E' un tema difficile da sciogliere e non c'è una risposta incontestabile: a mio avviso Vingegaard in salita ha dei picchi di prestazione superiori a tutti gli altri ciclisti odierni, Pogacar compreso. I numeri che ha fatto nella scalata sul Marie Blanque o sul Puerto de Bejes alla Vuelta sono davvero impressionanti.glungel ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 10:02è sottinteso in un forum che ciò che si scrive sono nostre opinioni ma capisco che ti possa dar fastidio un'affermazione risoluta. Io tengo conto dei fatti e confermo la mia opinione. Il problema è il tifo e quando c'è di mezzo il tifo tanto alla fine si scade nelle polemiche e nei litigi. Mi pare che le valutazioni obiettive su Pogacar siano per ora una chimera avendo contro con i fucili puntati la maggior parte dei tifosiJineteRojo ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 9:57Bisogna fare attenzione alle parole. Già si sta discutendo di un argomento capzioso in cui appunto non entro.glungel ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 9:51
a parte che se la differenza fosse solo il caldo sarebbe comunque un suo limite e non un'attenuante. Ma il caldo c'entra molto relativamente. Semplicemente Vingegaard è uno scalatore più forte di Pogacar. Lo sloveno ha qualcosa in meno sulle salite più lunghe e dure ma come sappiamo tutti è più completo e più forte come esplosività e come spunto veloce per le classiche.
Però la discussione al momento è su chi è il più forte nei GT. Io una mia idea ce l'ho ma è più a sentimento che altro.
Direi invece che "semplicemente vinge è uno scalatore più forte di Pogacar" è un errore.
Perché se guardi a tutte le volte che hanno preso insieme una salita Pogacar è arrivato davanti quasi sempre. In ogni salita che non sia in un GT Pogi è arrivato davanti. Che siano altre corse a tappe o classiche.
E anche nel 2023 il tour vinge l'ha vinto a crono, non in salita.
Quindi sull'argomento scalatore, secondo me i fatti dicono il contrario, ma comunque anziché fare affermazioni non suffragate da fatti puoi ipotizzare un tuo pensiero con argomentazioni e meno frasi assolute
Ho però sempre pensato che Pogacar fosse più costante in salita nel corso della stagione, da cui gli scontri vinti nettamente alla P-N 2023, o alla T-A 2022, fino al Lombardia 2022. Inoltre anche al Tour 2023 si è dimostrato sullo stesso livello del danese, quando non meglio, in plurime occasioni.
La differenza sta nella solidità, fisica e mentale: negli ultimi due anni nei GT quando Pogacar ha staccato Vingegaard gli ha dato al massimo 25", a parti inverse il distacco è sempre stato superiore al minuto, ed è sempre accaduto almeno un paio di volte in 21 giorni, con tutte le attenuanti del caso per lo scorso anno. Quest'anno pareva che entrambi stessero andando più forte del solito, Pogacar tra classiche e Catalunya ha mostrato uno strapotere inusuale pure per lui, Vinge tra Camino e Tirreno non è stato da meno e ha mantenuto un livello costante altissimo, mentre lo scorso anno alla P-N aveva sottoperformato. Purtroppo al Tour per cause differenti non arriveranno in condizioni ottimali.
Sarebbe stato veramente interessante vedere un eventuale scontro al Giro, che potrebbe dare un esito diverso o comunque appianare le differenze prestazionali rispetto al Tour, viste le condizioni climatiche congeniali a Pogacar. E pure alla Vuelta, più per il tipo di percorso prediletto dall'organizzazione, dove di salite lunghe o veri e propri tapponi se ne vedono raramente.
In definitiva direi che entrambi sono molto versatili, e vanno fortissimo sia su salite lunghe che su strappi brevi, ma dopo lo scorso anno ho la sensazione che Pogacar possa in qualche modo prendere le misure al danese, o comunque riuscire a limitare i danni invece che esplodere del tutto.