La crisi del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Fuente
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: giovedì 25 aprile 2024, 6:30 :dubbio:
Quindi le due gare più importanti della storia del ciclismo non sono giro e tour?? (Tra l altro quelle con il fatturato più alto con le altre staccatissime)
E cosa sono tour down under ? E Turchia ?
Diciamo pure che lo stesso Giro sia staccatissimo dal Tour.
Ad ogni modo qualcuno sa i fatturati di Giro e Vuelta?
Vuoi per vantaggio "calendaristico", vuoi per altro, dicono tutti che negli ultimi anni la Vuelta si sia avvicinata molto al giro e per alcuni l'ha pure già superato, commercialmente.

Altrimenti sul "importante"... come giudicare?
Secondo il criterio a seguire?
https://www.procyclingstats.com/calenda ... st-quality
https://www.procyclingstats.com/statist ... st-quality
Ultima modifica di Fuente il sabato 27 aprile 2024, 21:26, modificato 2 volte in totale.
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Fuente ha scritto: sabato 27 aprile 2024, 21:16 Diciamo pure che lo stesso Giro sia staccatissimo dal Tour.
Ad ogni modo qualcuno sa i fatturati di Giro e Vuelta?
Vuoi per vantaggio "calendaristico", vuoi per altro, dicono tutti che negli ultimi anni la Vuelta si sia avvicinata molto al giro e per alcuni l'ha pure già superato, commercialmente.
Il giro fattura tra i 40..45 ml di euro
La vuelta la metà , a volte meno (dipende dalla partenza o meno dall estero)
Fuente
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: mercoledì 24 aprile 2024, 20:23 No le due nazioni faro son Francia e Italia
Le due corse più importanti si disputano lì
Non so quanto abbia senso, metodologicamente, non considerare il Belgio quale nazione faro nel ciclismo, giusto perché non possa vantare un Grande Giro ot similia.
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Certamente
È una delle tre nazioni guida
Ma ha 6 ml di abitanti (in vallonia il ciclismo non è così popolare)
Le altre due ne han 60 a testa

Nel cricket le indie occidentali han fatto la storia..però non saranno mai l India..
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Fuente ha scritto: sabato 27 aprile 2024, 21:26
Winter ha scritto: mercoledì 24 aprile 2024, 20:23 No le due nazioni faro son Francia e Italia
Le due corse più importanti si disputano lì
Non so quanto abbia senso, metodologicamente, non considerare il Belgio quale nazione faro nel ciclismo, giusto perché non possa vantare un Grande Giro ot similia.
Infatti non ha senso.

Non vedo poi che interesse poteva avere il Belgio a fare una corsa a tappe di 3 settimane in un fazzoletto di terra senza montagne.
1° Tour de France 2018
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Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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E’ finito il giro d’Italia e questo rappresenta uno sparti acque nella stagione. Il ciclismo italiano ha dato dei segnali con vittorie di tappa, piazzamenti nella generale, lo stesso dicasi della Francia. Pertanto un lieve miglioramento del ranking per nazione poteva esserci.
Invece no.
1 BELGIO 22449,6
2 DANIMARCA 16447
3 SLOVENIA 16156,1
4 SPAGNA 14752,4
5 OLANDA 13677,3
6 GRAN BRETAGNA 12493,8
7 FRANCIA 12376
8 ITALIA 11757,3
9 AUSTRALIA 11068,9
10 STATI UNITI 9405,2

La spiegazione è semplice. Il ranking per nazione tiene conto solo del punteggio dei primi 8 di ogni nazione e Italia ha avuto solo piccoli spostamenti in tal senso. Tiberi adesso è il quarto italiano ma prima praticamente aveva pochissimi punti quindi, di fatto, ha dato solo un piccolo contributo.
Inoltre il sistema dei punteggi, come tutti sanno, prevede la sostituzione dei punti di quest’anno rispetto a quelli della stagione scorsa.

Quindi l’Italia resta ottava, la Francia resta settima. Le prime nazioni, o meglio, tutte quelle avanti all’Italia hanno uno, o più di uno, che ha tantissimi punti (i fenomeni si sa chi sono) e compensano ampiamente i punteggi davvero scarsi del resto dei connazionali. Una su tutte la Slovenia.

Ma mi pongo la domanda: perché il Ranking per nazioni che dovrebbe misurare il peso di un movimento si basa solo su 8 corridori mentre il ranking a squadre si basa su ben 20 corridori? Capisco che 8 è il numero massimo di corridori che possono partecipare al mondiale, però mi sembra un numero davvero risibile per misurare lo stato di salute di una nazione.
Che valori escono se prendiamo anche per il ranking per nazione 20 corridori?

1 BELGIO 38175,1
2 FRANCIA 22873,4
3 ITALIA 20722,2
4 SPAGNA 20029,9
5 OLANDA 19283,7
6 DANIMARCA 19085,1
7 GRAN BRETAGNA 16927,3
8 SLOVENIA 16617,1
9 AUSTRALIA 15387,3
10 STATI UNITI 10706,2

Belgio ovviamente inarrivabile, ma il balzo in avanti di Francia e Italia è emblematico. Forse a noi manca il top player ma come sistema forse abbiamo più corridori in grado di portare punti.

Vai a vedere che il nostro ciclismo fa meno schifo di quello che dicono alcuni?
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jan80
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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In Belgio il ciclismo conta più del calcio......
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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 20:36 E’ finito il giro d’Italia e questo rappresenta uno sparti acque nella stagione. Il ciclismo italiano ha dato dei segnali con vittorie di tappa, piazzamenti nella generale, lo stesso dicasi della Francia. Pertanto un lieve miglioramento del ranking per nazione poteva esserci.
Invece no.
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8 ITALIA 11757,3
9 AUSTRALIA 11068,9
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La spiegazione è semplice. Il ranking per nazione tiene conto solo del punteggio dei primi 8 di ogni nazione e Italia ha avuto solo piccoli spostamenti in tal senso. Tiberi adesso è il quarto italiano ma prima praticamente aveva pochissimi punti quindi, di fatto, ha dato solo un piccolo contributo.
Inoltre il sistema dei punteggi, come tutti sanno, prevede la sostituzione dei punti di quest’anno rispetto a quelli della stagione scorsa.

Quindi l’Italia resta ottava, la Francia resta settima. Le prime nazioni, o meglio, tutte quelle avanti all’Italia hanno uno, o più di uno, che ha tantissimi punti (i fenomeni si sa chi sono) e compensano ampiamente i punteggi davvero scarsi del resto dei connazionali. Una su tutte la Slovenia.

Ma mi pongo la domanda: perché il Ranking per nazioni che dovrebbe misurare il peso di un movimento si basa solo su 8 corridori mentre il ranking a squadre si basa su ben 20 corridori? Capisco che 8 è il numero massimo di corridori che possono partecipare al mondiale, però mi sembra un numero davvero risibile per misurare lo stato di salute di una nazione.
Che valori escono se prendiamo anche per il ranking per nazione 20 corridori?

1 BELGIO 38175,1
2 FRANCIA 22873,4
3 ITALIA 20722,2
4 SPAGNA 20029,9
5 OLANDA 19283,7
6 DANIMARCA 19085,1
7 GRAN BRETAGNA 16927,3
8 SLOVENIA 16617,1
9 AUSTRALIA 15387,3
10 STATI UNITI 10706,2

Belgio ovviamente inarrivabile, ma il balzo in avanti di Francia e Italia è emblematico. Forse a noi manca il top player ma come sistema forse abbiamo più corridori in grado di portare punti.

Vai a vedere che il nostro ciclismo fa meno schifo di quello che dicono alcuni?
In quale sport individuale valuti il movimento sui primi 20 professionisti? Al massimo, per una valutazione completa, prendi 5 prof, 5 under 23, 5 U20 e 5 U18.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Mancano 2-3 corridori di vertice per i GT, come potevano essere nel decennio passato Nibali e Basso (ma anche Aru).
Poi abbiamo Ganna che ormai fa solo le cronometro e le gare su pista (per il resto è un ottimo gregario nulla più), uno dei migliori velocisti, Milan, che però deve alternarsi con Mads Pedersen. Mentre i grandi vecchi come Trentin, Ulissi, Viviani, Nizzolo sono ormai fuori dai giochi.
L'unico corridore forte per le classiche purtroppo lo abbiamo perso (Colbrelli), ci resta il solo Bettiol che fa quel che può (troppo poco).
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Trullo
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 22:53 In quale sport individuale valuti il movimento sui primi 20 professionisti? Al massimo, per una valutazione completa, prendi 5 prof, 5 under 23, 5 U20 e 5 U18.
E se vuoi fare la valutazione davvero completa, valuti tutte le specialità, quindi almeno anche pista cross e mountain bike, e valuti uomini e donne
Alrtimenti diventa "la crisi del ciclismo su strada maschile"
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 21:45 In Belgio il ciclismo conta più del calcio......
No..
Magari nelle fiandre è leggermente dietro al calcio
Ma davanti c è il pallone
E in vallonia nettamente
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 22:53
In quale sport individuale valuti il movimento sui primi 20 professionisti? Al massimo, per una valutazione completa, prendi 5 prof, 5 under 23, 5 U20 e 5 U18.
Non c'è bisogno di andare a vedere altri sport.
Nel ciclismo su strada il ranking a squadre si fa con i primi 20 di ogni squadra. Per questo ho preso i primi 20.
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Campionato del mondo gara in linea 2021.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Trullo ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 0:43
jerrydrake ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 22:53 In quale sport individuale valuti il movimento sui primi 20 professionisti? Al massimo, per una valutazione completa, prendi 5 prof, 5 under 23, 5 U20 e 5 U18.
E se vuoi fare la valutazione davvero completa, valuti tutte le specialità, quindi almeno anche pista cross e mountain bike, e valuti uomini e donne
Alrtimenti diventa "la crisi del ciclismo su strada maschile"
Infatti si parla di ciclismo su strada maschile, aggiungo professionista. Il ranking e il sistema dei punteggi non l'ho mica inventato io. È cosi stabilito dall'UCI.
Io ho solo dilatato il numero di corridori.
Negli anni 90 per la classifica a squadre venivano presi i primi 5. Poi i primi 10.
A me stride molto i primi 20 per squadra e i primi 8 per nazione.
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jerrydrake
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 6:53
jerrydrake ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 22:53
In quale sport individuale valuti il movimento sui primi 20 professionisti? Al massimo, per una valutazione completa, prendi 5 prof, 5 under 23, 5 U20 e 5 U18.
Non c'è bisogno di andare a vedere altri sport.
Nel ciclismo su strada il ranking a squadre si fa con i primi 20 di ogni squadra. Per questo ho preso i primi 20.
Non critico il tuo approccio, ma ritengo che per valutare compiutamente il movimento guardare i primi 20 sia fuorviante nel caso di una nazione a differenza di quanto lo sia per le squadre. Limitandosi ai prof su strada, i corridoi oltre l'8ª piazza aggiungono rumore statistico anziché informazioni aggiuntive, per 3 ragioni:
1) non correndo per squadre nazionali l'importante in ogni corsa non è piazzare un italiano nei migliori,
2) ogni singolo ciclista è sottomesso a logiche di squadra (di club),
3) il sistema dei 20 favorisce la semplice numerosità delle nazioni con più atleti.

Chiaro che avere più professionisti di un'altra nazione sia un buon segnale, ma allo stesso tempo allora basterebbe limitarsi a contare gli atleti presenti in classifica. Io ritengo, opinione personale, che la particolarità del ciclismo sia l'estrema importanza del 1° posto rispetto a tutti gli altri piazzamenti e dunque la differenza di un movimento rispetto a un altro sta nell'avere o meno atleti in grado di competere per la vittoria nelle diverse tipologie di gara. Ed è qui che l'Italia pecca da troppo tempo e non se ne vede l'uscita. Fermo restando che apprezzo ogni approccio matematico alla misurazione del problema.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Terza vittoria stagionale in Francia per il nostro Skerl, velocista del team CTF. Mi piacerebbe vederlo tra i prof l anno prossimo.
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 7:49
Non critico il tuo approccio, ma ritengo che per valutare compiutamente il movimento guardare i primi 20 sia fuorviante nel caso di una nazione a differenza di quanto lo sia per le squadre. Limitandosi ai prof su strada, i corridoi oltre l'8ª piazza aggiungono rumore statistico anziché informazioni aggiuntive, per 3 ragioni:
1) non correndo per squadre nazionali l'importante in ogni corsa non è piazzare un italiano nei migliori,
2) ogni singolo ciclista è sottomesso a logiche di squadra (di club),
3) il sistema dei 20 favorisce la semplice numerosità delle nazioni con più atleti.

Chiaro che avere più professionisti di un'altra nazione sia un buon segnale, ma allo stesso tempo allora basterebbe limitarsi a contare gli atleti presenti in classifica. Io ritengo, opinione personale, che la particolarità del ciclismo sia l'estrema importanza del 1° posto rispetto a tutti gli altri piazzamenti e dunque la differenza di un movimento rispetto a un altro sta nell'avere o meno atleti in grado di competere per la vittoria nelle diverse tipologie di gara. Ed è qui che l'Italia pecca da troppo tempo e non se ne vede l'uscita. Fermo restando che apprezzo ogni approccio matematico alla misurazione del problema.
Diciamo che io non ho una idea ben chiara su quale sia l'approccio giusto per fare una valutazione di sistema.
Premesso che il sistema di punteggio UCI serve ad attribuire i punti a corridori (più o meno) professionisti su strada, escludiamo di inserire pista, cross, gravel, under eccetera perché non credo sia utile a nulla. La classifica UCI è quella, stop.

A cosa serve?
A selezionare i contingenti delle nazionali per olimpiadi e mondiali, fare un ranking di squadre, forse anche a qualcos'altro. Per cui già una valutazione di sistema mal si presta ad essere fatta, sia se ne prendiamo 8 e sia se ne prendiamo 20.
La classifica attuale vede settima la Francia. Portano punti i primi francesi fino a Laporte ottavo che ha 1158 pt. La Francia ne ha 12 nei primi 100 del ranking. La Slovenia ha solo 27 corridori che hanno almeno 1 punto, di questi 10 hanno meno di 10 punti, l'ottavo è un certo Primozic con 114 pt.
Capisco che è giusto che Roglic e Pogacar abbiano gregari al mondiale, ma se dobbiamo analizzare il ciclismo sloveno, io non lo metterei avanti a Francia e Italia, come invece si evince dal ranking.

La tua perplessità sul fatto che non si corre per nazionali è condivisibile. Questo avviene solo in determinati eventi che sappiamo. Però in qualche maniera un ranking serve. Alcuni corridori per scelta personale preferiscono fare i gregari ben pagati e non racimolare punti per la propria nazione, questo fa parte del gioco ed è anche comprensibile perché fare punti personali non serve a qualificare se stesso alla prova mondiale, ma serve a dare un posto ad un tuo connazionale selezionato in base ad altri criteri. Fare punti al tennis serve a collocarti in una zona precisa del tabellone, fare punti allo sci alpino serve a partire con neve migliore. Nel ciclismo praticamente non serve quasi a nulla.
Va detto che i corridori vengono pagati dalle squadre e non dalle nazionali.

A me stride 8 per nazione e 20 per team, se fosse stato il contrario avrebbe avuto più senso, parere soggettivo, anche se prima era più o meno così.

Io ritengo che le valutazioni sulla stato di salute di un movimento ciclistico si misurano non guardando solo i punti ma anche altri indicatori che però sono abbastanza soggettivi. Pertanto credo che sia giusto non valutare l'ottavo posto dell'Italia come un disastro.
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Lampiao
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Senza caricare i due ragazzi di eccessive aspettative, e se tutti gli astri si allineassero nel modo più propizio, Tiberi e Pellizzari potrebbero costituire in futuro un ottimo dualismo fra regolarista e attaccante, che come storytelling da semplificare all'estremo per il pubblico generalista funziona sempre benissimo.
Senza contare che Ciccone potrebbe non aver ancora sparato le sue cartucce migliori. Mi aspetto anche che prima o poi il nord italia torni a sfornare qualche talento per i giri, visto che negli ultimi 15 anni abbiamo avuto praticamente solo centro, sud e isole
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 6:03
jan80 ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 21:45 In Belgio il ciclismo conta più del calcio......
No..
Magari nelle fiandre è leggermente dietro al calcio
Ma davanti c è il pallone
E in vallonia nettamente
A parte che i belgi hanno molte più tradizioni ciclistiche che calcistiche, specie se parliamo di squadre di club: Gent, Anversa, Standard Liegi, Anderlecht, Bruges, Union Saint-Gilloise... non è che sia proprio granché! :D
E anche parlando di nazionale per ora hanno vinto poco, nonostante abbiano avuto diversi campioni negli ultimi anni .
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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gampenpass ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:08
Winter ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 6:03
jan80 ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 21:45 In Belgio il ciclismo conta più del calcio......
No..
Magari nelle fiandre è leggermente dietro al calcio
Ma davanti c è il pallone
E in vallonia nettamente
A parte che i belgi hanno molte più tradizioni ciclistiche che calcistiche, specie se parliamo di squadre di club: Gent, Anversa, Standard Liegi, Anderlecht, Bruges, Union Saint-Gilloise... non è che sia proprio granché! :D
E anche parlando di nazionale per ora hanno vinto poco, nonostante abbiano avuto diversi campioni negli ultimi anni .
Infatti oggi Hazard s'è scalato il Mont Ventoux in maglia intermarché... E anni fa il Belgio usò come maglia ufficiale per Europei (o Mondiali, non ricordo) la maglia della nazionale di ciclismo.

Comunque, condivido quanto dice lampiao: ultimamente sono le regioni storiche del ciclismo ad aver sfornato pochi talenti puri. A inizio anni 2000 era pieno di varesini, bergamaschi, bresciani, veneti, romagnoli e toscani. Gente che si batteva per la vittoria di classiche e grandi giri, che attiravano anche una fanbase molto regionale e un po' campanilistica, accendendo il dibattito. Anche perché magari due avversari abitavano vicini e la concorrenza era sentita, anche dal pubblico meno specialista. Va bene la globalizzazione, ma tutto questo è anni che è sparito: qualcuno viene fuori (Colbrelli, Bettiol), ma di talenti generazionali pochi pochi.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ti credo che ne sforni pochi quando non hai neanche un quarto dei praticanti che avevi 20/25 anni fa.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Bomby »

cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:25 Ti credo che ne sforni pochi quando non hai neanche un quarto dei praticanti che avevi 20/25 anni fa.
Appunto, c'è un meccanismo che si è incastrato.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Lampiao »

cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:25 Ti credo che ne sforni pochi quando non hai neanche un quarto dei praticanti che avevi 20/25 anni fa.
Domanda (senza malizia): abruzzo, marche e lazio che numeri hanno?
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Lampiao ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:08
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:25 Ti credo che ne sforni pochi quando non hai neanche un quarto dei praticanti che avevi 20/25 anni fa.
Domanda (senza malizia): abruzzo, marche e lazio che numeri hanno?
Abruzzo è la regione più forte, o meno debole, storicamente, del centro sud. Comunque, al momento, nessuna regione ha numeri esaltanti.

Ma, per dire, la Slovenia non ha numeri.

Il fenomeno può nascere in ogni posto. Il problema dell'Italia non è la mancanza del fuoriclasse. Anzi, uno ce l'hai: si chiama Jonathan Milan. Il problema è che all'Italia manca il movimento.

Non ti mancano solamente Bettini, Rebellin e Di Luca. Ti mancano anche i Mazzanti, i Carrara e via dicendo.

E tutto questo per una lunghissima serie di motivi interni e non esterni.

Oltretutto, non vorrei rompere le uova nel paniere a nessuno, ma farei poco affidamento sia su Tiberi che su Pellizzari. L'età conta sempre relativamente. Loro sono giovanissimi, ma fisicamente sono corridori su cui non vi è margine di lavoro. E sono fatti con lo stesso stampino di mille altri corridori di questa triste epoca contemporanea. E per loro non è neanche un grossissimo problema, perché in questo ciclismo sempre più monotono e dalle distanze sempre più ridotte, essere dei "Vlasov", alla fine, paga i suoi dividendi. Ti piazzi tanto e bene e la squadra ti paga. Siamo noi tifosi che viviamo la problematica dell'allargamento della forbice tra fuoriclasse e seconde linee. Alla fine una Manerba del Garda - Mottolino la fanno una volta a Giro, se ci va bene, Tiberi può anche preoccuparsi relativamente.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:32
Lampiao ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:08
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:25 Ti credo che ne sforni pochi quando non hai neanche un quarto dei praticanti che avevi 20/25 anni fa.
Domanda (senza malizia): abruzzo, marche e lazio che numeri hanno?
Abruzzo è la regione più forte, o meno debole, storicamente, del centro sud. Comunque, al momento, nessuna regione ha numeri esaltanti.

Ma, per dire, la Slovenia non ha numeri.

Il fenomeno può nascere in ogni posto. Il problema dell'Italia non è la mancanza del fuoriclasse. Anzi, uno ce l'hai: si chiama Jonathan Milan. Il problema è che all'Italia manca il movimento.

Non ti mancano solamente Bettini, Rebellin e Di Luca. Ti mancano anche i Mazzanti, i Carrara e via dicendo.

E tutto questo per una lunghissima serie di motivi interni e non esterni.

Oltretutto, non vorrei rompere le uova nel paniere a nessuno, ma farei poco affidamento sia su Tiberi che su Pellizzari. L'età conta sempre relativamente. Loro sono giovanissimi, ma fisicamente sono corridori su cui non vi è margine di lavoro. E sono fatti con lo stesso stampino di mille altri corridori di questa triste epoca contemporanea. E per loro non è neanche un grossissimo problema, perché in questo ciclismo sempre più monotono e dalle distanze sempre più ridotte, essere dei "Vlasov", alla fine, paga i suoi dividendi. Ti piazzi tanto e bene e la squadra ti paga. Siamo noi tifosi che viviamo la problematica dell'allargamento della forbice tra fuoriclasse e seconde linee. Alla fine una Manerba del Garda - Mottolino la fanno una volta a Giro, se ci va bene, Tiberi può anche preoccuparsi relativamente.
Mi sembri fin troppo ottimista :lol:
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:32

Il fenomeno può nascere in ogni posto. Il problema dell'Italia non è la mancanza del fuoriclasse. Anzi, uno ce l'hai: si chiama Jonathan Milan. Il problema è che all'Italia manca il movimento.

Non ti mancano solamente Bettini, Rebellin e Di Luca. Ti mancano anche i Mazzanti, i Carrara e via dicendo.

E tutto questo per una lunghissima serie di motivi interni e non esterni.

Concordo ma non sul fatto che il fenomeno possa nascere ovunque. Dovesse nascere un fuoriclasse in Cina sicuramente non diventerebbe nessuno perché manca il sistema per farlo diventare un professionista da grandi trionfi. Un nuovo Pantani in Italia avrebbe la possibilità di diventare quello che è stato il pirata? Un nuovo Chiappucci non finirebbe a fare il gregario in qualche squadra di secondo livello?
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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jerrydrake ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:54
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 17:32

Il fenomeno può nascere in ogni posto. Il problema dell'Italia non è la mancanza del fuoriclasse. Anzi, uno ce l'hai: si chiama Jonathan Milan. Il problema è che all'Italia manca il movimento.

Non ti mancano solamente Bettini, Rebellin e Di Luca. Ti mancano anche i Mazzanti, i Carrara e via dicendo.

E tutto questo per una lunghissima serie di motivi interni e non esterni.

Concordo ma non sul fatto che il fenomeno possa nascere ovunque. Dovesse nascere un fuoriclasse in Cina sicuramente non diventerebbe nessuno perché manca il sistema per farlo diventare un professionista da grandi trionfi. Un nuovo Pantani in Italia avrebbe la possibilità di diventare quello che è stato il pirata? Un nuovo Chiappucci non finirebbe a fare il gregario in qualche squadra di secondo livello?
Secondo me ni.

E' bastato un sistema rurale come quello sloveno per sfornare Pogacar.

Al giorno d'oggi, poi, coi mezzi che abbiamo, è ancora più facile. Pure io che non sono nessuno conoscevo Pogacar già nel 2016.

Il problema è che i """""tecnici""""" che ci sono qua in Italia attualmente sono capaci di farti arrivare il nuovo Pantani tra i pro già con la lingua di fuori.

Ne abbiamo visto più di uno, di recente, ritirarsi a 21/22 anni perché stanco del mondo del ciclismo.
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gampenpass ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:08
Winter ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 6:03
jan80 ha scritto: venerdì 31 maggio 2024, 21:45 In Belgio il ciclismo conta più del calcio......
No..
Magari nelle fiandre è leggermente dietro al calcio
Ma davanti c è il pallone
E in vallonia nettamente
A parte che i belgi hanno molte più tradizioni ciclistiche che calcistiche, specie se parliamo di squadre di club: Gent, Anversa, Standard Liegi, Anderlecht, Bruges, Union Saint-Gilloise... non è che sia proprio granché! :D
E anche parlando di nazionale per ora hanno vinto poco, nonostante abbiano avuto diversi campioni negli ultimi anni .
Ma chi lo dice che non hanno tradizioni calcistiche?
Il calcio è seguitissimo e ha una tradizione centenaria

Quanti mondiali ha vinto la Scozia? Quante champions negli ultimi 30 anni?
Eppure Glasgow è probabilmente il posto in Europa dove il calcio è più seguito. E il derby di Edimburgo non è da meno
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 18:08
gampenpass ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 16:08
Winter ha scritto: sabato 1 giugno 2024, 6:03
No..
Magari nelle fiandre è leggermente dietro al calcio
Ma davanti c è il pallone
E in vallonia nettamente
A parte che i belgi hanno molte più tradizioni ciclistiche che calcistiche, specie se parliamo di squadre di club: Gent, Anversa, Standard Liegi, Anderlecht, Bruges, Union Saint-Gilloise... non è che sia proprio granché! :D
E anche parlando di nazionale per ora hanno vinto poco, nonostante abbiano avuto diversi campioni negli ultimi anni .
Ma chi lo dice che non hanno tradizioni calcistiche?
Il calcio è seguitissimo e ha una tradizione centenaria

Quanti mondiali ha vinto la Scozia? Quante champions negli ultimi 30 anni?
Eppure Glasgow è probabilmente il posto in Europa dove il calcio è più seguito. E il derby di Edimburgo non è da meno
Ma la Scozia è un paese della GBR e non ha tanti sport dove eccelle (calcio, rugby... poi?) e comunque il Celtic ha vinto la Champions nel 1967 ed è stato più volte protagonista in Europa. E i Glasgow Rangers sono stati recentemente finalisti in Europa League.
In pratica hanno risultati migliori pur avendo la Scozia meno della metà degli abitanti del Belgio.

Comunque i più seguono la Premier League, il campionato più importante del mondo, la Scottish Premiership al di fuori di Glasgow non credo sia molto seguita (anche perché esistono solo due squadre che vincono ininterrottamente da 40 anni!).
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Ma pure l Anderlecht ha vinto diverse coppe europee
E il malines (che in realtà era mechelen..) ?

Bruges ? Genk? Non ti dicono nulla?

Ma perché in Scozia dovrebbero tifare premier?
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 18:54 Ma pure l Anderlecht ha vinto diverse coppe europee
E il malines (che in realtà era mechelen..) ?

Bruges ? Genk? Non ti dicono nulla?

Ma perché in Scozia dovrebbero tifare premier?
Ma è calcio minore, è come chiedere se a Rimini è sentito il derby con il Cesena, che ha giocato per alcuni anni in Serie A e negli anni '70 è stato anche in Coppa Uefa. Però la maggior parte di quei tifosi tifa anche per Juve, Milan o Inter, non solo per il Rimini o per il Cesena, nemmeno quando la squadra della loro città è in Serie A.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Vabbe..
Se mi paragoni il celtic al Rimini :diavoletto:
Il celtic ogni anno fa una festa in giro per l Europa..
Il real Se lo sogna una festa così..
Son stato sia a vedere Liverpool che Celtic
Non c è proprio paragone a livello di seguito
L opposto di quello che pensi. Nettamente primo il celtic
Chi è la squadra più tifata in Irlanda?
Lo united? Il city? Il chelsea? No primissimo il celtic

Tornando al belgio
I programmi più visti della TV belga..
Tutte partite di calcio
Anche nelle fiandre
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 19:41 Vabbe..
Se mi paragoni il celtic al Rimini :diavoletto:
Il celtic ogni anno fa una festa in giro per l Europa..
Il real Se lo sogna una festa così..
Son stato sia a vedere Liverpool che Celtic
Non c è proprio paragone a livello di seguito
L opposto di quello che pensi. Nettamente primo il celtic
Chi è la squadra più tifata in Irlanda?
Lo united? Il city? Il chelsea? No primissimo il celtic

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Anche io confermo (ho conoscenze) che anche in Belgio il calcio è lo sport più seguito (ma mi chiedo dove non lo sia, pure in irlanda sono stato, dove il rugby e il football gaelico sono superseguiti, e in austria dove lo sci è adorato ma il calcio ha più seguito perché dura tutto l'anno. Ma in Belgio come in Francia e diversamente dall'italia c'è più seguito per sport alternativi (qualcuno la chiama cultura sportiva) quindi non c'è questa tirannia del calcio così come accade in Italia (e probabilmente in tutti i paesi del mediterraneo e latini.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 2 giugno 2024, 19:41 Vabbe..
Se mi paragoni il celtic al Rimini :diavoletto:
Il celtic ogni anno fa una festa in giro per l Europa..
Il real Se lo sogna una festa così..
Son stato sia a vedere Liverpool che Celtic
Non c è proprio paragone a livello di seguito
L opposto di quello che pensi. Nettamente primo il celtic
Chi è la squadra più tifata in Irlanda?
Lo united? Il city? Il chelsea? No primissimo il celtic

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L'ho preso come esempio perché sono di lì, è chiaro che il Rimini calcio, pur essendo una società storica (è nato nel 1912) non può minimamente essere paragonato al Celtic, e nemmeno il Cesena calcio se è per questo! :D
Però anche un Bologna, che è una delle squadre storicamente più titolate del nostro campionato (e vale a livello storico il Celtic se non di più), fino a questa stagione in cui si è qualificato in Champions chi lo seguiva bolognesi a parte?
Ai tempi di mio nonno era la squadra più tifata in Italia dopo Juve e Inter (prima dell'avvento del Grande Torino).
Nello sport il livello della competizione non è un aspetto secondario, poi magari uno segue le squadre del proprio paese come passatempo, così uno svizzero segue il Servette, il Grasshoppers o lo Young Boys, ma segue anche la Premier League, la Liga, la Serie A, la Bundesliga e/o la Ligue 1.
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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In Belgio trovi i cartelloni pubblicitari con Evenepoel e Van Aert che pubblicizzano cose che col ciclismo non c'entrano una cippa, allo stesso livello dei calciatori. Non vedo sportivi di altri sport con questa rilevanza.
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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... praticamente ancora nessun intervento sul campionato nazionale di ciclismo, in un forum di appassionati...
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Appunto.. e dicono che il ciclismo non è in crisi
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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MA prima delle 16 non ci sono immagini da nessuna parte?
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Non ci sono immagini e pcs non fa la cronaca, neanche saprei dove reperire notizie
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Stylus ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 15:32 Non ci sono immagini e pcs non fa la cronaca, neanche saprei dove reperire notizie
Diciamo la verità. Anche se fosse live, leggere i nomi in gara che corrono per la maglia non stimola lo spettatore...
FCC 2019/20: rit.
FCC 2018/19: 1°; Superprestige; Gran Combinata
FCC 2017/18: 3°; Trofeo dei titoli; Campionato Europeo Donne Elite, Campionato del Mondo Donne Elite, ROTY
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 15:33 https://www.tuttobiciweb.it/live?id=1719094117
Grazie! Pensa se vince Moscon...sarebbe l'unica cosa che potrebbe evitargli il ritiro (già scritto, se continua così la stagione)
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Iniziata la diretta, intervento del neo presidente della Lega Ciclismo Professionistico che parla di "ottimo stato di salute del ciclismo italiano" ... lui che rappresenta una lega ridotta ormai a tre formazioni :hammer:
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Theakston ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 16:20 Iniziata la diretta, intervento del neo presidente della Lega Ciclismo Professionistico che parla di "ottimo stato di salute del ciclismo italiano" ... lui che rappresenta una lega ridotta ormai a tre formazioni :hammer:
ma sai se la Meloni premia la maglio rosa vuol dire che la politica ha una grande attenzione per il movimento... e poi ricordati che il valore principale è la nazionalità come ha detto il neo presidente... :D :D :D :D Comunque non si riesce a vedere una sola diretta di ciclismo Rai in Italia che non si trasformi in una leccata enorme verso le autorità.
Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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La cosa peggiore è che non si capisce cosa stia dicendo né che cosa voglia dire, e ci mette almeno tre volte il numero di parole tollerabili. (E quel poco che si intuisce è tragico).
Tommeke92
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Bomby ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 16:27 La cosa peggiore è che non si capisce cosa stia dicendo né che cosa voglia dire, e ci mette almeno tre volte il numero di parole tollerabili. (E quel poco che si intuisce è tragico).
:muro: :D
Winter
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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ciclistapazzo ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 16:22 Comunque non si riesce a vedere una sola diretta di ciclismo Rai in Italia che non si trasformi in una leccata enorme verso le autorità.
Be anni 80..90 era anche peggio..
La diretta durava un'ora delle varie gare.
Il grosso erano i vari politici che passavano al microfono
Bomby
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Theakston ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 16:20 Iniziata la diretta, intervento del neo presidente della Lega Ciclismo Professionistico che parla di "ottimo stato di salute del ciclismo italiano" ... lui che rappresenta una lega ridotta ormai a tre formazioni :hammer:
Infatti con un tour che parte dall'Italia avremo 5/6 corridori al più al via... Che non è il minimo storico solo perché in alcuni anni le squadre italiane proprio non partecipavano. Invece di leccare i piedi al presidente del consiglio, farebbe bene a darsi da fare per invertire una situazione tragica.
gampenpass
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Stylus ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 15:52
Winter ha scritto: domenica 23 giugno 2024, 15:33 https://www.tuttobiciweb.it/live?id=1719094117
Grazie! Pensa se vince Moscon...sarebbe l'unica cosa che potrebbe evitargli il ritiro (già scritto, se continua così la stagione)
Su di lui faranno una puntata di "Chi l'ha visto?" :mrgreen:
Salvatore77
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Re: La crisi del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

A inizio anno su Eurosport si diceva che Moscon aveva un contratto al minimo con premi basati sul rendimento. Si è visto un paio di volte a metà gara nelle corse in linea ad inizio anno a tirare per i compagni.
Nelle monumento:
Sanremo 55esimo
Fiandre 78esimo
Roubaix DNF

Miglior piazzamento Scheldeprijs 44esimo.
Mi chiedo: se è vera questa cosa dell'ingaggio con premialità in base al rendimento, come si valuta il corridore che di fatto non fa mai cora per sè?
Non ha nemmeno partecipato al campionato nazionale a cronometro che un tempo era nelle sue corde.
Vediamo al Tour se verrà confermata la sua partecipazione.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
damr
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Re: La crisi del ciclismo italiano

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Indipendentemente dal piazzamento di Ciccone, unica nota positiva, direi Tour pessimo. C’era qualche speranza su Bettiol, gli altri non avevano molto da chiedere…
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