioni terze con salite dopo il rientro in Val Venosta mi piacerebbe, ma mi stupirebbe assai conoscendo Vegni e i suoi precedenti..
Temo un triste Passo del Fuorn e tappetta da fughe senza fascino..
Ultima modifica di Erinnerung il martedì 14 maggio 2024, 9:09, modificato 1 volta in totale.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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GiacomoXT ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 3:32 Dopo virologo, addirittura meteorologo. Complimenti, che versatilità.
in realtà sono anche geografo e location hunter , oltre che cicloturista, ormai quasi ex, grazie ai nostri vaccinatori a sproposito, se ti può interessare.

Per lo meno tra i politologi, gli esperti di strategia bellica, i filologi, i cuochi provetti, e mille altre cose non mi trovi.
Mi parrebbe il minimo sindacale per una persona con qualche interesse, conoscere due o tre ambiti di studio, specie quando svolgi alcune attività per anni.
Però, l'uomo del ventunesimo secolo, quando ha imparato a pappagallo i tre o quattro testi che gli hanno fatto studiare, poi è un mezzo criminale se s'interessa d'altro, questo lo capisco benissimo, con buona pace della cultura umanistica e della storia della nostra civiltà.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Erinnerung ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 8:36

Ora manca una settimana..ripensamenti sullo Stelvio mi paiono difficili. Il versante di Bormio è praticamente pulito, però dalla parte di Trafoi sembra che i lavori siano fermi guardando le webcam.
Leggendo il bollettino valanghe il caldo persistente ha reso un po’ più stabile la neve a tutte le quote, rischio residuo permane sopra i 2500 m soprattutto nei pendii rivolti a nord..
essendo una prima salita lontanissima dal traguardo, per le leggi enunciate sopra, io qualche chance che facciano di tutto per farla gliela do ancora.
Non che nell'economia della tappa e del Giro questo poi sposti qualcosa.
Sarebbe assai più interessante la tappa disegnata con un salita seria sopra Bolzano, ovviamente e magari anche senza Fuorn.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Non faranno lo Stelvio al 200%



FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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herbie ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 9:12
Erinnerung ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 8:36

Ora manca una settimana..ripensamenti sullo Stelvio mi paiono difficili. Il versante di Bormio è praticamente pulito, però dalla parte di Trafoi sembra che i lavori siano fermi guardando le webcam.
Leggendo il bollettino valanghe il caldo persistente ha reso un po’ più stabile la neve a tutte le quote, rischio residuo permane sopra i 2500 m soprattutto nei pendii rivolti a nord..

essendo una prima salita lontanissima dal traguardo, per le leggi enunciate sopra, io qualche chance che facciano di tutto per farla gliela do ancora.
Non che nell'economia della tappa e del Giro questo poi sposti qualcosa.
Sarebbe assai più interessante la tappa disegnata con un salita seria sopra Bolzano, ovviamente e magari anche senza Fuorn.
https://www.lavocedigenova.it/2024/05/1 ... re-ch.html

“Stiamo facendo un ragionamento”…vedremo!
Io ci credo poco in una salita nella parte centrale della tappa, però concordo che sarebbe una soluzione interessante.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Walter_White ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 9:28 Non faranno lo Stelvio al 200%

Direi che neve a parte, quello smottamento che ha diviso a metà la strada toglie ogni dubbio e speranza.
Anche senza neve, quest' anno lo Stelvio sarebbe saltato.
Quando la sfiga si accanisce....


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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lucks83 ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 9:46
Walter_White ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 9:28 Non faranno lo Stelvio al 200%

Direi che neve a parte, quello smottamento che ha diviso a metà la strada toglie ogni dubbio e speranza.
Anche senza neve, quest' anno lo Stelvio sarebbe saltato.
Quando la sfiga si accanisce....
Sì anche perché sarebbe da percorrere in discesa..


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Strada del Mottolino pronta: https://fb.watch/s2W2p6-CZa/


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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GiacomoXT ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 3:32 Dopo virologo, addirittura meteorologo. Complimenti, che versatilità.
però, visto che di questi tempi ne vengon fuori tante, sul primo argomento simpatizzo di più con i Mahrer che coi paraocchiati:

https://x.com/unhealthytruth/status/1789004426822176776


“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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jumbo ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 11:28 Strada del Mottolino pronta: https://fb.watch/s2W2p6-CZa/
Che lavoro hanno fatto qui? Hanno proprio tirato una nuova striscia di asfalto?


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Beppugrillo ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 13:58
jumbo ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 11:28 Strada del Mottolino pronta: https://fb.watch/s2W2p6-CZa/
Che lavoro hanno fatto qui? Hanno proprio tirato una nuova striscia di asfalto?
La pista di servizio degli impianti c'era già. Lo scorso autunno l'hanno asfaltata. Nelle scorse settimane hanno spalato la neve.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Allora si fa l’umbrail! Comunicato di RCS
Annunciato ora da Eurosport

https://www.giroditalia.it/tappe/tappa- ... onte-pana/
Ultima modifica di Erinnerung il martedì 14 maggio 2024, 15:13, modificato 2 volte in totale.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da Pino_82 »

EU dice che è appena arrivato il comunicato ufficiale RCS
Umbrail e discesa in val monastero :yes:


aleph
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Qualcuno riesce a buttar giù un tracciato dopo la modifica, grazie :cincin:

Buono l'Umbrail, no? (Conosco poco la zona).


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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aleph ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 15:18 Qualcuno riesce a buttar giù un tracciato dopo la modifica, grazie :cincin:

Buono l'Umbrail, no? (Conosco poco la zona).
https://www.giroditalia.it/tappe/tappa- ... onte-pana/

In pratica lo Stelvio senza gli ultimi 3 Km con poi una decina di Km di strada in più per tornare in Val Venosta

C’è già sul sito del Giro
Ultima modifica di Erinnerung il martedì 14 maggio 2024, 15:22, modificato 1 volta in totale.


aleph
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

Messaggio da leggere da aleph »

Erinnerung ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 15:18
aleph ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 15:18 Qualcuno riesce a buttar giù un tracciato dopo la modifica, grazie :cincin:

Buono l'Umbrail, no? (Conosco poco la zona).
https://www.giroditalia.it/tappe/tappa- ... onte-pana/

C’è già sul sito del Giro
Visto, grazie ;)

Nel complesso, disegno della tappa che mantiene le caratteristiche originali nonostante il taglio dello Stelvio, bene così.


herbie
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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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Erinnerung ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 15:10 Allora si fa l’umbrail! Comunicato di RCS
Annunciato ora da Eurosport

https://www.giroditalia.it/tappe/tappa- ... onte-pana/
la meno interessante delle soluzioni, insieme allo Stelvio ovviamente...amen.
Speriamo non faccia freddo in maniera da non aver ritorsioni nelle tappe dopo, per fare una salita quasi inutile.


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Re: Psicodrammi meteo e smottamenti Giro 2024

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aleph ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 15:18 Qualcuno riesce a buttar giù un tracciato dopo la modifica, grazie :cincin:

Buono l'Umbrail, no? (Conosco poco la zona).
cambia nulla. Ci sono in meno gli ultimi quattro chilometri dello Stelvio, che sono duretti.


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