Io quest'anno prevedo pennichella dal mercoledì (11a tappa se non succede niente) al martedì della settimana successiva (16a tappa a Brentonico), l'anno scorso abbiamo discretamente dormito (in termini di classifica) da Prati di Tivo (8a tappa al sabato) alla cronometro (14a tappa al sabato). Mi pare la stessa cosa. In mezzo qualche scaramuccia a Bocca della Selva (che in quella misura irrisoria può tranquillamente esserci tanto a Castelnuovo Monti quanto ad Asiago) e basta. Se poi vogliamo dire che non abbiamo dormito perché c'è stata la fuga di Alaphilippe e Maetsri o perché hanno fatto un mezzo ventaglio in pianura, allora si può tranquillamente sperare in questo anche nel 2025...lucks83 ha scritto: ↑martedì 3 dicembre 2024, 13:11Tutto giusto, ma c'è un però grosso come una casa.nibali-san baronto ha scritto: ↑martedì 3 dicembre 2024, 11:59Anche a San Valentino il dislivello va oltre i 4000 e sono 200 km. Non è un tappone solo perché manca un colosso vero (difetto senz'altro rilevante, ci mancherebbe). 5 stelle possono essere eccessive per la tappa del Sestriere, ma vi ricordo che l'hanno scorso avevano 5 stelle Prati di Tivo e Monte Grappa... Io piuttosto che essere pignoli sul fatto che poteva essere ancora più duro, mi concentrerei sul fatto che vedo un miglioramento rispetto al 2024 per alcune cose.Erinnerung ha scritto: ↑martedì 3 dicembre 2024, 1:54
L’unica tappa 5 stelle tra quelle postate potrebbe essere Champoluc..4500 m di dislivello circa…non San Valentino, una bella tappa ma le darei 4 stelle, non quella del Finestre, anch’essa da 4 stelle.
Nessuna di queste tappe arriva ai 5000 m di dislivello e sarebbe un’infausta novità per l’epoca Vegni.
In più come detto da molti le tappe più dure sono concentrate dalla 16 in poi…la distribuzione è pessima.
Insomma siamo lontani dai tapponi stile Corvara 2016, Bormio 2017, Ponte di Legno o Courmayeur 2019, Cancano 2020, Cortina 2021 (sulla carta), Tre Cime 2023, Livigno 2024..
Per tappe di montagna potrebbe un Giro essere simile al 2018 (ma gli arrivi in salita all’epoca erano più selettivi, c’era lo Zoncolan, lo Jafferau, l’Etna, Cervinia.. ) e al 2022 (idem..Etna, Blockhaus, Fedaia..)
Se queste saranno le tappe decisive mi sentirei di dire che è abbastanza deludente, sia come distribuzione delle difficoltà sia come disegno delle singole tappe e sicuramente fa (di nuovo) la parte del fratello minore del Tour de France, che negli ultimi anni ha ingranato una marcia in più e viaggia con un bel vantaggio su tutta la linea, anche dal punto di vista dei percorsi..
Poi è vero che non sempre un disegno bello sulla carta corrisponde a un Giro appassionante, dipende dai protagonisti, ma per quanto riguarda le tappe di montagna si poteva fare sicuramente di più, valorizzando maggiormente due salite bellissime che appaiono un po’ sprecate, a meno di non avere in corsa Pogacar (S.Pellegrino in Alpe e Grappa da Semonzo)
Vedremo il resto del percorso..
Da un lato si è cercato di mantenere certi aspetti positivi:
- la partenza sarà dura nei limiti di quello che le strade albanesi possono concedere
- ci saranno due cronometro altimetricamente semplici (anche se ripeto che potrebbero non essere lunghissime e questo sarebbe il vero cruccio)
- non ci sono spauracchi tremendi a terrorizzare il gruppo sul piano tattico (il Finestre un po' lo è, ma intanto è la penultima salita di quel giorno)
Dall'altro se ne sono migliorati alcuni difetti lampanti:
- l'anno scorso le tappe di montagna erano tutte destinate a decidersi sull'ultima salita; solo un Pogacar nettamente superiore ha potuto permettersi di attaccare sul Foscagno; quest'anno al contrario nessuna tappa ha il suo punto focale negli ultimi 10 km, a parte Marsia. Per me questo è un grandissimo pregio
- le tappe miste saranno molto più consistenti: non posso dire niente su Siena e ancora non ho chiaro come sarà la cosa a Castelraimondo, ma sono abbastanza certo di poter dire che saranno molto più arcigne di tutte le tappe di collina dell'anno passato
Poi c'è questa cosa strana del Grappa e del San Pellegrino. Qui è legittimo avere delle perplessità, soprattutto per il Grappa. Ma per il San Pellegrino io non mi lamenterei: la frase "se dovevano tornarci allora dovevano arrivarci vicino" non ha né capo né coda. Non mi riferisco a nessuno di preciso, parlo in generale di tanti che lo hanno scritto sia qua che sui social. Prima si decidono le sedi di tappa, poi i punti fissi richiesti dai comitati organizzatori, poi si definisce il tracciato. La questione è che RCS si è trovata per la prima volta in 25 anni ad avere la possibilità di passare di lì (e fidatevi che non c'era mai stata l'occasione, se non alle primissime tappe come nel 2004 e nel 2015, quando era anche meno di moda fare tappe dure in partenza). Vegni poteva decidere di ignorarlo e fare una tappa totalmente inutile, palesemente destinata ad una fuga. Invece nel dubbio ha deciso di metterlo, perché visto i tempi che corrono non si sa mai. Poi va bene che nel finale c'è quel fondovalle orrendo, ma tanto quello ci stava per forza. Quindi la valutazione va fatta su due alternative: la stessa identica tappa col San Pellegrino in Alpe o col Passo delle Radici. Tra le due io preferisco che l'abbiano buttato dentro, anche perché con un colpo di culo (e sottolineo colpo di culo, non si tratta di un pronostico ponderato), la tappa che apre i giochi prima dell'ultima settimana ti risulta quella, piazzata peraltro ad hoc dopo sterrato-riposo-cronometro e prima di 3 giornate non temibili, quindi senza che pesino altre giornate importanti. Non solo: con Montecatini che si avvia, nonostante il cambio di giunta e orientamento politico, a concretizzare i rapporti con RCS, magari questo passaggio può preludere ad un reinserimento più consistente in un futuro prossimo (ma questo non lo prometto, lo spero soltanto). E poi aggiungo... ma di arrivi in salita come Prati di Tivo e Bocca della Selva, che messi lì i quel modo non partoriscono nulla (magari sono anche salite dignitose ma i corridori e le squadre per primi non le percepiscono come tali e se ne disinteressano) cosa ce ne facciamo? San Pellegrino a 90 km se va male fa schifo alla stessa maniera di un arrivo in salita insipido, ma se ti va di culo hai trovato il jolly.
Ho preso questo caso perché è uno dei più chiacchierati per dire che in realtà il giudizio su chi traccia il percorso va fatto su questa base, su quello in cui effettivamente questo può decidere liberamente solo sul dato tecnico. Piuttosto mi incazzerei se davvero il Grappa si facesse dalla Strada Cadorna, dal momento che una volta scelto il resto del tracciato per esigenze logistiche od economiche, sceglieresti l'alternativa facile invece di quella difficile.
Chiudo dicendo che per me:
Finestre-Sestriere > Mottolino
Champoluc > Brocon
Bormio > Sappada
Brentonico > Monte Pana
Siena > Rapolano (qui vi chiedo di fidarvi)
Castelraimondo > Fano (qui potete guardare qualche disegno già uscito anche se nessuno per me è pienamente corretto)
Marsia = Prati di Tivo
San Pellegrino >= Bocca della Selva
Che altro potevamo sperare esattamente? L'unico peggioramento, ribadisco di nuovo, è che sicuramente ci saranno meno km a cronometro, ma prima vediamo quanti per giudicare.
EDIT: vogliamo poi parlare del fatto che qui quasi certamente non ci servono piani B per la neve? (sia lodato nostro signore)
Il Giro 2024, pur con tutti le sue enormi lacune, aveva tutte e 3 le settimane di corsa con almeno una, se non due, tappe dedicate agli uomini di classifica.
Non c'è mai stata una settimana veramente moscia, ok grazie a Pogacar, ma le tappe e il terreno per darsi battaglia erano distribuite molto meglio.
Ecco, qua nel 2025 avremo una seconda settimana, tappa di Siena a parte (e anche lì bisogna vedere, perché senza Tadej non so quali siano i big che abbiano voglia di darsele sugli sterrati), a fortissimo rischio pennichella pomeridiana.
Perché giustamente, tu dici che nel dubbio il San Pellegrino in Alpe lo butti dentro, ma le possibilità che la corsa si infiammi davvero, a quella distanza dal traguardo, quante sono?
Come hai detto tu, devi sperare in una botta di culo, mentre il Giro 2024 non aveva questo problema.
Rimarco inoltre un grandissimo difetto della prossima edizione, rispetto alla 24: ovvero la terza settimana davvero infarcita di difficoltà, spesso inutili.
C'è solo una tappa di scarico, il che potrebbe portare gli uomini della generale ad una sorta di attendismo-risparmia energie in stile 2022 e 2023.
La tappa di Bormio, così com'è, mi sembra davvero una forzatura inutile, con quel Mortirolo lato soft e lontano dal traguardo, quando a un ente locale poco sarebbe cambiato passare per l'Aprica e alleggerirla.
Anzi, forse passando per Aprica avresti messo in tasca anche qualche soldo in più.
In questo modo, avresti potuto caricare di difficoltà quella precedente di Brentonico, mettendo il Bondone per intero e non la sua versione dimezzata, rendendola davvero da 5 stelle, col colosso vero che citi nel tuo intervento, rendendola appunto priva di quel difetto rilevante che anche tu sottolinei.
Insomma, a volte per non dire spesso i passaggi sono obbligati, ma si poteva certamente fare meglio.....
Per quanto riguarda l'ultima settimana io non condivido. Vegni aveva in testa 4 tappe che facessero classifica anche per il 2024, per l'anno prossimo è la stessa cosa. L'anno scorso arrivano tutte in salita (a parte il Grappa) e l'ultima salita era sempre la più dura, quest'anno l'unico arriva in salita duro è Brentonico che comunque viene all'inizio della settimana (dunque non crea attendismo) ed è preceduta da una perfetta penultima salita come il Santa Barbara. Le altre richiedono tutte di attaccare prima. Se poi si viene a creare una classifica che non rende necessario attaccare pazienza, ma non credo la colpa sarà del percorso. Il problema strutturale è che non esistono più uomini di classifica solidi che vanno piano a cronometro (salvo sparute eccezioni che infatti hanno carriere altalenanti) quindi è quasi impossibile che ci sia un corridore forte attardato che deve rischiare per vincere. E questo problema lo risolvi (forse) solo facendo due cronometro di 80 km. Ma non succederà mai.