Il futuro del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 15 giugno 2024, 10:54 C è una differenza
Una volta ,(metà anni 90) il 40esimo uci ti vinceva una corsa importante
Adesso vincono solo i primi 5 10
Quindi se hai 12 corridori tra il 30 e il 100.. non conta nulla
Ti bastano 2 corridori fortissimi e domini
Gli altri sono comprimari
Non è proprio così...
Pidcock è 32esimo e ha vinto l'amstel.
Dopo il 40esimo ci sono, tra gli altri, Carapaz, Hindley, Bernal, Almeida. Sarebbe così sorprendente se uno di questi vincesse la vuelta?

Piuttosto, è vero che ci sono 4/5 nomi che se partecipano tutti gli altri non hanno chances neanche di lottare per la vittoria. Però questi 4/5 nomi non partecipano a tutte le corse...
Il problema è che manca non solo il fenomeno italiano, ma anche quello che se mancano i 4/5 può lottare per vincere (qualcosina c'è, ma troppo poco).
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Io non chiedo un fenomeno
Ma ad un giro di Svizzera migliore dei nostri 59esimo..

Ultime 4 edizioni del Giro baby (considerando quest anno) , nessun italiano nei 5
Ultima vittoria nel 2011

Giro della vda.. ultima vittoria 2013
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 15 giugno 2024, 18:19 Io non chiedo un fenomeno
Ma ad un giro di Svizzera migliore dei nostri 59esimo..

Ultime 4 edizioni del Giro baby (considerando quest anno) , nessun italiano nei 5
Ultima vittoria nel 2011

Giro della vda.. ultima vittoria 2013
Hai ragione tu se prendiamo come esempio una corsa a casaccio, proprio quella dove gli italiani stanno andando male o non ci sono. Giro della Svizzera OK. Giro Baby OK.
Ma lo scorso anno al Tour de L'Avenir 2 sul podio...
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 15 giugno 2024, 18:19 Io non chiedo un fenomeno
Ma ad un giro di Svizzera migliore dei nostri 59esimo..

Ultime 4 edizioni del Giro baby (considerando quest anno) , nessun italiano nei 5
Ultima vittoria nel 2011

Giro della vda.. ultima vittoria 2013
Sicuramente nelle singole specialità delle corse su strada gli italiani latitano:
GT nessuno è virtualmente uno dei top 5.
lo stesso dicasi per le gare di un giorno.
Però se vediamo le volate? Abbiamo Milan che è sicuramente uno dei top 5.
Cronometro? Ganna.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
airone
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Al momento emergono solo Tiberi e Pelizzari, e quest'ultimo ,ventenne si sta comportando bene al giro di slovenia, è terzo in classifica, forse maturerà presto. Speriamo, altro non vedo.
P.S. . per quanto riguarda gli altri sport, atletica in primis, smettiamo di parlare di italiani di vecchia o nuova generazione, o addirittura di immigrati, se facessimo questo ragionamento in Francia o Gran Bretagna ci riderebbero dietro...
E' ora che corridori con sangue africano nelle vene diano un contributo anche allo sport italiano, non vedo l'ora che succeda lo stesso nel basket, e abbiamo dei giovanissimi che promettono bene anche lì, mentre per il ciclismo , quanti corridori con origini africane corrono o emergono?
Pochissimi ...
E ' questione anche di reclutamento, predisposizione, etc (quando un ragazzino afroitaliano salta come un grillo e corre come una lepre è più facile che venga indirizzato alla corsa , o ai salti o al basket che a discipline che richiedono un apprendistato del mezzo tecnico, bici , asta , martello, giavellotto, disco, etc.)
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jerrydrake
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 10:30
Winter ha scritto: sabato 15 giugno 2024, 18:19 Io non chiedo un fenomeno
Ma ad un giro di Svizzera migliore dei nostri 59esimo..

Ultime 4 edizioni del Giro baby (considerando quest anno) , nessun italiano nei 5
Ultima vittoria nel 2011

Giro della vda.. ultima vittoria 2013
Sicuramente nelle singole specialità delle corse su strada gli italiani latitano:
GT nessuno è virtualmente uno dei top 5.
lo stesso dicasi per le gare di un giorno.
Però se vediamo le volate? Abbiamo Milan che è sicuramente uno dei top 5.
Cronometro? Ganna.
Questione di gusti e prospettive. Io la vedo come Winter. Per me il Grande Ciclismo sono i GG e le Monumento, a seguire le corse a tappe di una settimana e le classiche. Crono e volate, nella mia ottica, sono tanti livelli più in basso. Anch'io vorrei qualcuno che, quando mancano i fenomeni, sia in grado di giocarsi la vittoria oppure, in presenza dei fuoriclasse, il podio.
Vincere una volata o una crono (a meno che non si tratti di un mondiale o un'Olimpiade) mi dà la stessa gioia di vincere un'amichevole negli sport di squadra. Aggiungo che ormai non vinciamo più le classiche italiane che sono corse di serie C.
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 10:28 Ma lo scorso anno al Tour de L'Avenir 2 sul podio...
Si e confido molto in loro
Però con il giro di Svizzera siamo a 24 gare del wt , nessuna vittoria italiana , un solo podio, mozzato al fiandre
2023 nessuna vittoria nel wt
2022 idem
L ultima vittoria è la roubaix del 2021 di Colbrelli
L ultima gara a tappe seria (3 gt e le 7 grandi di una settimana) Nibali nel 2016
Bomby
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Comunque Aleotti non sarà un campionissimo, ma quando è lasciato libero di fare la sua corsa dalla squadra riesce spesso a timbrare. Certo, corse di livello non eccelso, ma sono sicuro che se lo lasciassero libero più spesso riuscirebbe a togliersi delle soddisfazioni.
Sarà che sono suo tifoso perché è quasi un compaesano.
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Abruzzese
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Bomby ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 19:47 Comunque Aleotti non sarà un campionissimo, ma quando è lasciato libero di fare la sua corsa dalla squadra riesce spesso a timbrare. Certo, corse di livello non eccelso, ma sono sicuro che se lo lasciassero libero più spesso riuscirebbe a togliersi delle soddisfazioni.
Sarà che sono suo tifoso perché è quasi un compaesano.
Il punto è questo: bisogna saper aspettare, non pretendere tutto e subito a 20-21 anni. Bisogna saper vedere il talento e dargli modo di esprimersi al di là di quello che può essere un semplice e umile lavoro di gregariato. Si faceva il discorso di Almeida: forse ci siamo resi conto che Joao, messo a fare un certo tipo di lavoro, potrebbe diventare uno dei migliori al mondo. Così come lasciando Giovanni più libero di fare la propria corsa probabilmente ci potremmo trovare di fronte ad un ragazzo che può essere molto più che un semplice gregario. Tutta questione di apertura e sagacia.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 10:28
Winter ha scritto: sabato 15 giugno 2024, 18:19 Io non chiedo un fenomeno
Ma ad un giro di Svizzera migliore dei nostri 59esimo..

Ultime 4 edizioni del Giro baby (considerando quest anno) , nessun italiano nei 5
Ultima vittoria nel 2011

Giro della vda.. ultima vittoria 2013
Hai ragione tu se prendiamo come esempio una corsa a casaccio, proprio quella dove gli italiani stanno andando male o non ci sono. Giro della Svizzera OK. Giro Baby OK.
Ma lo scorso anno al Tour de L'Avenir 2 sul podio...
E anche Giro di Slovenia
Ecuadoriani - Nizzolo - Alaphilippe - Pidcock - Barale - Ciabocco - Landa - Milan - Muzic - Dainese
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Però dobbiamo metterci d'accordo. O questi ragazzi fanno bene ad andare in squadroni WT sin da giovani (vedo Pellizzari) dove finiranno a fare i gregari (come Aleotti o Sobrero o Fabbro) o devono restare in squadre professional dove possono essere liberi di fare la loro corsa (Fortunato).
E nel primo caso non direi che si tratta di mancanza di "pazienza" perché si tratta di squadre dove comunque due-tre-quattro capitani di livello superiore che hanno bisogno di gregari ci sono praticamente in ogni corsa, quindi la squadra WT non può permettersi o può permettersi raramente di poter concedere spazio a questi giovani (e se succede, succede una-due volte l'anno).

E poi ci sono quelli come Fabbro che scendono di livello per trovare spazio e comunque spariscono, o Conti, o Ravasi prima o Senni ancor prima.

Direi che è difficile trovare la formula magica per la crescita perfetta. Idealmente secondo me un giovane italiano dovrebbe provare a fare un paio di anni d'esperienza a livello prof, ovvero almeno un paio di Giri d'Italia.
Aleotti potrebbe pure provare a scendere di livello per ottenere la possibilità di avere più spazio, magari fare un Giro da corridore da classifica, ma i diversi casi che ho citato dimostrano che non è così scontato che ottenendo più spazio si ottengano poi risultati migliori.
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Stylus ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 20:41 Però dobbiamo metterci d'accordo. O questi ragazzi fanno bene ad andare in squadroni WT sin da giovani (vedo Pellizzari) dove finiranno a fare i gregari (come Aleotti o Sobrero o Fabbro) o devono restare in squadre professional dove possono essere liberi di fare la loro corsa (Fortunato).
E nel primo caso non direi che si tratta di mancanza di "pazienza" perché si tratta di squadre dove comunque due-tre-quattro capitani di livello superiore che hanno bisogno di gregari ci sono praticamente in ogni corsa, quindi la squadra WT non può permettersi o può permettersi raramente di poter concedere spazio a questi giovani (e se succede, succede una-due volte l'anno).

E poi ci sono quelli come Fabbro che scendono di livello per trovare spazio e comunque spariscono, o Conti, o Ravasi prima o Senni ancor prima.

Direi che è difficile trovare la formula magica per la crescita perfetta. Idealmente secondo me un giovane italiano dovrebbe provare a fare un paio di anni d'esperienza a livello prof, ovvero almeno un paio di Giri d'Italia.
Aleotti potrebbe pure provare a scendere di livello per ottenere la possibilità di avere più spazio, magari fare un Giro da corridore da classifica, ma i diversi casi che ho citato dimostrano che non è così scontato che ottenendo più spazio si ottengano poi risultati migliori.
I giovani è meglio che vadano in una wt di quelle buone, dove vengono allenati al meglio e dove possono fare le performances migliori. Dopodichè, se mostrano di avere i numeri, gli allenatori se ne accorgono e gli fanno fare il capitano, altrimenti diventano gregari.

Non c'è il problema "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani dove finiscono a fare i gregari", ma c'è il "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani ma (quasi) nessuno di questi ha i numeri per fare il capitano".
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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White Mamba ha scritto: mercoledì 12 giugno 2024, 9:55
Winter ha scritto: mercoledì 12 giugno 2024, 6:22 Concordo
C è un sistema di lavoro
Tokyo mi è sembrato un exploit incredibile
Ma si continua
Mi faccio anch io la stessa domanda (non conoscendo quel mondo) , è esportabile?

Lo sci alpino italiano maschile ha più agonisti di Francia Austria Svizzera Norvegia messe assieme.. eppure non ottiene così tanti risultati
ampiamente OT, ma metto ancora questo per avere qualche idea (anche io sono incuriosito)
https://www.rivistaundici.com/2024/06/1 ... -italiana/
L'aumento dei tesserati nell'atletica ha anche a che fare col fatto che nei due anni di COVID gli sport al chiuso hanno perso tesserati a favore di quelli all'aperto. Conosco una famiglia che dal nuoto è passata all'atletica per evitare rogne come chiusure varie, e un'altra ha scelto atletica per non avere sbattimenti sul greenpass. Aggiungici Jacobs e Tamberi a Tokio, et voilà
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
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Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Io non so quanto il cicloturismo sia legato alla fortuna del ciclismo professionistico (e viceversa), ma penso possa essere un indicatore della popolarità dello sport in un Paese. A questo proposito devo dire con una certa tristezza che negli ultimi due-tre anni ho cominciato a girare in bici un po' anche fuori dai nostri confini (zone di alta montagna, Briancon, Le Bourg d'Oisans, Soelden) e appena esci dal confine il numero di cicloamatori e cicloturisti quintuplica (non sto esagerando, non è che mi sono messo a contare, ma la sensazione numerica è questa). Ieri tra la Val Passiria e Soelden ho incontrato centinaia di persone in bici ed erano tutti austriaci. Chiaro che è una zona particolare d'Italia (nel senso che è molto più facile raggiungere Soelden dai grandi centri austriaci che raggiungere la Passiria dai grandi centri italiani) e che venendo dall'Italia e tornandoci è molto più semplice incrociare quelli che vengono dall'altra parte, ma viste anche le altre esperienze in Francia la sensazione è molto netta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Ho avuto la tua stessa sensazione facendo il tourmalet
Al colle c era talmente tanta gente in bici che dovevi fare la coda per far la foto al cartello
Però io ho fatto solo salite valdostane piemontesi
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:43
L'aumento dei tesserati nell'atletica ha anche a che fare col fatto che nei due anni di COVID gli sport al chiuso hanno perso tesserati a favore di quelli all'aperto. Conosco una famiglia che dal nuoto è passata all'atletica per evitare rogne come chiusure varie, e un'altra ha scelto atletica per non avere sbattimenti sul greenpass. Aggiungici Jacobs e Tamberi a Tokio, et voilà
Però l aumento dei tesserati , post covid , avrà un'incidenza tra 4..5 anni

Non riguarda l atletica su pista però è impressionante il successo del trail (l ho già scritto altre volte)
L altro giorno c era il giro u23.. proteste ovunque, come si fa a chiudere la strada per ore.. ecc
Pochi weekend il paese dove abito ha organizzato un trail.. (come tutti i paesi della zona)
Il paese ha 4000 abitanti
Quasi 800 partecipanti
Il paese era in festa per un giorno
Al mattino il trail
Al pomeriggio c era anche la gara per i bambini
Con regali per tutti
Poi alla sera c era la festa fino alle 23..
Nessuna lamentela
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Bob Fats
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:37 I giovani è meglio che vadano in una wt di quelle buone, dove vengono allenati al meglio e dove possono fare le performances migliori. Dopodichè, se mostrano di avere i numeri, gli allenatori se ne accorgono e gli fanno fare il capitano, altrimenti diventano gregari.

Non c'è il problema "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani dove finiscono a fare i gregari", ma c'è il "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani ma (quasi) nessuno di questi ha i numeri per fare il capitano".
Condivido quello che dici. Lo vedo con mia figlia, 18enne, che corre in una squadra Continental. Senza nulla togliere all'impegno che ci mettono i direttori sportivi ed il patron della squadra, persone splendide che fanno enormi sacrifici per tenere in piedi questa realtà, le squadre WT hanno più possibilità economiche e mettono a disposizione tutta una serie di cose che permette alle ragazze di allenarsi al meglio e vivere al massimo possibile l'esperienza di atleta. Immagino che anche nella parte "maschile" del nostro sport succeda la stessa cosa e quindi è meglio iniziare a fare il gregario in grosse realtà e, se poi hanno il talento, diventare capitano. :yes:
URBANO CAIRO DEVI VENDERE !!
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 7:56
Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:43
L'aumento dei tesserati nell'atletica ha anche a che fare col fatto che nei due anni di COVID gli sport al chiuso hanno perso tesserati a favore di quelli all'aperto. Conosco una famiglia che dal nuoto è passata all'atletica per evitare rogne come chiusure varie, e un'altra ha scelto atletica per non avere sbattimenti sul greenpass. Aggiungici Jacobs e Tamberi a Tokio, et voilà
Però l aumento dei tesserati , post covid , avrà un'incidenza tra 4..5 anni

Non riguarda l atletica su pista però è impressionante il successo del trail (l ho già scritto altre volte)
L altro giorno c era il giro u23.. proteste ovunque, come si fa a chiudere la strada per ore.. ecc
Pochi weekend il paese dove abito ha organizzato un trail.. (come tutti i paesi della zona)
Il paese ha 4000 abitanti
Quasi 800 partecipanti
Il paese era in festa per un giorno
Al mattino il trail
Al pomeriggio c era anche la gara per i bambini
Con regali per tutti
Poi alla sera c era la festa fino alle 23..
Nessuna lamentela
Certo, il mio non era un commento sui successi attuali ma un commento al video, in cui parlava di impennata degli iscritti nelle società di atletica. Non è l'effetto Tamberi, ma è un incremento registrato a partire dal 2020 per via della mancanza di restrizioni rispetto ad altri sport.
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Beppugrillo ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 6:18 Io non so quanto il cicloturismo sia legato alla fortuna del ciclismo professionistico (e viceversa), ma penso possa essere un indicatore della popolarità dello sport in un Paese. A questo proposito devo dire con una certa tristezza che negli ultimi due-tre anni ho cominciato a girare in bici un po' anche fuori dai nostri confini (zone di alta montagna, Briancon, Le Bourg d'Oisans, Soelden) e appena esci dal confine il numero di cicloamatori e cicloturisti quintuplica (non sto esagerando, non è che mi sono messo a contare, ma la sensazione numerica è questa). Ieri tra la Val Passiria e Soelden ho incontrato centinaia di persone in bici ed erano tutti austriaci. Chiaro che è una zona particolare d'Italia (nel senso che è molto più facile raggiungere Soelden dai grandi centri austriaci che raggiungere la Passiria dai grandi centri italiani) e che venendo dall'Italia e tornandoci è molto più semplice incrociare quelli che vengono dall'altra parte, ma viste anche le altre esperienze in Francia la sensazione è molto netta
C'è un circolo tra disegni "banali" del Tour (non di recente), che hanno sempre qualche salita tradizionalissima, là popolarità maggiore del Tour, le vacanze di luglio (nel nord europa un must) e agenti di viaggio. In Olanda o Inghilterra vi sono pacchetti organizzati per Pirenei, Ventoux, Galibier+Alpe.
In Italia una cosa analoga è più debole. Se è vero che da uno studio di settore nel 2023 il Paese più attrattivo nel panorama cilistico turistico è stato Temù, siamo proprio indietro. Valtellina e Friuli sono assolutamente nell'ottica della conquista di questo mercato, ma non ai livelli francesi
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Bob Fats
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 8:26
luketaro ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:37 I giovani è meglio che vadano in una wt di quelle buone, dove vengono allenati al meglio e dove possono fare le performances migliori. Dopodichè, se mostrano di avere i numeri, gli allenatori se ne accorgono e gli fanno fare il capitano, altrimenti diventano gregari.

Non c'è il problema "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani dove finiscono a fare i gregari", ma c'è il "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani ma (quasi) nessuno di questi ha i numeri per fare il capitano".
Condivido quello che dici. Lo vedo con mia figlia, 18enne, che corre in una squadra Continental. Senza nulla togliere all'impegno che ci mettono i direttori sportivi ed il patron della squadra, persone splendide che fanno enormi sacrifici per tenere in piedi questa realtà, le squadre WT hanno più possibilità economiche e mettono a disposizione tutta una serie di cose che permette alle ragazze di allenarsi al meglio e vivere al massimo possibile l'esperienza di atleta. Immagino che anche nella parte "maschile" del nostro sport succeda la stessa cosa e quindi è meglio iniziare a fare il gregario in grosse realtà e, se poi hanno il talento, diventare capitano. :yes:
Se ascoltate Cassani, ma anche altri esperti ed ex corridori, ti diranno che è meglio nei primi anni da professionista trovare una squadra che ti possa permettere di fare la tua corsa... mah... :o
URBANO CAIRO DEVI VENDERE !!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Maìno della Spinetta ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 12:09
Beppugrillo ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 6:18 Io non so quanto il cicloturismo sia legato alla fortuna del ciclismo professionistico (e viceversa), ma penso possa essere un indicatore della popolarità dello sport in un Paese. A questo proposito devo dire con una certa tristezza che negli ultimi due-tre anni ho cominciato a girare in bici un po' anche fuori dai nostri confini (zone di alta montagna, Briancon, Le Bourg d'Oisans, Soelden) e appena esci dal confine il numero di cicloamatori e cicloturisti quintuplica (non sto esagerando, non è che mi sono messo a contare, ma la sensazione numerica è questa). Ieri tra la Val Passiria e Soelden ho incontrato centinaia di persone in bici ed erano tutti austriaci. Chiaro che è una zona particolare d'Italia (nel senso che è molto più facile raggiungere Soelden dai grandi centri austriaci che raggiungere la Passiria dai grandi centri italiani) e che venendo dall'Italia e tornandoci è molto più semplice incrociare quelli che vengono dall'altra parte, ma viste anche le altre esperienze in Francia la sensazione è molto netta
C'è un circolo tra disegni "banali" del Tour (non di recente), che hanno sempre qualche salita tradizionalissima, là popolarità maggiore del Tour, le vacanze di luglio (nel nord europa un must) e agenti di viaggio. In Olanda o Inghilterra vi sono pacchetti organizzati per Pirenei, Ventoux, Galibier+Alpe.
In Italia una cosa analoga è più debole. Se è vero che da uno studio di settore nel 2023 il Paese più attrattivo nel panorama cilistico turistico è stato Temù, siamo proprio indietro. Valtellina e Friuli sono assolutamente nell'ottica della conquista di questo mercato, ma non ai livelli francesi
Lo spostamento a fine maggio/inizio giugno permetterebbe di sfruttare il pubblico estero, visto che molta gente in centro-nord Europa anticipa un blocco di ferie a questo periodo. Concordo con l'analisi sulla Francia, loro sono bravissimi a fare sistema e a creare eventi a corollario. Sono stato anni nella zona di Nimes e quando c'era la tappa del Tour tiravano su un carrozzone di una settimana con eventi collaterali, festival di cinema e spettacoli a tema ciclistico, competizioni/esibizioni di MTB, ciclocross, pedalate collettive... per una tappa con arrivo in volata in cui vedi i corridori per una manciata di secondi.
Ciliegina sulla torta, l'evento si chiamava Boucle Romaine, come se gli antichi romani li avessero inventati loro...
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
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jan80
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jan80 »

Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 16:16
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 8:26
luketaro ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:37 I giovani è meglio che vadano in una wt di quelle buone, dove vengono allenati al meglio e dove possono fare le performances migliori. Dopodichè, se mostrano di avere i numeri, gli allenatori se ne accorgono e gli fanno fare il capitano, altrimenti diventano gregari.

Non c'è il problema "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani dove finiscono a fare i gregari", ma c'è il "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani ma (quasi) nessuno di questi ha i numeri per fare il capitano".
Condivido quello che dici. Lo vedo con mia figlia, 18enne, che corre in una squadra Continental. Senza nulla togliere all'impegno che ci mettono i direttori sportivi ed il patron della squadra, persone splendide che fanno enormi sacrifici per tenere in piedi questa realtà, le squadre WT hanno più possibilità economiche e mettono a disposizione tutta una serie di cose che permette alle ragazze di allenarsi al meglio e vivere al massimo possibile l'esperienza di atleta. Immagino che anche nella parte "maschile" del nostro sport succeda la stessa cosa e quindi è meglio iniziare a fare il gregario in grosse realtà e, se poi hanno il talento, diventare capitano. :yes:
Se ascoltate Cassani, ma anche altri esperti ed ex corridori, ti diranno che è meglio nei primi anni da professionista trovare una squadra che ti possa permettere di fare la tua corsa... mah... :o
Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
Poi in squadra sanno tutti,con i valori che ormai tengono tutto sotto controllo è un secondo capire quando vai veramente forte e non ti possono lasciare a fare il gregario.
nurseryman
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 22:56
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 16:16
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 8:26

Condivido quello che dici. Lo vedo con mia figlia, 18enne, che corre in una squadra Continental. Senza nulla togliere all'impegno che ci mettono i direttori sportivi ed il patron della squadra, persone splendide che fanno enormi sacrifici per tenere in piedi questa realtà, le squadre WT hanno più possibilità economiche e mettono a disposizione tutta una serie di cose che permette alle ragazze di allenarsi al meglio e vivere al massimo possibile l'esperienza di atleta. Immagino che anche nella parte "maschile" del nostro sport succeda la stessa cosa e quindi è meglio iniziare a fare il gregario in grosse realtà e, se poi hanno il talento, diventare capitano. :yes:
Se ascoltate Cassani, ma anche altri esperti ed ex corridori, ti diranno che è meglio nei primi anni da professionista trovare una squadra che ti possa permettere di fare la tua corsa... mah... :o
Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
Poi in squadra sanno tutti,con i valori che ormai tengono tutto sotto controllo è un secondo capire quando vai veramente forte e non ti possono lasciare a fare il gregario.
kiatowski le doti ce le aveva ma è finito a fare il gregario
ganna le doti ce le ha ma fà il gregario
anche quest'anno per thomas
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 21:37
Stylus ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 20:41 Però dobbiamo metterci d'accordo. O questi ragazzi fanno bene ad andare in squadroni WT sin da giovani (vedo Pellizzari) dove finiranno a fare i gregari (come Aleotti o Sobrero o Fabbro) o devono restare in squadre professional dove possono essere liberi di fare la loro corsa (Fortunato).
E nel primo caso non direi che si tratta di mancanza di "pazienza" perché si tratta di squadre dove comunque due-tre-quattro capitani di livello superiore che hanno bisogno di gregari ci sono praticamente in ogni corsa, quindi la squadra WT non può permettersi o può permettersi raramente di poter concedere spazio a questi giovani (e se succede, succede una-due volte l'anno).

E poi ci sono quelli come Fabbro che scendono di livello per trovare spazio e comunque spariscono, o Conti, o Ravasi prima o Senni ancor prima.

Direi che è difficile trovare la formula magica per la crescita perfetta. Idealmente secondo me un giovane italiano dovrebbe provare a fare un paio di anni d'esperienza a livello prof, ovvero almeno un paio di Giri d'Italia.
Aleotti potrebbe pure provare a scendere di livello per ottenere la possibilità di avere più spazio, magari fare un Giro da corridore da classifica, ma i diversi casi che ho citato dimostrano che non è così scontato che ottenendo più spazio si ottengano poi risultati migliori.
I giovani è meglio che vadano in una wt di quelle buone, dove vengono allenati al meglio e dove possono fare le performances migliori. Dopodichè, se mostrano di avere i numeri, gli allenatori se ne accorgono e gli fanno fare il capitano, altrimenti diventano gregari.

Non c'è il problema "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani dove finiscono a fare i gregari", ma c'è il "i giovani italiani vanno in squadroni WT sin da giovani ma (quasi) nessuno di questi ha i numeri per fare il capitano".
mah. Poi ti ritrovi Ganna che fa comunque il gregario oppure gli fanno saltare tutte le sue corse per tirare il gruppo nei primi cento chilometri al Giro o al Tour e ritrovarselo finito nel resto della stagione, salvo i quattro minuti dell'inseguimento.
Per i giovani italiani con qualche speranza di emergere, comunque, c''è squadra Wt e squadra WT.
Una cosa è finire in Ineos come Ganna, un'altra in Bahrein, Astana, Jayco....
Ultima modifica di herbie il martedì 18 giugno 2024, 7:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 22:56
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 16:16
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 8:26

Condivido quello che dici. Lo vedo con mia figlia, 18enne, che corre in una squadra Continental. Senza nulla togliere all'impegno che ci mettono i direttori sportivi ed il patron della squadra, persone splendide che fanno enormi sacrifici per tenere in piedi questa realtà, le squadre WT hanno più possibilità economiche e mettono a disposizione tutta una serie di cose che permette alle ragazze di allenarsi al meglio e vivere al massimo possibile l'esperienza di atleta. Immagino che anche nella parte "maschile" del nostro sport succeda la stessa cosa e quindi è meglio iniziare a fare il gregario in grosse realtà e, se poi hanno il talento, diventare capitano. :yes:
Se ascoltate Cassani, ma anche altri esperti ed ex corridori, ti diranno che è meglio nei primi anni da professionista trovare una squadra che ti possa permettere di fare la tua corsa... mah... :o
Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
la preparazione e il logorio fisico del gregario impedisce SOTANZIALMENTE di ottenere risultati di rilievo in corse importanti.
Su questo non ci sono dubbi.
Anche perchè se ti puoi giocare le tue carte in due corse su venti, le probabilità che qualcosa vada storto anche se sei fortissimo sono esponenzialmente maggiori che se te le giochi in diciotto su venti.
Due-tre anni a fare il gregario con continuità "dieselizzano" chiunque salvo i fuoriclasse assoluti.
E' pieno il ciclismo di corridori con numeri vincenti anche se non da Pogacar che hanno fatto una carriera senza vittorie ma con tanto guadagno a tirare il gruppo in certe WT....

Quei primi anni (ma devono essere almeno tre...) in squadre più piccole che consentono di fare la propria corsa ai corridori con un certo motore servono proprio a capire ed eventualmente ad acquisire quei risultati che in seguito, passando a guadagnare di più in una WT ti permettono di avere dei numeri da far pesare, oppure di capire che il tuo livello è quello, e SOLO allora, A RAGION VEDUTA, passi al livello superiore per fare il gregario.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 23:31
jan80 ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 22:56
Bob Fats ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 16:16

Se ascoltate Cassani, ma anche altri esperti ed ex corridori, ti diranno che è meglio nei primi anni da professionista trovare una squadra che ti possa permettere di fare la tua corsa... mah... :o
Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
Poi in squadra sanno tutti,con i valori che ormai tengono tutto sotto controllo è un secondo capire quando vai veramente forte e non ti possono lasciare a fare il gregario.
kiatowski le doti ce le aveva ma è finito a fare il gregario
ganna le doti ce le ha ma fà il gregario
anche quest'anno per thomas
per me è uno spreco enorme, però se va bn a lui, non c'è niente da discutere
Ah si certo.....Ganna potrebbe vincere GIRO e TOUR nello stesso anno,peccato faccia il gregario altrimenti erano suoi.......magari andasse in Bardiani dove potrebbero darli spazio :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Kwiato fa il gregario perchè non è più quello che si giocava le classiche con Sagan e soprattutto nei GT anche nei suoi anni migliori i primi li vedeva al traguardo già con doccia fatta.
Se uno fa il gregario,lo fa perchè fondamentalmente ne ha meno,quando ne hai di più del capitano lo dimostri,come faceva Froome al Tour con Wiggins oppure come faceva Pantani con Chiappucci,Ullrich con Riis.
Poi se fosse vero,allora Pogacar non doveva andare in UAE perchè era il gregario di Aru :diavoletto: :diavoletto: Vingegaard in Jumbo perchè il gregario di Roglic.....io sinceramente non ho mai sentito Kwiato o Ganna lamentarsi per un ruolo da gregario,perchè sanno bene che se vengono date delle carte da titolare non possono fare figure barbine,quindi i casi sono due,fanno i gregari al meglio oppure devono cambiare squadra,stipendio e opportunità.
Che poi Ganna i suoi ruoli da titolare nelle sue gare li ha eccome......anzi viene anche pure lasciato libero di prepararsi per la pista che non sarebbe cosi scontato in tutte le squadre
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Quanto gregariato ha fatto Pogacar? Del Toro? Ayuso? Almeida? Tiberi? Hindley? Carapaz? Bernal? Mas?

Ganna e Kwiatkowski fanno i gregari nei gt, nelle corse adatte a loro fanno i capitani (se in quel periodo vengono effettivamente considerati la carta migliore del team).

I vari Martinez, Sivakov, Dunbar, Landa, Arensmann, Zana, Aleotti, Masnada, ecc. che sono passati in wt ed hanno fatto i gregari è perchè avevano davanti qualcuno più forte.

E comunque anni di gregariato non hanno impedito a Caruso di fare poi secondo al giro...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 8:17
nurseryman ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 23:31
jan80 ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 22:56

Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
Poi in squadra sanno tutti,con i valori che ormai tengono tutto sotto controllo è un secondo capire quando vai veramente forte e non ti possono lasciare a fare il gregario.
kiatowski le doti ce le aveva ma è finito a fare il gregario
ganna le doti ce le ha ma fà il gregario
anche quest'anno per thomas
per me è uno spreco enorme, però se va bn a lui, non c'è niente da discutere
Ah si certo.....Ganna potrebbe vincere GIRO e TOUR nello stesso anno,peccato faccia il gregario altrimenti erano suoi.......magari andasse in Bardiani dove potrebbero darli spazio :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Kwiato fa il gregario perchè non è più quello che si giocava le classiche con Sagan e soprattutto nei GT anche nei suoi anni migliori i primi li vedeva al traguardo già con doccia fatta.
Se uno fa il gregario,lo fa perchè fondamentalmente ne ha meno,quando ne hai di più del capitano lo dimostri,come faceva Froome al Tour con Wiggins oppure come faceva Pantani con Chiappucci,Ullrich con Riis.
Poi se fosse vero,allora Pogacar non doveva andare in UAE perchè era il gregario di Aru :diavoletto: :diavoletto: Vingegaard in Jumbo perchè il gregario di Roglic.....io sinceramente non ho mai sentito Kwiato o Ganna lamentarsi per un ruolo da gregario,perchè sanno bene che se vengono date delle carte da titolare non possono fare figure barbine,quindi i casi sono due,fanno i gregari al meglio oppure devono cambiare squadra,stipendio e opportunità.
Che poi Ganna i suoi ruoli da titolare nelle sue gare li ha eccome......anzi viene anche pure lasciato libero di prepararsi per la pista che non sarebbe cosi scontato in tutte le squadre
nessuno ha mai detto che Ganna può vincere Giro e Tour.

Tutt'altro.

Si dice da anni ormai che è capitano in due corse all'anno e spesso e volentieri salta per le esigenze di squadra più svariate quelle più adatte a lui ovvero tutte le classiche primaverili, dove invece, chi le ha vinte, le ha vinte dopo averle corse per anni, imparando i percorsi nel più estremo dettaglio, che là è un particolare decisivo.
Se le fai un anno sì e due no, te le scordi, a meno di colpi di fortuna.
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Brakko
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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A me sembra che Ganna salti le classiche primaverili prevalentemente per scelte personali, parzialmente legate alla pista, piu' che per esigenze di squadra.
kokkelkoren
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 10:42
jan80 ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 8:17
nurseryman ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 23:31
kiatowski le doti ce le aveva ma è finito a fare il gregario
ganna le doti ce le ha ma fà il gregario
anche quest'anno per thomas
per me è uno spreco enorme, però se va bn a lui, non c'è niente da discutere
Ah si certo.....Ganna potrebbe vincere GIRO e TOUR nello stesso anno,peccato faccia il gregario altrimenti erano suoi.......magari andasse in Bardiani dove potrebbero darli spazio :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Kwiato fa il gregario perchè non è più quello che si giocava le classiche con Sagan e soprattutto nei GT anche nei suoi anni migliori i primi li vedeva al traguardo già con doccia fatta.
Se uno fa il gregario,lo fa perchè fondamentalmente ne ha meno,quando ne hai di più del capitano lo dimostri,come faceva Froome al Tour con Wiggins oppure come faceva Pantani con Chiappucci,Ullrich con Riis.
Poi se fosse vero,allora Pogacar non doveva andare in UAE perchè era il gregario di Aru :diavoletto: :diavoletto: Vingegaard in Jumbo perchè il gregario di Roglic.....io sinceramente non ho mai sentito Kwiato o Ganna lamentarsi per un ruolo da gregario,perchè sanno bene che se vengono date delle carte da titolare non possono fare figure barbine,quindi i casi sono due,fanno i gregari al meglio oppure devono cambiare squadra,stipendio e opportunità.
Che poi Ganna i suoi ruoli da titolare nelle sue gare li ha eccome......anzi viene anche pure lasciato libero di prepararsi per la pista che non sarebbe cosi scontato in tutte le squadre
nessuno ha mai detto che Ganna può vincere Giro e Tour.

Tutt'altro.

Si dice da anni ormai che è capitano in due corse all'anno e spesso e volentieri salta per le esigenze di squadra più svariate quelle più adatte a lui ovvero tutte le classiche primaverili, dove invece, chi le ha vinte, le ha vinte dopo averle corse per anni, imparando i percorsi nel più estremo dettaglio, che là è un particolare decisivo.
Se le fai un anno sì e due no, te le scordi, a meno di colpi di fortuna.
Però se fosse in una Professional italiana tipo la Bardiani le classiche del Nord le correrebbe un anno si e 4 no.
Certo, se invece che in Ineos corresse in una Movistar o in Jayco probabilmente lo farebbero correre più spesso (vista l'assenza di alternative), ma se lui ha scelto la Ineos significa che gli va bene così.
Se invece il discorso è che in Ineos favoriscono i britannici a scapito degli italiani, ecco che allora si torna a discutere dell'utilità di avere una WT nostrana
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Brakko ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 10:54 A me sembra che Ganna salti le classiche primaverili prevalentemente per scelte personali, parzialmente legate alla pista, piu' che per esigenze di squadra.
E si.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

kokkelkoren ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 10:57 Però se fosse in una Professional italiana tipo la Bardiani le classiche del Nord le correrebbe un anno si e 4 no.
Certo, se invece che in Ineos corresse in una Movistar o in Jayco probabilmente lo farebbero correre più spesso (vista l'assenza di alternative), ma se lui ha scelto la Ineos significa che gli va bene così.
Se invece il discorso è che in Ineos favoriscono i britannici a scapito degli italiani, ecco che allora si torna a discutere dell'utilità di avere una WT nostrana
La Ineos ha saputo anche far vincere anche corridori di altre nazioni.
Io penso che una WT di matrice italiana non potrebbe essere solo composta di italiani. Comunque i corridori di qualità hanno i gradi di capitano anche in squadre di altre nazioni. Dati alla mano, questa è la regola e non l'eccezione. Questa cosa è inconfutabile.
Perchè per i nostri non dovrebbe funzionare così?
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da kreuziger80 »

kokkelkoren ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 10:57
Certo, se invece che in Ineos corresse in una Movistar o in Jayco probabilmente lo farebbero correre più spesso (vista l'assenza di alternative), ma se lui ha scelto la Ineos significa che gli va bene così.
Molto banalmente Ganna e tanti altri come lui danno precedenza all'aspetto economico a discapito della possibilità di ottenere risultati sportivi migliori.
In più va detto che parecchi corridori pur avendo un buon potenziale tutta sta voglia di fare il capitano con tutte le responsabilità che ne conseguono non è che ce l'abbiano.
nurseryman
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 8:17
nurseryman ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 23:31
jan80 ha scritto: lunedì 17 giugno 2024, 22:56

Il ciclismo è cambiato......io sinceramente se ho 20 anni tra farmi altri 2 anni in Bardiani o andare in Visma,UAE,Ineos o Bora,non ci penserei su 2 minuti,vado certamente nel WT.
Se hai doti non finisci a fare il gregario ed anzi il tuo motore può solo che migliorare.....
Poi in squadra sanno tutti,con i valori che ormai tengono tutto sotto controllo è un secondo capire quando vai veramente forte e non ti possono lasciare a fare il gregario.
kiatowski le doti ce le aveva ma è finito a fare il gregario
ganna le doti ce le ha ma fà il gregario
anche quest'anno per thomas
per me è uno spreco enorme, però se va bn a lui, non c'è niente da discutere
Ah si certo.....Ganna potrebbe vincere GIRO e TOUR nello stesso anno,peccato faccia il gregario altrimenti erano suoi.......magari andasse in Bardiani dove potrebbero darli spazio :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Kwiato fa il gregario perchè non è più quello che si giocava le classiche con Sagan e soprattutto nei GT anche nei suoi anni migliori i primi li vedeva al traguardo già con doccia fatta.
Se uno fa il gregario,lo fa perchè fondamentalmente ne ha meno,quando ne hai di più del capitano lo dimostri,come faceva Froome al Tour con Wiggins oppure come faceva Pantani con Chiappucci,Ullrich con Riis.
Poi se fosse vero,allora Pogacar non doveva andare in UAE perchè era il gregario di Aru :diavoletto: :diavoletto: Vingegaard in Jumbo perchè il gregario di Roglic.....io sinceramente non ho mai sentito Kwiato o Ganna lamentarsi per un ruolo da gregario,perchè sanno bene che se vengono date delle carte da titolare non possono fare figure barbine,quindi i casi sono due,fanno i gregari al meglio oppure devono cambiare squadra,stipendio e opportunità.
Che poi Ganna i suoi ruoli da titolare nelle sue gare li ha eccome......anzi viene anche pure lasciato libero di prepararsi per la pista che non sarebbe cosi scontato in tutte le squadre
Hai messo insieme un pout-pourry di affermazioni che nessuno ha mai fatto ne contestato
chi ha mai detto che dovrebbe andare in bardiani o che vincerebbe giro e tour, etc etc
io dico che fossi in ganna vorrei fare il capitano in una mia squadra, scegliere i miei obiettivi durante tutto l'anno (compreso tappe al giro e al tour), programmare la mia stagione
ha le doti, secondo me, per farlo e ci rinuncia solo per motivi economici, (non so se è una scelta giusta perchè l'eventuale vittoria in una monumento lo collocherebbe ad un livello di stipendio probabilmente più alto di adesso)
comunque è una sua scelta e la dobbiamo rispettare
ma possiamo anche esprimere (come facciamo ) la nostra disapprovazione per lo spreco di talento
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: giovedì 13 giugno 2024, 19:32
noel ha scritto: mercoledì 12 giugno 2024, 12:06 I recenti exploit dell'atletica sono il classico esempio di come passando da una preparazione da "campetto di periferia" con tecnico insegnante di ginnastica delle medie si possano ottenere dei risultati eclatanti aggiornando metodologie di allenamento e di approccio alle gare. I mezzofondisti si allenano in Kenya, i velocisti in usa. Hanno un mental coach che li segue e un grande CT che li segue come il prof. La Torre. Aggiungo che avere pure un capitano come Tamberi, che spero venga ricordato come uno dei più grandi atleti della storia al pari di Mennea e Simeoni, è un elemento di spinta ulteriore
Interessante la tua risposta
Chiedo , quindi prima I nostri tecnici erano un po arretrati?
Si son presi tecnici stranieri?
Semplicemente si lavora laddove le metodologie sono più all'avanguardia. Perchè Jacobs è passato dall'allenarsi con Camossi in Italia a 10000 kM di distanza con Raider che allena altri velocisti di livello mondiale. In altri casi è il contrario, i cinesi della marcia vengono ad allenarsi in Italia da Damilano, da noi la marcia ha da sempre fatto scuola nel mondo
Credo nell'apparenza....
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

noel ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 15:18
Winter ha scritto: giovedì 13 giugno 2024, 19:32
noel ha scritto: mercoledì 12 giugno 2024, 12:06 I recenti exploit dell'atletica sono il classico esempio di come passando da una preparazione da "campetto di periferia" con tecnico insegnante di ginnastica delle medie si possano ottenere dei risultati eclatanti aggiornando metodologie di allenamento e di approccio alle gare. I mezzofondisti si allenano in Kenya, i velocisti in usa. Hanno un mental coach che li segue e un grande CT che li segue come il prof. La Torre. Aggiungo che avere pure un capitano come Tamberi, che spero venga ricordato come uno dei più grandi atleti della storia al pari di Mennea e Simeoni, è un elemento di spinta ulteriore
Interessante la tua risposta
Chiedo , quindi prima I nostri tecnici erano un po arretrati?
Si son presi tecnici stranieri?
Semplicemente si lavora laddove le metodologie sono più all'avanguardia. Perchè Jacobs è passato dall'allenarsi con Camossi in Italia a 10000 kM di distanza con Raider che allena altri velocisti di livello mondiale. In altri casi è il contrario, i cinesi della marcia vengono ad allenarsi in Italia da Damilano, da noi la marcia ha da sempre fatto scuola nel mondo
Con Camossi ha corso in 9"80 vincendo l'oro olimpico, con Rana Reider non è ancora sceso sotto i 10"...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

L'Italia ha tantissimi corridori, ds, procuratori e praticamente tutte le squadre WT hanno corridori di una decina di nazionalità diverse. Una squadra WT italiana sarebbe una conseguenza (gradita e attesa) di una ritrovata credibilità del nostro movimento, ma non mi sembra possa contribuire in alcun modo a farci ritrovare uno o più grandi campioni. Mi viene quasi da dire che uno spazio protetto per i nostri corridori come potrebbe essere una squadra italiana potrebbe essere addirittura dannoso in questo momento
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da noel »

jerrydrake ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 15:46
noel ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 15:18
Winter ha scritto: giovedì 13 giugno 2024, 19:32
Interessante la tua risposta
Chiedo , quindi prima I nostri tecnici erano un po arretrati?
Si son presi tecnici stranieri?
Semplicemente si lavora laddove le metodologie sono più all'avanguardia. Perchè Jacobs è passato dall'allenarsi con Camossi in Italia a 10000 kM di distanza con Raider che allena altri velocisti di livello mondiale. In altri casi è il contrario, i cinesi della marcia vengono ad allenarsi in Italia da Damilano, da noi la marcia ha da sempre fatto scuola nel mondo
Con Camossi ha corso in 9"80 vincendo l'oro olimpico, con Rana Reider non è ancora sceso sotto i 10"...
Sicuro ?
Credo nell'apparenza....
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da jerrydrake »

noel ha scritto: mercoledì 19 giugno 2024, 9:35
jerrydrake ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 15:46
noel ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 15:18
Semplicemente si lavora laddove le metodologie sono più all'avanguardia. Perchè Jacobs è passato dall'allenarsi con Camossi in Italia a 10000 kM di distanza con Raider che allena altri velocisti di livello mondiale. In altri casi è il contrario, i cinesi della marcia vengono ad allenarsi in Italia da Damilano, da noi la marcia ha da sempre fatto scuola nel mondo
Con Camossi ha corso in 9"80 vincendo l'oro olimpico, con Rana Reider non è ancora sceso sotto i 10"...
Sicuro ?
Winter ha scritto: martedì 18 giugno 2024, 20:04 Jerry ci devi una risposta..

Andate nel thread "Parliamo di Atletica" nella sezione Off Topic e c'è la spiegazione scientifica :diavoletto: della mia affermazione.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Io parlavo del miracolo atletica
E in cosa il ciclismo può imitare
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 19 giugno 2024, 20:51 Io parlavo del miracolo atletica
E in cosa il ciclismo può imitare
Ben poco a livello dei grandi. La FIDAL sceglie e gestisce staff tecnici e medici, i prof del ciclismo sono gestiti dai loro team. A livello giovanile certamente si dovrebbe imparare dal modello di sviluppo e immagine che l'atletica ha saputo adottare per aumentare la base di praticanti (e intendo bambini, non di certo cicloamatori adulti).
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Luca90 ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 10:53 È un po offtopic ma invece considerazioni su piganzoli presenti e future? Lui potrebbe correre l avenir o è fuori età?
Rispondo qui: credo che Davide sia ancora dentro nel range d'età che gli consentirebbe di disputare l'Avenir ma obiettivamente a cosa servirebbe ad un ragazzo che è riuscito a chiudere nei primi 15 il suo primo Giro d'Italia?

Lui rispetto a Pellizzari è molto più regolarista, meno appariscente nel modo di correre ma potenzialmente potrebbe avere un gran fondo. La tappa del Mottolino, al di là che per lui fosse quella di casa, aveva dato indicazioni abbastanza confortanti per il futuro. Lui come tipologia di atleta potrebbe ricalcare le orme del suo Team Manager (ovviamente facendo le debite proporzioni), ha comunque necessità di migliorare ulteriormente anche a cronometro, come anche mi aveva dichiarato a fine Giro d'Italia e nonostante da dilettante se la cavasse già abbastanza bene lì.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Campionato italiano che conferma Bettiol nostro miglior uomo in chiave vittoria tappe al tour e poi olimpiadi.
Rota povero una maglia tricolore se la meriterebbe. Infine Zambanini davvero bravo è un 2001 che sta avendo una crescita costante, l anno scorso lo credevo più scalatore, ora inizio a pensare sia più come uomo da classiche dure/ tappe mosse. Anche se in salita non è fermo.
Tra gli under 23 cito la prestazione di Gualdi al primo anno che si sta confermando un prospetto interessante.
Anquetil29
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Con De Pretto abbiamo un bel corridore adatta a percorsi vallonati e con buono spunto veloce. Sara bello scoprire a che livello può arrivare, intanto comincia a vincere che male non fà .
Capitolo tour Ciccone per ora bene vediamo come prosegue io lo vorrei tutta la vita vincitore di tappa.
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Pafer1
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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La Polti-Kometa chiudera', per la prossima stagione, la formazione U23.
Da quel momento, infatti, gli juniores meritevoli di "promozione" andranno direttamente in prima squadra, seguendo in tutto e per tutto la formula utilizzata da qualche anno dai Reverberi.
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Abruzzese
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Pafer1 ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 11:47 La Polti-Kometa chiudera', per la prossima stagione, la formazione U23.
Da quel momento, infatti, gli juniores meritevoli di "promozione" andranno direttamente in prima squadra, seguendo in tutto e per tutto la formula utilizzata da qualche anno dai Reverberi.
Beh no, non è la stessa cosa: la VF Group permette di cominciare a gareggiare tra i professionisti ma ha una formazione che fa attività Under 23 a tutti gli effetti. I primi anno con i professionisti ci corrono veramente poco, il minimo indispensabile, per poi cominciare ad aumentare in maniera graduale e anche in termini di qualità.

Qui invece mi pare di capire che si tratti di passare direttamente tra i professionisti, senza squadra Under a cui appoggiarsi.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Pafer1
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 13:27
Pafer1 ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 11:47 La Polti-Kometa chiudera', per la prossima stagione, la formazione U23.
Da quel momento, infatti, gli juniores meritevoli di "promozione" andranno direttamente in prima squadra, seguendo in tutto e per tutto la formula utilizzata da qualche anno dai Reverberi.
Beh no, non è la stessa cosa: la VF Group permette di cominciare a gareggiare tra i professionisti ma ha una formazione che fa attività Under 23 a tutti gli effetti. I primi anno con i professionisti ci corrono veramente poco, il minimo indispensabile, per poi cominciare ad aumentare in maniera graduale e anche in termini di qualità.

Qui invece mi pare di capire che si tratti di passare direttamente tra i professionisti, senza squadra Under a cui appoggiarsi.
Ma difatti non mi risulta esista fisicamente una VF Group U23 (al contrario, attualmente, della Polti). I giovani fanno parte della stessa formazione dei prof veri e propri ma, ovviamente, fanno un calendario a parte.
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Abruzzese
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Pafer1 ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 13:42
Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 13:27
Pafer1 ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 11:47 La Polti-Kometa chiudera', per la prossima stagione, la formazione U23.
Da quel momento, infatti, gli juniores meritevoli di "promozione" andranno direttamente in prima squadra, seguendo in tutto e per tutto la formula utilizzata da qualche anno dai Reverberi.
Beh no, non è la stessa cosa: la VF Group permette di cominciare a gareggiare tra i professionisti ma ha una formazione che fa attività Under 23 a tutti gli effetti. I primi anno con i professionisti ci corrono veramente poco, il minimo indispensabile, per poi cominciare ad aumentare in maniera graduale e anche in termini di qualità.

Qui invece mi pare di capire che si tratti di passare direttamente tra i professionisti, senza squadra Under a cui appoggiarsi.
Ma difatti non mi risulta esista fisicamente una VF Group U23 (al contrario, attualmente, della Polti). I giovani fanno parte della stessa formazione dei prof veri e propri ma, ovviamente, fanno un calendario a parte.
Infatti il punto è quello: se la Polti chiude la squadra Under 23 i nuovi giovani in arrivo che tipo di calendario faranno? Solo corse professionistiche oppure possono continuare a fare anche un calendario Under 23 limitato a determinati appuntamenti?

Perché, come ho detto, nel team di Reverberi si fa un tipo di attività mirata e graduale. Considerare professionisti a tutti gli effetti i primo anno che salgono dagli juniores è una parola grossa.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Abruzzese ha scritto: lunedì 5 agosto 2024, 13:46
Infatti il punto è quello: se la Polti chiude la squadra Under 23 i nuovi giovani in arrivo che tipo di calendario faranno? Solo corse professionistiche oppure possono continuare a fare anche un calendario Under 23 limitato a determinati appuntamenti?

Perché, come ho detto, nel team di Reverberi si fa un tipo di attività mirata e graduale. Considerare professionisti a tutti gli effetti i primo anno che salgono dagli juniores è una parola grossa.
Ho grassettato cio' che penso accadra'.
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