lemond ha scritto:donchisciotte ha scritto:Alfiso, mi pare strano che tu possa confidare in Bettini, uomo di regime da sempre, farà quello che chiede il regime. Non puoi chiedere agli Agnelli di andare in piazza con le bandiere ( parafrasi di.....)....
Il testo di Alf. era un inno alla speranza, a prescindere dalle persone. Si può sempre pensare che (a proposito di parafrasi) qualcuno si renda conto che non ha da perdere altro che le proprie catene e invece da guadagnare ha un mondo.

Mi approprio, da profittatore, dello spirito sintetizzato da Lemond.

Però non voglio sottrarmi alla fine provocazione intellettuale di Donchi sul "nome" Bettini. Ci sta tutta.
Ciò che avevo scritto qualche tempo fa su Bettini lo ribadisco in toto.
Io non credo che Bettini sia "il potere" e da lì faccio derivare a cascata il mio ragionamento, anche se non escludo che ambisca, anzi si illuda di poterne fare parte. Sigh!
Ho scritto però che Bettini va a cena col potere. Per questa cosa accetterei, mio malgrado, di passare per fesso. Possibile ahimè.
Ad ogni buon conto, perchè la penso così? Perchè un ragazzo nato a La California non riesco a vederlo tra gli Agnelli del ciclismo. Sono un illuso? Forse sì, forse no.
E' un ragazzo che sa benissimo cosa sia la gavetta e la fatica, perchè quando passò professionista non era certamente uno dei nuovi eletti.
Prima di diventare il Grillo ha fatto anni da Gregarillo, in cui ha lavorato egregiamente. Quello è lo spirito a cui vorrei tornasse il Paolo Bettini, CT passacarte e passa-diktat. Ma qua siamo ancora nelle speranze, possibili pie illusioni. Ok, veniamo alla parte cattiva allora.
Per mia natura, lo sai, non credo nelle rivoluzioni (terribile indole italica), anche se non le disprezzo a prescindere (senza quella francese cosa saremmo?).
Qual'è la rivoluzione in questo caso? Così:
Passi che tu Paolo Bettini abbia vissuto nella ipocrisia di un sistema in questi anni. Ti dobbiamo fare il processo? No! Ovvero sì come a tutti i corridori, ma prima avremmo dovuto farlo a chi il sistema lo aveva generato e lo gestiva/isce.
Passi pure che tu sapessi che gli altri conoscessero i tuoi scheletri (ben protetti), come tu conoscevi gli scheletri degli altri. Te ne possiamo fare una colpa? Sì? ... No!
Ma caro Paolo Bettini come puoi tu ORA infierire su alcuni colleghi con cui ha condiviso tutto (e dico tutto) punendo così vilmente i loro ben condivisi errori e le loro ben condivise ipocrisie? Te la senti di fare il braccio armato (il boia nella sostanza) di un sistema ipocrita?
Non lo chiedo al Paolo Bettini CT che va a cena col potere dopo un viaggio sul suo piccolo jet personale, lo chiedo al ragazzo della California, al piccolo dilettante mangiapolvere e tanta fatica del Gs Grassi!
Te la senti davvero di farlo? Se te la senti, fallo.
Modestamente, per quanto mi riguarda non sarai più il Grillo, non sarai mai stato il CT della nazionale dei ciclisti del mio movimento sportivo, ma solo uno dei bravi di Don Rodrigo Di Rocco. Se non credi di essere in grado di fare il grande passo e di consumare questa rottura col passato per salvare l'immagine, non già la propria coscienza di uomo e di ex corridore hai fatto una scelta a mio avviso poco coraggiosa (per non dire vile) e alla lunga suicida.
L'aria è cambiata, forse non te ne sei accorto, forse non te ne vuoi accorgere, ma è ormai poca la gente (quella che la passione sportiva la mantiene ancora ed alimenta nonostante tutto) a voler passare sui cadaveri o se vogliamo sull'umiliazione (pubblico ludibrio) degli Alex Schwazer di turno.
Caro potente Paolo Bettini non è un lusso che ti potrai permettere a cuor leggero. Alla mal parata gli pseudi amici potenti ti lasceranno solo e scaricheranno su di te il peso delle scelte. Loro saranno (forse) i mandanti ma tu (di certo) sarai il sicario. Con quale faccia potrai poi presentarti dinanzi ai tuoi ex colleghi facendo ciò? Come puoi condividere una regola scritta nella nebbia (ingiusta, ipocrita e vessatoria ben oltre l'abuso del diritto)? Riflettici! Questa volta non potrai più cavartela pronunciando le parole paracule, da amicone di tutti (da Di Rocco a Di Luca) pronunciate dopo il tricolore di Borgo Valsugana.
Stavolta non te la potrai sfangare bellamente, stavolta ci rimetterai tu, e solo tu, la faccia.
Invece di decapitare gli sfigati, volgi l'ascia alla testa del serpente. Sii uomo e non più servo.
Caro Paolo Bettini de La California consuma la rottura, fai il grande passo, attacca 'sti stronzi che ti stanno usando come una marionetta, come attaccavi La Redoute e convoca i tuoi colleghi anziani e peccatori (come tutti!) che meritano di essere convocati. E poi ti si tornerà a voler bene, ANZI DI PIU'
