drake ha scritto: ↑domenica 2 giugno 2024, 17:17
Krisper ha scritto: ↑domenica 2 giugno 2024, 10:28
Credo che Drake commetta un errore nel giudizio di Ancelotti come allenatore, che poi lo stesso che fa la stampa: se vince è il migliore allenatore al mondo, se fallisce (come a Napoli), ma avendo vinto in passato, non importa, colpa della società, squadra che non ha saputo vincere con lui.
Poi con Spalletti esprime un gioco spettacolare e vince uno strameritato scudetto.
Ma in realtà è l'opposto. Io un po' di prati verdi li ho calcati, anche in compagnia di gente che certi personaggi li ha sempre e solo visti in tv o dalle tribune, a me sembra folle e demenziale parlare di fallimento per un secondo posto col Napoli, ma tant'è... mi trovo costretto ad assecondarti
Non è che se si chiama Ancelotti è immune dai fallimenti, poi c'è lui che fallisce due volte in 30 anni e c'è chi, come Spalletti, imbrocca una stagione e viene usato come confronto, ma...
Oppure c'è chi come Ancelotti viene messo nella lista dei falliti per aver solo vinto il campionato col PSG, come se con quel nome sia d'obbligo vincere la champion's, ma è evidentemente un complimento che gli fanno i detrattori a sua insaputa. In caso contrario vorrei conoscerlo l'allenatore esente da fallimenti di quel genere
Per il resto tanti se... se... se...
Se avesse una ruota sarebbe una cariola cit
Se il calcio fosse un altro sport forse conterebbero le supercazzole, ma purtroppo è un gioco dove soprattutto a quei livelli conta solo vincere. E lui è il migliore a fare quello per cui viene pagato
Non esiste la controprova di cosa succederebbe se gli chiedessero di lanciare 16enni in campo o di fare almeno 35 tiri in porta a partita, cose di cui probabilmente a società e tifosi importa il giusto se poi a fine anno solleva le coppe, per cui non lo si può giudicare per questo
Sei un risultatista, niente di male a esserlo… come vedi ti assecondo anch’io.
Non parlo di fallimenti, ma di non gioco.
Una cosa è vincere con i campioni, mettendoli nella condizione di esprimersi: é un merito. Su questo lui è molto bravo.
Una cosa è giocare di squadra, far esprimere oltre il proprio valore anche il giocatore normale, vincere di tattica e non con il colpo ad effetto del fuoriclasse.
Drake, hai preso le difese di Ancelotti senza che nessuno lo abbia attaccato, si analizza un fenomeno che è evidente a molti: il real è spesso dominato in campo nel gioco, con una rosa pazzesca!
Il Milan di Ancelotti non lo era, perché tatticamente era all’avanguardia, oggi no!
Tu che hai giocato, mi spieghi tatticamente in cosa è forte questo Real?
Certo che sfruttare le caratteristiche dei giocatori è importante anche per la tattica, ma tolto gli strappi di Vinicius, o le progressioni di Bellingham, rimane solo il movimento di Rodrigo e Vinicius nel cambiare fascia o creare superiorità assieme nella stessa.
Valverde, giocatore eccezionale, talvolta sfrutta lo spazio lasciato dalle punte(a volte Carvajal) e Kross svaria in basso nella costruzione.
Credo di aver elencato tutti i fondamentali tattici del Real.
Con il City, ma anche con l’Inter, per citare le due finaliste scorse, la varietà tattica è molto molto più lunga e spaziosa (nel senso che giocano con tutto il campo, alla ricerca dello spazio in cui mettere in difficoltà l’avversario).
É questo che si dice, poi ci si può limitare al risultato, ma siccome non tutti hanno la capacità economica del Real, gli altri devono lavorare sul gioco, e capita anche di vincere contro rose stellari; se fosse avvenuto ieri, nessuno avrebbe pensato a un risultato beffardo, invece in questa Champions del Real hai spesso la sensazione che sia così: una beffa!
Siccome critico il gioco di oggi di Ancelotti, non altre skills che deve avere un allenatore, vorrei che ci soffermassimo su questo, non a panegirici sui “fallimenti”.
sei stato un giocatore, non avrai difficoltà a dimostrarci le innovazioni e la superiorità tattica di Ancelotti di questo Real.
La Tribuna del Sarto, luogo esterno alla Plaza de Toros occupato da chi segue la corrida ascoltando le voci del pubblico; un'eco, ago e filo di una narrazione, un “restar qui sullo stradone impolverato” a descrivere il silenzio tra una moto e l’altra