Bomby ha scritto: ↑giovedì 15 maggio 2025, 16:49
lucks83 ha scritto: ↑giovedì 15 maggio 2025, 16:44
Io credo che ci si debba rendere conto che serve (come servirebbe in generare nella vita) la giusta via di mezzo.
E quindi serve il buonsenso sa parte di tutti.
Adesso, non mi pare che su questo forum nessuno chieda di far fare ai corridori la discesa del Fauniera sotto il diluvio, chiaro però che in una situazione come questa, che di estremo sottolineo non ha nulla, si debba neutralizzare perché le ambulanze sono tutte ferme dopo la maxi caduta.
E qui interviene il buon senso dell'organizzatore che ferma la tappa momentaneamente.
Ma una volta risolto il problema delle ambulanze, che la corsa sia corsa, onestamente neutralizzare tutto perché vengono giù due gocce d'acqua a me sembra ridicolo, oltretutto i corridori il Giro lo fanno quasi sempre e sanno benissimo quali sono le problematiche legate all'asfalto bagnato dal centro Italia in giù (remember Pescara 2013?): non è questione di razzismo o denigrare una certa regione, è semplicemente che l'asfalto del sud Italia è diverso da quello del nord e, in queste condizioni, diventa più viscido.
Ecco, i corridori (da qui di nuovo il buonsenso e su questo concordo con ElChava), DEVONO avere il buonsenso di moderare la velocità in base alle condizioni della strada.
Cazzo chi meglio dei professionisti può avere l'esperienza per fare una cosa del genere?
Invece corrono sempre come i cavalli con i paraocchi, mi sembra che a volte siano incuranti di quello che li attende e, una volta trovata la sgradita sorpresa sul percorso, chiedano di neutralizzare tutto perché "se no non c'è spettacolo ".
30 anni fa vedevo Rominger, Berzin e Chiappucci scendere dal Cuvignone allagato a 20 orari, in certi punti, perché sapevano capire la dose di rischio da prendersi o meno, questi se pioviggina non sanno più stare in piedi.
Concordo.
Però qui, secondo me, RCS è andata di politica. Non inimichiamoci il gruppo e neppure la regione, che sono anni che paga un certo numero di tappe.
Comprendo benissimo il ragionamento.
Però così facendo RCS crea un precedente pericoloso, e già ne ha creati parecchi.
La prossima volta che piove, che si fa?
Concordo pienamente sul fermare la tappa per soccorrere i corridori e rimettere in pista le ambulanze, poi però il tutto diventa cinema.
Se ci sono le condizioni, si corre e stop.
Sono i corridori che sono professionisti che devono sapersi adattare alle condizioni, se queste non sono estreme.
Oltretutto (ed è questa la cosa che più mi lascia basito) in gruppo è pieno di DS italiani (ex corridori) in ammiraglia che conoscono benissimo le problematiche legate a queste situazioni di pioggia in queste regioni e, invece di consigliare ai propri corridori di essere prudenti a molti km dal traguardo, lì invitano a stare davanti e a limare sull'asfalto liscio.
Se decidi di giocare a Squid Game su due ruote, è responsabilità degli organizzatori?
C'è un episodio abbastanza recente che mi fa pensare si sia giunti alla follia in gruppo, protagonista Vingegaard.
Alla Parigi Nizza si lamenta per il mancato annullamento della quarta tappa perché, dopo la neutralizzazione, gli hanno fatto fare una mezza discesa a passo d'uomo e gli ultimi 20 km col sole tra pianura e l'arrivo in salita.
Il motivo?
Preso troppo freddo.
Il giorno dopo cade, picchia polso e testa, non è in grado di tenere il manubrio con due mani, ha vertigini, nausea e vista annebbiata e si fa tranquillamente più di 80 km in gruppo.
Un pericolo innanzitutto per sé stesso (commozione cerebrale) e per i colleghi.
Credo sia un caso emblematico di come questi ragazzi corrano quasi col paraocchi, incapaci ormai di prendere una decisione sensata senza che qualcuno glielo suggerisca attraverso la radiolina.